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1 di 5 Domande

L’angina di Ludwig e':














La risposta corretta è la A
L’angina di Ludwig è un’infezione del pavimento orale e degli spazi sottomandibolari potenzialmente grave a causa della possibile compromissione delle vie aeree. In particolare, può anche diffondersi allo spazio cervicale fino a causare una mediastinite.
Al contrario, le infezioni che possono coinvolgere il seno cavernoso sono quelle della zona del “triangolo della morte”, zona del vestibolo nasale e del labbro superiore, o anche sinusiti associate a trombosi del seno cavernoso (risposta B errata). All’opposto, una forma di tonsillite ulcerosa anaeroba, causata da Bacteroides e Fusobacterium, è l’angina di Plaut-Vincent, con tumefazione monolaterale dei linfonodi cervicali e fetore ex ore (risposta C errata). Invece, gli ascessi retrofaringei sono causati dall’infezione dei linfonodi retrofaringei da parte dello streptococco beta-emolitico, streptococchi anaerobi e stafilococco aureo che possono estendersi fino al mediastino. Sono più frequenti nei bambini prima dei 5 anni e tendono ad essere preceduti da faringiti, torcicollo, febbre e dolore alla deglutizione (risposta D errata).

2 di 5 Domande

In una persona che ha subito un trauma facciale, è FALSO che possa comparire:














La risposta corretta è la B
In una persona che ha subito un trauma facciale è falso che possa comparire ptosi palpebrale per lesione del nervo facciale, in quanto essa è dovuta ad una disfunzione del muscolo elevatore della palpebra superiore innervato dal III nervo cranico, cioè il nervo oculomotore comune.
In particolare, il nervo facciale, tramite il ramo zigomatico, innerva il muscolo orbicolare dell’occhio che ha la funzione di chiudere l’occhio mentre il muscolo elevatore della palpebra superiore ha invece la funzione di aprirlo. Al contrario, si può avere una lesione delle vie simpatiche che vanno dall’ipotalamo all’occhio con comparsa della sindrome di Bernard-Horner che comprende miosi, enoftalmo, anidrosi e ptosi per interessamento del muscolo di Müller che collabora con il muscolo elevatore della palpebra superiore all’apertura dell’occhio (risposta A errata). All’opposto, si può avere anisocoria a causa della lesione delle fibre parasimpatiche del III nervo cranico che contraggono la pupilla (risposta C errata). Inoltre, esso innerva tutti i muscoli oculomotori tranne il retto laterale che viene innervato dal VI e l’obliquo superiore innervato dal IV. Infine, si può avere ipoestesia della guancia a causa della lesione del nervo infraorbitale, secondo ramo del nervo trigemino (risposta D errata).

3 di 5 Domande

Le manovre di riposizionamento degli otoliti sono il trattamento appropriato per i pazienti che soffrono di:














La risposta corretta è la A
Le manovre di riposizionamento degli otoliti (la manovra di Epley, la manovra di Semont o gli esercizi di Brandt-Daroff) sono il trattamento appropriato per i pazienti che soffrono di vertigine posizionale parossistica benigna (VPPB), causata dallo spostamento dei cristalli otoconiali, normalmente situati nella macula del sacculo e dell’utricolo. In particolare, questi detriti vaganti stimolano le cellule capellute dei canali semicircolari, soprattutto nel canale posteriore, creando l’illusione di movimento. Le cause possono essere:
- degenerazione delle membrane otolitiche utricolari;
- commozione labirintica;
- otite media;
- intervento chirurgico a carico dell’orecchio;
- infezione virale;
- trauma cranico;
- lungo periodo di allettamento;
- malattia di Menier;
- occlusione dell’arteria vestibolare anteriore.
La più comunemente impiegata è la manovra di Epley, efficace nell’80% dei casi, controindicata in caso di patologie cardiache o carotidee non stabilizzate o grave rigidità del collo. Al contrario, la malattia di Meniere è caratterizzata da improvvisi attacchi di vertigine, che perdurano solitamente 1-6 h (mentre nella VPPB durano solo qualche secondo), acufeni e ipoacusia neurosensoriale. Il trattamento si basa sulla somministrazione di antiemetici, antistaminici o benzodiazepine, diuretici e dieta povera di sale, mentre solo raramente c’è necessità di intervenire con una ablazione vestibolare chimica con gentamicina oppure con la chirurgia (risposta B errata). All’opposto, l’emicrania vestibolare, associazione di attacchi di cefalea e di vertigine viene trattata con betaistina, la levosulpiride, la diidroergotamina, la cinnarizina, il dimenindrinato e i cortisonici. Infine, la deiscenza del canale semicircolare superiore o sindrome di Minor è un assottigliamento del canale determinato da una mancanza di sostanza ossea nella parte superiore rendendo l’orecchio più sensibile alla pressione con ovattamento, al rumore e/o in generale alle stimolazioni meccaniche, con ipoacusia trasmissiva associata a acufeni e vertigini. Il trattamento si basa sull’applicazione di un drenaggio di ventilazione trans- timpanico oppure sulla chirurgia che prevede due opzioni: la ricostruzione della parete deiscente del canale con la finalità di mantenerlo pervio e funzionalmente attivo, e l’occlusione del canale stesso (risposta D errata).

