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La fine della seconda guerra mondiale rappresenta la fine della sudditanza delle colonie nei confronti delle potenze europee.

India

Le rivendicazioni di indipendenza indiana hanno origine già negli anni precedenti e sono caratterizzate dal movimento della non violenza guidato da Mahatma Gandhi (1889 – 1948). Nel 1935 viene concesso il Government of India che sancisce un ampliamento del diritto di voto e una maggiore autonomia amministrativa. Il 15 agosto 1947 l’India viene riconosciuta indipendente e si instituisce lo Stato dell’Unione Indiana. Nel 1956 lo Stato musulmano del Pakistan si stacca dall’Unione Indiana e diventa autonomo. Tra le due nazioni nascono immediatamente dei contrasti per il controllo dello stato del Kashmir. Nel 1971 viene riconosciuta la Repubblica indipendente del Bangladesh.

Indocina

In Indocina il Partito comunista, guidato da Ho Chi Minh, è il fautore della rivolta contro il dominio francese. In seguito agli scontri del 1954 in quest’area si costituiscono quattro Stati: Laos, Cambogia, Vietnam del nord (a regime comunista) e Vietnam del sud (sotto l’influsso occidentale). La divisione del Vietnam sfocia presto in un conflitto, la guerra del Vietnam, 1960 – 1975. Il Vietnam del nord si fa promotore dell’unificazione dello Stato incontrando la dura opposizione statunitense. Nel 1963 le truppe americane combattono contro i vietcong comunisti e bombardano duramente il Paese. L’intervento statunitense comincia a generare dissenso tanto che nel 1973 il Presidente Nixon ordina il ritiro delle truppe americane dal Vietnam. Nel 1975 i vietcong entrano dunque a Saigon e nel 1976 viene istituita la Repubblica socialista del Vietnam, unione del nord e del sud del Paese. In seguito all’unificazione migliaia di vietnamiti del sud abbandonano il territorio a causa degli espropri dettati dal regime comunista.

Nel 1953 la Cambogia proclama l’indipendenza dalla Francia. Nel 1975 si instaura il regime dittatoriale di Pol Pot. Egli persegue una dura politica di cambiamento della società. Sostenuto dai guerriglieri “Khmer rossi” occupa la capitale Phnom Penh e comincia l’evacuazione della città con l’obiettivo di istituire una società agraria volta all’isolamento del Paese. Mette in atto un duro sterminio di massa contro intellettuali, borghesia e contadini. Nel 1978 i vietcong entrano in Cambogia e nel 1979 pongono fine al regime dittatoriale di Pol Pot. Nel dicembre 1979 le truppe sovietiche invadono l’Afghanistan. I mujaheddin organizzano le proprie difese ponendo le basi nel vicino Pakistan e ricevono appoggio e sostegno dagli Stati Uniti per affrontare il nemico moscovita. Nel 1989 i russi si ritirano dall’area e lasciano il potere al presidente filosovietico Najibullah. Nell’aprile 1992 però i mujaheddin entrano nella capitale Kabul, destituiscono Najibullah e istituiscono un governo provvisorio.

Africa

Nel 1957 il Sudan ottiene l’indipendenza. Nel 1960 tocca alla Costa d’Oro che vede la nascita di Ghana, Niger e Somalia inglese. Nel 1961 Sierra Leone e Tanganica. Nel 1962 Uganda, Ruanda e Burundi. Nel 1963 Kenya. Nel 1964 Malawi. Nel 1961 l’Unione sudafricana si rende indipendente dal Commonwealth britannico con il nome di Repubblica Sudafricana. Fin da subito si instaura una politica razzista fondata sull’apartheid, separazione, da parte della minoranza bianca rispetto alla maggioranza della popolazione. La discriminazione sfocia in duri scontri razziali fino a quando il regime dell’apartheid viene rovesciato nel 1989 grazie all’importante opposizione nera capeggiata da Nelson Mandela.