Simulazione

Cliccando in alto a destra sul pulsante 2 è possibile "Consegnare", "Salvare e Interrompere", "Salvare e Continuare" il compito.

1 di 10 Domande

Un uomo di 45 anni in buone condizioni generali si rivolge al centro oncologico per la comparsa di una lesione cutanea a carico del dorso (si veda la foto). La superficie è di poco rilevata dal piano cutaneo, margini irregolari per la presenza di indentature (aspetto a "carta geografica") di colore marrone pallido con delle aree di iperpigmentazione. Quale potrebbe essere il procedimento diagnostico-terapeutico più opportuno da realizzare in questo caso?

product image













La risposta corretta è la C.

Benché la diagnosi di certezza delle lesioni cutanee necessita di responso anatomo-patologico dopo esecuzione di esame bioptico, dalle caratteristiche cliniche possiamo avere un buon grado di confidenza nel sospettare che la lesione illustrata nella foto sia un melanoma maligno.

Il melanoma maligno ha origine da melanociti, presenti in una zona pigmentata.

Possiamo ritrovarlo dunque a livello della pelle, delle mucose, degli occhi o del SNC.

Se il melanoma invade il derma, può dare metastasi e in questo caso la prognosi è infausta (la prognosi dipende dalla profondità dell’invasione dermica).

Esistono 4 tipi principali di melanoma: a diffusione superficiale (rappresenta circa il 70% dei melanomi, essendo il più comune), nodulare (il più aggressivo, rappresenta il 10-15% dei melanomi), lentigo maligna e acrale-lentigginoso.

Lo spessore tumorale (o spessore di Breslow) è correlato alla prognosi della malattia: è il fattore prognostico più significativo e solitamente viene misurato dallo strato granuloso (tuttavia, se la lesione fosse ulcerata, dal fondo dell’ulcerazione fino al punto di infiltrazione massima).


2 di 10 Domande

Il signor La Rosa è un uomo di 49 anni, impiegato al Comune, con numerosi nevi displastici, si reca presso la clinica dermatologica del Policlinico “Abano Terme” per un controllo annuale. Afferma che uno dei suoi nevi sulla spalla sinistra sembra più grande del solito ed ha iniziato a dargli prurito. Nega anoressia, cambiamenti di peso o malessere, anche se ammette di essersi sentito un po’ stanco negli ultimi due mesi. All’esame obiettivo appare in forma e non ha linfoadenopatie. Il nevo è marrone scuro, di 7 mm di diametro, nodulare e presenta una forma irregolare. Non ci sono segni di ulcerazione, né di sanguinamento. Cosa dovrebbe fare il dermatologo?














La risposta corretta è la C

Molte sono le caratteristiche particolarmente preoccupanti di questo nevo, tra cui la dimensione (>6 mm) e la presenza di prurito.

Qualsiasi cambiamento di un nevo deve indurre il sospetto di melanoma. La regola dell’ABCDE può essere utile per ricordare i cambiamenti chiave indicativi di malignità (Asimmetria, Bordi irregolari, cambiamento di Colore o irregolarità, aumento del Diametro ed Evoluzione o cambiamento del nevo).

I melanomi differiscono tra loro in termini di dimensione, forma e colore (di solito sono pigmentati) e per la tendenza a invadere e a dare metastasi. Le metastasi diffondono per via linfatica ed ematica. Le metastasi locali portano alla formazione di papule o di noduli satelliti, che possono essere più o meno pigmentati. Sono possibili anche metastasi a livello degli organi interni e, occasionalmente, vengono scoperti noduli metastatici o linfonodi aumentati di volume ancora prima di diagnosticare la lesione primaria.

Il trattamento principale del melanoma consiste nella resezione chirurgica (ampia escissione locale) e l’ampiezza dei margini è determinata da una stima della profondità della lesione. Sebbene l’ampiezza dei margini di resezione sia controversa, la maggior parte degli esperti concorda che un margine libero da malattia pari a 1 cm sia adeguato per lesioni di spessore < 1 mm. Nei tumori con spessore < 1 mm, ma con ulcerazione o almeno 1 mitosi dermica/mm2, può essere considerata la biopsia del linfonodo sentinella. Le lesioni più spesse possono meritare un più ampio margine, di radicalità chirurgica, e l’asportazione del linfonodo sentinella.

