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1 di 3 Domande

Quale delle seguenti patologie renali è conseguenza del diabete mellito?














La risposta corretta è la C.
La sindrome di Kimmelstiel-Wilson è definitiva come una glomerulosclerosi nodulare, patognomonica della nefropatia diabetica (la quale, invece, più frequentemente si manifesta sotto forma di glomerulosclerosi diffusa). La malattia di Kimmelstiel-Wilson è caratterizzata da una sindrome nefrosica con proteinuria, ipertensione e progressivo deterioramento della funzione renale. Colpisce i piccoli vasi del glomerulo.

2 di 3 Domande

Quale fra quelli indicati non e' un effetto indesiderato delle statine?














La risposta corretta è la B.
Le statine, strutturalmente analoghe all’HMG-CoA riduttasi, inibiscono la HMG-CoA riduttasi, che media la prima tappa obbligata nella biosintesi degli steroli. Determinano, inoltre, la riduzione della sintesi di colesterolo e la sovraregolazione dei recettori per le LDL a livello degli epatociti e una modesta riduzione dei trigliceridi. Gli effetti collaterali più importanti sono: l’epatotossicità con aumento delle transaminasi, la miopatia con dolori muscolari e incremento degli indici plasmatici della CPK in quanto c’è il blocco dell’enzima idrossi-metil-glutaril-Coenzima A reduttasi che inibisce la formazione di proteine prenilate utili nella formazione di energia nel muscolo, la rabdomiolisi, in casi minori, con conseguente insufficienza renale e mioglobinuria, la dispepsia o comunque disturbi gastrointestinali. Infine, l’artrite non rientra solitamente tra gli effetti collaterali dell’utilizzo delle statine.

3 di 3 Domande

In quale dei seguenti casi non e' controindicato l’uso della digossina?














La risposta corretta è la A.
La digossina trova una delle indicazioni terapeutiche principali nello scompenso cardiaco con concomitante fibrillazione atriale con elevata frequenza ventricolare: in questi pazienti viene sfruttato il suo effetto inotropo positivo, in quanto la molecola di digossina inibisce la Na+/K+ ATPasi dipendente, determinando accumulo di Na+ all’interno della cellula cardiaca e provocando l’attivazione dello scambiatore Na+/Ca++ con la susseguente contrazione del miocardiocita. La digossina resta però un farmaco poco gestibile, ha un indice terapeutico molto basso e effetti collaterali come discromatopsia, sintomi gastrointestinali, confusione e delirium.

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