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1 di 5 Domande

Una donna di 26 anni lamenta una febbre che perdura da 3 settimane. La febbre si presenta tutti i giorni, con picchi che arrivano fino a 38,5°C e occasionalmente a 39 ° C, e si accompagna a mal di gola, mialgia ed artralgia a livello delle grandi articolazioni. Nel giro di poche ore la febbre diminuisce, spontaneamente o grazie ad un antipiretico. Durante gli episodi febbrili presenta un'eruzione cutanea. La paziente riferisce di aver presentato due episodi nei due anni precedenti, molto simili a quelli attuali, che non erano stati diagnosticati nonostante studi approfonditi. Non ha fatto viaggi fuori dall’ Italia, né ha fatto riferimento a precedenti epidemiologici di interesse. L'esame clinico durante un episodio febbrile ha evidenziato l'eruzione cutanea che può essere osservata nell'immagine, scomparsa in poche ore. La paziente presenta anche una iperemia faringea, una lieve adenopatia dolorosa bilaterale laterocervicale ed un polo di milza palpabile sotto l'arcata costale sinistra. Per stabilire la diagnosi, è previsto che vengano eseguiti vari studi di laboratorio e di imaging. Tutto sommato, quale delle seguenti affermazioni sembra più appropriata nella fase diagnostica attuale?

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La risposta corretta è la B
Considerato il quadro clinico della paziente del caso clinico risulta ragionevole affermare che, sebbene sia una diagnosi di esclusione, è opportuno richiedere la determinazione della ferritina sierica a causa della possibilità che si tratti di una malattia di Still dell’adulto, nella quale ne riscontreremmo un aumento. In particolare, è una condizione che insorge acutamente con la presenza di febbre presente ogni giorno soprattutto di sera raggiungendo spesso, per due volte al dì, una temperatura superiore ai 39°C. L’odinofagia può comparire prima o dopo la l’insorgenza delle altre manifestazioni come poliartriti, prima fugaci poi persistenti, a livello delle articolazioni di ginocchia, caviglie e polsi. Durante gli episodi febbrili compare di solito un rash cutaneo maculo-papulare rosso salmone su tronco, radici degli arti e sulle zone di frizione. Possono essere presenti anche epatosplenomegalia, pleurite e pericardite, linfadenopatie, polmonite e miosite.

2 di 5 Domande

Le mani mostrate nell'immagine appartengono a una donna di 52 anni che richiede un consulto medico in quanto presenta da 3 anni un dolore intermittente lieve-moderato alle articolazioni interfalangee distali e prossimali di entrambe le mani. Il dolore si aggrava dopo sforzi intensi e può essere accompagnato da gonfiore e arrossamento. Ha assunto antinfiammatori non steroidei durante questi episodi, con miglioramento. Dopo essersi deformate, le articolazioni le danno meno fastidio. Quale diagnosi è più probabile?

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La risposta corretta è la D
La diagnosi più probabile è l’artrosi, malattia articolare degenerativa che colpisce tipicamente le interfalangee prossimali e distali (IFP e IFD), oltre che ginocchia ed anca. In particolare, l’incidenza aumenta dopo i 55 anni, con più frequenza nelle donne, e il dolore è di tipo meccanico aumentando con lo sforzo e diminuendo con il riposo (risposte A, B, C, E errate) e con la somministrazione di antiinfiammatori. La degenerazione della cartilagine e dell’osso sottostante determina l’attivazione dell’osso subcondrale con formazione di osteosclerosi e osteofiti che, a livello delle IFD, prendono il nome di noduli di Heberden mentre, a livello delle IFP, di noduli di Bouchard. Una volta raggiunto il pieno sviluppo, la rigidità ed il dolore a livello di questi noduli tende ad affievolirsi.

3 di 5 Domande

Cosa sospetteresti in un paziente che ha difficoltà a sollevare il braccio lateralmente (limitazione dell'abduzione del braccio di 30 gradi) e parestesie nella porzione laterale della spalla, senza dolore, e che il giorno prima ha subito di una lussazione scapolo-omerale?