I pazienti con un’anamnesi positiva per melanoma hanno un aumentato rischio di sviluppare altri melanomi.

La risposta A è errata

Il solo trattamento sintomatico non è appropriato: la lesione, infatti, presenta caratteristiche indicative di malignità.

La risposta B è errata

La radioterapia non è contemplata nel trattamento di un melanoma maligno. Inoltre, prima dell’inizio della terapia è necessario ottenere la diagnosi istologica.

La risposta D è errata

Mentre i nevi displastici possono avere forma e colore irregolare, l’aumento di dimensione e la presenza di prurito sono indicativi di malignità, per cui il nevo dovrebbe essere valutato immediatamente.

La risposta E è errata

L’identificazione del linfonodo sentinella mediante biopsia escissionale è indicata nei pazienti con evidenza clinica di coinvolgimento linfonodale o con lesioni profonde.


3 di 10 Domande

Scenario AA20:
Il sig. Cigarini, un pensionato di 65 anni, si reca piuttosto preoccupato presso lo studio del proprio medico curante, il Dott. Cellini. L’uomo presenta una lesione simile ad una crosta a livello del braccio destro, che inizialmente pensava fosse la conseguenza di una piccola ferita che si era procurato mentre faceva giardinaggio, tuttavia, riferisce che negli ultimi sei mesi la lesione ha continuato ad accrescersi. All’esame obiettivo è possibile osservare un esteso danno a livello cutaneo, e, durante l’anamnesi, l’uomo afferma di non essere mai stato trattato in precedenza per lesioni tumorali della pelle. Quale delle seguenti affermazioni è corretta?














Con l’avanzare degli anni i cambiamenti cutanei riflettono i danni causati dal sole negli anni passati. Il carcinoma basocellulare (BCC) è il più comune tumore della pelle correlato al sole e si verifica più frequentemente sul viso. Non metastatizza solitamente mai, ma esercita la sua azione per crescita diretta. Le forme che può assumere sono diverse, tra cui il nodulare, ulceroso, pigmentato, superficiale, multicentrico e cicatriziale:

  • Il tipo nodulare o ulceroso nodulare sono le varietà più comuni;
  • Il pigmentato ha una componente blu/nerastra ed è generalmente di tipo ulceroso nodulare;
  • Il superficiale si localizza principalmente sulla schiena dove può essere scambiato per una condizione infiammatoria, in quanto appare eritematoso e si presenta come una chiazza con un margine perlaceo;
  • Multicentrico o multifocale, che ha una localizzazione frequente sulla faccia con piccole lesioni sparse su uno sfondo che appare atrofico;
  • Il cicatriziale appare come una cicatrice: non vi è alcuna ulcerazione e nessun bordo perlaceo.

Il tipo multifocale e cicatriziale hanno un tasso di recidiva più elevato. L’escissione è spesso inadeguata perché le estensioni microscopiche sono oltre il confine macroscopicamente visibile. La chirurgia di solito rappresenta il trattamento di elezione ed il tasso di guarigione è elevato. L’intervento chirurgico per lesioni localizzate in alcune regioni corporee come le regioni periorbitale, periauricolare e nasale è associato a tassi di recidiva più elevati e spesso risulta inadeguata a causa del tentativo di non interferire con le strutture vitali adiacenti. Possono essere necessari interventi chirurgici più complessi, eventualmente con innesti cutanei e lembi. Altri metodi di trattamento includono il curettage chirurgico e l’elettrodesiccazione, la radioterapia e la chirurgia di Mohs, che è una tecnica di escissione chirurgica istologicamente controllata, in cui si utilizzano sezioni orizzontali, piuttosto che verticali e questo permette di esaminare al microscopio l’intera superficie, per valutare che la rimozione sia stata completata, in modo da evitare escissioni inadeguate senza allo stesso tempo dover eseguire un’ampia escissione.

L’asportazione precoce e completa è fondamentale per prevenire il rischio di un intervento chirurgico difficile e deformante e per prevenire le recidive: un’escissione inadeguata porta ad un alto tasso di recidiva locale in profondità nella ferita.

