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1 di 10 Domande

Scenario clinico AA2: I coniugi Mableti si recano presso il pronto soccorso pediatrico dell’ospedale Bambino Gesù di Grosseto per far visitare il loro figlio di 9 mesi, in quanto il piccolo presenta un rash a livello perianale. Riferiscono che prima di allora il bambino non ha avuto alcun problema, mentre a partire dalla ultima settimana ha iniziato a sviluppare un rash eritematoso, a margini poco definiti, che, col passare dei giorni, è diventato sempre più evidente di un colore rosso particolarmente acceso. Il piccolo non sembra lamentare particolari fastidi, tranne quando gli viene cambiato il pannolino. Egli viene regolarmente allattato dalla madre e non presenta diarrea. Domanda 1 (riferita allo scenario clinico AA2): quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

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Domanda 1 (riferita allo scenario clinico AA2).

La risposta corretta è la B.

L’eruzione cutanea descritta e mostrata in foto, localizzata sull’area perianale e nell’area del pannolino, è compatibile con una diagnosi di dermatite da pannolino.

È un processo flogistico responsabile di arrossamenti cutanei fastidiosi in corrispondenza delle natiche e dei genitali di bambini molto piccoli in seguito all’uso del pannolino. Dal punto di vista clinico si presenta come un eritema di colore rosso acceso con un margine mal definito e con macchie di erosione epidermica sulla parte convessa dei glutei, mentre le pieghe inguinali sono risparmiate. Tale arrossamento cutaneo si verifica, solitamente, nei primi 15 mesi di vita.
Dal punto di vista clinico il bambino presenta fastidio, associato a dolore nel momento del cambio del pannolino per sfregamento della zona irritata.

La diagnosi è clinica ed immediata, visto che la zona eritematosa coincide con la regione gluteo-perineale, solitamente ricoperta dai pannolini. La guarigione avviene nel giro di pochi giorni.

La risposta A non è corretta.

La dermatite seborroica è una patologia infiammatoria, che si manifesta su quelle aree di cute che presentano una quantità fisiologicamente maggiore di ghiandole sebacee, contrariamente alla dermatite atopica.

Dalla eziologia sconosciuta, si ritiene tuttavia che la Malassezia ovale possa giocare un ruolo nella sua genesi; ipotesi di eziopatogenesi sono anche attribuite a stress, fattori genetici ed ambientali ed il clima freddo tende ad esacerbarla. Può essere associata a psoriasi o precederne lo sviluppo.

I picchi di incidenza coincidono con i primi 3 mesi di vita e nei soggetti adulti tra 30 e 70 anni. Tende ad avere un carattere lievemente recidivante ed i segni e sintomi consistono in chiazze eritematose e desquamazioni untuose di color ocra-giallo, forfora e prurito. La dermatite seborroica nell’area del pannolino si presenta solitamente con placche eritematose, aventi una specie di “scalino”, manifestazioni non evidenti nel caso presentato.

La risposta C non è corretta.

La candida è una infezione, provocata da un fungo, generalmente Candida Albicans. Quando localizzata nella regione inguinale, è maggiormente frequente nel sesso femminile, tuttavia, anche il caldo, l’umidità e il sudore, presenti nei pressi dei genitali maschili, possono rappresentare un terreno fertile per la sua crescita. Si manifesta con arrossamento della regione pelvica, degli organi genitali, dolore e piccoli rigonfiamenti o pustole bianco-giallastre e pruriginose. Le caratteristiche delle lesioni (soprattutto la presenza di pustole, vescicole, ragadi e fessurazioni) distinguono l’infezione da candida da quelle presentate ed inoltre la candida da pannolino è una evenienza davvero poco frequente.

La risposta D non è corretta.

L’infezione streptococcica perianale è una patologia della regione perianale, prevalentemente dell’età pediatrica, anche se si verifica più di rado anche in adulti. L’agente eziologico responsabile è lo Streptococco Beta emolitico del gruppo A. L’aspetto più comune e caratteristico di è la formazione di un’area di eritema rosso acceso, umida, a limiti netti, attorno all’orifizio anale; nelle condizioni di più vecchia data l’eritema è meno evidente e compaiono fessurazioni dolorose, perdite ematiche e secrezione siero-purulenta. Tali manifestazioni non sono compatibili con il caso presentato.

La risposta E non è corretta.

