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1 di 5 Domande

Un paziente di 54 anni, ricoverato in UTIC a seguito di angioplastica effettuata per un infarto miocardico anteriore, risulta agitato, sudato, iperteso e tachicardico. Le infermiere temono che la sua agitazione possa scatenare un ulteriore episodio di dolore toracico o di ischemia miocardica. Anamnesi patologica remota: riferito consume alcolico di circa 400 ml di whisky al giorno. All’esame obiettivo ha una PA di 115/70 mmHg, polso di 88/min e regolare, presenta tremore ed è preoccupato che sul suo corpo possano esserci degli insetti. Quale dei seguenti è il farmaco più appropriato per il controllo dello stato di agitazione psico-motoria del paziente?














La risposta corretta è la C.
Il farmaco più appropriato per il controllo dell’agitazione psico-motoria del paziente è il Lorazepam. Infatti, un paziente con riferito consumo di alcol, stato d’agitazione, sudorazione, ipertensione, tremore e preoccupazione circa la presenza di insetti sul proprio corpo, molto probabilmente è in crisi di astinenza da alcool. In particolare, le opzioni per il controllo dei sintomi includono Lorazepam, Aloperidolo e Olanzapina: tra queste, quella più appropriata per il paziente del caso clinico è il Lorazepam in quanto ha meno effetti collaterali sul ritmo cardiaco. Infine, quest’ultimo riduce il rischio di convulsioni.

2 di 5 Domande

Un uomo di 32 anni giunge in PS riferendo un aumento della Creatinina da 125 micromol/l a 182 micromol/l avvenuto nel corso degli ultimi 6 mesi associato a microalbuminuria. Anamnesi patologica remota: diabete di tipo 1 da circa 25 anni con scarso controllo glicemico soprattutto nelle fasi iniziali. All'esame obiettivo ha una PA di 138/82 mmHg, polso 65/min e regolare. Nulla da segnalare a carico di torace, cuore e addome. Quale delle seguenti alterazioni verrebbe messa in luce se il paziente si sottoponesse ad una biopsia renale?














La risposta corretta è la C.
L’alterazione che più probabilmente verrebbe messa in luce se il paziente si sottoponesse ad una biopsia renale sarebbe la glomerulosclerosi con ispessimento della membrana basale. Infatti, la glomerulosclerosi è il risultato di un’iperfiltrazione cronica correlata all'iperglicemia. In particolare, quest’ultima risulta responsabile nell’istaurazione di un danno endoteliale, della formazione di prodotti di glicazione e della migrazione di cellule infiammatorie che concorrono allo sviluppo di glomerulosclerosi la cui manifestazione clinica è quella di un aumento della Creatinina sierica e della comparsa di albuminuria

3 di 5 Domande

Un uomo di 32 anni, che ha subito una frattura di C3 a seguito di un incidente in moto, giunge in PS riferendo di aver avuto una fase iniziale di totale ripresa della sensibilità e della potenza sia a livello degli arti superiori che inferiori, seguita da una seconda fase di progressivo peggioramento. Lamenta dolore ingravescente a livello del collo associato a debolezza delle mani; inoltre, gli sembra di aver perso parte della sensibilità della cute sovrastante le spalle. All'esame obiettivo la sua PA è di 122/72 mmHg, il polso 75/min e regolare. Viene confermata la debolezza e la riduzione della potenza dei muscoli di entrambe le mani, e la perdita della sensibilità termica e dolorifica a livello delle spalle e della parte superiore della schiena. Gli esami ematochimici di routine sono nella norma. Quale delle seguenti è la diagnosi più probabile?














La risposta corretta è la E.
La diagnosi più probabile di un paziente con grave trauma alla colonna vertebrale, debolezza dei piccoli muscoli delle mani associata a perdita della sensibilità termica e dolorifica delle spalle e della porzione superiore del tronco (distribuzione a scialle), è quella di siringomielia. In particolare, il gold per la diagnosi è la risonanza magnetica. Infine, il trattamento prevede diversi approcci chirurgici tra cui la fenestrazione della cisti e il posizionamento di uno shunt utili per ridurre la pressione e arrestare la progressione del deficit neurologico.

4 di 5 Domande

Una ragazza di 25 anni, ricoverata presso il reparto di oncologia, dopo un ciclo di chemioterapia di induzione per leucemia mieloide acuta avvenuto circa 48 ore fa, riferisce vomito, sensazione di disidratazione, formicolio in entrambe le mani e contrazione della diuresi. All'esame obiettivo la pressione arteriosa è di 115/82 mmHg e si riduce di circa 20 mmHg quando assume la posizione eretta. Non vi è nulla da segnalare a livello di torace, cuore e addome se non una diffusa dolenzia addominale. Le indagini di laboratorio sono le seguenti: Hb 10,9 g/dl, WCC 32,1 x10^9/l, PLT 112 x10^9/l, Na+ 142 mmol/l, K+ 5,9 mmol/l, Bicarbonato 17 mmol/l, Creatinina 142 micromol/l, Ca++ 2,05 mmol/l, PO4- 1,8 mmol/l. Quale delle seguenti è l’indagine più utile da effettuare?














La risposta corretta è la E.
L’ indagine più utile da effettuare è il dosaggio dell’acido urico. Infatti, in pazienti con un tumore ematologico e sottoposti a chemioterapia di induzione, la comparsa di sintomi quali vomito, sensazione di disidratazione, formicolio in entrambe le mani e contrazione della diuresi, è tipica della sindrome da lisi tumorale. In particolare, in questa condizione clinica è frequente l’aumento significativo dell'acido urico che potrebbe aumentare il rischio di sviluppare un’insufficienza renale acuta; pertanto, la misurazione dell'urato sierico è molto utile per prevedere la prognosi renale.

5 di 5 Domande

Donna di 82 anni. Anamnesi patologica remota: negli ultimi 6 mesi stanchezza e letargia per le quali effettuava esami ematochimici, con riscontro di anemia ferro-carenziale, ed endoscopia del tratto gastrointestinale superiore con riscontro di lieve gastrite. Anamnesi farmacologica: terapia a base di ferro per via orale negli ultimi 3 mesi. All'esame obiettivo pressione arteriosa di 132/82 mmHg, polso 71/min e regolare, BMI 23. Nulla da segnalare a carico di torace, cuore e addome. Le indagini di laboratorio sono le seguenti: Hb 9,1 g/dl, MCV 78 fl, WCC 8.1 10^9/l, PLT 371 x10^9/l, Na+ 140 mmol/l, K+ 4,3 mmol/l, Creatinina 100 micromol/l, ALT 29 U/l, AST 88 U/l, Bilirubina 10 micromol/l, anticorpi anti-transglutaminasi negativi, Ferritina 35 microg/l. Quale delle seguenti è il passo successivo più appropriato?














La risposta corretta è la A.
Il passo successivo più appropriata è effettuare una colonscopia dopo la sospensione della terapia con ferro per alcuni giorni. Infatti, in presenza di anemia persistente nonostante un’adeguata integrazione di ferro sono essenziali ulteriori studi per determinarne la causa sottostante. In particolare, è possibile che alla base di un’anemia microcitica refrattaria alla terapia, vi sia un tumore del colon destro, una delle cause più frequenti di anemia microcitica inspiegabile in assenza di sintomi gastrointestinali significativi.

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