Simulazione

Cliccando in alto a destra sul pulsante 2 è possibile "Consegnare", "Salvare e Interrompere", "Salvare e Continuare" il compito.

1 di 3 Domande

Quale tra le seguenti condizioni non è presente nella chetoacidosi diabetica?














La risposta corretta è la D.
La chetoacidosi diabetica, complicanza acuta del diabete (più frequente tra i pazienti con diabete mellito di tipo 1), si caratterizza per iperglicemia, iper-chetonemia e acidosi metabolica. Inoltre, la carenza di insulina determina l’aumento della lipolisi (dunque, non una diminuzione di tale processo), del metabolismo dei trigliceridi e degli aminoacidi e la produzione di glicerolo, di acidi grassi liberi e di alanina per il catabolismo muscolare. Glicerolo e alanina forniscono i substrati per la gluconeogenesi epatica, stimolata dall'eccesso di glucagone, che aumenta per la carenza insulinica (risposte A ed E errate). La patologia può progredire fino all’edema cerebrale, al coma e al decesso. La presenza di iperglicemia determina diuresi osmotica con significativa perdita di liquidi (poliuria e polidipsia) ed elettroliti (risposta B errata). In più, si manifestano nausea, vomito, dolore addominale, respiro di Kussmaul, disidratazione, ipotensione, cefalea, astenia, stato confusionale. I principali chetoacidi prodotti (l'acido aceto-acetico e l'acido β-idrossibutirrico) sono acidi organici che provocano acidosi metabolica. L'acetone, derivato dal metabolismo dell'acido aceto-acetico, si accumula nel siero e viene lentamente eliminato con la respirazione, determinando il tipico odore fruttato dell’alito (risposta C errata). 



2 di 3 Domande

Il paracetamolo nel dolore lieve/moderato e' considerato il farmaco di primo impiego:














La risposta corretta è la E.
Il paracetamolo (acetaminofene) è il metabolita attivo della fenacetina responsabile dei sui effetti antidolorifici. È un debole inibitore della COX-1 e della COX-2 nei tessuti periferici e non ha significativi effetti antinfiammatori. Per il trattamento del dolore lieve/moderato il paracetamolo è considerato sempre il farmaco di primo impiego: in prima scelta nel dolore lieve senza associazione e nel dolore moderato con associazione a codeina.

3 di 3 Domande

Quale tra le seguenti condizioni NON e' tra le possibili complicanze della policiremia vera?














La risposta corretta è la E.
La policitemia vera (PV) è una malattia mieloproliferativa acquisita, caratterizzata dall'aumento della massa dei globuli rossi, causato da una proliferazione incontrollata, spesso associata alla produzione incontrollata anche di globuli bianchi e piastrine. Il livello di eritropoietina è basso e la fosfatasi alcalina leucocitaria può essere aumentata. La policitemia vera è più frequentemente diagnosticata in persone tra i 60 e i 75 anni di età. I pazienti lamentano solitamente prurito soprattutto dopo un bagno caldo, pletora facciale e splenomegalia.      
Pertanto la policitemia primaria deve essere sospettata nei seguenti casi:
•con sintomi quali: rossore e prurito (soprattutto dopo una doccia calda), pletora facciale, stanchezza, vertigini;
•con segni quali: splenomegalia (risposta A errata), aumento dell'ematocrito e dell’emoglobina, trombocitosi, diminuzione dell’eritropoietina sierica ed aumento della fosfatasi alcalina leucocitaria;
•con livelli di EPO bassi (nella policitemia secondaria sono alti).
Tra le complicanze associate, troviamo: trombosi (risposta B errata) ed emorragie  (risposta D errata). Quindi, le infezioni gravi e spontanee non sono tra le possibili complicanze della policitemia vera.

Consegna il compito!


Tempo Rimasto 3 minuti!

Dottore, non aggiorni questa pagina prima del completamento della correzione.
Clicchi su "Consegna il Compito" per ottenere la correzione del compito.

consegna v3 il compito