La dermatite atopica è una patologia infiammatoria autoimmune, ad eziologia multifattoriale, attribuita sia a componenti genetiche (immunologiche e di proprietà barriera della cute), sia ad esposizione ambientale, diagnosticabile sulla base delle informazioni anamnestiche e sull’esame obiettivo. Si manifesta di solito prima dei 7 anni ed è spesso associata ad una storia di asma o rinite allergica. Il prurito è il sintomo primario, seguito da desquamazione, placche eritematose, cute secca ed escoriazioni; le lesioni cutanee vanno dall’eritema lieve alla lichenificazione grave. Nei bambini più grandi e negli adulti le zone flessorie (ma non l’inguine) sono più frequentemente coinvolte, mentre nei neonati e nei bambini più piccoli, le superfici estensorie, la regione posteriore del cuoio capelluto e la faccia sono tipicamente coinvolte, mentre la regione del pannolino è risparmiata.


2 di 10 Domande

Scenario clinico AA2: I coniugi Mableti si recano presso il pronto soccorso pediatrico dell’ospedale Bambino Gesù di Grosseto per far visitare il loro figlio di 9 mesi, in quanto il piccolo presenta un rash a livello perianale. Riferiscono che prima di allora il bambino non ha avuto alcun problema, mentre a partire dalla ultima settimana ha iniziato a sviluppare un rash eritematoso, a margini poco definiti, che, col passare dei giorni, è diventato sempre più evidente di un colore rosso particolarmente acceso. Il piccolo non sembra lamentare particolari fastidi, tranne quando gli viene cambiato il pannolino. Egli viene regolarmente allattato dalla madre e non presenta diarrea. Domanda 2 (riferita allo scenario clinico AA2): cosa sarebbe opportuno consigliare alla madre?

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Domanda 2 (riferita allo scenario clinico AA2)

La risposta corretta è la D.

Il trattamento della dermatite da pannolino prevede:

  • mantenere asciutta e pulita la zona irritata;
  • fare lavaggi con acqua calda senza usare spugne, che possono irritare o saponi o salviettine alcoliche;
  • ridurre al minimo lo sfregamento;
  • evitare di applicare talchi, mentre aiuta l’applicazione di creme lenitive-idratanti-emollienti (come all’ossido di zinco e paraffina ad ogni cambio);
  • cambiare spesso il pannolino per ridurre al minimo il contatto con le feci e le urine, evitando di creare un clima caldo-umido ed irritativo o se è possibile evitare di mettere quanto più possibile il pannolino;
  • utilizzare pannolini monouso ed altamente assorbenti (non pannolini di stoffa che irritano).

Le risposte A, B, C ed E non sono corrette.

Le opzioni indicate sono errate per i motivi esposti nella soluzione corretta.


3 di 10 Domande

Scenario clinico AA2: I coniugi Mableti si recano presso il pronto soccorso pediatrico dell’ospedale Bambino Gesù di Grosseto per far visitare il loro figlio di 9 mesi, in quanto il piccolo presenta un rash a livello perianale. Riferiscono che prima di allora il bambino non ha avuto alcun problema, mentre a partire dalla ultima settimana ha iniziato a sviluppare un rash eritematoso, a margini poco definiti, che, col passare dei giorni, è diventato sempre più evidente di un colore rosso particolarmente acceso. Il piccolo non sembra lamentare particolari fastidi, tranne quando gli viene cambiato il pannolino. Egli viene regolarmente allattato dalla madre e non presenta diarrea. Domanda 3 (riferita allo scenario clinico AA2): dopo aver effettuato il trattamento consigliato per una settimana, si assiste ad un peggioramento del rash. Quale nuovo trattamento sarebbe opportuno attuare a questo punto?

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Domanda 3 (riferita allo scenario clinico AA2):

La risposta corretta è la A.

Se l’eruzione cutanea peggiora, bisogna considerare l’applicazione di mupirocina topica al 2% eventualmente in combinazione con idrocortisone 1% per 3-5 giorni.

La mupirocina è un antibiotico, derivante dal processo di fermentazione del batterio Pseudomonas fluorescens, utilizzato nel trattamento delle infezioni cutanee, mentre l’idrocortisone (come tutti i cortisonici) ha effetto antinfiammatorio e la capacità di persistere nella zona interessata, distribuendosi tra i vari strati cutanei e raggiungendo solamente in piccola percentuale il derma, sede di eventuale assorbimento sistemico.

La risposta B non è corretta.

