Dopo la guerra, l’Italia si trova a dover affrontare una serie di problematiche, dall’ambito industriale a quello agricolo, sociale e politico. Nel giugno 1945 Ferruccio Parri, partigiano e promotore di una politica fortemente riformista, ottiene la guida del governo. Già nel mese di dicembre tuttavia viene sostituito dal moderato democristiano Alcide De Gasperi. Il 2 giugno 1946 si compiono le prime elezioni della storia italiana dopo il periodo di dittatura fascista e gli elettori sono chiamati a esprimere il proprio voto al referendum istituzionale sulla scelta fra Monarchia e Repubblica. L’opzione repubblicana ha il sopravvento e si elegge un’Assemblea Costituente con il compito di dare al Paese una Costituzione conforme ai nuovi ideali democratici. Il 18 giugno 1946 viene proclamata la Repubblica e Enrico De Nicola riceve la nomina di capo provvisorio dello Stato. Nel febbraio dell’anno seguente il governo aderisce al Trattato di Parigi secondo cui l’Italia cede l’isola di Rodi e il Dodecaneso alla Grecia, e gran parte dell’Istria e della Venezia Giulia alla Jugoslavia. (Nell’ottobre 1954 Trieste verrà ricongiunta all’Italia). Il 1◦ gennaio 1948 entra in vigore la Costituzione che sancisce i principi del nuovo Stato repubblicano e democratico. Le prime elezioni per il Parlamento del 18 aprile 1948 determinano l’affermazione della Democrazia Cristiana. Questo partito sostiene un progetto di riforma moderato e sfrutta l’organizzazione sul territorio della Chiesa cattolica. Alcide De Gasperi riceve l’incarico di formare il governo e diventa Presidente del Consiglio fino al 1953. L’11 maggio 1948 il liberale Luigi Einaudi viene eletto primo Presidente della Repubblica. Nel 1949 l’Italia entra nella Nato e stipula un’alleanza militare con l’Occidente, il Patto Atlantico. La seconda legislatura, dal 1953 al 1958, è caratterizzata dall’affermazione della Sinistra democristiana, sensibile alle classi meno abbienti. Durante la terza legislatura emerge il partito di centro-sinistra culminante con il governo di Aldo Moro (1963-1964). Moro vara un programma di riforme volte ad adeguare il Paese all’imponente crescita economica.