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1 di 5 Domande

IL QUADRO CLINICO DELLA DISIDRATAZIONE E' CARATTERIZZATO DA:














La risposta corretta eā€™ la C.
Il quadro clinico della disidratazione eā€™ caratterizzato da secchezza della cute, ipotensione, tachicardia e oliguria (risposte A, B, D ed E errate). Nello specifico, si intende con disidratazione  uno stato patologico che si instaura quando il bilancio idrico, ovvero quantitaā€™ di acqua assunta meno l'acqua persa, eā€™ negativo; cioā€™ puoā€™ avvenire in caso di insufficiente apporto idrico con la dieta e/o in caso di perdite eccessive, come accade nella diarrea profusa, in caso di vomito o di ustioni estese. La manifestazione iniziale della disidratazione eā€™ la sete, a cui si assoceranno segni e sintomi quali secchezza della cute, ipotensione, tachicardia, oliguria, astenia, palpitazioni e vertigini fino alla progressiva diminuzione di coscienza e al decesso.

2 di 5 Domande

TRA I SEGUENTI IL FARMACO CHEMIOTERAPICO CHE DEVE ESSERE CONSERVATO AL RIPARO DALLA LUCE IN QUANTO FOTOSENSIBILE E':














La risposta corretta e' la C
Il farmaco chemioterapico che deve essere conservato al riparo dalla luce in quanto fotosensibile eā€™ la vincristina (risposte A, B, D ed E errate)Nello specifico, la vincristina eā€™ un farmaco neoplastico appartenente al gruppo degli alcaloidi della vinca, utilizzato, in monoterapia o in associazione, in differenti condizioni patologiche tra cui il linfoma di Hodgkin (protocollo BEACOPP), i linfomi non Hodgkin, la eucemia linfatica acuta, sarcomi, il neuroblastoma e il tumore di Wilms. Il meccanismo di azione della vincristina prevede il legame di questā€™ultima ai monomeri di tubulina con inibizione della formazione dei microtubuli del fuso mitotico durante il processo di replicazione cellulare e conseguente blocco della replicazione cellulare. 

3 di 5 Domande

QUALE DEI SEGUENTI PAZIENTI NON PUO' ESSERE SOTTOPOSTO A RISONANZA MAGNETICA?














La risposta corretta e' la C
Non puoā€™ essere sottoposto a risonanza magnetica un paziente portatore di pace-maker, ad eccezione dei pacemaker di nuovo impianto ā€œMR-conditionalā€, ovvero compatibili con RMN, nel cui caso eā€™, altresiā€™, necessaria unā€™attenta valutazione della indispensabilitaā€™ dellā€™esame e la presenza di un cardiologo elettrofisiologo che agisca sul dispositivo prima e dopo lā€™esame stesso. Al contrario, la presenza di corpi estranei ferromagnetici in sedi non vitali e di claustrofobia rappresentano controindicazioni relative e non assolute allā€™esame RMN, il quale puoā€™ essere eseguito previa valutazione del rapporto rischio/beneficio (risposte B e D errate). Infine, in caso di paziente operato di resezione intestinale in prima giornata chirurgica e di paziente trapiantato dā€™organo non sussistono controindicazione allā€™esecuzione dellā€™esame (risposte A ed E errate).

4 di 5 Domande

LA DEFINIZIONE DI DIAGNOSI INFERMIERISTICA PROPOSTA DA L. CARPENITO ED ELABORATA ED ACCETTATA DAL NANDA NEL 1990 E':














La risposta corretta e' la B
La definizione di diagnosi infermieristica proposta da L. Carpenito ed elaborata ed accettata dal NANDA (North American Nursing Diagnosis Association) nel 1990 eā€™ quella di ā€œun giudizio clinico riguardante le risposte della persona, della famiglia o della comunitaā€™ a problemi di salute/processi vitali attuali o potenziali. Le diagnosi infermieristiche costituiscono la base sulla quale scegliere gli interventi infermieristici per raggiungere dei risultati che rientrano nella sfera di competenza dellā€™infermiereā€ (risposte A, C, D ed E errate). Nello specifico, la diagnosi infermieristica non corrisponde alla diagnosi medica in quanto mentre la diagnosi medica riguarda la patologia, ed eā€™ dedotta dalle alterazioni strutturali e funzionali dei vari organi, la diagnosi infermieristica riguarda i problemi della persona, descrive la risposta umana, reale o potenziale, a un problema di salute per il quale lā€™infermiere ha la competenza di trattamento indipendente. La NANDA, ovvero lā€™istituzione ufficiale per la promozione e la revisione delle diagnosi infermieristiche, propone un linguaggio condiviso e universale, organizzando le diagnosi in quattro modelli: reali, ovvero condizione della persona o della famiglia o della collettivitaā€™ che eā€™ stata convalidata dai dati raccolti dallā€™accertamento; rischio, ovvero giudizio clinico secondo il quale una persona, una famiglia o una comunitaā€™ eā€™ piuā€™ vulnerabile nei confronti di un certo problema di altre in condizioni uguali o simili; benessere, presuppongono un termine qualificatore positivo come ā€œmiglioramentoā€ o ā€œefficaceā€ e sindrome, la quale presuppone come termine qualificatore del tipo ā€œsindrome daā€.

5 di 5 Domande

IL PERIODO DI INCUBAZIONE DELLA MENINGITE MENINGOCOCCICA E':














La risposta corretta e' la A
Il periodo di incubazione della meningite meningococcica eā€™ di 3-4 giorni (risposte B, C, D ed E errate). Nello specifico, Il meningococco eā€™ un batterio Gram-negativo, aerobio, immobile, asporigeno, che puoā€™ ritrovarsi nel nasofaringe di portatori asintomatici; nonostante gli elevati tassi di colonizzazione (10-40% delle persone sane) documentati, il passaggio alla malattia invasiva eā€™ raro e si verifica soprattutto in pazienti precedentemente non infettati, immunodepressi, bambini di etaā€™ <5 anni ed individui di etaā€™ compresa tra i 12 e i 21 anni, esposizione a fumo attivo e passivo; la trasmissione si verifica in genere per contatto diretto con le secrezioni respiratorie di un portatore sano del microrganismo a livello del nasofaringe. Dopo il periodo di incubazione, la patologia esordisce con cefalea, anoressia e sonnolenza; a tali sintomi si aggiungono successivamente febbre, vomito, rigiditaā€™ nucale, e fotofobia. In alcuni casi si associa un rash maculopapulare o di tipo petecchiale emorragico, indicativi di prognosi sfavorevole.

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