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1 di 10 Domande

Scenario clinico AA87: Maurizio, un ragazzo di 26 anni, si reca presso l’ambulatorio del Dott. Nestile, preoccupato per la presenza di un rigonfiamento dolente di consistenza dura a livello del polso. Il giovane riferisce che inizialmente non presentava dolore e che negli ultimi mesi tale protuberanza è aumentata notevolmente di volume. Quale delle seguenti non è un’opzione terapeutica raccomandata?














Domanda 3 (riferita allo scenario clinico AA87).

La risposta corretta è la D.

La maggior parte delle cisti non necessita di alcun trattamento, soprattutto se asintomatiche e se non limita le attività del soggetto o non determina turbe estetiche al paziente. Prima del vero e proprio intervento chirurgico si possono considerare alcuni trattamenti più conservativi, quali:

  • l’aspirazione mediante ago del liquido all’interno;
  • utilizzo di un immobilizzatore con lo scopo di favorire la riduzione dimensionale della cisti.

In caso di fallimento di queste alternative, si ricorre all’intervento chirurgico, che ha come obiettivo quello di estirpare completamente la cisti, compreso il suo peduncolo. Schiacciare la cisti con un oggetto duro non ha nessun razionale.

Le risposte A, B, C ed E non sono corrette.

Sono tutte opzioni che hanno a che fare con l’iter terapeutico procedurale delle cisti gangliari.


2 di 10 Domande

Scenario clinico AA93. Domanda 1: il Sig. Bogli si reca presso l’ospedale San Giuseppe di Palermo, mostrando all’attenzione del Dott. Glamisio, la presenza di una papula di color rosso sul dito e riferendo che tale lesione è comparsa improvvisamente da circa due settimane, senza che avesse subito traumi nella zona interessata dalla lesione. All’anamnesi emerge che la papula per due volte ha sanguinato, ma per il resto non ha recato alcun disturbo e che il paziente non ha avuto problemi di salute in precedenza, né qualche membro della famiglia presenta o ha presentato in passato condizioni simili. All’esame obiettivo il resto della superficie cutanea si presenta normale, così come le unghie e le superfici mucose. Dal resto della visita il paziente appare in ottimo stato di salute. Domanda 1 (riferita allo scenario clinico AA93): quale è la diagnosi iniziale?

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Domanda 1 (riferita allo scenario clinico AA93).

La risposta corretta è la D.

Il paziente è affetto da granuloma piogenico, un tumore vascolare, benigno, nodulare carnoso, essudante o crostoso, solitamente di colore scarlatto, costituito da capillari proliferanti in uno stroma edematoso. Aumenta di dimensione nel giro di pochi mesi fino a raggiungere la forma di una massa peduncolata o sessile. I granulomi piogeni compaiono comunemente su mani, dita e viso, ma possono essere ovunque.

Di solito sono noduli vascolari solitari fino a 2 cm di diametro, con una superficie umida e lucida, a meno che non presentino croste o ulcerazioni, e tendono a sanguinare facilmente.

La risposta A non è corretta.

Il mollusco contagioso è un’infezione, causata dal virus omonimo, che è un membro della famiglia dei poxvirus, appartenente alla stessa famiglia del vaiolo. Si manifesta con gruppi di papule a superficie liscia, a forma di cupola, con ombelicatura centrale, di color rosa o di aspetto cereo o di aspetto perlaceo e di diametro compreso tra 2 e 5 mm, che può comparire su qualunque superficie cutanea (fatta eccezione per le regioni palmo-plantari). Si manifesta più frequentemente fra I bambini di 2-6 anni di età e nei soggetti immunocompromessi o che soffrono di dermatite eczematosa. Le lesioni non sono solitamente pruriginose o dolorose e possono essere rilevate solo casualmente durante un esame obiettivo. Tuttavia, esse possono infiammarsi e dare prurito, non appena l’organismo inizia ad attaccare il virus.

La risposta B non è corretta.

I dermatofibromi sono delle piccole papule o noduli duri di colorito rosso-bruno, composti da tessuto fibroso. Dal punto di vista istologico ritroviamo una proliferazione di fibroblasti.

