Durante i primi mesi del 1945 le operazioni degli alleati in Italia non producono esiti significativi. Le forze partigiane al contrario intensificano l’azione. Il 25 aprile i Comitati di Liberazione Nazionale proclamano l’insurrezione generale e costringono alla fuga le truppe tedesche. Nello stesso giorno gli alleati raggiungono Milano e Mussolini tenta la fuga verso la Svizzera, ma viene sorpreso a Giulino di Mezzegra sul Lago di Garda, e il 28 aprile le formazioni partigiane lo fucilano. Nel mese di gennaio i tedeschi muovono un’offensiva nel settore dei Vosgi ma vengono affrontati dagli alleati che il 5 marzo occupano Colonia, superano il corso del Reno, accerchiano il bacino della Ruhr e a febbraio giungono a 65 km da Berlino. Nello stesso tempo i russi stanno assediando la città. Il 30 aprile Hitler si toglie la vita e designa suo successore l’ammiraglio Karl D¨onitz. Il 7 maggio, presso il comando di Reims, la Germania firma la propria resa incondizionata. In estremo Oriente, dopo la conquista delle Filippine e dell’Indonesia, l’America si appresta a sferrare il colpo decisivo al Giappone. Il 12 aprile muore il presidente americano Roosevelt e gli succede Harry Truman. Consapevole che il proseguimento della guerra costerebbe un elevato numero di vittime, il presidente si risolve ad impiegare l’arma nucleare. Il 6 agosto per la prima volta nella storia viene utilizzata la bomba atomica che distrugge quasi completamente la città di Hiroshima, e tre giorni dopo colpisce Nagasaki. L’8 agosto la Russia dichiara guerra al Giappone invadendo la Manciuria e la Corea. Il 2 settembre i giapponesi firmano la propria resa sulla corazzata Missouri.

I Trattati di pace

In previsione della risoluzione del conflitto, tra il 4 e l’11 febbraio 1945, Churchill, Roosevelt e Stalin si incontrano in Crimea, a Jalta, per stabilire il futuro andamento dell’Europa. Durante la conferenza le tre potenze stabiliscono che, al termine degli scontri, la Germania sarebbe stata smembrata in quattro aree assegnate a Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti e Russia. Berlino sarebbe stata amministrata in modo congiunto dalle quattro potenze. La Germania avrebbe inoltre dovuto pagare un risarcimento per le devastazioni procurate. In Polonia sarebbe stato instaurato un governo di Unità Nazionale formato da elementi filosovietici e filoccidentali. I Paesi liberati avrebbero dato vita a governi rappresentativi del volere popolare. Tra il 17 luglio e il 2 agosto 1945 si tiene la Conferenza di Potsdam, vicino a Berlino. Durante il congresso i rappresentati delle potenze vincitrici non riescono tuttavia a giungere a una conclusione definitiva sulle sorti della Germania e rinviano la problematica dei confini polacco tedeschi e dei risarcimenti. Si giunge però a un accordo che istituisce un Consiglio dei Ministri degli Esteri, atto a stabilire i trattati di pace con l’Italia, la Romania, la Finlandia e la Bulgaria. I Trattati di pace firmati a Parigi il 10 febbraio 1947 stabiliscono che la città di Berlino venga divisa in due parti: l’est sotto il controllo dell’URSS, e l’ovest affidato all’occidente. La conclusione del conflitto porta una notevole espansione dei territori dell’URSS che allarga la propria area d’influenza su tutti gli Stati orientali liberati dalle sue armate. Le nazioni dell’Europa occidentale invece ricevono aiuti economici dagli Sati Uniti ed entrano pertanto nella sfera americana. Vengono cos`ı a crearsi due zone di influenza politica ben marcata che si contrapporranno duramente.

La Germania

La Germania, punto di incontro tra le due realtà, rimane divisa. Nella parte occidentale nasce la Repubblica Federale Tedesca (RFT), di stampo democratico, nella parte orientale nasce la Repubblica Democratica Tedesca (RDT), di carattere comunista. La RFT, grazie agli aiuti americani, riesce a ricostruire la propria economia e a integrarsi con gli altri Paesi europei. La RDT invece vede lo smantellamento delle strutture capitalistiche e un progressivo indebolimento economico. Date le difficili condizioni di vita nella Repubblica Democratica, molte persone lasciano il settore orientale per rifugiarsi in quello occidentale. Per arginare tale flusso, nell’agosto 1961 Berlino risulta divisa da un filo spinato, e in seguito viene costruito un muro che contrappone le due parti della città.