Le creme corticosteroidi più potenti (come idrocortisone crema al 5%) sono controindicate in questo distretto anatomico a causa dell’effetto compressivo ed occludente del pannolino, del rischio di atrofia cutanea e di sviluppo di granulomi glutei.

Le risposte C e D non sono corrette.

Come detto, i preparati topici a scopo lenitivo, idratante, emolliente sono utilizzati solo nella dermatite da pannolino di grado da lieve a moderato.

La risposta E non è corretta.

I farmaci antimicotici (come il Ketoconazolo) sono usati per lo più al fine di trattare la dermatite del pannolino, complicata dall’infezione secondaria da candida.

Il ketoconazolo appartiene alla classe degli imidazolici ed agisce inibendo un enzima coinvolto nella catena, che porta alla formazione dell’ergosterolo, il costituente principale delle pareti cellulare fungina.

Esso è usato soprattutto nel trattamento delle infezioni micotiche cutanee.


4 di 10 Domande

Scenario clinico AA2: I coniugi Mableti si recano presso il pronto soccorso pediatrico dell’ospedale Bambino Gesù di Grosseto per far visitare il loro figlio di 9 mesi, in quanto il piccolo presenta un rash a livello perianale. Riferiscono che prima di allora il bambino non ha avuto alcun problema, mentre a partire dalla ultima settimana ha iniziato a sviluppare un rash eritematoso, a margini poco definiti, che, col passare dei giorni, è diventato sempre più evidente di un colore rosso particolarmente acceso. Il piccolo non sembra lamentare particolari fastidi, tranne quando gli viene cambiato il pannolino. Egli viene regolarmente allattato dalla madre e non presenta diarrea. Domanda 4 (riferita allo scenario clinico AA2): quale delle seguenti affermazioni è falsa?

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Domanda 4 (riferita allo scenario clinico AA2):

La risposta corretta è la C.

La dermatite dal pannolino si verifica solitamente nei bambini fino a 2 anni, con un picco di incidenza nei primi 15 mesi, in particolare dal nono al dodicesimo mese.

La risposta A non è corretta.

La dermatite da pannolino si manifesta con un eritema di colore rosso acceso con un margine mal definito e con macchie di erosione epidermica sulla parte convessa dei glutei, mentre le pieghe inguinali sono risparmiate: le zone più colpite dall’erosione epidermica sono adiacenti all’ano e sulle parti dei glutei più a contatto con le feci, mentre le pieghe inguinali sono in gran parte risparmiate e non si apprezzano lesioni secondarie associate.

La risposta B non è corretta.

Come detto precedentemente, la dermatite seborroica è una patologia infiammatoria che si manifesta su quelle aree di cute che presentano una quantità fisiologicamente maggiore di ghiandole sebacee e che tende avere un carattere lievemente recidivante, manifestandosi con chiazze eritematose e desquamazioni untuose di color ocra-giallo, forfora e prurito. La dermatite seborroica nell’area del pannolino si presenta solitamente con placche eritematose, aventi una specie di “scalino”, manifestazioni non evidenti nel caso presentato.

La risposta D non è corretta.

La psoriasi è una patologia infiammatoria, che nella maggior parte dei casi si manifesta con papule e placche di color salmone ben circoscritte, eritematose e ricoperte da squame argentee. L’eziologia è multifattoriale ed include la predisposizione genetica. Insorge in seguito a traumi, uso di farmaci, infezioni in soggetti predisposti. Le lesioni di solito si manifestano sulle superfici estensorie (gomiti e ginocchia) e l’età di esordio è tipicamente durante l’infanzia. Le forme tipiche dell’età pediatrica sono:

  • napkin psoriasis,caratteristica del bambino piccolo, in cui le manifestazioni cutanee si verificano in corrispondenza del pannolino con lesioni rosso intenso e lucide, interessanti anche le pieghe cutanee (diagnosi differenziale con la dermatite da pannolino, dove le pieghe inguinali sono risparmiate);
  • psoriasi guttata,in cui si verifica la comparsa di piccole chiazze, di circa 1-2 cm di diametro, a volte molto numerose, distribuite su tutta la superficie corporea, in prevalenza al tronco;
  • psoriasi inversa,in cui sono interessate le pieghe cutanee, che si può verificare in concomitanza alla psoriasi a placche o in maniera isolata e dove le lesioni di solito sono di colore rosso vivo, senza la presenza di squame.

La risposta E non è corretta.