I cinque segni che devono far accendere un campanello di allarme per il sospetto di carcinoma basocellulare sono:

1. Una lesione aperta che sanguina, trasuda o con croste che rimane aperta per tre settimane o più: una lesione persistente e non cicatrizzante è un segno molto comune di un BCC;

2. Una macchia rossastra o un’area irritata sul petto, sulle spalle, sulle braccia o sulle gambe che persiste da molto tempo: tale area può anche determinare dolore o prurito o non causare alcun disagio;

3. Un bernoccolo o nodulo lucido, perlaceo o traslucido, spesso di colore rosa, rosso o bianco;

4. Una neoformazione rosa, con un bordo leggermente rialzato e una rientranza crostata al centro;

5.. Una zona cicatriziale, di colore bianco-giallo o ceroso, spesso con bordi poco definiti.


4 di 10 Domande

Scenario AA20:
Il sig. Cigarini, un pensionato di 65 anni, si reca piuttosto preoccupato presso lo studio del proprio medico curante, il Dott. Cellini. L’uomo presenta una lesione simile ad una crosta a livello del braccio destro, che inizialmente pensava fosse la conseguenza di una piccola ferita che si era procurato mentre faceva giardinaggio, tuttavia, riferisce che negli ultimi sei mesi la lesione ha continuato ad accrescersi. All’esame obiettivo è possibile osservare un esteso danno a livello cutaneo, e, durante l’anamnesi, l’uomo afferma di non essere mai stato trattato in precedenza per lesioni tumorali della pelle. In merito alla scelta tra un approccio chirurgico o uno conservativo, nel trattamento delle lesioni cutanee, quale tra le seguenti non è una valida considerazione?














Con l’avanzare degli anni i cambiamenti cutanei riflettono i danni causati dal sole negli anni passati. Il carcinoma basocellulare (BCC) è il più comune tumore della pelle correlato al sole e si verifica più frequentemente sul viso. Non metastatizza solitamente mai, ma esercita la sua azione per crescita diretta. Le forme che può assumere sono diverse, tra cui il nodulare, ulceroso, pigmentato, superficiale, multicentrico e cicatriziale:

  • Il tipo nodulare o ulceroso nodulare sono le varietà più comuni;
  • Il pigmentato ha una componente blu/nerastra ed è generalmente di tipo ulceroso nodulare;
  • Il superficiale si localizza principalmente sulla schiena dove può essere scambiato per una condizione infiammatoria, in quanto appare eritematoso e si presenta come una chiazza con un margine perlaceo;
  • Multicentrico o multifocale, che ha una localizzazione frequente sulla faccia con piccole lesioni sparse su uno sfondo che appare atrofico;
  • Il cicatriziale appare come una cicatrice: non vi è alcuna ulcerazione e nessun bordo perlaceo.

Il tipo multifocale e cicatriziale hanno un tasso di recidiva più elevato. L’escissione è spesso inadeguata perché le estensioni microscopiche sono oltre il confine macroscopicamente visibile. La chirurgia di solito rappresenta il trattamento di elezione ed il tasso di guarigione è elevato. L’intervento chirurgico per lesioni localizzate in alcune regioni corporee come le regioni periorbitale, periauricolare e nasale è associato a tassi di recidiva più elevati e spesso risulta inadeguata a causa del tentativo di non interferire con le strutture vitali adiacenti. Possono essere necessari interventi chirurgici più complessi, eventualmente con innesti cutanei e lembi. Altri metodi di trattamento includono il curettage chirurgico e l’elettrodesiccazione, la radioterapia e la chirurgia di Mohs, che è una tecnica di escissione chirurgica istologicamente controllata, in cui si utilizzano sezioni orizzontali, piuttosto che verticali e questo permette di esaminare al microscopio l’intera superficie, per valutare che la rimozione sia stata completata, in modo da evitare escissioni inadeguate senza allo stesso tempo dover eseguire un’ampia escissione.

L’asportazione precoce e completa è fondamentale per prevenire il rischio di un intervento chirurgico difficile e deformante e per prevenire le recidive: un’escissione inadeguata porta ad un alto tasso di recidiva locale in profondità nella ferita.

