L’avanzata tedesca

Il 9 aprile 1940 la Germania sferra un attacco alla Danimarca, che si arrende senza porre resistenze, e alla Norvegia. Nel mese di maggio l’offensiva si dirige verso il fronte Occidentale. I tedeschi invadono il Belgio, l’Olanda e il Lussemburgo mentre un altro attacco viene sferrato a Sedan, in Francia. Le truppe inglesi e francesi si trovano impegnate e strette da due fronti, per non subire una sconfitta sono costrette a imbarcarsi a Dunkerque e rifugiarsi in Gran Bretagna. La Germania marcia dunque sulla Francia e il 14 giugno occupa Parigi. In Francia si vede intanto il prevalere della corrente di destra capeggiata dal vicepresidente Philippe Petain. Contrariamente all’opinione del presidente Paul Reynaud, intenzionato a proseguire il conflitto, il 22 giugno il governo francese chiede l’armistizio. La Germania occupa dunque la Francia nord orientale, mentre nel resto del Paese prende potere un governo collaborazionista dittatoriale di destra con sede a Vichy e capeggiato da Petain: La Repubblica di Vichy.

L’intervento dell’Italia

Fino a questo momento l’Italia non interviene direttamente nel conflitto ma, dopo i successi tedeschi in Francia, il 10 giugno 1940 anche l’Italia dichiara guerra alla Francia e all’Inghilterra. Il 21 giugno, con l’offensiva delle Alpi, sferra un attacco al fronte francese. In questa occasione risulta evidente l’impreparazione delle truppe italiane, l’attacco costa infatti 631 morti e 1141 prigionieri, contro 37 caduti francesi. L’Italia subisce pesanti sconfitte anche in Africa. L’esercito tricolore in marcia contro l’Egitto viene duramente affrontato dalle armate inglesi. Nel mese di dicembre la Gran Bretagna occupa la Cirenaica e Mussolini è costretto a chiedere appoggio all’esercito tedesco per respingere il nemico. Il 28 ottobre l’Italia, convinta di una semplice vittoria, attacca la Grecia. Il conflitto in realtà ha un esito negativo. Il comando delle truppe passa dal maresciallo Badoglio al generale Ugo Cavallero. In patria intanto si genera la consapevolezza dell’impreparazione delle truppe italiane e la figura di Mussolini comincia a perdere popolarità.

La reazione inglese

L’Inghilterra è una potenza solida, la sola in grado di fronteggiare la Germania. Consapevole della forza inglese, Hitler si dimostra intenzionato ad avviare una trattativa. Il primo ministro inglese Winston Churchill tuttavia si dichiara pronto a resistere e a sconfiggere il nemico. Consapevole della superiorità della flotta inglese, la Luftwaffe tedesca dà avvio a una serie di violenti bombardamenti sull’Inghilterra. La Royal Air Force, RAF, si dimostra però in grado di sostenere l’attacco e per la prima volta dall’inizio del conflitto Hitler è costretto ad arrestare la propria avanzata. Il 27 settembre 1940 Germania, Italia e Giappone firmano il Patto Tripartito con cui si impegnano in un reciproco sostegno. A novembre aderiscono alla trattativa anche Ungheria e Romania, e nel 1941 si unisce la Bulgaria.