Dal 1870 al 1890 la Germania è guidata da Otto von Bismarck (1815 – 1898). Nell’ambito della politica interna egli promuove una legislazione sociale all’avanguardia e intraprende una lotta contro il Partito Socialdemocratico e il Partito Cattolico del Centro. Tra il 1873 e il 1875 vengono emanate leggi repressive nei confronti del clero cattolico. Nel 1873 viene stipulato il Patto dei tre imperatori che sigla un’alleanza tra Germania, Russia e Austria. Bismarck si propone come difensore della pace e dell’equilibrio europeo. Il 9 marzo del 1888 sale al trono Guglielmo II. Il 20 marzo 1890 Bismarck si dimette dalla cancelleria in seguito all’incompatibilità di ideali con il parlamento e l’imperatore. Il nuovo corso politico tedesco vede l’istituzione della weltpolitik, (politica mondiale imperialista e aggressiva). L’esercito e la flotta vengono significativamente potenziate e si procede all’occupazione di Nuova Guinea, all’assoggettamento di Caroline, Marianne e Palau. In Francia il governo repubblicano moderato, in carica dal 1889 al 1899, applica una politica repressiva nei confronti dell’opposizione socialista. La politica estera di stampo coloniale in Asia e in Africa viene rafforzata. Nel 1894 scoppia l’affaire Dreyfus, il caso assume una grande risonanza e la Francia è sull’orlo di una guerra civile. Nel 1891 viene concordata la Duplice Intesa tra Francia e Russia. Al fine di garantire il rispetto dei reciproci interessi coloniali in Africa, l’8 aprile 1904 a Londra viene stipulato l’Entente Cordiale, intesa amichevole. Il trattato definisce l’influenza francese sul Marocco e quella inglese sull’Egitto. Si tratta di una prima risposta al riarmo navale tedesco e segna la fine dei secolari contrasti tra Francia e Gran Bretagna. Tale accordo pone le basi per la Triplice Intesa stipulata nel 1907 tra Francia, Inghilterra e Russia. All’inizio del 1905 la situazione sociale ed economica della Russia è fortemente deteriorata a causa delle incompiute riforme agricole e all’industrializzazione forzata e imposta dall’alto. Il 22 gennaio 1905 a San Pietroburgo la situazione interna precipita. Una grande folla si reca di fronte al Palazzo d’Inverno, residenza storica degli zar, per consegnare al sovrano una supplica. Le truppe di guardia, senza l’ordine dello zar, caricano duramente la folla. A San Pietroburgo e a Mosca gli operai iniziano a scioperare, nelle campagne i contadini si rivoltano, nell’esercito si assiste all’ammutinamento di interi reparti. Tra l’ottobre ed il dicembre 1905 si formano i primi soviet (consigli)operai. Nell’ottobre 1905 lo zar Nicola II pubblica il Manifesto di ottobre con cui concede una costituzione e proclama i basilari diritti civili per tutti i sudditi. Il documento prevede l’elezione di una Duma ossia di un parlamento, anche se con poteri limitati. Nel 1912 Serbia, Bulgaria, Grecia e Montenegro costituiscono la Lega balcanica contro l’Impero ottomano. L’8 ottobre 1912 il Montenegro dichiara guerra all’Impero segnando l’inizio della prima guerra balcanica. Pochi giorni dopo gli altri tre stati dichiarano guerra alla Turchia. Il conflitto si conclude con la vittoria della lega balcanica. I dissensi fra gli stati della lega sfociano però in ulteriori dissensi causati dalla spartizione della Macedonia. Tali tensioni porteranno alla seconda guerra balcanica che vede la Bulgaria, successivamente appoggiata dall’ Impero ottomano e dalla Romania, contrapporsi a Serbia e Grecia.