L’eziologia è sconosciuta, tuttavia, è stato osservato che, in alcuni casi. possono svilupparsi a seguito di traumi o punture di insetti. Generalmente insorgono sulle cosce o sulle gambe, ma possono presentarsi ovunque. Di solito, le lesioni, che misurano 0,5-1 cm di diametro, appaiono dure, sotto forma di formazioni nodulari iperpigmentate non dolenti. Premendo i margini, si può notare la formazione di un’area di depressione centrale, fenomeno dovuto alla componente fibrosa, di cui è costituito il dermatofibroma.

La risposta C non è corretta.

I cheloidi sono cicatrici, dovute a un eccesso di cicatrizzazione con eccessiva proliferazione fibroblastica. Sono considerati fibromi cutanei, ammassi di tessuto neoplastico benigno. I cheloidi si manifestano per cause differenti: locali, individuali e chirurgiche. Inoltre, sono più probabili nelle lesioni diffuse, ad esempio quelle da ustione, indipendentemente dalla gravità della lesione stessa. I cheloidi possono, anche, essere causati dalla sutura errata in seguito ad interventi chirurgici, oppure dalla costituzione dell’individuo, che presenta un’attività fibroblastica eccedente la norma, che dà luogo a situazioni di questo genere.

La risposta E non è corretta.

Lo xantogranuloma giovanile è un processo patologico, determinato da un accumulo macrofagocitario, che clinicamente si manifesta con la presenza di noduli giallastri-rossicci, di consistenza molle, che tendono a localizzarsi prevalentemente a carico del viso e cuoio capelluto, ma possono formarsi in qualsiasi distretto corporeo, presentando dimensioni variabili da pochi millimetri fino anche ad un paio di

centimetri. Tale patologia talvolta, anche se in rare condizioni, si associa ad altre malattie quali: diabete, leucemia mieloide cronica, neurofibromatosi di tipo I ed iperlipidemia IIb.

Bibliografia Immagine:

AMA Balakrishnan G. Vascular anomalies of the upper limb. Indian J Plast Surg. 2011;44(2):276-82.
MLA Balakrishnan, G. “Vascular anomalies of the upper limb” Indian journal of plastic surgery: official publication of the Association of Plastic Surgeons of India vol. 44,2 (2011): 276-82.
APA Balakrishnan G. (2011). Vascular anomalies of the upper limb. Indian journal of plastic surgery: official publication of the Association of Plastic Surgeons of India, 44(2), 276-82.

3 di 10 Domande

Scenario clinico AA93. Domanda 1: il Sig. Bogli si reca presso l’ospedale San Giuseppe di Palermo, mostrando all’attenzione del Dott. Glamisio, la presenza di una papula di color rosso sul dito e riferendo che tale lesione è comparsa improvvisamente da circa due settimane, senza che avesse subito traumi nella zona interessata dalla lesione. All’anamnesi emerge che la papula per due volte ha sanguinato, ma per il resto non ha recato alcun disturbo e che il paziente non ha avuto problemi di salute in precedenza, né qualche membro della famiglia presenta o ha presentato in passato condizioni simili. All’esame obiettivo il resto della superficie cutanea si presenta normale, così come le unghie e le superfici mucose. Dal resto della visita il paziente appare in ottimo stato di salute. Domanda 2 (riferita allo scenario clinico AA93): quale delle seguenti affermazioni riguardanti questa condizione è vera?














Domanda 2 (riferita allo scenario clinico AA93).

La risposta corretta è la B.

Il granuloma piogenico si pensa sia dovuto ad un’anomala risposta di guarigione a processi patologici diversi ed a traumi.

Le risposte A, C, D ed E non sono corrette.

Tutte le opzioni indicate non rappresentano le caratteristiche del granuloma piogenico e sono pertanto false.


4 di 10 Domande

Scenario clinico AA93. Domanda 1: il Sig. Bogli si reca presso l’ospedale San Giuseppe di Palermo, mostrando all’attenzione del Dott. Glamisio, la presenza di una papula di color rosso sul dito e riferendo che tale lesione è comparsa improvvisamente da circa due settimane, senza che avesse subito traumi nella zona interessata dalla lesione. All’anamnesi emerge che la papula per due volte ha sanguinato, ma per il resto non ha recato alcun disturbo e che il paziente non ha avuto problemi di salute in precedenza, né qualche membro della famiglia presenta o ha presentato in passato condizioni simili. All’esame obiettivo il resto della superficie cutanea si presenta normale, così come le unghie e le superfici mucose. Dal resto della visita il paziente appare in ottimo stato di salute. Domanda 3 (riferita allo scenario clinico AA93): quale tra le seguenti opzioni non rientra in una corretta gestione clinica per questo paziente?














