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1 di 5 Domande

Una donna di 55 anni viene visitata per dispnea progressiva per sforzi moderati presente da 3 mesi. Una visita all'oftalmologo 1 anno prima si era conclusa con la diagnosi di uveite anteriore. Viene effettuata una radiografia del torace, che il radiologo referta come possibile sarcoidosi in stadio III. Quali elementi ti aspetti di trovare alla radiografia?














La risposta corretta è la A
La stadiazione della sarcoidosi tramite RX torace distingue gli stadi in:
- 0, RX torace normale;
- I, linfoadenopatie ilari bilaterali, paratracheali e mediastiniche senza infiltrati parenchimali (risposte B e C errate);
- II, adenopatie mediastiniche/ilari bilaterali con infiltrati interstiziali solitamente nei campi superiori (risposta D errata);
- III, infiltrati interstiziali diffusi senza adenopatie ilari;
- IV, fibrosi diffusa, spesso associata a masse conglomerate di aspetto fibroso, bronchiectasie e cisti da trazione (risposta E errata).

2 di 5 Domande

In un paziente di 68 anni con cefalea di nuova insorgenza, dolore e rigidità prolungata al mattino alla cintura scapolare e pelvica da diverse settimane con lividi unilaterali comparsi all’improvviso, quale trattamento tra i seguenti sarebbe da intraprendere prima di confermare la diagnosi?














La risposta corretta è la B
Nel paziente di 68 anni la comparsa di cefalea in associazione ad artralgia e rigidità alla cintura scapolare e pelvica con improvvisa comparsa di lividi è caratteristica dell’arterite di Horton o temporale o a cellule giganti, la cui terapia d’attacco, in caso di neurite ottica, è con metilprednisolone 1 g i.v. ogni giorno per tre giorni. Al contrario, il prednisone è indicato nelle fasi iniziali ma comunque con un dosaggio almeno di 40 mg/die (risposta A errata). All’opposto, il methotrexate viene utilizzato come risparmiatore di corticosteroidi nei pazienti con forme ricorrenti oppure per quei pazienti che non tollerano bene la terapia corticosteroidea (risposta E errata)

3 di 5 Domande

Un paziente di 28 anni, dopo esser stato coinvolto un incidente stradale, viene trasportato in ambulanza al pronto soccorso di un ospedale, giungendo all’unità operativa di traumatologia alle 12 di notte. Il paziente ha un forte dolore all'anca e all’esame obiettivo si evidenzia un accorciamento dell'estremità inferiore destra con rotazione interna e adduzione. Viene eseguita una radiografia e viene diagnosticata una lussazione posteriore dell'articolazione coxo-femorale destra. Quale sarà la strategia terapeutica da seguire?














La risposta corretta è la C
La strategia terapeutica da seguire in caso di lussazione posteriore dell'articolazione coxo-femorale destra deve prevedere l’esecuzione in urgenza e sotto anestesia della cosiddetta manovra di Allis, cioè la trazione dell'estremità allo zenit, con l'anca e le ginocchia piegate mentre un assistente stabilizza il bacino premendo sulle creste iliache.
Al contrario, essendo necessario un intervento urgente non è corretto lasciare il paziente a letto con una terapia per il dolore e ricoverarlo per un trattamento in elezione (risposta A errata). All’opposto, anche posizionare una trazione continua e una terapia medica per il dolore e l'infiammazione non risolverebbe il problema nell’immediato (risposta B errata). Infine, la riduzione aperta della lussazione è da riservarsi a quei casi in cui la lussazione sia irriducibile con manovre non invasive (risposta D errata)

4 di 5 Domande

Nella valutazione iniziale di tutti i pazienti politraumatizzati in coma, quali delle seguenti radiografie sono essenziali anche se le stesse localizzazioni non sembrano essere sintomatiche?














La risposta corretta è la C
Nella valutazione iniziale di tutti i pazienti politraumatizzati in coma, anche se non sembrano coinvolte queste sedi, è indicata l’esecuzione di una RX laterale del rachide cervicale e una RX antero-posteriore del bacino, oltre ad una RX antero-posteriore del torace. Inoltre, nel caso in cui il paziente non sia in coma e le sue condizioni siano stabili è possibile optare anche per la TC invece dell’RX. Al contrario, in un politraumatizzato non sono esami indicati, indipendentemente dalle sedi coinvolte, l’RX antero-posteriore del cranio (risposta A errata), l’RX antero-posteriore di entrambi i femori (risposta B errata), l’RX laterale della colonna lombare (risposta D errata) e l’RX delle estremità superiori ed inferiori (risposta E errata).

5 di 5 Domande

Quale delle seguenti NON è considerata un'indicazione per il trattamento chirurgico delle fratture del terzo medio della clavicola negli adulti?














La risposta corretta è la A
Non è considerata un'indicazione per il trattamento chirurgico delle fratture del terzo medio della clavicola negli adulti il dato anamnestico di precedenti di frattura del terzo medio della clavicola controlaterale. Al contrario, il trattamento chirurgico che consiste in un’osteosintesi mediante placche e viti, solitamente in titanio, è indicato in caso frattura scomposta, di lesione neuro vascolare che persiste dopo la riduzione chiusa (risposta B errata), di “spalla fluttuante”, cioè l’associazione di frattura della clavicola e della scapola (risposta C errata), e infine, in caso di fratture aperte che necessitino di debridement della ferita (risposta D errata).

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