La risposta corretta è la B
In un paziente con limitazione dell’abduzione del braccio e con parestesie a livello della porzione laterale della spalla che il giorno prima ha subito una lussazione scapolo-omerale sospetterei una lesione del nervo ascellare. In particolare, il nervo ascellare o circonflesso, che nasce dal plesso brachiale e innerva il muscolo deltoide e piccolo rotondo, può lesionarsi per una lussazione dell’articolazione scapolo-omerale, che più frequentemente è anteriore, o in caso di fratture del collo dell’omero. Al contrario, la lesione del nervo radiale, che raccoglie la sensibilità della faccia esterna del pollice, è associata alla “mano cadente”, impossibilità ad estendere le dita della mano dopo aver esteso il braccio in avanti col palmo della mano rivolto in basso (risposta A errata). All’opposto, una lesione del nervo muscolocutaneo, che raccoglie la sensibilità della faccia anteriore e laterale dell’avambraccio, determinerebbe una paralisi dei muscoli che innerva, cioè coracobrachiale, bicipite e brachiale anteriore (risposta C errata). Invece, una rottura dei legamenti scapolo-omerali, pur determinando una certa instabilità dell’articolazione, non sempre si associa ad una lesione nervosa (risposta D errata). Infine, una lesione del nervo ulnare, di solito causata da traumi del gomito o per compressione a livello del tunnel cubitale, è associata alla “mano ad artiglio” con atrofia dei muscoli interossei, adduttore del pollice e abduttore del V dito, oltre che a parestesie del V dito e della metà mediale del IV dito (risposta E errata).

4 di 5 Domande

Una donna di 41 anni, senza antecedenti di interesse, presenta da sei mesi una dispnea da sforzo che è progressivamente aumentata. All'auscultazione, mostra crepitii basali. La radiografia del torace mostra densità basali bilaterali. Viene eseguita una biopsia polmonare aperta. Allo studio istopatologico è si osserva una lesione complessa ed eterogenea, con aree alterate che si alternano ad altre conservate, con fibrosi dei setti alveolari e sviluppo di focolai fibroblastici marcati e iperplasia pneumocitica di tipo 2. La zona colpita è fondamentalmente subpleurica. Questo tipo di lesioni polmonari ci permette di far diagnosi di?














La risposta corretta è la B
La presenza all’RX di densità basali bilaterali e all’esame microscopico di fibrosi dei setti alveolari, focolai fibroblastici con iperplasia degli pneumociti di tipo II ci permette di far diagnosi di polmonite interstiziale usuale. Al contrario, in caso di proteinosi alveolare gli alveoli sarebbero stati pieni di uno pseudosurfactante di natura proteinacea (risposta D errata). All’opposto, in caso di alveolite allergica estrinseca sarebbe stata segnalata la presenza di una storia di esposizione professionale a qualche allergene inalatorio (risposta C errata). Infine, in caso di
istiocitosi a cellule di Langerhans, quest’ultime cellule peculiari di questa condizione sarebbero state facilmente rilevate all’esame microscopico (risposta A errata).

5 di 5 Domande

Quale delle seguenti caratteristiche morfologiche non ci aspettiamo di trovare nella biopsia del corpo gastrico di un paziente con carenza di vitamina B12?














La risposta corretta è la A
Nella biopsia del corpo gastrico del paziente del caso clinico è meno probabile riscontrare la presenza di Helicobacter pylori, poiché la carenza di vitamina B12 si associa con più frequenza ad una gastrite cronica autoimmune con distruzione delle cellule parietali che producono acido cloridrico e fattore intrinseco necessario per l’assorbimento della vitamina. 
Il deficit di vitamina B12 determina anemia megaloblastica (anemia perniciosa) e sintomi neurologici. Al contrario, l’ipocloridria determinata dalla distruzione delle cellule acido-secretrici stimolerà l’iperplasia delle cellule G endocrine con iperproduzione di gastrina che a volte progredisce fino ad un vero e proprio tumore carcinoide (risposta C errata). All’opposto, troveremo aree di atrofia con metaplasia e rischio di sviluppare adenocarcinoma gastrico triplicato (risposta A e B errate).

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