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1 di 3 Domande

Il signor Baroni, un uomo di 65 anni, viene portato dal figlio presso il P.S. del policlinico Umberto I di Roma, per la presenza di una massa dolente a livello del quadrante inferiore destro, comparsa improvvisamente, e viene affidato alle cure del medico di guardia di turno, il Dott. Capelli. Anamnesi patologica remota: l'uomo in passato è stato sottoposto ad un intervento di sostituzione valvolare a causa di una cardiopatia reumatica. Anamnesi farmacologica: prende con regolarità il warfarin, e recentemente, a causa di un'infezione toracica, ha effettuato un ciclo di terapia antibiotica con eritromicina, essendo allergico alla pennicillina. Esame obiettivo: alla palpazione, il Dott. Capelli, rileva la presenza di una massa dolente a destra della linea mediana,che sembra diventare piÚ prominente quando il paziente solleva la testa dal letto. Esami strumentali-laboratoristici: Emoglobina 8.9 g/dL (12-16),  INR 7.2k1.4) e viene effettuata una TC addome. Quale è la diagnosi?

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La risposta corretta è la E.
L’ematoma del muscolo retto è una raccolta ematica causata dal sanguinamento di un vaso, per lo più arterioso, che decorre al suo interno. Generalmente la causa è riconducibile ad eventi traumatici, sia di natura accidentale che di natura iatrogena ma il principale fattore di rischio è l’assunzione cronica di farmaci antiaggreganti o anticoagulanti. L’ematoma si presenta, se provocato dalla lesione dell’a. epigastrica superiore, come una tumefazione unilaterale, fusiforme e autolimitantesi, mentre se causato dalla lesione dell’a. epigastrica inferiore, non essendo presente al di sotto della linea arcuata la guaina tendinea posteriormente, si può estendere in maniera subdola all’interno della cavità pelvica, portando a progressiva anemizzazione il paziente. Il dolore addominale, la tumefazione, l’anemizzazione con i segni e i sintomi ad essa correlati, i fattori di rischio (l’assunzione di farmaci antiaggreganti e/o anticoagulanti) ci permettono di porre il sospetto diagnostico. La diagnosi può essere fatta mediante ecografia, anche se l’esame di riferimento rimane la TC addome con mezzo di contrasto. Il trattamento dipende dall’entità dell’ematoma e dalla condizione clinica del paziente: la correzione della coagulopatia, il ripristino della stabilità emodinamica e la chiusura del vaso sanguinante mediante le tecniche endovascolari, sono le procedure di riferimento.
La risposta A non è corretta.
Il carcinoma del colon può presentarsi come una massa palpabile a livello addominale, accompagnata spesso da forti dolori, alterazioni dell’alvo, disturbi uro-genitali, ittero, ascite e altri segni sistemici correlabili alla neoplasia come astenia, anemizzazione da sanguinamento della lesione e calo ponderale. La sua comparsa non è improvvisa ma è segno di malattia in stadio avanzato.
La risposta B non è corretta.
Il linfoma può potenzialmente interessare qualsiasi organo del nostro corpo. A livello addominale può presentarsi come una massa palpabile, a lenta crescita, accompagnata da sintomi e segni della malattia neoplastica. L’anemizzazione del paziente di solito non è presente.
La risposta C non è corretta.
L’ascesso peridiverticolare è una raccolta purulenta che può formarsi in seguito ad un processo infiammatorio a carico di un diverticolo intestinale. Può coinvolgere i tessuti limitrofi e provocare peritonite. Il paziente presenta febbre elevata; il trattamento deve essere immediato.
La risposta D non è corretta.
L’ernia di Spigelio si localizza nella regione tra l’ombelico e la spina iliaca anteriore superiore. E’ legata a difetti della parete addominale, per cause iatrogene o costituzionali. L’ernia è costituita per lo più da adipe intraperitoneale, omento o anse intestinali. I sintomi sono dovuti soprattutto alle complicanze dalla sua incarcerazione, come il dolore addominale, l’alterazione dell’alvo, il vomito.La risposta corretta è la E.
L’ematoma del muscolo retto è una raccolta ematica causata dal sanguinamento di un vaso, per lo più arterioso, che decorre al suo interno. Generalmente la causa è riconducibile ad eventi traumatici, sia di natura accidentale che di natura iatrogena ma il principale fattore di rischio è l’assunzione cronica di farmaci antiaggreganti o anticoagulanti. L’ematoma si presenta, se provocato dalla lesione dell’a. epigastrica superiore, come una tumefazione unilaterale, fusiforme e autolimitantesi, mentre se causato dalla lesione dell’a. epigastrica inferiore, non essendo presente al di sotto della linea arcuata la guaina tendinea posteriormente, si può estendere in maniera subdola all’interno della cavità pelvica, portando a progressiva anemizzazione il paziente. Il dolore addominale, la tumefazione, l’anemizzazione con i segni e i sintomi ad essa correlati, i fattori di rischio (l’assunzione di farmaci antiaggreganti e/o anticoagulanti) ci permettono di porre il sospetto diagnostico. La diagnosi può essere fatta mediante ecografia, anche se l’esame di riferimento rimane la TC addome con mezzo di contrasto. Il trattamento dipende dall’entità dell’ematoma e dalla condizione clinica del paziente: la correzione della coagulopatia, il ripristino della stabilità emodinamica e la chiusura del vaso sanguinante mediante le tecniche endovascolari, sono le procedure di riferimento.
La risposta A non è corretta.
Il carcinoma del colon può presentarsi come una massa palpabile a livello addominale, accompagnata spesso da forti dolori, alterazioni dell’alvo, disturbi uro-genitali, ittero, ascite e altri segni sistemici correlabili alla neoplasia come astenia, anemizzazione da sanguinamento della lesione e calo ponderale. La sua comparsa non è improvvisa ma è segno di malattia in stadio avanzato.
La risposta B non è corretta.
Il linfoma può potenzialmente interessare qualsiasi organo del nostro corpo. A livello addominale può presentarsi come una massa palpabile, a lenta crescita, accompagnata da sintomi e segni della malattia neoplastica. L’anemizzazione del paziente di solito non è presente.
La risposta C non è corretta.
L’ascesso peridiverticolare è una raccolta purulenta che può formarsi in seguito ad un processo infiammatorio a carico di un diverticolo intestinale. Può coinvolgere i tessuti limitrofi e provocare peritonite. Il paziente presenta febbre elevata; il trattamento deve essere immediato.
La risposta D non è corretta.
L’ernia di Spigelio si localizza nella regione tra l’ombelico e la spina iliaca anteriore superiore. E’ legata a difetti della parete addominale, per cause iatrogene o costituzionali. L’ernia è costituita per lo più da adipe intraperitoneale, omento o anse intestinali. I sintomi sono dovuti soprattutto alle complicanze dalla sua incarcerazione, come il dolore addominale, l’alterazione dell’alvo, il vomito.

