Nel 1933 la Germania si allontana dalla Società delle Nazioni e nel 1934 tenta di assoggettare l’Austria, il tentativo fallisce a causa dell’intervento di Mussolini che schiera le proprie truppe sul Brennero. Tale azione porta a un accordo tra l’Italia e la Germania per contrastare gli interessi inglesi e francesi. Nel marzo 1938, grazie alla recente alleanza con l’Italia istituita dall’Asse Roma-Berlino, Hitler penetra in Austria e ne realizza l’annessione. Il 10 aprile 1938 l’unione dell’Austria con la Germania viene formalmente suggellata da un plebiscito. La Germania avanza nuove pretese territoriali, giustificate dalla presenza di una minoranza tedesca nei Sudeti cecoslovacchi. Il 28 e 29 settembre 1938, durante una conferenza internazionale a Monaco, Hitler ottiene l’annessione dei Sudeti, l’anno seguente occupa la Boemia e la Moravia. La Slovacchia rimane indipendente ma di fatto è uno stato satellite tedesco. Il 7 aprile 1939 l’Italia occupa l’Albania. In questo clima di pretese territoriali, Hitler si pone come obiettivo la conquista della Polonia, in particolare del territorio di Danzica, importante sbocco sul mare. L’asse Roma-Berlino si converte in un’alleanza militare in cui le parti si impegnano a partecipare ad un eventuale conflitto e il 22 maggio 1939 il Regno d’Italia e la Germania nazista firmano il Patto d’Acciaio. Nello stesso tempo Hitler avvia una trattativa diplomatica con la Russia e il 23 agosto 1939 stipulano il Patto Molotov-Ribbentrop, che sancisce una reciproca politica di non aggressione. In questo modo la Russia si assicura la tutela dei confini e ottiene una serie di riconoscimenti territoriali nei Paesi Baltici, Romania e Polonia. Dal canto suo, la Germania evita una possibile alleanza tra Russia, Inghilterra e Francia e si appresta alla conquista di nuovi territori. Il 1° settembre 1939 Hitler avvia l’occupazione della Polonia.