4 di 5 Domande

Un uomo di 45 anni richiede un consulto per otorrea fetida intermittente dell’orecchio destro presente da quattro anni. L’esame otomicroscopico mostra una perforazione attica di piccola misura senza altre lesioni di accompagnamento. L’audiometria rivela una ipoacusia trasmissiva moderata. In una precedente TC, si osserva un’occupazione dell’orecchio medio di materiale di densità di tessuto molle, così come una soluzione di continuità ossea del tetto del timpano, a livello della fossa cranica media. Data questa situazione, quale considera l’opzione più appropriata?














La risposta corretta è la A
Il paziente con otorrea fetida recidivante, perforazione timpanica, ipoacusia trasmissiva ha un quadro suggestivo di colesteatoma, cisti a carattere espansivo seguente ad una otite media cronica, per cui è opportuno richiedere una RMN con tecniche di diffusione, utile:
1) nei casi in cui è necessario distinguerlo da una semplice otite media:
- otite media capta il contrasto ma non restringe la diffusione;
- il colesteatoma non capta il contrasto ma restringe la diffusione (ipointensa in ADC o coefficiente di diffusione apparente e iperintensa in diffusione o DWI);
2) per valutare la presenza di complicanze associate all’erosione del tegmen timpani causata sia dalla pressione meccanica esercitata dalla lesione e sia alla presenza del tessuto di granulazione che attiva gli osteoclasti, i quali determinano:
- distruzione gli ossicini con ipoacusia trasmissiva;
- fistole labirintiche per erosione dei canali semicircolari;
- distruzione del canale del VII nervo cranico;
- complicazioni intracaraniali come meningite, cerebrite, ascesso, empiema subdurale ed epidurale, trombosi dei seni venosi ed encefalocele.

5 di 5 Domande

Uomo di 55 anni, fumatore da 1 pacco al giorno fin dalla giovane età. Presenta disfonia da 3 mesi e una massa dura laterocervicale e difficoltà respiratorie con sforzi moderati da un mese. Indica la diagnosi più probabile:














La risposta corretta è la D
In un fumatore incallito che presenta disfonia da 3 mesi e massa laterocervicale compatibile con una adenopatia metastatica cervicale con dispnea la diagnosi più probabile è quella di carcinoma a cellule squamose della laringe, che è la più frequente causa di massa cervicale neoplastica nell’età adulta al contrario dell’età pediatrica dove prevale il linfoma. In particolare, è importante tenere conto del contesto e delle condizioni di comparsa. L’esame clinico, e soprattutto l’esame otorinolaringoiatrico, è fondamentale, e permette di orientare nel miglior modo gli esami diagnostici: ecografia, tomodensitometria, TC, RMN possono essere molto utili per la diagnosi delle adenopatie maligne. Anche la PET può fornire elementi interessanti, mentre l’agoaspirato permette, nella maggior parte dei casi, una diagnosi precisa rendendo oggi relativamente raro il ricorso a una cervicotomia esplorativa. Al contrario, il carcinoma indifferenziato del rinofaringe spesso si presenta con adenopatie cervicali metastatiche ma non presenta il tabacco tra i fattori di rischio e non si associa a disfonia (risposta A errata). All’opposto, sia l’adenocarcinoma della base della lingua che il carcinoma mucoepidermoide dell’ipofaringe possono dare adenopatie metastatiche cervicali ma sono più rari rispetto al carcinoma a cellule squamose della stessa zona e non determinano disfonia (risposte B e C errate).

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