Il 21 febbraio 1916, a Verdun, l’esercito tedesco sferra un violento attacco contro le forze francesi. Lo scontro si rivela logorante e sanguinoso. I tedeschi subiscono ingenti perdite, la Francia riesce a malapena a resistere fino a quando, nel mese di maggio, l’Inghilterra interviene in suo favore. Sulla Somme si disputa un’altra battaglia. In questa occasione l’esercito inglese utilizza per la prima volta i carri armati e lo scontro provoca la morte di un milione di uomini. Nella battaglia dello Jutland, il 31 maggio i tedeschi attaccano la flotta inglese nel Mare del Nord, ma la Gran Bretagna mantiene il controllo del territorio e prosegue nella politica del blocco navale nei confronti della Germania. Sul Fronte Orientale la Russia riesce a recuperare le forze e riottiene la Galizia e la Bucovina, territori perduti l’anno precedente. Anche la Romania entra nel conflitto schierandosi a fianco dell’Intesa, ma ben presto viene sconfitta dagli eserciti di Austria e Germania i quali ne invadono il territorio sfruttando le risorse di grano e petrolio. Con una spedizione punitiva, l’Austria attacca l’Italia. Intenzionato a vendicare il tradimento italiano, l’esercito austriaco tenta di penetrare in Trentino ma l’Italia riesce faticosamente a resistere sull’Altipiano di Asiago. Caduto il governo Salandra a causa dell’insoddisfazione generale per gli scarsi risultati dell’offensiva italiana, il 18 giugno Paolo Boselli viene nominato Presidente del Consiglio dei ministri. Contemporaneamente il generale Cadorna dirige alcune divisioni sul fronte di Isonzo e il 9 agosto 1916 riesce ad ottenere Gorizia.