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1 di 10 Domande

Giovanna è una donna di 35 anni che si reca dal dottor Giustini, il suo ginecologo, riferendo la comparsa di un'eruzione eritematosa sopra il capezzolo sinistro dopo aver allattato il suo bambino. Dice che non è dolorosa ma che non si è risolta con più cicli di antibiotici. Inoltre, di recente ha notato una recente retrazione del capezzolo. Qual è la migliore indagine diagnostica a cui sottoporre la paziente?














La risposta corretta è la D.

I segni e sintomi descritti dal caso clinico fanno pensare alla malattia di Paget.

Si tratta di una condizione clinica che si presenta in modo insidioso ed è simile, nel suo aspetto, a quello di un eczema e per tale ragione spesso non viene diagnosticata celermente.

Nella maggior parte dei casi si associa ad un carcinoma mammario invasivo o carcinoma duttale in situ: le cellule maligne infiltrano l’epidermide attraverso l’epitelio del dotto mammario, portando ad un ispessimento della pelle colpita.

La biopsia cutanea con immunoistochimica è il gold standard diagnostico. Le indagini dovrebbero essere fatte anche per valutare la neoplasia sottostante a seconda che vi sia un nodulo palpabile o meno.

La gestione è di solito chirurgica con possibilità di effettuare radioterapia post-operatoria soprattutto nelle pazienti giovani con un’alta probabilità di recidiva.


2 di 10 Domande

Quale dei seguenti è aggravato dall'esposizione alla luce solare?














La risposta corretta è la C.

L’ esacerbazione delle dermatosi alla luce solare è caratteristica di:

  • Pellagra
  • Malattia di Hartnup
  • Lupus eritematoso
  • La malattia di Darier
  • Rosacea
  • Sclerodermia
  • Lichen planus attinico

Linfocitoma


3 di 10 Domande

Olga, di 52 anni, si presenta presso il pronto soccorso dell’ospedale di Varese con disfasia e incoordinazione. Metastasi cerebrali multiple si trovano alla TC cerebrale. Quale dei seguenti è il sito più probabile del tumore primario?














La risposta corretta è la C.

L’incidenza delle metastasi cerebrali è attualmente in aumento a causa di un migliore controllo della malattia sistemica e di una più lunga sopravvivenza. Le metastasi cerebrali di solito provengono da tumori attraverso emboli neoplastici e quindi più spesso colpiscono le “aree spartiacque” alla fine della fornitura arteriosa.Il cancro del polmone, il melanoma e il cancro al seno sono i tumori primari più frequentemente associati alla diffusione metastatica al cervello, pertanto il melanoma maligno è la risposta corretta in questo caso.Il melanoma di solito causa multiple metastasi, mentre il cancro al seno tende a causare lesioni solitarie. L’effetto più comune di una lesione metastatica è l’edema del tessuto circostante che porta a una maggiore pressione intracranica e dislocazione, piuttosto che infiltrazione, del cervello.Il trattamento delle metastasi cerebrali è generalmente dettato dal tipo di cancro, dallo stato neurologico del paziente e dall’entità della malattia sistemica. Le misure generali comprendono corticosteroidi ad alte dosi e palliazione di qualsiasi sintomo.


4 di 10 Domande

Quale delle seguenti non è una complicanza riconosciuta di questa condizione?

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La risposta corretta è la D.

La figura mostra una lesione a ‘pelle di pollo spennata’ tipica dello psudomixoma elastico. Si tratta di una malattia rara, caratterizzata da progressiva calcificazione e degenerazione delle fibre elastiche che colpisce principalmente la pelle, la retina e il sistema cardiovascolare. Le manifestazioni cutanee sono tipiche. Si vedono piccole papule gialle di 1-5 mm di diametro che possono formare delle placche. La pelle assume un aspetto a ‘ pollo spennato’, di colore più scuro e dall’aspetto ciottoloso; diventa morbida, rilassata, rugosa e sono visibili delle pieghe. Le manifestazioni extracutanee includono emorragia gastrointestinale, malattie cardiovascolari (ipertensione, aterosclerosi accelerata), striature angioidi nella retina ed emorragie retiniche.


