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Caratteristiche di base delle lussazioni degli arti
- La lussazione è la perdita completa e permanente dei rapporti tra due capi articolari. Si differenzia dalla sub-lussazione, in cui è conservato un contatto parziale tra le superfici articolari. La direzione della lussazione è determinata dallo spostamento del capo articolare distale: così, per esempio, nella lussazione anteriore del ginocchio è la tibia a dislocarsi anteriormente (Figura 01).
- Le lussazioni traumatiche possono verificarsi se la forza lesiva vince la resistenza offerta dalle strutture di contenzione (capsula, legamenti, cercini articolari, superfici articolari ecc.), producendo un danno su di esse così come avviene nelle distorsioni gravi.
- In alcuni casi il traumatismo causa una concomitante frattura a carico di uno o entrambi i capi articolari, dando origine a una frattura-lussazione.
I principi che guidano la terapia delle lussazioni in fase acuta sono semplici: è necessario eseguire la riduzione, ovvero ristabilire i normali rapporti articolari, nel più breve tempo possibile e immobilizzare l’articolazione in una posizione di stabilità. - Il trattamento successivo sarà influenzato dal quadro anatomo-patologico e dalle caratteristiche del singolo paziente.
Figura 01

Figura 01: Quadro radiografico di una rara lussazione antero-mediale di ginocchio (destro): la direzione della lussazione è determinata dallo spostamento del capo articolare distale, in questo caso la tibia. Proiezione anteroposteriore (a); proiezione laterale (b).
Classificazione delle articolazioni
- Le articolazioni possono essere ricondotte a due tipi fondamentali: le sinartrosi (o articolazioni per continuità) e le diartrosi (o articolazioni per contiguità).
- sinartrosi: includono la sutura, la gonfosi, la sincondrosi, la sinostosi e l’anfiartrosi. Non permettono alcun movimento, a eccezione dell’anfiartrosi (per esempio, articolazioni intersomatiche vertebrali, sinfisi pubica) che consente spostamenti limitati.
- Diartrosi: sono le articolazioni che, per la loro costituzione, garantiscono una certa indipendenza alle ossa che le costituiscono. in base alla conformazione dei capi articolari si distinguono i seguenti tipi:
- artrodia, con superfici articolari piane (per esempio, l’articolazione acromio-claveare): permette movimenti di scivolamento;
- articolazione trocoide (o ginglimo laterale), con un segmento di cilindro che si adatta a una superficie concava (per esempio, le articolazioni radio- ulnari): permette il solo movimento di rotazione;
- articolazione trocleare (o ginglimo angolare), con un segmento di cilindro a forma di puleggia e una superficie concava percorsa da una cresta (per esempio, l’articolazione omero-ulnare): permette il movimento in flesso-estensione;
- articolazione condiloidea, con una superficie convessa ellissoide (condilo) e l’altra concava in modo corrispondente (per esempio, l’articolazione radio- carpica): permette movimenti in flesso-estensione, abduzione-adduzione, circumduzione;
- articolazione a sella, in cui ciascuna delle superfici articolari è convessa in un senso e concava nell’altro, con un incastro reciproco (per esempio articolazione trapezio-metacarpale): permette gli stessi movimenti dell’articolazione condiloidea;
- enartrosi, con un segmento di sfera che si adatta a una superficie più o meno concava (per esempio, spalla, anca): permette movimenti in tutte le direzioni.
Caratteristiche cliniche
- Un’articolazione che ha subito una distorsione moderata o grave dà origine a un quadro sintomatologico caratterizzato da:
- dolore, evocabile con la palpazione nella sede di lesione capsulo-legamentosa;
- tumefazione, per versamento intrarticolare (idrartro o emartro, quest’ultimo a comparsa più precoce) o stravaso emorragico extrarticolare;
- eventuale lassità articolare, in caso di lacerazione completa di un uno o più compartimenti legamentosi; questo segno può essere di difficile valutazione in fase acuta a causa del dolore.
- I segni clinici di una lussazione sono più evidenti:
- il dolore è accompagnato da un atteggiamento di difesa con impossibilità pressoché completa a eseguire movimenti attivi e passivi;
- in caso di articolazioni a localizzazione superficiale, è apprezzabile l’alterazione del normale profilo anatomico (Figura 02).
- L’esame radiografico deve sempre essere eseguito per escludere concomitanti lesioni scheletriche e, nel caso delle lussazioni, per verificare il ripristino dei normali rapporti articolari dopo la manovra di riduzione.
Figura 02

Figura 02: La tipica alterazione del profilo anatomico che si osserva nel soggetto magro con lussazione anteriore della spalla: l’acromion (í) appare prominente per appiattimento della regione deltoidea (linea continua), normalmente arrotondata. La testa omerale è palpabile nella sede di dislocazione (linea tratteggiata).
Principi Di terapia
- Le distorsioni non devono essere sottovalutate, come avviene di frequente. Lo scopo della terapia è quello di favorire la guarigione delle strutture capsulo- legamentose lesionate in modo da recuperarne l’efficienza funzionale. Questo può essere conseguito con l’immobilizzazione in tutori o apparecchi gessati per un periodo variabile tra le 2 e le 4 settimane a seconda della sede. In alcuni casi il danno anatomo-patologico è tale da richiedere la terapia chirurgica, con interventi riparativi o ricostruttivi da eseguire in fase acuta o una volta recuperata la funzione articolare.
Complicanze
- Complicanze immediate includono le lesioni vascolo- nervose e miotendinee osservabili in associazione ad alcune lussazioni (per esempio la lesione del nervo sciatico nelle lussazioni posteriori dell’anca e la rottura della cuffia dei rotatori nelle lussazioni della spalla in età non giovanile).
- Le più frequenti complicanze tardive sono:
- la rigidità articolare, conseguente a periodi di immobilizzazione troppo prolungati;
- l’instabilità, ovvero la tendenza cronica alla perdita dei rapporti articolari, per un danno capsulo- legamentoso permanente.