Dettagli
- Clinica
- Eziopatogenesi
- Istopatologia
- Terapia
Epidermodisplasia verruciforme di Lewandowsky
Clinica
- La epidermodisplasia verruciforme di Lewandowsky-Lutz (EV) è una rara e interessante genodermatosi cutanea cronica causata da alcuni sierotipi di HPV, che colpisce individui geneticamente predisposti (a trasmissione autosomica recessiva nel 25% dei casi), con spiccata potenzialità neoplastica (morbo di Bowen, carcinomi spino e basocellulari). La malattia non ha predilezione di sesso e gli elementi verrucosi compaiono già nella prima decade di vita, mentre le lesioni tumorali insorgono intorno alla terza-quarta decade. Elementi verrucosi cutanei multipli, spesso familiari, sono presenti in età pediatrica e resistenti alle terapie. Le lesioni, da poche decine a centinaia, sono lievemente verrucose, eritema tose o lievemente cheratosiche e grigiastre, simili a grandi verruche piane (da 2-3 mm a 1-2 cm di diametro), tendenti a confluire in placche (Immagine 01). Essi compaiono in periodi successivi e talora si associano anche chiazze eritemato-pitiriasiche, pseudoatrofiche, iper e/o ipocromiche, localizzate al tronco, che mimano la pityriasis versicolor. Sedi tipiche delle lesioni sono il dorso delle mani, gli avambracci e il viso, con possibile estensione al tronco e alle gambe. L’evoluzione è cronica; infatti, nell’arco di qualche decennio si assiste alla degenerazione carcinomatosa di circa il 25% delle lesioni verrucose, soprattutto in sedi fotoesposte come il viso (immagine 02). Sono colpiti i giovani adulti (terza-quarta decade), senza predilezione di sesso. Nei soggetti HIV positivi si può riscontrare un quadro simile alla EV, pur in assenza di mutazioni genetiche, ma legato all’immunodeficienza.
Immagine 01

Immagine 01. Lesioni verrucose da HPV in paziente con epidermodisplasia verruciforme.
Immagine 02

Immagine 02. Epidermodisplasia verruciforme con lesioni evolutive in regione temporale e congiuntivale.
Eziopatogenesi
- Nell’EV, particolari sierotipi di HPV a bassa (-3 e -10) o a elevata (-5, -8, -14, -20 e-47) attività oncogena hanno un biotropismo elettivo per soggetti verosimilmente affetti da deficit congenito dell’immunità cellulomediata. Sono necessari 10-20 anni perché le lesioni verrucose subiscano evoluzione in carcinomi. La patogenesi è correlata a ipersensibilità a raggi UV e alla presenza di HPV in soggetti con predisposizione genetica. Sono state recentemente identificate alcune mutazioni non-sense a carico del locus EV1, comprendente i geni EVER 1 ed EVER 2, localizzati sul cromosoma 17 q25, che codificano per proteine transmembrana deputate al controllo della localizzazione intracellulare dello zinco. Mutazioni a carico di questi geni sono state identificate nel 75 % dei pazienti affetti da epidermodisplasia verruciforme; peraltro, la malattia potrebbe riconoscere una patogenesi complessa, mediata da difetti genetici a carico di altri geni. Sono infatti descritte anche mutazioni a carico di altri loci (EV2) e alcuni casi sporadici di trasmissione X-linked. Indagini virologiche hanno permesso di individuare i sierotipi HPV specifici e indagini immunologiche per tipizzazione linfocitaria hanno evidenziato diminuzione dei CD4+ e diminuita risposta al dinitroclorobenzolo.
Istopatologia
- Nell’EV l’istologia è simile a quello delle verruche piane: marcata acantosi, papillomatosi, ballonizzazione dei cheratinociti e caratteristici focolai di cellule displastiche, con nucleo vacuolare e citoplasma vitreo.
Terapia
- Nell’EV, sono stati fatti tentativi positivi con i retinoidi aromatici e con interferone IFN-α per via sistemica o intralesionale. La terapia topica delle lesioni verrucose, spesso deludente a causa delle recidive, si avvale della crioterapia con azoto liquido e del laser CO2 Le lesioni epiteliomatose devono essere diagnosticate precocemente ed essere asportate con la chirurgia. In prospettiva la terapia fotodinamica sembra essere molto promettente.