Tra le infezioni batteriche che si manifestano con eruzioni nelle aree perianali sono da considerare sia la follicolite stafilococcica sia la dermatite streptococcica perianale.


5 di 10 Domande

Federica si rivolge presso l'ambulatorio di dermatologia del “Santa Anna” di Ferrara, per sottoporsi ad una visita, a causa di una lesione al piede destro, insorta da circa un anno, che gradualmente è aumentata di dimensioni. È asintomatica e non ha né dolore né prurito. Non ha storia di abitudini voluttuarie quali tabagismo o consumo di alcol. L'esame della cute evidenzia un nodulo iperpigmentato di 7mm con bordi scuri e una depressione centrale, che si sviluppa quando la lesione viene compressa ai bordi. Non si evidenziano altre alterazioni. Tra le seguenti quale è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la D.

La lesione cutanea di questa paziente è coerente con un dermatofibroma.

I dermatofibromi sono delle piccole papule o noduli duri di colorito rosso-bruno, composti da tessuto fibroso. Dal punto di vista istologico ritroviamo una proliferazione di fibroblasti.

L’eziologia è sconosciuta, tuttavia, è stato osservato che in alcuni casi possono svilupparsi a seguito di traumi o punture di insetti. Generalmente insorgono sulle cosce o sulle gambe (anche se possono presentarsi ovunque).

Di solito, le lesioni misurano 0,5-1 cm di diametro, si presentano dure e appaiono come formazioni nodulari, iperpigmentate, non dolenti. Premendo i margini della lesione, si può notare la formazione di un’area di depressione centrale, fenomeno dovuto alla componente fibrosa, di cui è costituito il dermatofibroma.

La diagnosi spesso può essere fatta clinicamente. Le lesioni vengono talvolta sottoposte a biopsia, per escludere una proliferazione melanocitica o altri tumori. L’asportazione non è necessaria, a meno che la lesione non diventi sintomatica, sanguinante, o muti nella forma e nel colore e se la paziente la richiede per motivi estetici.

La risposta A non è corretta.

ll carcinoma squamocellulare è un tumore maligno, che origina dai cheratinociti e invade il derma; solitamente si sviluppa in zone foto-esposte. Il carcinoma spinocellulare è il secondo tumore della pelle per diffusione.

Localmente, può avere un comportamento molto aggressivo, e negli stadi avanzati sviluppa metastasi. Può svilupparsi su tessuto sano, su una cheratosi attinica preesistente, oppure su una placca di leucoplachia orale, o su una cicatrice da ustione. Le lesioni sono a forma di papula, placche squamose o noduli di consistenza dura, che non generano un’area di avvallamento centrale, quando vengono compressi i margini.

La risposta B non è corretta.

ll sarcoma di Kaposi è un tumore, causato dall’herpes virus tipo 8. Ci sono varie forme: classica (associata all’AIDS), endemica (in Africa), o iatrogena (p.es., dopo il trapianto di organi). Questa paziente non rientra in nessuna di queste 3 forme.

Le lesioni si presentano come placche, noduli o macule multicentriche di colore rosso violaceo o marrone e si sviluppano su tronco, arti o viso. La diagnosi viene formulata mediante biopsia. Le caratteristiche della lesione della paziente sono suggestive di un dermatofibroma.

La risposta C non è corretta.

Il granuloma piogenico è un tumore vascolare, benigno, nodulare, carnoso, essudante o crostoso, solitamente di colore scarlatto, costituito da capillari proliferanti in uno stroma edematoso. Aumenta di dimensione nel giro di pochi mesi fino a raggiungere la forma di una massa peduncolata o sessile. Questo tipo di lesione interessa generalmente labbra o mucosa orale e può dare origine a sanguinamenti in seguito a un trauma di piccola entità.

La risposta E non è corretta.

Il carcinoma basocellulare è la più diffusa neoplasia maligna cutanea, può manifestarsi come una lesione pigmentata, ma quando si comprimono i bordi, non genera la depressione centrale tipica invece del dermatofibroma.

Fonte Immagine:

AMA

Tilkorn D-J, Lehnhardt M, Hauser J, et al. Merkel cell carcinoma metastasis and dermatofibrosarcoma protuberans presenting as a collision tumour: a case report and review of the literature. Journal of Medical Case Reports. 2009; 3:7493. doi:10.4076/1752-1947-3-7493.

