Con il termine encefalite si definisce un’infezione del tessuto encefalico sostenuta da virus, batteri o altri agenti patogeni o l’infiammazione encefalica sostenuta da un processo paraneoplastico e/o autoimmune.
La causa più frequente di encefalite è un’infezione virale, più comunemente sostenuta dal virus Herpes Simplex (HSV); altri virus responsabili di encefaliti sono il virus Varicella Zoster, Enterovirus, virus dell’influenza A o il Citomegalovirus (soprattutto nei pazienti immunocompromessi).
Presentazione clinica
La presentazione clinica è relativamente aspecifica e consiste in febbre, cefalea, deficit neurologici focali, convulsioni e alterazione e/o diminuzione del livello di coscienza.
Diagnosi radiologica
La diagnosi viene effettuata mediante il riscontro di PCR nel liquor, ma l’imaging può essere utile nei casi dubbi e/o nel follow-up post-terapeutico.
Nel paziente adulto immunocompetente il quadro è abbastanza tipico: in particolare, si osserva un coinvolgimento asimmetrico bilaterale del sistema limbico, dei lobi temporali mesiali, della corteccia insulare e dei lobi frontali infero-laterali. I gangli della base sono tipicamente risparmiati, aiutando a distinguerlo da un evento ischemico dei territori tributari dell’arteria cerebrale media. Il coinvolgimento extra-limbico è più diffuso nei pazienti pediatrici, più comunemente evidenziabile a carico dei lobi parietali.
Nei pazienti immunocompromessi il coinvolgimento può essere più diffuso e colpisce con maggiore probabilità il tronco encefalico.
TC
La TC senza mdc può risultare negativa, soprattutto nelle fasi precoci di encefalite: gli unici reperti apprezzabili consistono in una sottile ipodensità dei versanti anteriore e mediale del lobo temporale e nella corteccia insulare. Tali aree di ipodensità possono progredire fino all’emorragia nelle fasi più avanzate di malattia.
La TC con mdc può mostrare irregolare enhancement contrastografico nelle fasi di malattia conclamata e avanzata.
RM
La RM è l’indagine radiologica di maggiore utilità e rappresenta la metodica gold standard di diagnostica per immagini nella diagnosi di encefalite.
Le aree interessate da encefalite mostrano iperintensità del segnale in T2 e FLAIR ed ipointensità in T1, da riferire ad edema cerebrale, di minore entità rispetto alla patologia ischemica. Tali reperti si confermano alle sequenze pesate in diffusione (DWI), che risultano più sensibili delle T2 nella diagnosi di encefalite. Se avviene l’evoluzione emorragica delle lesioni encefalitiche, tali aree appariranno ipointense in T2 e iperintense in T1 per la presenza di materiale ematico.
L’enhancement contrastografico dopo gadolinio è solitamente assente all’inizio della malattia, ma presente nelle fasi di malattia conclamata e avanzata, in particolare in sede leptomeningea.
Immagine 01
Immagine 01. RM encefalo, sequenza FLAIR, mostrante iperintensità di segnale nelle regioni mesiali dei lobi temporali, sospette per encefalite.
Immagine 02
Immagine 02. RM encefalo, sequenza T2, mostrante iperintensità di segnale nella regione periventricolare bilaterale sospetta per encefalite.
Immagine 03
Immagine 03. RM encefalo, sequenza T1 dopo gadolinio, mostrante enhancement girale diffuso bilaterale, prevalentemente in sede frontale con edema limitrofo, sospetto per encefalite.