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1 di 5 Domande

Una bambina di 2 mesi viene indirizzata alla clinica urologica pediatrica a causa di un reflusso vescico-ureterale bilaterale di III grado. Precedenti: diagnosi prenatale di ectasia pielica bilaterale. Pielonefrite acuta, a un mese dalla nascita, dopo l’esecuzione di una cistouretrografia diagnostica. Tra le seguenti opzioni, quale sarebbe l'indicazione più raccomandabile?














La risposta corretta è la D
In un bambino che presenta reflusso vescico-ureterale di III grado con precedenti di ectasia pielica bilaterale e pielonefrite acuta è necessario intraprenedere una terapia antibiotica profilattica con amoxicillina e richiedere scintigrafia renale (DMSA) al fine di scongiurare la formazione di cicatrici renali con alterazione permanente della funzione renale.
Al contrario, mentre il reflusso vescico-ureterale di grado I e II si risolvono spontaneamente nella maggior parte dei casi, solo in un caso su due ciò accade in un reflusso vescico ureterale di III grado monolaterale. Nel bambino del caso clinico è presente un reflusso vescico ureterale di III grado bilaterale che, come nel caso del IV e V grado, raramente regrediscono spontaneamente (risposta A errata). All’opposto, il trattamento chirurgico è indicato solo, nei bambini di età maggiore di un anno, se:
- risulta inefficace la terapia medica;
- compaiono IVU ricorrenti;
- è presente un reflusso vescico-ureterale di IV e V grado fin dalla nascita (risposta B errato).
Infine, non è sufficiente richiedere una scintigrafia renale (DMSA) ed eseguire urinocolture mensili pur essendo utile servirsi di un esame scintigrafico o ecografico per valutare la presenza di anomalie anatomiche congenite e cicatrici renali (risposta C errata).

2 di 5 Domande

Un lattante di 5 mesi viene portato al pronto soccorso perché da due giorni presenta rinorrea, con conseguente comparsa di tosse secca, affaticamento, sibili respiratori con rifiuto del seno. All'esame fisico si rileva una temperatura corporea di 38,2ºC, SpO2 96%, frequenza respiratoria 50 atti/min con retrazioni sottocostali e sibili bilaterali; resto normale. Parto a termine, senza antecedenti di interesse, con un calendario vaccinale corretto per la sua età; i genitori sono fumatori e lui frequenta l'asilo dal quarto mese di vita. Quale di queste misure pensi NON sia indicata?














La risposta corretta è la D.
In un nenonato di 5 mesi con rinorrea, febbre, tachipnea, tosse secca e sibili respiratori il primo sospetto deve essere quello di una bronchiolite da virus respiratorio sinciziale (VRS), contro il quale non è indicata una terapia antibiotica.
Il trattamento è basato su terapia sintomatica e di supporto:
- ossigenoterapia nei casi di neonati con SpO2 insufficiente;
- non somministrare sedativi della tosse;
- utilizzare un cuscino anti-reflusso per permetter al bambino di giacere con un angolo di 30° (risposta A errata);
- contrastare la dispnea, e quindi anche l’ipossiemia e la cianosi, aspirando le secrezioni presenti nel naso e nella cavità orale (risposta B errata);
- idratazione adeguata con poppate più piccole e frequenti, per non affaticare troppo il neonato e peggiorare la dispnea (risposta C errata);
- somministrazione di ribavirina solo se sono presenti cardiopatie e malattie neurologiche croniche.

3 di 5 Domande

Una delle seguenti affermazioni sul trattamento dei disturbi alimentari è FALSA. Indicala














La risposta corretta è la D
Riguardo al trattamento dei disturbi alimentari è falso affermare che l'ospedalizzazione è di solito più richiesta nella bulimia nervosa che nell'anoressia, in quanto è l’anoressia che a causa delle sue frequenti complicazioni più spesso porterà alla necessità del ricovero. Al contrario, è vero che la terapia cognitivo-comportamentale è spesso il trattamento indicato nei pazienti ospedalizzati affetti da bulimia nervosa ma per questi disturbi alimentari è estremamente difficile ottenere cambiamenti comportamentali attraverso la sola psicoterapia senza che si associ anche un’adeguata terapia farmacologica con inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (risposte B, C ed E errate). Infine, l'obiettivo immediato, nell'ospedalizzazione di un paziente con anoressia nervosa con BMI<17, è ripristinare l'equilibrio nutrizionale al più presto possibile mediante l'aumento di peso per poi, come anche nella bulimia, tentare di risolvere il disturbo psicologico per non incorrere in più gravi complicazioni (risposta A errata).

4 di 5 Domande

Indicare quale tipo di disturbo si adatta meglio alla seguente descrizione clinica: sviluppo insidioso ma progressivo di comportamenti stravaganti, con incapacità di soddisfare le esigenze della vita sociale e una diminuzione delle prestazioni in generale. Non ci sono prove di allucinazioni o idee deliranti. I tratti "negativi" compaiono senza essere stati preceduti da sintomi psicotici palesemente manifesti.














La risposta corretta è la C
La comparsa insidiosa ma progressiva di comportamenti stravaganti, con incapacità di soddisfare le esigenze della vita sociale, diminuzione delle prestazioni e presenza di tratti “negativi” non preceduti da sintomi psicotici manifesti delineano un quadro di schizofrenia semplice, con affievolimento delle attività affettive. Al contrario, la schizofrenia residuale ha un decorso cronico dominato da sintomi negativi con riacutizzazioni di scompenso acuto in cui compaiono sintomi positivi che man mano si fanno sempre più rare fino a che residuano (da qui il nome) soltanto sintomi negativi con un impoverimento affettivo ed intellettivo (risposta A errata). All’opposto, nella schizofrenia paranoide prevalgono sintomi positivi come idee deliranti di persecuzione o di onnipotenza, allucinazioni, con un andamento cronico e poussè, in cui i sintomi positivi s’intensificano, subito dopo le quali aumenta il rischio suicidario (risposta B errata). Invece, la schizofrenia ebefrenica inizia in maniera subdola in età giovanile con prevalenza della dimensione sintomatologica disorganizzata e decorre in maniera cronica con poussè che lasciano sequele che peggiorano il quadro clinico di base (risposta D errata). Infine, la schizofrenia catatonica è caratterizzata da catalessia o stupor, eccessiva attività motoria, estremo negativismo, mutacismo, ecolalia o ecoprassia (risposta E errata)

5 di 5 Domande

Un uomo di 41 anni, con disturbo bipolare, giunge al pronto soccorso per un’overdose di carbonato di litio. L’esame obiettivo evidenzia tremore intenso, atassia, disartria e un nistagmo verticale. La litiemia e' 4,1 mEq/L. Qual e' la migliore opzione terapeutica?














La risposta corretta è la B
In un paziente con disturbo bipolare che giunge al pronto soccorso per un’overdose di carbonato di litio e presenta una litiemia di 4,1 mEq/L il trattamento migliore è l’emodialisi. In particolare, in caso di mania bisogna mantenersi in un range di litiemia compreso tra 0,6 e 1,2 mEq/L in quanto se essa supera 1,5 mEq/L diventa tossica. L’escrezione del litio avviene per la quasi totalità tramite le urine sottoforma di ione mentre solo una minima parte viene eliminato con altri liquidi biologici (saliva, sudore e feci). Il trattamento dell’overdose da litio viene dettato dalla concentrazione di litio nel sangue:
- se <2 mEq/L cercheremo di aumentare l’escrezione del litio con le urine;
- se >2 mEq/L, come nel paziente del caso clinico, dovremo ricorrere all’emodialisi.

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