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1 di 5 Domande

Un uomo di 72 anni si reca al pronto soccorso lamentando ritenzione urinaria acuta.  Anamnesi patologica remota: infarto miocardico anteriore circa 4 settimane fa.  Anamnesi farmacologica: Bisoprololo, Ramipril, Doxazosina e Atorvastatina.  Dopo ulteriori accertamenti ammette di aver sofferto, negli ultimi mesi, di incontinenza urinaria dovuta ad ipertrofia prostatica benigna per la quale aveva iniziato una terapia con alfa-bloccanti. L’esplorazione rettale conferma l’ipertrofia prostatica. Le indagini di laboratorio effettuate mostrano: Hb 12,4 g/dl, WCC 6.1 x 10^9/l, PLT 203 x10^9/l, Na+ 139 mmol/l, K+ 5,0 mmol/l, Creatinina 210 µmol/l, PSA














La risposta corretta è la C.
Il trattamento più adeguato per gestire il quadro clinico del paziente è l'autocateterizzazione intermittente. In particolare, gli esami di laboratorio mostrano una compromissione renale significativa (Creatinina 210 µmol/l) che renderebbe scarsamente utile l'aggiunta di Dutasteride. D’altra parte, neanche la resezione transureterale della prostata (TURP) sembra essere la migliore opzione di trattamento data l’anamnesi patologica remota di infarto miocardico anteriore da sole 4 settimane. Successivamente sarà possibile sottoporlo a TURP.

2 di 5 Domande

Un uomo di 51 anni, con precedente episodio di colecistite e colangite, si reca in PS lamentando malessere generalizzato, letargia e sudorazioni notturne, sintomi presenti da circa 4 settimane. All'esame obiettivo ha una PA di 145/72 mmHg, polso 78/min e regolare. All’auscultazione cardiaca si apprezza un lieve soffio sistolico. Nulla di rilevante a carico di torace e addome. Inoltre, ha emorragie a scheggia e noduli di Osler. Le indagini di laboratorio mostrano: Hb 10,1 g/dl, WCC 9,8 x10^9/l, PLT 192 x10^9/l, Na+ 139 mmol/l, K+ 4,4 mmol/l, Creatinina 124 µmol/l. L’ ecocardiogramma mostra vegetazioni sulla valvola tricuspide compatibili con una diagnosi di endocardite. L’ emocoltura risulta positiva per S. bovis. Quale delle seguenti indagini ha maggiori probabilità di evidenziare la causa della sua endocardite?














La risposta corretta è la C.
L’ indagine che ha maggior probabilità di evidenziare la causa dell’endocardite del paziente è la TC addome con mezzo di contrasto. Essa, infatti, consente di mettere in luce eventuali neoplasie del tratto gastrointestinale superiore o patologie epatiche croniche che si possono associare all'endocardite da S. bovis nota, tuttavia, per essere associata anche a neoplasie del colon. La maggior parte degli isolati di S. bovis sono sensibili alla penicillina, sebbene, nei pazienti con ceppi resistenti una ragionevole alternativa potrebbe essere il Ceftriaxone.

3 di 5 Domande

Un paziente di 47 anni lamenta da 5 mesi l’insorgenza di poliartralgie che colpiscono prevalentemente mani e piedi. Riferisce saltuario gonfiore delle articolazioni e rigidità mattutina di durata variabile, fino a 2 ore. Dice di aver provato ad assumere Diclofenac con una risoluzione parziale della sintomatologia. All’esame obiettivo non si apprezza nulla di rilevante se non un leggero gonfiore delle articolazioni metacarpo-falangee di entrambe le mani e dolenzia alla compressione delle stesse. Quale delle seguenti indagini risulta più appropriata per la diagnosi?














