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1 di 5 Domande

Qual e' il nome del disturbo del movimento caratterizzato da contrazione simultanea di muscoli agonisti e antagonisti, che induce cambiamenti posturali e movimenti anomali?














La risposta corretta è la B
Il disturbo del movimento caratterizzato da contrazione simultanea di muscoli agonisti e antagonisti, che induce cambiamenti posturali e movimenti anomali è la distonia, ipercinesia lenta aritmica, senza controllo volontario. Al contrario, il mioclono è un disturbo del movimento ipercinetico aritmico, senza controllo volontario, caratterizzzato da rapide contrazioni di muscoli agonisti ma non degli antagonisti (risposta A errata). All’opposto, la corea è un’ipercinesia aritmica semivolontaria caratterizzata da movimenti rapidi e sussultori che coinvolgono prevalentemente la muscolatura distale degli arti e quella della faccia (risposta C errata). Invece, l’acatisia è uno stato di irrequietezza motoria in cui l’individuo è costretto a muoversi continuamente a causa di una rigidità muscolare severa ed è incapace di restare nella stessa posizione per più di qualche secondo (risposta D errata). Infine, il tremore è un’ipercinesia che si manifesta come un’oscillazione ritmica di uno o più segmenti del corpo intorno a una o più articolazioni (risposta E errata). Può comparire a riposo (come nel Parkinson) oppure nell’esecuzione di movimenti complessi (tremore cerebellare) o nel mantenimento di una determinata postura (tremore essenziale benigno).

2 di 5 Domande

Ad una donna di 43 anni è stata diagnosticato tramite ecografia un mioma uterino intramurale di 4 cm. Ha due figli. Le sue mestruazioni sono di tipo 4-5 / 28-30, di quantità piuttosto abbondante, senza coaguli e senza dolore. Non ha altri sintomi. Cosa consiglieresti?














La risposta corretta è la A
Per il mioma uterino intramurale di 4 cm rilevato ecograficamente nella paziente del caso clinico, che non presenta sintomatologia riferibile, è indicata soltanto l’esecuzione di una ecografia di controllo a distanza di sei mesi. Al contrario, il trattamento di rimozione è indicato nelle pazienti che presentano perdite ematiche mestruali importanti e prolungate, dolore in regione pelvica oppure nelle asintomatiche in cui compaiano sterilità o idronefrosi per compressione ab estrinseco del mioma sull’uretere.  

3 di 5 Domande

Una donna di 31 anni in visita per mestruazioni abbondanti di 5 giorni da 2 anni. La sua ultima mestruazione è stata 8 giorni fa. Nella valutazione iniziale e all'ecografia vaginale, si evidenzia nella cavità endometriale una formazione rotonda, ben definita, omogenea e ipoecogena di 25 mm. Quale sarebbe il protocollo da seguire?














La risposta corretta è la B
Il protocollo più corretto da seguire in una paziente con mestruzioni abbondanti e una lesione nella cavità endometriale rilevata all’ecografia è l’isteroscopia, in quanto, fornendo una visione diretta della lesione:
- permette di effettuare una biopsia, avendo quindi funzione diagnostica;
- o una vera e propria escissione della lesione, avendo in quest’ultimo caso una funzione terapeutica.
In particolare, l’isteroscopia rappresenta la procedura diagnostica d’elezione per lesioni dubbie che non si riesce ad apprezzare bene all’ecografia, come miomi o polipi, ma anche in caso di interessamento di strutture come osti tubarici o canale endocervicale

4 di 5 Domande

Per la diagnosi della sindrome dell'ovaio policistico (Consensus Group, Rotterdam), devono essere soddisfatti 2 dei 3 criteri stabiliti. Quale tra questi NON costituisce un criterio diagnostico?














La risposta corretta è la B
La presenza di resistenza all’insulina non costituisce un criterio diagnostico della sindrome dell’ovaio policistico.
Per la diagnosi della sindrome dell'ovaio policistico devono essere soddisfatti 2 dei seguenti 3 criteri:
- iperandrogenismo clinico e/o analitico;
- oligo e/o anovulazione;
- ovaie policistiche dimostrate all’esame ecografico (12 o più follicoli per ovaia di dimensioni comprese tra 2 e 9 mm e/o un ovaio più grande di 10 ml).

5 di 5 Domande

La causa piu' frequente di fistole vescico-vaginali e':














La risposta corretta è la A
La causa più frequente di fistole vescico-vaginali, comunicazioni patologiche tra il lume della vagina e quello della vescica che hanno una prevalenza tre volte meggiore di quelle uretero-vaginali, è la chirurgia ginecologica. Al contrario, nei paesi meno sviluppati è più comune che le fistole vescico-vaginali compaiano come complicanze di un travaglio prolungato (risposta B errata).

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