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Lussazione gomito
- Sebbene il gomito sia dotato di un’elevata stabilità intrinseca, le lussazioni di questa articolazione sono frequenti. Queste lesioni hanno la loro massima incidenza in età giovanile per traumi sportivi, ma possono anche essere osservate nella popolazione anziana a seguito di cadute. L’associazione con fratture dei capi articolari è frequente.
Lussazioni posteriori
- Sono le più frequenti e si verificano per caduta sulla mano a gomito esteso (analogamente a quanto avviene nelle fratture sovracondiloidee di omero), con generazione di spinte e leve che forzano l’olecrano al di fuori della troclea. Di regola si osserva la lussazione combinata di ulna e radio, ma non è eccezionale la lussazione isolata dell’ulna. In associazione si possono riscontrare:
- lesioni del legamento collaterale ulnare (o frattura dell’epitroclea nei bambini), che testimoniano una concomitante sollecitazione traumatica in valgo del gomito;
- fratture della coronoide e del capitello radiale, che possono rendere la lussazione particolarmente instabile, con spiccata tendenza alla perdita dei rapporti articolari nell’estensione del gomito (Figura 01). In caso di associazione della lussazione con entrambe queste fratture si parla anche di triade terribile del gomito.
- Il dolore, la deformità, la tumefazione e l’impotenza funzionale caratterizzano il quadro clinico, ma la conferma diagnostica si ha con l’esame radiografico, mediante il quale è anche possibile evidenziare o sospettare lesioni scheletriche associate.
- Per quanto riguarda il trattamento, prima di procedere alla riduzione della lussazione è di primaria importanza valutare lo stato vascolo-nervoso dell’arto. Le strutture più vulnerabili sono rappresentate dall’arteria brachiale (bisogna valutare i polsi radiale e ulnare, oltre che la perfusione della mano), dai nervi mediano e ulnare.
- Il grado di facilità della riduzione, oltre che dal quadro anatomo-patologico, è influenzato dal tempo intercorso dal trauma. Una volta ridotto, il gomito viene immobilizzato in flessione per un periodo breve, in genere non superiore alle 2 settimane, per evitare una rigidità post- traumatica. Lesioni instabili e/o associate a fratture possono richiedere il trattamento chirurgico, previo approfondimento diagnostico con TC.
- La formazione di calcificazioni o di ossificazioni eterotopiche in sede anteriore (muscolo brachiale) e mediale (lega- mento collaterale ulnare) non è infrequente, ma solo in pochi pazienti assume rilevanza clinica.
Figura 01
Figura 01: Frattura-lussazione posteriore del gomito. La freccia indica un voluminoso frammento della coronoide, responsabile di una marcata instabilità articolare.
Lussazioni anteriori
- Sono rare e conseguono a traumi diretti sul versante posteriore dell’avambraccio prossimale, associandosi più spesso a fratture dell’olecrano come fratture-lussazioni.
- L’esame clinico richiede un’attenta valutazione dello stato vascolo-nervoso anche in queste lesioni.
In presenza di frattura, è necessario ricorrere all’osteosintesi chirurgica dell’olecrano.
Sublussazione anteriore del capitello radiale
- È una lesione tipica dei bambini piccoli (la massima incidenza è a 2-3 anni), descritta anche con il termine di pronazione dolorosa. La sublussazione si verifica a seguito di una sollecitazione in trazione longitudinale sull’arto superiore, per esempio trattenendo o sostenendo il bambino per la mano in modo vigoroso. Il trauma determina una lesione parziale del legamento anulare, che scivola verso l’alto nell’articolazione omero-radiale, dislocando anteriormente il capitello.
- Oltre all’indagine anamnestica, i segni clinici da ricercare sono: l’atteggiamento in pronazione dell’avambraccio, l’esclusione funzionale dell’arto e il dolore provocato dai tentativi di mobilizzazione in supinazione.
- L’esame radiografico spesso non offre alcun elemento utile ai fini diagnostici.
La riduzione della sublussazione può essere eseguita mediante una manovra di supinazione e flessione del gomito, con una sensazione palpatoria di scatto al ripristino dei normali rapporti articolari.
Altre lussazioni del gomito
Lussazioni mediali e laterali
- Si caratterizzano per la traslazione mediale o laterale di ulna e radio rispetto all’omero distale, senza dislocazione in senso antero-posteriore. Clinicamente il gomito presenta un aspetto slargato e all’esame radiografico la grande incisura sigmoidea dell’ulna non appare centrata sulla troclea omerale, con spostamento consensuale del capitello radiale.
Lussazione divergente
- In questa rara lesione, il radio e l’ulna si dislocano in direzioni opposte. Sono state descritte due varianti: una antero-posteriore e una medio-laterale.
Lussazione del capitello radiale
- In presenza di questa lesione deve essere sempre ricercata una concomitante frattura dell’ulna per escludere la presenza di una lesione di Monteggia, molto più frequente rispetto alla lussazione isolata del radio.