La risposta corretta è la B.
L’indagine più appropriata per una possibile definizione diagnostica del paziente è la radiografia di mani e piedi.
In particolare, in un paziente con poliartralgie, rigidità mattutina che scompare dopo circa 2h, dolore e gonfiore delle articolazioni che si risolve solo parzialmente con l’uso di antidolorifici, la diagnosi più probabile è quella di artrite reumatoide. La malattia ha un’insorgenza insidiosa: nelle prime fasi, infatti, i marcatori di fase acuta (tasso di sedimentazione eritrocitaria (VES) e proteina C-reattiva (CRP)) sono spesso normali, soprattutto quando sono coinvolte piccole articolazioni. Il fattore reumatoide è positivo solo nel 60-70% dei pazienti e gli anticorpi antinucleo risultano positivi in una percentuale di casi ancora minore. Alla comparsa della sintomatologia, però, potrebbe essere presente un certo grado di osteopenia periarticolare che potrebbe essere visibile ai raggi X sottoforma di erosioni marginali delle articolazioni colpite. Dal punto di vista radiologico, le articolazioni del piede spesso mostrano alterazioni prima rispetto a quelle della mano. Recentemente, infine, è stato introdotto anche il dosaggio di anticorpi anti-citrullinati che aumentano la sensibilità della diagnosi di artrite reumatoide, oltre ad essere associati anche a malattie più gravi.

4 di 5 Domande

Una donna di 49 anni riferisce, negli ultimi mesi, la comparsa di lombalgia, astenia, letargia e aumento della sensazione della sete. Anamnesi patologica remota: carcinoma mammario con metastasi ossee. All'esame obiettivo appare stanca e magra (BMI di 19) e ha dolore alla palpazione della colonna lombare. Le indagini di laboratorio sono le seguenti: Hb 10,9 g/dl, WCC 8,7 x10^9/l, PLT 193 x10^9/l, Na+ 138 mmol/l, K+ 4,4 mmol/l, Creatinina 135 µmol/l, Glucosio 6,9 mmol/l, Ca++ 2,81 mmol/l. Viene sottoposta ad un’infusione di bifosfonati. Quale altro trattamento dovrebbe essere pianificato?














La risposta corretta è la B.
Il trattamento successivo che dovrebbe essere pianificato è la radioterapia locale. Alcuni studi hanno esaminato i trattamenti per l'ipercalcemia dovuta a metastasi ossee e hanno suggerito che una singola dose di radioterapia dopo l’uso dei bifosfonati è altamente efficace nel ridurre sia la sintomatologia dolorosa che i livelli di calcio sierici. Inoltre, sebbene la furosemide ev sia efficace nell'aumentare l'escrezione urinaria di calcio, sarebbe solo una misura temporanea. All’opposto, i tiazidici portano ad un aumento del calcio sierico. Infine, un potenziale sostituto del bisfosfonato potrebbe essere Denosumab in quanto riduce l'attività degli osteoclasti.

5 di 5 Domande

Una donna di 42 anni, appassionata giardiniera che possiede due gatti, giunge al PS lamentando la comparsa da circa una settimana di una dolorosa lesione cutanea al piede destro. Riferisce di non ricordare se l'abrasione si sia sviluppata a seguito di un graffio del gatto o se sia stata causata dallo stivale mentre lavorava in giardino. Tuttavia, riferisce la comparsa di febbre alta negli ultimi giorni. All'esame obiettivo la sua temperatura è di 39,9°C, e si apprezza una lesione eritematosa sul piede destro associata a linfoadenopatia inguinale omolaterale. Le indagini di laboratorio sono le seguenti: Hb 12,9 g/dl, WCC 10,5 x10^9/l, PLT 210 x10^9/l, VES 56 mm/ora, Na+ 138 mmol/l, K+ 4,4 mmol/l, Creatinina 101 µmol/l. Quale delle seguenti è la diagnosi più probabile?














La risposta corretta è la A
La diagnosi più probabile in una paziente che possiede dei gatti e che presenta una lesione cutanea eritematosa associata a linfoadenopatia dolorosa consensuale e sintomi sistemici come la febbre è la malattia del graffio di gatto, causata da Bartonella hensalae. In particolare, potrebbe esservi associata anche leucocitosi e un aumento della VES. Negli individui immunocompetenti la condizione è auto-limitante e si risolve nel corso di alcuni giorni o settimane. Al contrario, gli antibiotici possono essere utili nei pazienti con gravi sintomi sistemici o in quelli immunocompromessi: in questi casi, delle valide opzioni terapeutiche potrebbero essere sia la Ciprofloxacina che l'Azitromicina.

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