MLA

Tilkorn, Daniel-Johannes et al. “Merkel Cell Carcinoma Metastasis and Dermatofibrosarcoma Protuberans Presenting as a Collision Tumour: A Case Report and Review of the Literature.” Journal of Medical Case Reports 3 (2009): 7493. PMC. Web. 6 Feb. 2018.

APA

Tilkorn, D.-J., Lehnhardt, M., Hauser, J., Daigler, A., Homann, H., Steinau, H., & Kuhnen, C. (2009). Merkel cell carcinoma metastasis and dermatofibrosarcoma protuberans presenting as a collision tumour: a case report and review of the literature. Journal of Medical Case Reports, 3, 7493. http://doi.org/10.4076/1752-1947-3-7493


6 di 10 Domande

Scenario clinico AA3: La signora Mutani si reca insieme alla figlia Giulia di 9 anni presso il reparto di pediatria dell’ospedale Umberto I di Roma, poiché da circa 2 mesi la bimba presenta un rash cutaneo sul volto. Presenta anche un eczema di grado moderato, ma non soffre di allergie note. Il rash si presenta solo lievemente pruriginoso, anche se nell’ultimo periodo si è esteso maggiormente e si è infiammato notevolmente in seguito al applicazione per uso topico di idrocortisone 1%, per 4 settimane e di neomicina crema per 3 settimane, applicate su prescrizione del pediatra di famiglia. Durante la visita, il Dott. Durelli, responsabile del reparto, non rileva ulteriori anomalie nella paziente, che si presenta in ottimo stato di salute; dal anamnesi emerge che la bimba, durante le proprie attività quotidiane, è solita giocare con il proprio animale domestico, un porcellino d’india, fare giardinaggio e divertirsi con le amiche, applicando smalto sulle unghie e trucco per il viso. Domanda 1 (riferita allo scenario clinico AA3): quale è la diagnosi?

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Domanda 1 (riferita allo scenario clinico AA3):

La risposta corretta è la E.

La paziente è affetta da tinea corporis. Le infezioni da dermatofiti sono le cause prevalenti di infezione fungina della pelle,                                                dei capelli e delle unghie.

Queste infezioni portano ad una varietà di manifestazioni cliniche: tinea pedis, tinea corporis, tinea cruris, granuloma di Majocchi, tinea capitis e tinea unguium (dermatofitia onicomicosi).

I dermatofiti responsabili sono funghi filamentosi nei generi Trichophyton, Microsporum e Epidermophyton.

Le eruzioni sono generalmente di forma tondeggiante od ovoidale. La trasmissione avviene da persona a persona, da animale a persona. La maggior parte delle persone non sviluppa clinicamente l’infezione, che si può avere più frequentemente nei pazienti con immunosopressione.

La tinea corporis è caratterizzata da chiazze anulari di colore dal rosa al rosso con bordi desquamati rilevati che possono confluire così da formare chiazze estese di forma irregolare; inoltre, una storia di estensione della manifestazione cutanea e mancanza di risposta o addirittura aggravamento dopo l’applicazione di steroidi topici è tipica della tinea faciei, la cui fonte trasmissiva più probabile è rappresentata dal suo animale domestico.

La risposta A non è corretta.

La dermatite atopica è una patologia infiammatoria autoimmune, ad eziologia multifattoriale, attribuita sia a componenti genetiche (immunologiche e di proprietà barriera della cute), sia ad esposizione ambientale, diagnosticabile sulla base delle informazioni anamnestiche e sull’esame obiettivo. Si manifesta di solito prima dei 7 anni ed è spesso associata ad una storia di asma o rinite allergica.

Il prurito è il sintomo primario; tale patologia si palesa con prurito, desquamazione, placche eritematose, cute secca ed escoriazioni.

Nei bambini più grandi e negli adulti le zone flessorie (ma non l’inguine) sono più frequentemente coinvolte, mentre nei neonati e nei bambini più piccoli, le superfici estensorie, la regione posteriore del cuoio capelluto e la faccia sono tipicamente coinvolte, mentre la regione del pannolino è risparmiata. Tali manifestazioni cutanee non sono presenti nel quadro presentato.

La risposta B non è corretta.