2 di 3 Domande

Il signor Fipi, un uomo di 53 anni, si reca dal medico di famiglia, il Dott. Setti, lamentando la comparsa di dolore alla caviglia, dopo aver ricevuto un colpo accidentale nella parte inferiore della gamba, durante una partita di rugby. Cosa si può osservare nell'RX?

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La risposta corretta è la D.
Nell’immagine radiografica si osserva la frattura scomposta del malleolo laterale. Il malleolo laterale, o esterno, è quella prominenza ossea visibile sul lato esterno di entrambe le  caviglie, appartenente al perone, l’osso lungo piĂš sottile che costituisce lo scheletro della gamba (allo stesso modo, nel lato interno della caviglia troviamo il malleolo interno o tibiale). Entrambi i malleoli si articolano con un osso del tarso, il talo, permettendo l’articolazione della caviglia. La causa piĂš frequente di frattura del malleolo è la distorsione della caviglia, con meccanismo di tipo rotazionale, solitamente per un trauma a bassa energia,  ad esempio provocato da una caduta o da un salto. Il trattamento della frattura del malleolo laterale dipende dal tipo di frattura: se composta o minimamente scomposta, il trattamento può essere incruento, con impiego di un tutore e la successiva rieducazione funzionale precoce; se si tratta di una fratture scomposta o instabile, il trattamento di scelta è quello cruento, con riduzione anatomica e stabilizzazione chirurgica.
Le risposte A, B, C ed E non sono corrette.
La nostra immagine radiografica mostra la frattura del malleolo laterale e non di altre ossa.

