Nell’Europa centro orientale si assiste al consolidamento di regimi conservatori e reazionari, cui si contrappongono ideologicamente Francia, Belgio, Svizzera, Inghilterra e Spagna che introducono una serie di riforme di ammodernamento. Nel 1830 in Francia scoppia un’insurrezione contro la politica di Carlo X Borbone che viene così deposto. Luigi Filippo di Orleans viene nominato luogotenente del regno e si assiste al varo di una nuova Costituzione. In seguito alla rivolta del Belgio contro l’annessione al Regno dei Paesi Bassi, la Conferenza di Londra del dicembre 1830 – gennaio 1831 stabilisce l’indipendenza del Belgio con il governo di Leopoldo di Sassonia-Coburgo. In Inghilterra nasce il movimento Cartista che fa forti pressioni per l’ottenimento del suffragio universale, l’abolizione del dazio sul grano e la riforma doganale. In Italia, nonostante il fallimento dei moti rivoluzionari, emerge la figura di Giuseppe Mazzini (1805-1872). Egli fonda l’associazione Giovine Italia e codifica un programma per la realizzazione dell’unità italiana. L’organizzazione però nell’aprile 1833 viene scoperta e duramente repressa con arresti e condanne. In un secondo momento Mazzini tenta di penetrare in Savoia dalla Svizzera per organizzare una nuova ondata rivoluzionaria, anche questo piano però viene sventato. Nel 1834 a Berna fonda la Giovine Europa e nel 1840 ricostituisce la Giovine Italia ma ogni tentativo di ribellione è represso. Nel sud Italia i fratelli Bandiera promuovono una rivolta della Calabria che nel 1844 vede il fallimento. Negli anni Quaranta in Italia nascono nuove tendenze di unità nazionale. Vincenzo Gioberti (1801-1852) rappresenta un federalismo moderato, per cui l’Italia si configurerebbe come una federazione di Stati guidati dal papa. Carlo Cattaneo (1801- 1869) invece si fa portavoce di un federalismo democratico propugnando una federazione di repubbliche fondate sulla sovranità popolare.