Domanda 3 (riferita allo scenario clinico AA93).

La risposta corretta è la E.

Il granuloma piogenico si pensa sia dovuto ad un’anomala risposta di guarigione a processi patologici diversi ed a traumi: la maggior parte dei pazienti (più del 70%) non ha una storia di traumi o condizioni dermatologiche predisponenti: nella storia clinica presentata il paziente nega con certezza di aver avuto traumi localizzati nella sede di manifestazione della lesione.

La risposta A non è corretta.

Il granuloma piogenico è un tumore vascolare benigno nodulare, carnoso, essudante o crostoso, solitamente di colore scarlatto, costituito da capillari proliferanti in uno stroma edematoso, con tendenza a sanguinare facilmente.

Le risposte B, C e D non sono corrette.

Per quanto riguarda il granuloma piogenico la diagnosi differenziale va posta con il melano amelanotico o anaplastico: va effettuata una biopsia con successivo esame istologico del campione. Infine, esso deve essere rimosso chirurgicamente mediante curettage.


5 di 10 Domande

Scenario clinico AA93. Domanda 1: il Sig. Bogli si reca presso l’ospedale San Giuseppe di Palermo, mostrando all’attenzione del Dott. Glamisio, la presenza di una papula di color rosso sul dito e riferendo che tale lesione è comparsa improvvisamente da circa due settimane, senza che avesse subito traumi nella zona interessata dalla lesione. All’anamnesi emerge che la papula per due volte ha sanguinato, ma per il resto non ha recato alcun disturbo e che il paziente non ha avuto problemi di salute in precedenza, né qualche membro della famiglia presenta o ha presentato in passato condizioni simili. All’esame obiettivo il resto della superficie cutanea si presenta normale, così come le unghie e le superfici mucose. Dal resto della visita il paziente appare in ottimo stato di salute. Domanda 4 (riferita allo scenario clinico AA93): quale delle seguenti è una lesione cutanea melanocitica?














Domanda 4 (riferita allo scenario clinico AA93).

La risposta corretta è la B.

La lentigo maligna è un melanoma in situ, che ha origine da melanociti presenti in una zona pigmentata. Possiamo ritrovarlo dunque a livello della pelle, delle mucose, degli occhi o del SNC. Esistono 4 tipi principali di melanoma: a diffusione superficiale (rappresenta circa il 70% dei melanomi, essendo il più comune), nodulare (il più aggressivo, rappresenta il 10-15% dei melanomi), lentigo maligna, acrale-lentigginoso. Il melanoma cutaneo si manifesta soprattutto attorno ai 45-50 anni.

Per il suo riconoscimento possiamo utilizzare il criterio ABCDE (sistema che non è utile però per determinare la prognosi):

  • asimmetria nella forma;
  • bordi irregolari e indistinti;
  • colore variabile (ovvero con sfumature diverse all’interno del neo-stesso);
  • dimensioni (in passato venivano considerati a rischio i nevi sopra i 6 mm di diametro);
  • evoluzione (quando, nell’arco di poche settimane o mesi si verificano modificazioni nella forma, nel colore, nelle dimensioni del nevo, quando la lesione cutanea diviene rilevata e palpabile).

Lo spessore tumorale (o spessore di Breslow) è correlato alla prognosi della malattia; è il fattore prognostico più significativo e solitamente viene misurato dallo strato granuloso.


6 di 10 Domande

Scenario clinico AA129: La signora Pirelli, una donna di 50 anni, si reca presso lo studio medico del Dott. Diparte, proprio medico di famiglia, presentando una papula di 4 mm nel lato sinistro del naso. La donna riferisce che la lesione è presente da circa un anno e che lentamente è aumentata di dimensioni. All’anamnesi la paziente afferma che si reca regolarmente a mare per abbronzarsi e non sempre applica la crema protettiva. All’esame obiettivo la lesione si presenta indolore, con margini lievemente rilevati e dall’aspetto traslucido. Domanda 1 (riferita allo scenario clinico AA129): quale delle seguenti è la diagnosi più probabile?

