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1 di 5 Domande

VALUTANDO IL SITO DI INSERIMENTO DI UN CATETERE VENOSO PERIFERICO UTILIZZANDO LA SCALA VIPS (VISUAL INFUSION PHLEBITIS SCORE), LA CANNULA VA RIMOSSA SE IL PUNTEGGIO E' UGUALE O SUPERIORE A:














La risposta corretta e' la B
Valutando il sito di inserimento di un catetere venoso periferico, in relazione alla scala VIPS (Visual Infusion Phlebitis Score), la cannula va rimossa se il punteggio e’ uguale o superiore a 2 (risposte A, C, D ed E errate). Nello specifico, la scala VIPS prevede l’attribuzione di un punteggio che puo’ variare da 0 punti, in caso di completa assenza di segni e sintomi di flebite, fino ad un massimo di 5 punti, in caso di arrossamento, presenza di cordone palpabile di lunghezza superiore a 7,5 centimetri associato o meno a materiale purulento; ad ogni punteggio corrispondera’ un trattamento o un’azione specifica da intraprendere, la quale dovra’ essere annotata in cartella infermieristica insieme anche la tipologia degli eventuali farmaci infusi. In particolare, per punteggi < 2 sara’ sufficiente la stretta osservazione della cannula, mentre in caso di punteggi > 2 sara’ necessario il riposizionamento, valutando se associare o meno un trattamento farmacologico.

2 di 5 Domande

LA QUALITA' MEDIA DEL CONTROLLO GLICEMICO IN UN ARCO TEMPORALE DI 2-3 MESI SI PUO' CONTROLLARE CON UN ESAME CHE SI CHIAMA:














La risposta corretta e' la E
La qualita’ media del controllo glicemico in un arco temporale di 2-3 mesi si puo’ controllare con un esame che si chiama “test dell’emoglobina glicosilata o glicata (HbA1c)” (risposte A, B, C e D errate). In particolare, l’emoglobina glicata e’ la risultante di una reazione non enzimatica, che si verifica a seguito dell’esposizione dell’emoglobina normale ad alti livelli di glucosio plasmatico, durante la quale gli zuccheri presenti in circolo vanno a legarsi alla parte proteica dell’emoglobina stessa; un aumento di emoglobina glicata all'interno dei globuli rossi riflette, pertanto, il livello medio di glucosio al quale l'emazia e’ stata esposta durante il suo ciclo vitale, che ha una durata di 120 giorni (3 mesi), e quindi puo’ fornire un’idea dello stato di compenso/scompenso glicemico dei 3 mesi precedenti.

3 di 5 Domande

L'ATASSIA E':














La risposta corretta e' la B
L’atassia puo’ essere definita come la mancata coordinazione nell’esecuzione dei movimenti volontari come camminare o afferrare oggetti; in taluni casi, possono essere coinvolti anche il linguaggio, la deglutizione e il movimento degli occhi (risposte A, C, D ed E errate).
Nello specifico, e’ possibile distinguere quattro forme di atassia: l’atassia cerebellare, conseguente a lesioni neoplastiche, infiammatorie o vascolari del cervelletto; l’atassia sensitiva, successiva a lesioni localizzate a livello delle fibre propriocettive del sistema nervoso periferico o lungo i cordoni posteriori del midollo spinale; l’atassia labirintica, che segue a danno dell'orecchio interno e l’atassia cerebrale, seguente a lesioni della corteccia frontale, temporale o parietale. L’atassia puo’, inoltre, presentarsi nell’ambito delle cosiddette sindromi atassiche, malattie genetiche a carattere ereditario,  come l'atassia-teleangectasia, l'atassia di Friedreich, le atassie spinocerebellari e l'atassia di Charcot-Marie-Tooth, oppure in caso di intossicazione da sostanze come il bromuro di metile e alcool o esposizione a radiazioni.

4 di 5 Domande

CON IL TERMINE STRANGURIA SI INTENDE:














La risposta corretta e' la E
Con il termine stranguria si intende una minzione difficoltosa e dolorosa, spesso a gocce. Nello specifico, tale sintomo puo’ seguire ad infiammazioni delle basse vie urinarie, come cistiti, uretriti e, piu’ raramente, prostatiti, ma anche a calcolosi renale o a neoplasie che interessano le basse vie urinarie.
All’opposto, la necessita’ frequente di eliminazione dell’urina durante il riposo notturno prende il nome di nicturia; tale condizione puo’ associarsi a varie patologie quali alterazioni prostatiche, cardiovascolari, diabete mellito o diabete insipido (risposta A errata). Di contro, la produzione di eccessiva quantita’ di urina prende il nome di poliuria e puo’ ritrovarsi principalmente in caso di diabete mellito, diabete insipido o polidipsia psicogena (risposta B errata). Invece, l’elevata frequenza di minzioni e’ nota come pollachiuria, e puo’ associarsi a ridotta capacita’ funzionale della vescica in relazione a stati flogistici in atto, presenza di masse che comprimono la vescica (fibromi uterini o masse ovariche), a disordini neurologici o a patologie psichiatriche (risposta C errata). Infine, la perdita involontaria di urina configura un’incontinenza urinaria, spesso conseguenza di un’ipermobilita’ uretrale causata da indebolimento dei muscoli e dei legamenti del pavimento pelvico successivo a parto naturale (risposta E errata).

5 di 5 Domande

LA GUARIGIONE DI UNA FERITA PER SECONDA INTENZIONE:














La risposta corretta e' la C
La guarigione di una ferita per seconda intenzione avviene quando il tessuto di riparazione della ferita viene prodotto in eccesso e la cicatrice si presenta estesa ed eccedente. In particolare, cio’ si verifica quando, a causa del rischio di infezione o di una perdita significativa di tessuto, non e’ possibile accostare i margini sono per cui esse sono lasciate aperte; in questi casi, la guarigione richiedera’ piu’ tempo rispetto alla classica per prima intenzione perche’ il tessuto mancante o non vitale dovra’ essere rimpiazzato da nuove cellule e la cicatrice che ne derivera’ sara’ certamente piu’ evidente (risposte A ed E errate). Al contrario, si parla di guarigione per prima intenzione quando i suoi margini sono ben affrontati tra loro, vi e’ scarso tessuto di granulazione, la guarigione e’ rapida e la cicatrice minima (risposta B errata). Infine, alcune ferite chirurgiche suturate normalmente possono andare incontro ad una infezione nell'immediato decorso postoperatorio, in questi casi si rende necessaria la riapertura della ferita, per detergerla e liberarla da residui organici e da tessuti necrotici ed, in alcuni casi, si procede nuovamente alla sua sutura della ferita; il tipo di guarigione che seguira’ e’ definito per terza intenzione (risposta D errata).  

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