La dermatite allergica da contatto è una reazione da ipersensibilità di tipo IV, che si svolge in 2 fasi: inizialmente vi è la sensibilizzazione ad un Ag (la sensibilizzazione iniziale avviene entro pochi giorni dal contatto con la sostanza), successivamente vi è una reazione allergica dopo la riesposizione (l’antigene viene presentato ai linfociti sensibilizzati, che scatenano una risposta infiammatoria in poche di ore). Pertanto, è una risposta di ipersensibilità ritardata agli agenti esterni, mediata dalle cellule T, che si traduce in una lesione geometrica corrispondente alla regione di contatto.

Dal punto di vista clinico il sintomo principale della dermatite da contatto è il prurito (il dolore è di solito causato dal infezione o dal grattamento).

Le lesioni cutanee possono variare da semplice eritema fino alla formazione di vescicole. Inoltre, nei casi di grave allergia vi possono essere edema, bolle, ulcerazioni, croste e lichenificazione.

Le mani, il viso o le palpebre, che comunemente entrano in contatto con l’ambiente, sono più spesso coinvolte.

Tali manifestazioni cutanee non sono presenti nel quadro presentato.

La risposta C non è corretta.

Il lupus eritematoso sistemico (LES) si manifesta con una clinica varia fra cui: gonfiore articolare, rash malare, pleurite, anemia, fenomeno di Raynaud, sintomi neurologici (epilessia, psicosi), alopecia, flebiti e aborti ricorrenti.

Tale patologia si verifica tipicamente in pazienti di età compresa tra i 15 e i 70 anni, con un’età media di circa 45 anni.

Tali manifestazioni cutanee non sono presenti nel quadro presentato.

La risposta D non è corretta.

La dermatite periorale può determinare un quadro abbastanza simile di estensione con l’applicazione di steroidi topici, ma sarebbe più acneiforme e meno ben circoscritta.

 

Fonte Immagine:

AMA Sentamilselvi G, Janaki C, Murugusundram S. Trichomycoses. Int J Trichology. 2009;1(2):100-7.
MLA Sentamilselvi, G et al. “Trichomycoses” International journal of trichology vol. 1,2 (2009): 100-7.
APA Sentamilselvi, G., Janaki, C., & Murugusundram, S. (2009). Trichomycoses. International journal of trichology, 1(2), 100-7.

7 di 10 Domande

Scenario clinico AA3: La signora Mutani si reca insieme alla figlia Giulia di 9 anni presso il reparto di pediatria dell’ospedale Umberto I di Roma, poiché da circa 2 mesi la bimba presenta un rash cutaneo sul volto. Presenta anche un eczema di grado moderato, ma non soffre di allergie note. Il rash si presenta solo lievemente pruriginoso, anche se nell’ultimo periodo si è esteso maggiormente e si è infiammato notevolmente in seguito al applicazione per uso topico di idrocortisone 1%, per 4 settimane e di neomicina crema per 3 settimane, applicate su prescrizione del pediatra di famiglia. Durante la visita, il Dott. Durelli, responsabile del reparto, non rileva ulteriori anomalie nella paziente, che si presenta in ottimo stato di salute; dal anamnesi emerge che la bimba, durante le proprie attività quotidiane, è solita giocare con il proprio animale domestico, un porcellino d’india, fare giardinaggio e divertirsi con le amiche, applicando smalto sulle unghie e trucco per il viso. Domanda 2 (riferita allo scenario clinico AA3): quale tra le seguenti non rappresenta un’opzione da attuare immediatamente?

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Domanda 2 (riferita allo scenario clinico AA3):

La risposta corretta è la B.

In generale, la tinea corporis risponde bene al trattamento antimicotico topico: casi di tigna di gravità lieve-moderata sono trattati con antimicotici topici azolici in primis, invece, quando la terapia topica non è risolutiva o le dimensioni della lesione sono particolarmente estese, è necessaria la terapia sistemica; i casi con eruzioni più estese e gravi possono richiedere una terapia sistemica invece sin da subito (in questi casi, la terapia più efficace è l’itraconazolo, terbinafina, fluconazolo o griseofulvina).

Inoltre, sarà necessario fare quanto segue: interrompere l’applicazione degli steroidi topici, controllare il coinvolgimento dei capelli e delle unghie, fare dei raschiamenti cutanei della lesione cutanea per avere la conferma della diagnosi di infezione fungina, controllare e trattare l’animale domestico per l’infezione da tinea ed applicare localmente la crema antimicotica possibilmente a base di un derivato azolico, come il Clotrimazolo.


