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1 di 5 Domande

Un paziente di 61 anni chiama il 112 lamentando dolore toracico precordiale irradiato lungo il braccio sinistro. Anamnesi patologica remota: Ipertensione in trattamento con Atenololo e abitudine tabagica (circa 20 sigarette al giorno). L’esame obiettivo fatto dai paramedici mostra: pressione arteriosa 100/60 mmHg, polso 38/min e regolare. Viene effettuato inoltre un ECG indicativo di blocco cardiaco completo con elevazione del tratto ST in DII, DIII e aVF e sottoslivellamento del tratto ST in aVL. All’arrivo in PS, riferisce di avere ancora dolore toracico e ha una pressione arteriosa pari a 85/60 mmHg. Non vi è nulla da segnalare a carico di torace, cuore a addome e non vi sono segni di edema periferico. Gli esami ematochimici sono i seguenti: Hb 13,1 g/dl, WCC 8.2 x10^9/l, PLT 199 x10^9/l, Na+ 138 mmol/l, K+ 4,9 mmol/l, Creatinina 156 µmol/l. Quale coronaria è più probabilmente responsabile del quadro clinico del paziente?














La risposta corretta è la C
La coronaria più probabilmente responsabile del quadro clinico del paziente è l’arteria coronaria destra. Infatti, un dolore toracico associato ad un ECG con blocco cardiaco completo iniziale seguito da ipotensione, è altamente suggestivo di infarto del ventricolo destro. La gestione di un paziente con infarto del ventricolo destro comprende l'ottimizzazione della pressione di riempimento ventricolare e il monitoraggio delle pressioni con un catetere in arteria polmonare, ove appropriato. Inoltre, se una volta ottimizzato il riempimento l'ipotensione persistesse, potrebbe essere necessaria l'aggiunta di farmaci inotropi. Infine, per canalizzare l'arteria colpevole dovrebbe essere presa in considerazione la PCI primaria urgente.


2 di 5 Domande

Un uomo di 34 anni, iperteso, porta in visione al suo medico di base i risultati di alcune analisi eseguite dopo che sua sorella ha effettuato una surrenalectomia bilaterale. Riferisce di sentirsi relativamente bene. All'esame obiettivo ha un bell'aspetto, la sua pressione arteriosa è elevata, pari a 155/90 mmHg, e non vi è nulla di rilevante a cuore, torace e addome. Le indagini di laboratorio mostrano: Hb 12,9 g/dl, WCC 5,4 x10^9/l, PLT 193 x10^9/l, Na+ 139 mmol/l, K+ 4,8 mmol/l, Creatinina 101 µmol/l, Ca 2,85 mmol/l, Calcitonina sierica elevata, metanefrine urinarie nelle urine delle 24h elevate. Quale delle seguenti è la causa più probabile dell’ipercalcemia?














La risposta corretta è la E.
La causa più probabile dell’ipercalcemia del paziente è l’iperplasia delle paratiroidi. In particolare, circa l’80% dei pazienti affetti da iperplasia delle paratiroidi potrebbe essere affetto da MEN2a, sindrome endocrinologica caratterizzata da carcinoma midollare della tiroide, feocromocitoma e normale esame obiettivo. Solitamente il trattamento prevede paratiroidectomia e tiroidectomia; tuttavia, innanzitutto dovrebbe essere indagato un possibile feocromocitoma, così da poter attuare un appropriato doppio blocco dei recettori alfa e beta prima di qualsiasi intervento chirurgico.

3 di 5 Domande

Una donna di 23 anni, che ha subito un'emorragia a seguito di un cesareo d'emergenza per pre-eclampsia, deve essere sottoposta ad una trasfusione piastrinica. Sebbene la trasfusione appaia compatibile ABO, proviene da un donatore Rh-positivo mentre la paziente risulta è Rh-negativo. Quale delle seguenti è l’azione più corretta da intraprendere?














La risposta corretta è la E.
L’azione più corretta da intraprendere è quella di effettuare la trasfusione di piastrine con anti- D. Infatti, in questa situazione la trasfusione di piastrine non può essere ritardata: sebbene il rischio di immunizzazione da parte dei globuli rossi contaminati dalle piastrine sia basso, si raccomanda la somministrazione di anti-D in quanto la paziente è in età fertile e potrebbe desiderare altre gravidanze.

4 di 5 Domande

Un uomo di 77 anni, sottoposto ad artroplastica parziale sinistra per frattura del collo del femore, dice di vedere un gatto seduto sul suo letto, appare confuso, con un evidente deterioramento della memoria a breve termine e resta sveglio tutta la notte per poi dormire durante il giorno. All'esame neurologico si nota rigidità, più marcata a sinistra che a destra, e un leggero tremore. Gli esami ematochimici di routine post-operatori mostrano lieve anemia con una conta dei globuli bianchi nella norma. Quale delle seguenti è la diagnosi più probabile?














La risposta corretta è la C.
La diagnosi più probabile per un paziente con confusione, allucinazioni visive, significativi disturbi del sonno e disturbi del movimento è la demenza a corpi di Lewy. In particolare, si tratta di una forma di demenza in cui il tremore è presente in misura minore rispetto ai pazienti con malattia di Parkinson idiopatica e la cui diagnosi è clinica. Il trattamento prevede l’uso della Rivastigmina per la gestione della compromissione cognitiva cronica, mentre non sono raccomandati neurolettici per il trattamento dello stato confusionale in quanto suddetti farmaci potrebbero peggiorare il tremore e la rigidità dei pazienti.

5 di 5 Domande

Una donna di 26 anni, incinta alla 21esima settimana del suo primo figlio, giunge in PS lamentando disuria e poliuria. Riferisce anche la comparsa di febbre nelle ultime 24 ore. All'esame obiettivo è febbrile (TC 37,9 ° C), la pressione arteriosa è 112/72 mmHg, polso 80/min e regolare. Alla palpazione dell’addome si apprezza dolenzia in sede sovrapubica e l’esame urine mostra: proteinuria, aumento dei nitriti e dei globuli bianchi. Quale dei seguenti è il microorganismo che più probabilmente ha causato l’infezione?














La risposta corretta è la A.
Il microorganismo che più probabilmente ha causato l’infezione delle vie urinarie della paziente è l’E.Coli. Infatti, si tratta di un batterio proveniente dalla flora fecale che colonizza l'area periuretrale e risulta responsabile ci circa l'80-90% dei casi di IVU in gravidanza. In particolare, l'infezione del tratto urinario materno può essere associata ad un aumentato rischio di pre-eclampsia: alcuni studi caso-controllo, infatti, suggeriscono un rischio di pre-eclampisia aumentato di circa il 20% nelle gestanti affette da IVU.

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