La prima tipologia che affrontiamo consiste nei quesiti che ruotano intorno alle co­noscenze lessicali. Sono facilmente individuabili dal momento che le domande fanno chiaramente riferimento ai singoli vocaboli presenti all’interno di un brano. Sostanzialmente si possono incontrare due sottocategorie:

  1. Individuare, tra una serie di possibili soluzioni, i termini omessi nel testo.

Una delle componenti del moderno … è … (la dottrina secondo cui la verità è relativa al nostro ambiente intellettuale, ambiente che si suppone determini in qualche modo la cornice all’interno della quale siamo in grado di pensare: che la verità possa cambiare da una cornice all’altra) e, in particolare, la dottrina che sostiene l’impossibilità della reciproca comprensione tra differenti culture, generazioni, o periodi storici – anche all’in­terno della scienza, e persino della fisica. (da Karl R. Popper, Il mito della cornice, Il Mulino, 1994)
Scegliete la coppia che, nell’ordine, completa il senso della frase di Popper:

A) relativismo, la sfiducia

B) irrazionalismo, il relativismo

C) cinismo, l’incomunicabilità

D) indifferentismo, l’irrazionalismo

E) irrazionalismo, l’incomunicabilità

La risposta corretta è la B.
La difficoltà del quesito è data dal fatto che i vocaboli da inserire si trovano all’inizio del testo, quando ancora non si conosce l’argomento del brano, e, soprattutto, si tratta di individuare i termini chiave del testo. Un forte aiuto viene però fornito dall’inciso fra parentesi, in cui è fornita la spiegazione della parola mancante. Leggendo con attenzione la definizione: la dottrina secondo cui la verità è relativa al nostro ambiente intellettuale si comprende immediatamente che il vocabolo omesso è relativismo, di conseguenza il primo termine è irrazionalismo.

  1. Individuare, tra una serie di alternative, l’unico significato corretto oppure scorretto di un termine. Oppure individuare la definizione corretta o quella imprecisa dei termini in grassetto.

Con i suoi canoni, Bach ci offre un primo esempio della nozione che qui definiremo degli Strani Anelli.

Il fenomeno dello Strano Anello consiste nel fatto di ritrovarsi inaspettatamente, salen­do o scendendo lungo i gradini di qualche sistema gerarchico, al punto di partenza {nel nostro esempio il sistema è quello delle tonalità musicali). (. .. ) A mio avviso, le più belle e imponenti realizzazioni visive del concetto di Strano Anello si trovano nell’opera del grafico olandese M. C.Escher, vissuto tra il 1898 e il 1971. Escher ha creato alcu­ni disegni che sono tra i più intellettualmente stimolanti di tutti i tempi. Molti hanno la loro ispirazione in paradossi, illusioni o doppi sensi. I matematici furono tra i primi ammiratori dei disegni di Escher, e si capisce perchè: spesso essi sono basati su princìpi matematici di simmetria o di regolarità (. ). Ma in un disegno tipicamente escheriano c’è molto di più di semplici simmetrie e regolarità; c’è spesso un’idea di fondo che viene realizzata in forma semplici simmetrie e regolarità; c’è spesso un’idea di fondo che viene realizzata in forma artistica. In particolare lo Strano Anello è uno dei temi più frequenti dell’opera di Escher; ( … ) pensiamo all’interessante Mani che disegnano, dove si vedono due mani ognuna delle quali disegna l’altra: è uno Strano Anello a due componenti. ( … ) Il concetto di Strani Anelli contiene quello di infinito: un anello infatti non è proprio un modo per rappresentare un processo senza fine in modo finito? ( … ) E come gli anelli di Bach e di Escher fanno appello ad intuizioni molto semplici e antiche come la scala mu­sicale o la scala di un edificio, così la scoperta ad opera di K. Godel di uno Strano Anello in un sistema matematico trae le sue origini da intuizioni semplici e antiche. La scoper­ta di Gdel, nella sua forma essenziale, comporta la traduzione in termini matematici di un antico parodosso della filosofia. Si tratta del cosiddetto paradosso di Epimenide, o paradosso del mentitore. Epimenide era un cretese che pronunciò questo paradosso im­mortale: Tutti i Cretesi sono mentitori. Una versione più incisiva di questo enunciato è semplicemente: Io sto mentendo; o ancora: Questo enunciato è falso. {da Douglas R. Hofstadter, Gi:idel, Hescher, Bach: un’eterna Ghirlanda Brillante, Adelphi, 1992) Le cinque parole sotto elencate compaiono, sottolineate, nellos critto di D. R. Hofstadte; delle definizioni che spiegano il significato che esse assumono nel testo, UNA è imprecisa:

A) tonalità: definizione della nota tonica che definisce una scala o un pezzo di musica
B) grafico: rappresentazione di dati attraverso una costruzione grafica
C) simmetria: disposizione regolare, equilibrata degli elementi di un insieme
D) paradosso: deduzione che contiene una contraddizione intrinseca
E) enunciato: formulazione di un teorema, di una questione

Apparentemente, se estrapolate dal contesto, tutte le soluzioni proposte sono corrette. Se si considera il loro utilizzo all’interno del brano, però, emerge chiaramente come una delle definizioni non tenga conto dell’ambito in cui viene utilizzata. Si tratta della soluzione B. Il termine grafico all’interno del brano è utilizzato per indicare l’artista olandese M.C. Escher, è evidente dunque che non può essere inteso come rappresentazione di dati attraverso una costruzione grafica.

Questo esercizio è un chiaro esempio di come anche un quesito relativamente semplice richieda tuttavia un’attenta lettura del testo.