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Domanda 1 (riferita allo scenario clinico AA129).

La risposta corretta è la B.

La paziente presenta il carcinoma basocellulare (basalioma), che si manifesta con una papula o un nodulo superficiale a lento accrescimento. Derivato da cheratinociti vicini allo strato basale, che possono essere definiti come cheratinociti basaloidi, presenta raramente metastasi, ma la crescita locale può essere molto distruttiva, interessando nervi e ossa.

Si sviluppa soprattutto in individui di età compresa tra i 40 e i 79 anni di età. L’incidenza è circa del 30% più elevata negli uomini rispetto alle donne. Quasi il 90% di essi si sviluppa a livello della testa o del collo. Le zone maggiormente colpite sono il viso e il collo (70% dei casi), soprattutto il naso, la fronte, la regione periorbitaria, e la regione temporale; rari sono i casi a livello del tronco. Il principale fattore di rischio è l’esposizione prolungata ai raggi UV. Clinicamente si manifestano delle placche rossastre, escrescenze di color carne, formazioni nodulari, cicatrici, erosioni o ulcerazioni che presentano ritardo e difetto di guarigione.

Da un punto di visto istopatologico esistono 4 tipi di carcinoma basocellulare: il tipo superficiale, l’istotipo nodulare, l’istotipo infiltrante, l’istotipo piano-cicatriziale o sclerodermiforme.

La diagnosi viene formulata mediante biopsia. Il suo trattamento varia in base alle dimensioni, agli strati cutanei interessati e alla localizzazione.

La risposta A non è corretta.

La verruca volgare o semplice solitamente è causata dal papillomavirus di tipo 2 e di tipo 4 e, a differenza della papula del mollusco contagioso, non presenta una escavazione centrale. Dal punto di vista clinico si sviluppa solitamente sulla pelle e sulle mucose, di solito a livello delle mani o dei piedi; si presenta con una superficie irregolare, ruvida e cheratosica. Inoltre, sulla sua superficie evidenzia dei capillari dermici trombizzati, che appaiono nerastri.

La risposta C non è corretta.

Il carcinoma squamocellulare è un tumore maligno, che origina dai cheratinociti e invade il derma; questo tipo di tumore solitamente si sviluppa in zone foto-esposte ed è il secondo tumore della pelle per diffusione. Le lesioni sono a forma di papula, placche squamose o noduli di consistenza dura, che non generano un’area di avvallamento centrale quando vengono compressi i margini. Localmente, tale patologia può avere un comportamento molto aggressivo, e negli stadi avanzati si sviluppano metastasi. Può svilupparsi su tessuto sano, su una cheratosi attinica preesistente, oppure su una placca di leucoplachia orale, o su una cicatrice da ustione.

La risposta D non è corretta.

Il melanoma maligno è una lesione neoplastica, che ha origine dai melanociti presenti in una zona pigmentata. Il melanoma rappresenta il 4-5% di tutti i tumori maligni, ha una incidenza di 13/100.000, in evidente aumento, soprattutto nella razza caucasica. Si sviluppa soprattutto nei soggetti tra i 30 ed i 50 anni, ma è relativamente frequente anche in età giovanile (non rari sono i pazienti con età inferiore a 20 anni). Esistono 4 tipi principali di melanoma: a diffusione superficiale (rappresenta circa il 70% dei melanomi, essendo il più comune), nodulare (il più aggressivo, rappresenta il 10-15% dei melanomi), lentigo maligna e acrale-lentigginoso.

La risposta E non è corretta.

Il cheratoacantoma è una neoplasia benigna, che si manifesta come una lesione nodulariforme, normo-pigmentata, di consistenza dura, sollevata ed a margini solitamente netti e con una tipica depressione centrale contenente materiale cheratinico: tale lesione, generalmente, presenta una tendenza alla risoluzione spontanea.