8 di 10 Domande

Scenario clinico AA3: La signora Mutani si reca insieme alla figlia Giulia di 9 anni presso il reparto di pediatria dell’ospedale Umberto I di Roma, poiché da circa 2 mesi la bimba presenta un rash cutaneo sul volto. Presenta anche un eczema di grado moderato, ma non soffre di allergie note. Il rash si presenta solo lievemente pruriginoso, anche se nell’ultimo periodo si è esteso maggiormente e si è infiammato notevolmente in seguito al applicazione per uso topico di idrocortisone 1%, per 4 settimane e di neomicina crema per 3 settimane, applicate su prescrizione del pediatra di famiglia. Durante la visita, il Dott. Durelli, responsabile del reparto, non rileva ulteriori anomalie nella paziente, che si presenta in ottimo stato di salute; dal anamnesi emerge che la bimba, durante le proprie attività quotidiane, è solita giocare con il proprio animale domestico, un porcellino d’india, fare giardinaggio e divertirsi con le amiche, applicando smalto sulle unghie e trucco per il viso. Domanda 3 (riferita allo scenario clinico AA3): nella diagnosi e nel trattamento delle infezioni micotiche quale tra le seguenti affermazioni è falsa?

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Domanda 3 (riferita allo scenario clinico AA3):

La risposta corretta è la A.

La diagnosi di tinea corporis, si basa sull’aspetto clinico e sull’esame delle scarificazioni cutanee in un preparato a fresco con idrossido di potassio (KOH): l’osservazione al microscopio ottico evidenzia, infatti, le caratteristiche ife segmentate e le artrospore (talvolta un esame colturale fungino può essere necessario come secondo step, in maniera complementare, per identificare l’esatto fungo che causa l’infezione, mentre invece un tampone della lesione cutanea non ha alcun valore diagnostico).

Il KOH infatti aiuta a sciogliere la cheratina e lascia intatti gli elementi fungini, rivelando la presenza di numerose ife settate e ramificate tra le cellule epiteliali ed una contro-colorazione può aiutare a visualizzare le ife al microscopio.

Le risposte B e C non sono corrette.

Il test KOH è un preparato microscopico, utilizzato per visualizzare gli elementi fungini, rimossi dallo strato corneo della pelle. Il campione dovrebbe essere ottenuto dal bordo di una lesione cutanea, perché questa regione fornisce la più alta resa di elementi fungini, mentre una preparazione di KOH da una lesione vescicolare dovrebbe essere eseguita dall’apice della vescicola stessa.

Le risposte D ed E non sono corrette.

Un esame colturale fungino è spesso usato come esame diagnostico complementare al KOH: esso è più specifico del KOH per individuare un’infezione da dermatofiti, ma è effettuato in seconda battuta, se il sospetto clinico è alto ed il risultato del test con KOH è negativo. Infine, l’agar destrosio Sabouraud e il TSI agar sono comunemente usati per le colture fungine


9 di 10 Domande

Scenario clinico AA3: La signora Mutani si reca insieme alla figlia Giulia di 9 anni presso il reparto di pediatria dell’ospedale Umberto I di Roma, poiché da circa 2 mesi la bimba presenta un rash cutaneo sul volto. Presenta anche un eczema di grado moderato, ma non soffre di allergie note. Il rash si presenta solo lievemente pruriginoso, anche se nell’ultimo periodo si è esteso maggiormente e si è infiammato notevolmente in seguito al applicazione per uso topico di idrocortisone 1%, per 4 settimane e di neomicina crema per 3 settimane, applicate su prescrizione del pediatra di famiglia. Durante la visita, il Dott. Durelli, responsabile del reparto, non rileva ulteriori anomalie nella paziente, che si presenta in ottimo stato di salute; dal anamnesi emerge che la bimba, durante le proprie attività quotidiane, è solita giocare con il proprio animale domestico, un porcellino d’india, fare giardinaggio e divertirsi con le amiche, applicando smalto sulle unghie e trucco per il viso. Domanda 4 (riferita allo scenario clinico AA3): quale delle seguenti affermazioni riguardanti le infezioni micotiche è falsa?

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Domanda 4 (riferita allo scenario clinico AA3):

La risposta corretta è la C.

Le infezioni da dermatofiti, comuni in tutto il mondo, presentano una varietà di manifestazioni cliniche (tinea pedis, tinea corporis, tinea cruris, granuloma di Majocchi, tinea capitis e tinea unguium).