I cinque segni che devono far accendere un campanello di allarme per il sospetto di carcinoma basocellulare sono:

1. Una lesione aperta che sanguina, trasuda o con croste che rimane aperta per tre settimane o più: una lesione persistente e non cicatrizzante è un segno molto comune di un BCC;

2. Una macchia rossastra o un’area irritata sul petto, sulle spalle, sulle braccia o sulle gambe che persiste da molto tempo: tale area può anche determinare dolore o prurito o non causare alcun disagio;

3. Un bernoccolo o nodulo lucido, perlaceo o traslucido, spesso di colore rosa, rosso o bianco;

4. Una neoformazione rosa, con un bordo leggermente rialzato e una rientranza crostata al centro;

5.. Una zona cicatriziale, di colore bianco-giallo o ceroso, spesso con bordi poco definiti.


5 di 10 Domande

Scenario AA20:
Il sig. Cigarini, un pensionato di 65 anni, si reca piuttosto preoccupato presso lo studio del proprio medico curante, il Dott. Cellini. L’uomo presenta una lesione simile ad una crosta a livello del braccio destro, che inizialmente pensava fosse la conseguenza di una piccola ferita che si era procurato mentre faceva giardinaggio, tuttavia, riferisce che negli ultimi sei mesi la lesione ha continuato ad accrescersi. All’esame obiettivo è possibile osservare un esteso danno a livello cutaneo, e, durante l’anamnesi, l’uomo afferma di non essere mai stato trattato in precedenza per lesioni tumorali della pelle. Quale tra i seguenti non è un carcinoma squamocellulare?














Con l’avanzare degli anni i cambiamenti cutanei riflettono i danni causati dal sole negli anni passati. Il carcinoma basocellulare (BCC) è il più comune tumore della pelle correlato al sole e si verifica più frequentemente sul viso. Non metastatizza solitamente mai, ma esercita la sua azione per crescita diretta. Le forme che può assumere sono diverse, tra cui il nodulare, ulceroso, pigmentato, superficiale, multicentrico e cicatriziale:

  • Il tipo nodulare o ulceroso nodulare sono le varietà più comuni;
  • Il pigmentato ha una componente blu/nerastra ed è generalmente di tipo ulceroso nodulare;
  • Il superficiale si localizza principalmente sulla schiena dove può essere scambiato per una condizione infiammatoria, in quanto appare eritematoso e si presenta come una chiazza con un margine perlaceo;
  • Multicentrico o multifocale, che ha una localizzazione frequente sulla faccia con piccole lesioni sparse su uno sfondo che appare atrofico;
  • Il cicatriziale appare come una cicatrice: non vi è alcuna ulcerazione e nessun bordo perlaceo.

Il tipo multifocale e cicatriziale hanno un tasso di recidiva più elevato. L’escissione è spesso inadeguata perché le estensioni microscopiche sono oltre il confine macroscopicamente visibile. La chirurgia di solito rappresenta il trattamento di elezione ed il tasso di guarigione è elevato. L’intervento chirurgico per lesioni localizzate in alcune regioni corporee come le regioni periorbitale, periauricolare e nasale è associato a tassi di recidiva più elevati e spesso risulta inadeguata a causa del tentativo di non interferire con le strutture vitali adiacenti. Possono essere necessari interventi chirurgici più complessi, eventualmente con innesti cutanei e lembi. Altri metodi di trattamento includono il curettage chirurgico e l’elettrodesiccazione, la radioterapia e la chirurgia di Mohs, che è una tecnica di escissione chirurgica istologicamente controllata, in cui si utilizzano sezioni orizzontali, piuttosto che verticali e questo permette di esaminare al microscopio l’intera superficie, per valutare che la rimozione sia stata completata, in modo da evitare escissioni inadeguate senza allo stesso tempo dover eseguire un’ampia escissione.

L’asportazione precoce e completa è fondamentale per prevenire il rischio di un intervento chirurgico difficile e deformante e per prevenire le recidive: un’escissione inadeguata porta ad un alto tasso di recidiva locale in profondità nella ferita.