Fonte Immagine:

AMA Cohen PR. Red Dot Basal Cell Carcinoma: Report of Cases and Review of This Unique Presentation of Basal Cell Carcinoma. Cureus. 2017;9(3): e1110. Published 2017 Mar 22. doi:10.7759/cureus.1110
MLA Cohen, Philip R. “Red Dot Basal Cell Carcinoma: Report of Cases and Review of This Unique Presentation of Basal Cell Carcinoma” Cureus vol. 9,3 e1110. 22 Mar. 2017, doi: 10.7759/cureus.1110
APA Cohen P. R. (2017). Red Dot Basal Cell Carcinoma: Report of Cases and Review of This Unique Presentation of Basal Cell Carcinoma. Cureus, 9(3), e1110. doi: 10.7759/cureus.1110

7 di 10 Domande

Scenario clinico AA129: La signora Pirelli, una donna di 50 anni, si reca presso lo studio medico del Dott. Diparte, proprio medico di famiglia, presentando una papula di 4 mm nel lato sinistro del naso. La donna riferisce che la lesione è presente da circa un anno e che lentamente è aumentata di dimensioni. All’anamnesi la paziente afferma che si reca regolarmente a mare per abbronzarsi e non sempre applica la crema protettiva. All’esame obiettivo la lesione si presenta indolore, con margini lievemente rilevati e dall’aspetto traslucido. Domanda 2 (riferita allo scenario clinico AA129): il Dott. Diparte sospetta la presenza di un carcinoma. Quale tra le seguenti opzioni rappresenta lo step successivo più appropriato da mettere in atto?














Domanda 2 (riferita allo scenario clinico AA129).

La risposta corretta è la C.

L’escissione lesionale con conseguente esame anatomopatologico della lesione è necessaria per avere una conferma istologica di diagnosi di carcinoma basocellulare e rappresenta la decisione più appropriata da mettere in atto in caso di dubbio diagnostico.

Il trattamento del carcinoma basocellulare varia in base alle dimensioni, agli strati cutanei interessati e alla localizzazione. La chirurgia micrografica di Mohs è una tecnica chirurgica escissionale con controllo completo dei margini e ricostruzione grafica tridimensionale della massa tumorale. Rappresenta una tecnica chirurgica di indiscussa efficacia terapeutica, utile per ottenere la radicalità nell’asportazione delle neoplasie cutanee: si procede a progressiva rimozione sequenziale di sottili strati istologici con ispezione microscopica per verificare che i margini rimossi siano scevri da cellule tumorali (attraverso il controllo microscopico dei margini in estemporanea).

Altre tecniche di rimozione della neoplasia comprendono: l’elettrodissecazione e il curettage (non raccomandate però per le lesioni del viso a causa dell’esito cicatriziale conseguente o per quelle ad alto rischio).

Le risposte A, B, D ed E non sono corrette.

Tutte le altre opzioni indicate non rappresentano degli steps successivi immediati da mettere in atto.


8 di 10 Domande

Scenario clinico AA129: La signora Pirelli, una donna di 50 anni, si reca presso lo studio medico del Dott. Diparte, proprio medico di famiglia, presentando una papula di 4 mm nel lato sinistro del naso. La donna riferisce che la lesione è presente da circa un anno e che lentamente è aumentata di dimensioni. All’anamnesi la paziente afferma che si reca regolarmente a mare per abbronzarsi e non sempre applica la crema protettiva. All’esame obiettivo la lesione si presenta indolore, con margini lievemente rilevati e dall’aspetto traslucido. Domanda 3 (riferita allo scenario clinico AA129): quale tra le seguenti non è una caratteristica clinica del carcinoma basocellulare?














Domanda 3 (riferita allo scenario clinico AA129).

La risposta corretta è la E.

Clinicamente le lesioni da carcinoma basocellulare si manifestano come delle placche rossastre, escrescenze di color carne a margini rilevati e spesso con una rientranza crostosa centrale, formazioni nodulari di aspetto translucido o perlaceo, cicatrici, erosioni o ulcerazioni sanguinanti e trasudanti, che presentano ritardo e difetto di guarigione, mentre non si presentano mai come un neo con i margini sfumati o frastagliati, che fa pensare di più ad un nevo displasico o ad un melanoma.

Le risposte A, B, C e D non sono corrette.

Tutte le rimanenti opzioni indicate possono essere delle manifestazioni cliniche di lesioni da carcinoma basocellulare.