Il T. verrucosum causa il 98% delle infezioni da dermatofiti nei bovini e mostra una crescente prevalenza dell’infezione nei contatti umani, mentre il T. mentagrophytes è diffuso da conigli e piccoli roditori.

La trasmissione avviene da persona a persona, da animale a persona attraverso il contatto diretto o indiretto (ad esempio spazzole, asciugamani e vestiario).

La maggior parte delle persone non sviluppa clinicamente l’infezione, che si può avere più frequentemente nei pazienti con immunosopressione, che possono sviluppare un grave prurito o dolore. La tinea corporis è una dermatofitosi, caratterizzata da chiazze anulari di colore dal rosa al rosso con bordi desquamati rilevati, che possono confluire così da formare chiazze estese di forma irregolare. Inoltre, una storia di estensione della manifestazione cutanea e mancanza di risposta o addirittura aggravamento dopo l’applicazione di steroidi topici è tipica della tinea faciei, la cui fonte trasmissiva più probabile può essere un animale domestico. I pazienti infetti possono avere sintomi variabili: possono essere asintomatici o presentare una chiazza anulare di colore variabile dal rosa al rosso con bordi desquamati, che determina per lo più una sensazione di bruciore, associato a lieve prurito. Pertanto, in conclusione dire che tale infezione è raramente diffusa da conigli, porcellini d’India e piccoli roditori è una affermazione falsa.

Le risposte A, B, D ed E non sono corrette.

Tutte le altre opzioni elencate sono vere, ovvero fanno parte del quadro clinico della tinea corporis.


10 di 10 Domande

Scenario AGEX2: Quale delle seguenti lesioni cutanee è associata ad un'infezione da HIV?














La risposta corretta è la E.

La psoriasi è una patologia infiammatoria, che nella maggior parte dei casi si manifesta con papule e placche di color salmone ben circoscritte, eritematose e ricoperte da squame argentee. L’eziologia è multifattoriale e include la predisposizione genetica. È una patologia infiammatoria che insorge in seguito a traumi, uso di farmaci, infezioni in soggetti predisposti: se si manifesta senza motivo apparente o se le persone di mezza età sviluppano per la prima volta la psoriasi, si dovrebbe escludere un’infezione da HIV sottostante. Esistono 5 maggiori varianti cliniche:

  • a placche: più del 80% dei casi;
  • guttata: circa il 10% dei casi;
  • inversa: si manifesta in concomitanza alla psoriasi a placche, o in maniera isolata;
  • eritrodermica: meno del 3% dei casi;
  • pustolosa: meno del 3% dei casi.

Solitamente, i sintomi sono minimi in quanto si presenta con placche e papule, che tendono alla desquamazione in aree eritematose circoscritte pruriginose.

La diagnosi si basa sull’aspetto e sulla distribuzione delle lesioni, che di solito si manifestano sulle superfici estensorie (gomiti e ginocchia).

 

 

La risposta A non è corretta.

La leucoplachia è una lesione precancerosa, dovuta all’iperplasia dell’epitelio squamoso. I fattori di rischio per il suo sviluppo sono gli stessi del carcinoma squamocellulare: in primis troviamo la masticazione di tabacco e l’uso di alcol. Clinicamente si manifesta come una chiazza biancastra granulare o una placca a livello della mucosa buccale.

La risposta B non è corretta.

Il lichen planus si presenta con delle papule o placche violacee, appiattite e pruriginose, piane o poligonali, che compaiono più spesso sulle superfici flessorie delle estremità, sul tronco e a livello genitale. Tale manifestazione clinica non ha alcuna associazione con l’infezione da HIV.

La risposta C non è corretta.

Il lichen simplex cronico è una flogosi cronica e pruriginosa dello strato superiore della pelle, che determina un ispessimento cutaneo a causa della sollecitazione meccanica di un processo di grattamento cronico. Tale manifestazione clinica non ha alcuna associazione con l’infezione da HIV.

La risposta D non è corretta.

La balanite plasmacellulare di Zoon è una patologia infiammatoria cronica, a carattere non infettivo, che interessa la mucosa del glande e/o del prepuzio interno, la cui causa risulta essere sconosciuta. Clinicamente si manifesta come una macchia eritematosa lucida in corrispondenza della mucosa del glande e/o del foglietto prepuziale interno, delimitata da un margine sfumato, non apprezzabile alla palpazione; tale macula rossastra può risultare essudante e/o erosiva.

Tale manifestazione clinica comunque non ha alcuna associazione con l’infezione da HIV.


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