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1 di 5 Domande

IL PERIODO DI INCUBAZIONE DI UNA MALATTIA E' IL LASSO DI TEMPO INTERPOSTO TRA:














La risposta corretta e' la E
Il periodo di incubazione di una malattia rappresenta il lasso di tempo interposto tra Il momento del contagio e lo sviluppo di sintomi clinici; esso puo’ variare da un tempo relativamente breve, come poche ore in caso di intossicazione alimentare, a giorni, come in caso di alcune infezioni virali quali influenza o morbillo, fino anche ad anni, come avviene in caso di lebbra. Al contrario, il periodo di incubazione di una malattia non e’ correlato alla recidiva di una patologia, ne’ tantomeno alla guarigione clinica, alla produzione di immunoglobuline o al momento di attivazione del sistema immunitario (risposte A, B C e D errate).

2 di 5 Domande

IL RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE, DELLA CORRUZIONE E DELLA TRASPARENZA:














La risposta corretta e' la A
Il responsabile della prevenzione, della corruzione e della trasparenza (RPCT) deve essere nominato in ogni pubblica amministrazione (P.A.), comprese le Aziende Sanitarie (risposte B, C, D ed E errate). Nello specifico, tale figura, centrale nella lotta alla corruzione e nella sua prevenzione, agisce predisponendo il ā€œPiano triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenzaā€ (PTPC), verificandone l’ effettiva attuazione e la sua idoneita’ e proponendo modifiche dello stesso quando necessario; egli segnala, inoltre, all’organo di indirizzo e all’Organismo Indipendente di Valutazione (OIV) le ā€œdisfunzioniā€ inerenti all’attuazione delle misure in materia di prevenzione della corruzione e di trasparenza, indicando i nominativi dei dipendenti che non hanno attuato correttamente le misure. Infine, compito del RPCT e’ di redigere una relazione annuale che descriva i risultati dell’attivita’ svolta, tra cui il rendiconto sull’attuazione delle misure di prevenzione definite nei PTPC.

3 di 5 Domande

NELLE MANOVRE DI PRIMO SOCCORSO, QUALE E' IL MODO MIGLIORE PER FERMARE UNA MODESTA EMORRAGIA:














La risposta corretta e' la B
Nelle manovre di primo soccorso, il modo migliore per fermare una modesta emorragia consiste nell’applicare una pressione continua sul punto di fuoriuscita del sangue, posizionando, eventualmente, una fasciatura compressiva ottenuta con i mezzi disponibili (una benda, una sciarpa o una camicia arrotolata); nel caso in cui la fasciatura posizionata inizi ad imbibirsi di sangue, e’ sconsigliata la sua sostituzione ed e’, piuttosto, preferibile sovrapporre una nuova fasciatura (risposta A errata). Al contrario, l’applicazione del laccio emostatico, e/o di un’eventuale compressione a monte del punto di rottura del vaso, puo’ essere effettuata solo in caso di sanguinamento arterioso, visualizzato come un sanguinamento rosso vivo e zampillante, quando le precedenti azioni siano inefficaci e solo da parte di personale esperto della manovra; difatti, la compressione a monte di un’arteria, se mantenuta per un tempo eccessivamente lungo, puo’ causare ischemia dell’arto con danni irreversibili (risposta C errata). Di contro, l’utilizzo di sostanze emostatiche, quali cotone emostatico o sostanze endovenose, non rappresenta il modo migliore di agire nelle manovre di primo soccorso di un’emorragia, anche perche’ spesso tali sostanze non sono immediatamente disponibili ma possono essere utilizzate come adiuvanti soprattutto in caso di presenza di coagulopatie associate (risposte D ed E errate).

4 di 5 Domande

UN UOMO, AFFETTO DA IPERTENSIONE ARTERIOSA NON BEN COMPENSATA DA MOLTI ANNI, DA UN PO' DI TEMPO PRESENTA DISPNEA PER PICCOLI SFORZI ED E' COSTRETTO A DORMIRE CON TRE CUSCINI PER EVITARE L'AFFANNO RESPIRATORIO DURANTE LA NOTTE, DEVO PENSARE A:














La risposta corretta e' la C
I sintomi descritti dal caso clinico, ovvero la comparsa di dispnea per piccoli sforzi e la necessita’ di dormire con piu’ cuscini per evitare l’affanno respiratorio (condizione nota come ortopnea), in un soggetto con anamnesi positiva per ipertensione arteriosa non ben compensata sono riconducibili ad un danno cardiaco secondario all’ipertensione stessa e quindi ad una cardiopatia ipertensiva con associato scompenso cardiaco sinistro (risposte A, B, D ed E errate). Nello specifico, un’ipertensione arteriosa non controllata di lunga durata provoca un sovraccarico di lavoro cardiaco che puo’ condurre, nel tempo, ad uno sfiancamento muscolare e alla comparsa di scompenso cardiaco, ovvero di un’incapacita’ del cuore di pompare il sangue in maniera efficace e con la giusta pressione. Piu’ precisamente, in caso di scompenso cardiaco sinistro sara’ il ventricolo sinistro ad essere incapace di pompare efficacemente il sangue nell'aorta e, quindi nella circolazione sistemica, con comparsa di astenia, pallore cutaneo ed ipotensione, e con conseguente aumento della pressione venosa polmonare in maniera retrograda e, conseguentemente, disturbi dell’ossigenazione con comparsa di dispnea da sforzo e/o ortopnea, collegata all’aumento del ritorno venoso al cuore che si verifica in posizione supina.

5 di 5 Domande

NEL PAZIENTE INCOSCIENTE IN DECUBITO SUPINO LA CAUSA PRINCIPALE DI OSTRUZIONE DELLE VIE AEREE E':














La risposta corretta e' la D
Nel paziente incosciente in decubito supino la causa principale di ostruzione delle vie aeree e’ la caduta della lingua all’indietro a causa della perdita di tonicita’ della muscolatura; in questa situazione occorrera’ praticare immediatamente la manovra di iperestensione del capo, ponendo una mano sulla fronte del soggetto ed alzando il medio con due dita, grazie alla quale la lingua verra’ spostata verso l'alto, rendendo possibile il passaggio dell'aria (risposte A, B, C ed E errate). In particolare, nel caso in cui vi sia un sospetto di trauma cervicale l’iperestensione del capo non e’ consigliata ed andrebbe effettuata la manovra di sublussazione della mandibola, realizzata spingendo l’angolo della mandibola in avanti e verso l’alto in modo da portare l’arcata dentaria inferiore davanti alla superiore.

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