9 di 10 Domande

Scenario clinico AA129: La signora Pirelli, una donna di 50 anni, si reca presso lo studio medico del Dott. Diparte, proprio medico di famiglia, presentando una papula di 4 mm nel lato sinistro del naso. La donna riferisce che la lesione è presente da circa un anno e che lentamente è aumentata di dimensioni. All’anamnesi la paziente afferma che si reca regolarmente a mare per abbronzarsi e non sempre applica la crema protettiva. All’esame obiettivo la lesione si presenta indolore, con margini lievemente rilevati e dall’aspetto traslucido. Domanda 4 (riferita allo scenario clinico AA129): dopo un anno dalla prima visita la paziente ritorna con una lesione a livello della schiena. Questa volta il sospetto diagnostico ricade sul melanoma. A proposito di questa patologia scegliere l’opzione che definisce correttamente la cosiddetta “regola ABCDE”:














Domanda 4 (riferita allo scenario clinico AA129).

La risposta corretta è la D.

Il criterio ABCDE è un acronimo che riassume le caratteristiche del melanoma:

  • asimmetria nella forma;
  • bordi irregolari e indistinti;
  • colore variabile (ovvero con sfumature diverse all’interno del neo-stesso);
  • dimensioni (vengono considerati a rischio i nevi sopra i 6 mm di diametro);
  • evoluzione (quando, nell’arco di poche settimane o mesi si verificano modificazioni nella forma, nel colore, nelle dimensioni del nevo o quando la lesione cutanea diviene rilevata e palpabile).

Le risposte A, B, C ed E non sono corrette.

Tutte le rimanenti opzioni indicate non definiscono correttamente la regola ABCDE.


10 di 10 Domande

Scenario clinico AA99: La signora Bertinelli porta la figlia Monica, di 2 anni, presso il proprio pediatra di fiducia, il Dott. Raimondi. La donna riferisce che sono tornate di recente da una vacanza in un agriturismo e che da circa un mese la figlia ha sviluppato una lesione cutanea pruriginosa, che è progredita costantemente in direzione lineare verso il piede destro. All’esame obiettivo il Dott. Raimondi non rileva la presenza di rash in altre parti del corpo. La paziente si presenta per il resto in ottimo stato di salute e non ha mai sofferto di patologie importanti. Dall’anamnesi emerge che nessun altro membro della famiglia presenta rash cutanei. Domanda 1 (riferita allo scenario clinico AA99): quale è la diagnosi?

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Domanda 1 (riferita allo scenario clinico AA99).

La risposta corretta è la A.

Per la paziente si può avanzare la diagnosi di larva migrans cutanea, causata dall’Ancylostoma sp, noto come il nematode del cane o del gatto. Le uova dell’anchilostoma, presenti nelle feci del cane o del gatto, si sviluppano allo stadio di larve infettive quando vengono depositate in un terreno caldo umido o nella sabbia; la trasmissione avviene per contatto diretto della cute con il suolo o con la sabbia contaminati, cosi le larve penetrano nelle aree cutanee esposte (di solito piedi, gambe, glutei o del dorso).

Le larve possono entrare in uno stato di quiescenza nel corpo nel punto di ingresso, oppure iniziare immediatamente a vagare attraverso la pelle, producendo una sorta di “tragitto intensamente pruriginoso”, che si allunga da pochi millimetri fino ad alcuni centimetri al giorno, con la larva che si intravede sotto la superficie cutanea. Clinicamente la larva migrans cutanea è responsabile di un intenso prurito, con eritema cutaneo e formazioni papulomatose nella sede di ingresso; successivamente, si riscontra la presenza di un tragitto flogistico filiforme e tortuoso, di colore bruno-rossastro, in sede sottocutanea.

Talvolta si possono anche manifestare papule e vescicole da mimare una condizione simil follicolitica, definita follicolite da anchilostoma. La diagnosi viene fatta sulla base dell’anamnesi e dell’esame obiettivo.

La risposta B non è corretta.