3 di 3 Domande

Un collega consulta il medico specialista in merito all'interpretazione del timpanogramma in figura. A quale patologia si potrebbe associare tale timpanogramma?

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La risposta corretta è la D.
Il timpanogramma è un grafico ottenuto dallo studio impedenzometrico del timpano, esame diagnostico audiologico obiettivo, che ne valuta la sua elasticità/rigidità e quella della catena degli ossicini (la membrana timpanica e le strutture dell'orecchio medio hanno il compito di trasmettere le vibrazioni acustiche, che provengono dal condotto uditivo esterno, sino all'orecchio interno). L'impedenza acustica è la resistenza che esercita la membrana timpanica nel lasciarsi deformare dall'onda sonora che la investe, e dipende dal timpano stesso, dai riflessi cocleo stapediali e dall'eventuale presenza di versamento, pus o edema. Nella pratica questo esame viene eseguito inserendo una piccola sonda all'interno dell'orecchio; attraverso questa, verrà emessa una pressione sonora di una certa entità, in grado di provocare il movimento del timpano o della catena ossiculare. Nei soggetti con normale capacità uditiva, il timpano è dotato di una certa elasticità e, quando viene raggiunto da un suono, può muoversi in relazione all'onda sonora (una parte di questa viene assorbita e l'altra viene riflessa); nel timpanogramma avremo quindi, in condizioni di normalità, una curva a campana. In condizioni di alterata elasticità timpanica, come nel caso di una timpanosclerosi avanzata o in presenza di versamento come nei processi infiammatori (es otite media), il timpano non sarà capace di muoversi in maniera fisiologica per la presenza del liquido oppure a causa del processo di sclerosi. Avremo quindi, al timpanogramma, una curva con un picco estremamente ridotto oppure una linea piatta, come in questo caso.
L'otite media è un'infezione batterica o virale dell'orecchio medio che in genere accompagna un'infezione delle alte vie respiratorie. E’ una condizione estremamente comune nei bambini dai 6 ai 36 mesi di età, dato che le tube di Eustachio sono corte e possono facilmente intasarsi di secrezioni purulente. I fattori di rischio includono l' assunzione di latte in polvere (piuttosto che latte materno), l' esposizione al fumo di sigaretta, rinite allergica o infezione virale delle vie aeree superiori, anomalie cranio-facciali e secrezioni croniche dell' orecchio medio. Gli agenti patogeni principalmente responsabili sono: il pneumococco, la moraxella catarrhalis e l’Haemophilus influenzae. Soprattutto nei bambini è presente otalgia, ma di viè anche eritema e/o mobilità limitata della membrana timpanica, spesso accompagnata da sintomi sistemici, quali febbre, nausea, vomito e diarrea. La diagnosi si basa prevalentemente sull’esame otoscopico con ridotta mobilitàed edema della membrana timpanica all’insufflazione pneumatica. Il trattamento prevede la somministrazione di analgesici ed alle volte di antibiotici. Il trattamento di prima linea è un ciclo di 10 giorni di amoxicillina ad alto dosaggio e se vi è una ricaduta di malattia entro un mese dal trattamento iniziale, è necessario somministrare amoxicillina con acido clavulanico in previsione di un’infezione determinate da ceppi resistenti alla beta-lattamasi. Le potenziali complicanze dell' otite media ricorrente comprendono otite media suppurativa cronica, mastoidiite, labirintite, colesteatoma, timpanosclerosi, perforazione del timpano e ipoacusia trasmissiva.
La risposta E non è corretta.
L'ipoacusia da rumore è una ipoacusia di tipo neurosensoriale, dovuta ad un danno a carico delle cellule ciliate dell'orecchio interno. Non può essere indagata con l'esame impedenzometrico che è indicato nel sospetto di ipoacusie di tipo trasmissivo, riguardanti l'orecchio esterno e medio.
La risposta C non è corretta.
Il neurinoma del nervo VIII da anch'esso una ipoacusia di tipo neurosensoriale non rilevabile dall'esame impedenzometrico.
La risposta B non è corretta.
La vertigine posizionale parossistica benigna non è causata da alterazioni delle strutture dell'orecchio esterno. Per questo motivo non può essere studiata con l'esame impedenzometrico.

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