I cinque segni che devono far accendere un campanello di allarme per il sospetto di carcinoma basocellulare sono:

1. Una lesione aperta che sanguina, trasuda o con croste che rimane aperta per tre settimane o più: una lesione persistente e non cicatrizzante è un segno molto comune di un BCC;

2. Una macchia rossastra o un’area irritata sul petto, sulle spalle, sulle braccia o sulle gambe che persiste da molto tempo: tale area può anche determinare dolore o prurito o non causare alcun disagio;

3. Un bernoccolo o nodulo lucido, perlaceo o traslucido, spesso di colore rosa, rosso o bianco;

4. Una neoformazione rosa, con un bordo leggermente rialzato e una rientranza crostata al centro;

5.. Una zona cicatriziale, di colore bianco-giallo o ceroso, spesso con bordi poco definiti.


6 di 10 Domande

Scenario AA20:
Il sig. Cigarini, un pensionato di 65 anni, si reca piuttosto preoccupato presso lo studio del proprio medico curante, il Dott. Cellini. L’uomo presenta una lesione simile ad una crosta a livello del braccio destro, che inizialmente pensava fosse la conseguenza di una piccola ferita che si era procurato mentre faceva giardinaggio, tuttavia, riferisce che negli ultimi sei mesi la lesione ha continuato ad accrescersi. All’esame obiettivo è possibile osservare un esteso danno a livello cutaneo, e, durante l’anamnesi, l’uomo afferma di non essere mai stato trattato in precedenza per lesioni tumorali della pelle. Quale tra i seguenti non è un carcinoma basocellulare?

Smiley face














Con l’avanzare degli anni i cambiamenti cutanei riflettono i danni causati dal sole negli anni passati. Il carcinoma basocellulare (BCC) è il più comune tumore della pelle correlato al sole e si verifica più frequentemente sul viso. Non metastatizza solitamente mai, ma esercita la sua azione per crescita diretta. Le forme che può assumere sono diverse, tra cui il nodulare, ulceroso, pigmentato, superficiale, multicentrico e cicatriziale:

  • Il tipo nodulare o ulceroso nodulare sono le varietà più comuni;
  • Il pigmentato ha una componente blu/nerastra ed è generalmente di tipo ulceroso nodulare;
  • Il superficiale si localizza principalmente sulla schiena dove può essere scambiato per una condizione infiammatoria, in quanto appare eritematoso e si presenta come una chiazza con un margine perlaceo;
  • Multicentrico o multifocale, che ha una localizzazione frequente sulla faccia con piccole lesioni sparse su uno sfondo che appare atrofico;
  • Il cicatriziale appare come una cicatrice: non vi è alcuna ulcerazione e nessun bordo perlaceo.

Il tipo multifocale e cicatriziale hanno un tasso di recidiva più elevato. L’escissione è spesso inadeguata perché le estensioni microscopiche sono oltre il confine macroscopicamente visibile. La chirurgia di solito rappresenta il trattamento di elezione ed il tasso di guarigione è elevato. L’intervento chirurgico per lesioni localizzate in alcune regioni corporee come le regioni periorbitale, periauricolare e nasale è associato a tassi di recidiva più elevati e spesso risulta inadeguata a causa del tentativo di non interferire con le strutture vitali adiacenti. Possono essere necessari interventi chirurgici più complessi, eventualmente con innesti cutanei e lembi. Altri metodi di trattamento includono il curettage chirurgico e l’elettrodesiccazione, la radioterapia e la chirurgia di Mohs, che è una tecnica di escissione chirurgica istologicamente controllata, in cui si utilizzano sezioni orizzontali, piuttosto che verticali e questo permette di esaminare al microscopio l’intera superficie, per valutare che la rimozione sia stata completata, in modo da evitare escissioni inadeguate senza allo stesso tempo dover eseguire un’ampia escissione.

L’asportazione precoce e completa è fondamentale per prevenire il rischio di un intervento chirurgico difficile e deformante e per prevenire le recidive: un’escissione inadeguata porta ad un alto tasso di recidiva locale in profondità nella ferita.

I cinque segni che devono far accendere un campanello di allarme per il sospetto di carcinoma basocellulare sono:

1. Una lesione aperta che sanguina, trasuda o con croste che rimane aperta per tre settimane o più: una lesione persistente e non cicatrizzante è un segno molto comune di un BCC;

2. Una macchia rossastra o un’area irritata sul petto, sulle spalle, sulle braccia o sulle gambe che persiste da molto tempo: tale area può anche determinare dolore o prurito o non causare alcun disagio;

3. Un bernoccolo o nodulo lucido, perlaceo o traslucido, spesso di colore rosa, rosso o bianco;

4. Una neoformazione rosa, con un bordo leggermente rialzato e una rientranza crostata al centro;

5.. Una zona cicatriziale, di colore bianco-giallo o ceroso, spesso con bordi poco definiti.