5 di 10 Domande

Giulio è un ragazzo di 20 anni che si reca dal suo medico di base a causa di persistenti dolori al petto a cui si associano queste alterazioni della mano. Qual è la diagnosi?

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La risposta corretta è la B.

Questa immagine mostra degli xantomati tendinei, che sono praticamente patognomonici per la diagnosi di ipercolesterolemia familiare.

Gli xantomi tendinei colpiscono comunemente i tendini di Achille e i tendini che si sovrappongono alle articolazioni metacarpo-falangea (MCP) delle mani. I siti meno comunemente colpiti includono i tendini dell’estensore dell’alluce e del tricipite.

Istologicamente, lo xantoma consiste in accumuli di colesterolo nella porzione profonda del tendine con tessuto fibroso associato. La pelle che sovrasta la lesione è solitamente normale, anche potrebbe esserci un eritema sovrastante qualora ci fosse un’infiammazione del tendine.

È una malattia autosomica dominante in cui il gene mutato, sul cromosoma 19, causa una mutazione nel recettore LDL. Ci sono forme in omozigosi ed eterozigosi. L’eterozigosi si verifica in una persona su 500. L’omozigosi è molto più rara ed è associata ad insorgenza precoce di malattia vascolare prematura, anche nell’infanzia.

È definita, nella classificazione OMS come iperlipidemia di tipo IIa.


6 di 10 Domande

Federico è un uomo di 48 anni con diabete mellito che presenta da circa 24 ore la comparsa di lesioni dolorose sulla gamba sinistra. Qual è l'organismo causale più probabile di questa condizione patologica?

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La risposta corretta è la B.

L’immagine mostra una cellulite ascendente.

Staphylococcus aureus e Streptococco sono gli organismi più comuni che la determinano.

Lo streptococco di gruppo B ha una predilezione per i pazienti diabetici ed è il più probabile organismo causale in questo scenario.


7 di 10 Domande

Un ragazzo di 21 anni si reca presso lo studio medico del dott. Caputi, specialista dermatologo, presentando le seguenti lesioni sul dorso. Quale tra le seguenti opzioni non è pertinente con le caratteristiche di questa patologia?

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La risposta corretta è la B.

I fibromi periungueali non sono tipici della neurofibromatosis bensì sono lesioni caratteristiche della sclerosi tuberosa.


8 di 10 Domande

Un uomo di 37 anni si reca presso lo studio medico del Dott. Gaulenti, proprio medico curante, per una visita di controllo, durante la quale si riscontra la seguente lesione a livello del tallone. Quale sarebbe il prossimo esame da richiedere?

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La risposta corretta è la A.

L’immagine mostra uno xantoma che interessa il tendine d’Achille. Gli xantomi sono lesioni caratterizzate dall’accumulo di macrofagi infarciti di lipidi, e possono derivare da un alterato metabolismo lipidico o da una disfunzione delle cellule locali. Gli xantomi tendinei sono caratteristici delle forme di ipercolesterolemia familiare eterozigote (incidenza 1 su 500). Altre cause di xantomi tendinei, sebbene molto rare, sono la sitosterolemia e la xantomatosi cerebrotandinea. Tipicamente il riscontro di elevati livelli di colesterolo e di xantomi tendinei sono patognomonici dell’ipercolesterolemia familiare. Le sedi maggiormente colpite da xantomi tendinei sono i tendini sovrastanti il tendine d’Achille e quelli che si trovano a livello delle articolazioni; sedi più rare sono invece il tendine dell’estensore lungo dell’alluce e il tendine del tricipite. Talvolta possono anche interessare la tuberosità tibiale a livello del punto d’inserzione del tendine rotuleo, e prendono il nome di xantomi subperiosteali. L’indagine ecografica può essere usata per vautare lesioni subcliniche che interessano il tendine d’Achille. Nell’ipercolosterolemia familiare eterozigote i livelli di colesterolo sono >7.5 mmol/L e attorno alla terza decade si ha l’insorgenza di coronaropatia; il rischio è maggiore nel sesso maschile, e se non trattata conduce ad infarto del miocardio attorno alla sesta decade. Nell’ipercolesterolemia familiare omozigote si ha l’insorgenza di coronaropatia in età giovanile con livelli di colesterolo >16 mmol/L.


