Dettagli
- Definizione
- Epidemiologia
- Sintomatologia e E.O.
- Eziologia
- Diagnosi
- Trattamento
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03.07 – Dermatosi a IgA lineari
Definizione
- La malattia bollosa lineare IgA (anche detta malattia lineare delle IgA e, nei bambini, malattia bollosa cronica dell’infanzia) è una malattia cutanea con patogenesi autoimmune, caratterizzata dalla presenza di vescicole e bolle sulla superficie cutanea e mucosale. Dal punto di vista immunoistochimico, è caratterizzata da un deposito di IgA lungo la giunzione dermo-epidermica, da cui ne deriva il nome.
Epidemiologia
- La malattia bollosa lineare IgA è una patologia molto rara. È più frequente negli anziani, seppur possa colpire comunque tutte le età. Spesso è associata a farmaci.
- Anche la forma infantile è rara. Sembra essere più frequente nei paesi in via di sviluppo ed è tipica dell’età prescolare.
Sintomatologia e E.O.
- Dal punto di vista clinico la malattia bollosa lineare IgA è caratterizzata da bolle su cute e membrane mucose. Può colpire qualsiasi parte del corpo, sebbene esordisca spesso sugli arti. Le lesioni sono solitamente disposte ad anello e possono assumere una forma targetoide. Il segno del “filo di perle” è la tendenza delle nuove lesioni a crescere intorno ad una lesione preesistente, creando appunto una collana di perle. Le vesciche sono solitamente piene di liquido chiaro e, una volta erose, possono lasciare lesioni secondarie come erosioni, ulcere e croste. Il prurito non è costante e, se presente, è molto variabile.
- La forma infantile esordisce in età prepuberale con la comparsa di lesioni bollose in regione genitale, che si espandono successivamente a mani, piedi, arti e viso.
- Il coinvolgimento della congiuntiva oculare può provocare secchezza oculare, fotofobia, calo del visus, cicatrici corneali e, infine, cecità.
- In alcuni casi la dermatosi bollosa a IgA è stata descritta clinicamente come una necrolisi epidermica tossica (NET), una reazione cutanea avversa ad un farmaco, caratterizzata dalla formazione di erosioni su cute a mucose. In alcuni casi, alla IFD di lesioni compatibili clinicamente a NET si è notato un deposito lineare di IgA, molto suggestivo di dermatosi bollosa ad IgA, deponendo a favore di un overlap tra le due condizioni.
Eziologia
- La causa scatenante è sconosciuta, ma si pensa che possano contribuire fattori ambientali come farmaci e infezioni. Dal punto di vista patogenetico è una malattia autoimmune, in quanto è dovuta ad autoanticorpi IgA che aggrediscono le desmocolline, componenti dell’emidesmosoma responsabili della giunzione dermo-epidermica.
Associazioni di malattie sottostanti
- La dermatosi bollosa lineare IgA è stata associata alle malattie infiammatorie croniche intestinali, come l’RCU e il Crohn. La teoria più accreditata vede gli autoanticorpi delle IBD aggredire gli autoantigeni cutanei attraverso una cross-reaction. Per tale motivo, l’intervento chirurgico di rimozione dell’intestino iperstimolante può portare alla risoluzione della malattia cutanea.
- La dermatosi bollosa lineare IgA è stata anche raramente associata a malattie ematologiche, come il linfoma, a condizioni reumatologiche ed a tumori solidi.
Dermatosi bollosa lineare IgA indotta da farmaci
- Uno dei fattori scatenanti la dermatosi bollosa lineare sono i farmaci. Tra quelli maggiormente coinvolti troviamo:
- antibiotici: vancomicina (il farmaco più frequente), penicillina, trimetoprim + sulfametossazolo, cefamandolo;
- antiepilettici: litio, fenitoina;
- altri: diclofenac, captopril, amiodarone, ciclosporina, glibenclamide, somatostatina, ipoclorito di Sodio (candeggina).
- La sospensione del farmaco è risolutiva nella maggioranza dei casi.
Diagnosi
- La diagnosi si basa sulla suggestività clinica delle lesioni, supportata dagli esami di laboratorio. La biopsia è il gold standard. Si effettuano due prelievi bioptici: il primo deve comprendere la vescicola/bolla per intero per la lettura istopatologica, mentre il secondo si esegue su cute perilesionale per l’IFD.
- I reperti istopatologici mostrano uno scollamento dermo-epidermico non specifico, tipico delle malattie bollose, associato ad un infiltrato cellulare prevalentemente neutrofilico ed eosinofilico.
- Alla IFD effettuata su cute perilesionale notiamo un deposito lineare di IgA lungo la membrana basale. In passato si usava l’immofluorescenza indiretta per identificare gli stessi anticorpi nel sangue.
Trattamento
- Il trattamento di prima linea della dermatosi bollosa ad IgA è il dapsone alla dose di 50-100 mg al giorno. Nonostante a volte la malattia regredisca spontaneamente, nella maggior parte dei casi questa richiede un trattamento cronico, per cui è importante valutare eventuali avversi dovuti alla terapia. Ulteriori farmaci in grado di spegnere la malattia sono: corticosteroidi (in particolare prednisone o prednisolone), tetracicline (nel paziente maggiore di 8 anni), micofenolato, IVIG (immunoglobuline endovena), eritromicina e colchicina.
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Immagine 01. Lesioni targetoidi (a bersaglio) sugli arti, tipiche di dermatosi lineare a IgA.
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Immagine 02. Vescicole a bersaglio tipiche della dermatosi lineare a IgA.
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Immagine 03. Coinvolgimento della mucosa orale nella dermatosi ad IgA.
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Immagine 04. Dermatosi ad IgA: da notare lo sviluppo lineare delle lesioni “a collana di perle”.
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Immagine 05. Dermatosi bollosa ad IgA: da notare il fondo eritematoso dopo la rottura della bolla; in basso a sinistra si nota molto bene la disposizione ad anello della lesione.
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Immagine 06. Malattia bollosa cronica dell’infanzia: da notare il polimorfismo evolutivo delle lesioni.
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Immagine 07. Dermatosi bollosa ad IgA: da notare l’iniziale impetiginizzazione delle lesioni.
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Immagine 08. Dermatosi bollosa ad IgA indotta da farmaci: in questo caso il dapsone, normalmente curativo per la dermatosi bollosa ad IgA, ha scatenato la malattia, clinicamente molto simile alla NET.
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Immagine 09. Dermatosi bollosa ad IgA indotta da dapsone: da notare la tipica disposizione “ad anello” delle lesioni.
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Immagine 10. Dermatosi bollosa ad IgA vista alla IFD: da notare il deposito lineare di IgA lungo la giunzione dermo-epidermica.
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Immagine 11. IFD di controllo: nessun deposito lineare lungo la giunzione dermo-epidermica.