La tinea pedis (piede d’atleta) è una infezione dermatofitica dei piedi, soprattutto dovuta alla sudorazione plantare che facilita la crescita dei funghi. Le infezioni da dermatofiti sono comuni in tutto il mondo e i dermatofiti sono le cause prevalenti di infezione fungina anche della pelle, dei capelli e delle unghie. Tali infezioni portano ad una varietà di manifestazioni cliniche, come tinea pedis, tinea corporis, tinea cruris, granuloma di Majocchi, tinea capitis e tinea unguium (dermatofitia onicomicosi). Dal punto di vista clinico la tinea pedis si può presentare in 4 forme cliniche diverse o in associazione fra loro: acuta ulcerativa, vescico-bollosa, cronica intertriginosa e cronica ipercheratosica. Spesso tende a colpire i solchi interdigitali e subdigitali. La Tinea unguium (dermatofitosi onicomicosi) è un’infezione delle unghie da dermatofiti, responsabile della maggior parte delle onicomicosi subunguali distali. Dal punto di vista clinico determina delle unghie discromiche, fragili ed ispessite. Per quanto riguarda la diagnosi è solitamente clinica, avvalendosi anche dei fattori di rischio del paziente.

La risposta C non è corretta.

La disidrosi è una condizione flogistica cutanea, che si manifesta con la comparsa di piccole vesciche sul palmo delle mani, lateralmente alle dita e, talvolta, sulla pianta dei piedi. Può essere una condizione ad insorgenza acuta o a carattere cronico in seguito a determinati allergeni stagionali o dopo il contatto con determinate sostanze. Clinicamente si manifesta con piccole vesciche, che durano circa 1 mese, e, dopo la loro risoluzione, residua una cute eritematosa, particolarmente fragile e sensibile e dal punto di vista della sintomatologia si può avere prurito e dolore.

La risposta D non è corretta.

Il granuloma anulare è una patologia idiopatica cronica e benigna, caratterizzata da papule o noduli, localizzati tipicamente a livello delle mani, piedi e caviglie, che formano un anello intorno alla cute normale o lievemente depressa. Le lesioni sono solitamente asintomatiche e crescono lentamente. La causa del granuloma anulare è sconosciuta: ma, talvolta tali lesioni si manifestano nella sede di un morso o di un trauma minore.

La maggior parte dei bambini ha una o poche lesioni, che guariscono nell’arco di un paio d’anni, senza cicatrici. Alcune possono persistere per molti anni e possono comparirne nuove. Si è vista una associazione fra tale patologia e il diabete e malattie tiroidee, anche se il più delle volte si manifesta in individui sani.

 

La risposta E non è corretta.

La scabbia è un’infestazione cutanea, causata dall’acaro sarcoptes scabiei. Provoca delle lesioni intensamente pruriginose con papule eritematose e cunicoli negli spazi interdigitali, ai polsi, alla vita e ai genitali. Il responsabile è la femmina dell’acaro, che scava dei cunicoli e rilascia delle sostanze antigeniche. L’infezione avviene attraverso il contatto con una persona infetta, di solito un membro della famiglia o persone che condividono uno stesso ambiente.  Nei bambini più piccoli, le piante dei piedi, il palmo delle mani ed il cuoio capelluto sono le localizzazioni più frequenti. Nei bambini più grandi e negli adulti, i siti più comuni sono le aree interdigitali e flessorie del polso. Inizialmente, compaiono le papule eritematose negli spazi interdigitali delle mani, sulla superficie flessoria dei polsi e dei gomiti, in regione ascellare, lungo la linea della vita, oppure sulle zone inferiori dei glutei. Successivamente, le papule possono diffondersi a qualsiasi area del corpo, comprese le mammelle e il pene. I cunicoli sono patognomonici della malattia, comparendo in forma di linee ondulate, sottili e lievemente squamose, lunghe da pochi mm a 1 cm. Una piccola papula scura -l’acaro- è spesso visibile a un’estremità. Sono molto pruriginose e pertanto in seguito a grattamento vengono escoriate.

Fonte Immagine:

AMA Archer M. Late presentation of cutaneous larva migrans: a case report. Cases J. 2009; 2:7553. Published 2009 Aug 12. doi: 10.4076/1757-1626-2-7553
MLA Archer, Michael. “Late presentation of cutaneous larva migrans: a case report” Cases journal vol. 2 7553. 12 Aug. 2009, doi: 10.4076/1757-1626-2-7553
APA Archer M. (2009). Late presentation of cutaneous larva migrans: a case report. Cases journal, 2, 7553. doi: 10.4076/1757-1626-2-7553

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