9 di 10 Domande

Un uomo di 37 anni si reca presso lo studio del Dott. Turco, proprio medico curante, per fare controllare una lesione verrucosa della cute, raffigurata nell’immagine sottostante. L’uomo è preoccupato che la lesione sia peggiorata negli ultimi 9 mesi, anche se riferisce che talvolta gli sembra che vada completamente in remissione in maniera spontanea. Non ha ancora provato alcuna terapia. Di recente la lesione è diventata pruriginosa e dolente durante i rapporti sessuali. Inoltre il paziente riferisce di avere notato la comparsa di una lesione pruriginosa anche a livello del dorso dell’alluce. Quale è la diagnosi?

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La risposta corretta è la A.

Il lichen planus è una condizione ad eziologia sconosciuta. È spesso associata con altre patologie autoimmuni come la vitiligine, l’alopecia areata e la rettocolite ulcerosa, il che suggerisce che vi possa essere una patogenesi immunologica anche in questa malattia. Le lesioni caratteristiche sono papule dalla sommità piatta con le estremità rilevate, di colore violaceo e intensamente pruriginose, e possono localizzarsi a livello della cute e dei genitali. Nel 50% dei pazienti si manifestano anche lesioni a livello orale, quali strisce, punti o placche biancastre. Nel 10% dei pazienti si manifestano cambiamenti a livello delle unghie, come infossamenti longitudinali e distruzione del letto ungueale. Il trattamento di scelta è rappresentato da steroidi per uso topico, con risposta al trattamento che varia da paziente a paziente.


10 di 10 Domande

Una donna di 29 anni si reca presso lo studio medico della Dott.ssa Sanzio, specialista in dermatologia, poiché affetta da psoriasi a placche. In passato la donna si è sottoposta a terapia con diversi farmaci quali steroidi topici, antralina, e preparazioni a base di catrame di carbone. Dall’anamnesi non risulta che la donna sia affetta da altre condizioni patologiche, e che di recente ha interrotto l’assunzione della pillola anticoncezionale poiché desidera una gravidanza. All’esame obiettivo la paziente presenta aree estese di psoriasi a livello degli arti, della schiena e del petto. Esami di laboratorio:
Hb 11.9 g/dl
WCC 7.2 x109/l
PLT 189 x109/l
Na+ 139 mmol/l
K+ 4.4 mmol/l
Creatinina 100 µmol/l
Quale tra le seguenti opzioni rappresenta il trattamento maggiormente indicato per questa paziente?














La risposta corretta è la B.

Ad oggi non esiste un’ampia documentazione in letteratura riguardo l’uso di agenti anti-TNF, come l’etanercept, in gravidanza, ed in genere il loro impiego è riservato per le pazienti in cui gli altri trattamenti per la psoriasi si sono rivelati inefficaci. Anche il metotrexato è potenzialmente teratogeno e va dunque evitato. Allo stesso modo coloro che si sottopongo a terapie a base di retinoidi per via sistemica, devono essere messe in guardia riguardo la possibilità di programmare una gravidanza, in quanto questi agenti possono causare diverse anomalie fetali. I corticosteroidi per via sistemica sono altrettanto sconsigliati per il trattamento della psoriasi in gravidanza, poiché inducono delle modifiche nel metabolismo materno che possono incidere negativamente sul regolare prosieguo della gravidanza. L’unica opzione percorribile per questa paziente è dunque la terapia con UVB, che richiede molto tempo ma molto spesso si dimostra efficace.


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