7 di 10 Domande

Scenario clinico AA24:
Il sig. Viviani, un uomo di 33 anni, si reca in pronto soccorso in seguito ad un infortunio sul lavoro. L’uomo, che lavora come saldatore in un’azienda metal meccanica, presenta una profonda ferita penetrante che è stata coperta ed avvolta in uno straccio sporco, per cercare di fermare l’emorragia, che inizialmente si presentava soprattutto a livello dei margini esterni. Quale tra i seguenti non è un effetto causato dalle ustioni?














La risposta corretta è la E.

Gli effetti generali delle ustioni sono:

  • Dolore
  • Perdita di plasma
  • Shock ipovolemico
  • Anemia
  • Reazione allo stress
  • Shock tossico

L’ustione presentata nell’immagine sembra un’ustione di terzo grado.


8 di 10 Domande

Scenario clinico AA24:
Il sig. Viviani, un uomo di 33 anni, si reca in pronto soccorso in seguito ad un infortunio sul lavoro. L’uomo, che lavora come saldatore in un’azienda metal meccanica, presenta una profonda ferita penetrante che è stata coperta ed avvolta in uno straccio sporco, per cercare di fermare l’emorragia, che inizialmente si presentava soprattutto a livello dei margini esterni. Quale tra le seguenti rappresenta la scelta migliore nella gestione di questo paziente?














La risposta corretta è la C.

Una piccola ustione a tutto spessore è meglio trattata con l’escissione immediata e l’innesto di pelle.


9 di 10 Domande

Scenario clinico AA24:
Il sig. Viviani, un uomo di 33 anni, si reca in pronto soccorso in seguito ad un infortunio sul lavoro. L’uomo, che lavora come saldatore in un’azienda metal meccanica, presenta una profonda ferita penetrante che è stata coperta ed avvolta in uno straccio sporco, per cercare di fermare l’emorragia, che inizialmente si presentava soprattutto a livello dei margini esterni. Quale tra le seguenti affermazioni non è corretta?














La risposta corretta è la D.

Nel metodo del “trattamento aperto” l’ustione viene esposta in un ambiente caldo e isolato, mentre nel metodo del “trattamento chiuso” l’ustione è ricoperta da spessi strati di medicazione sterile: in entrambe le suddette metodiche, dopo 10 giorni il tessuto cutaneo neoformato tenderà a separarsi dal tessuto ustionato superficiale. L’elevazione dell’arto viene utilizzata dove possibile per ridurre l’edema


10 di 10 Domande

Scenario clinico AA24:
Il sig. Viviani, un uomo di 33 anni, si reca in pronto soccorso in seguito ad un infortunio sul lavoro. L’uomo, che lavora come saldatore in un’azienda metal meccanica, presenta una profonda ferita penetrante che è stata coperta ed avvolta in uno straccio sporco, per cercare di fermare l’emorragia, che inizialmente si presentava soprattutto a livello dei margini esterni. Quale delle seguenti affermazioni riguardanti il trattamento generale dei pazienti ustionati è vera?














La risposta corretta è la B.

Per il sollievo dal dolore solitamente vengono somministrati antidolorifici o morfina per via endovenosa.

Prevalentemente, l’idratazione viene effettuata per via endovenosa e quella più comunemente usata è la formula di Parkland: il fabbisogno di liquidi calcolato con la formula di Parkland rappresenta solo una guida per il fabbisogno idrico a quello base nei pazienti con ustioni maggiori; i pazienti con shock da ustioni necessitano di una rianimazione immediata e massiva mediante infusione di liquidi per via endovenosa ed il loro fabbisogno idrico può superare le stime della formula di Parkland. La linea guida sostiene che Il volume dei fluidi endovenosi necessari nelle prime 24 ore viene calcolato secondo la seguente formula: 4 ml x % superficie ustionata x peso corporeo (kg), di cui metà del volume viene somministrato nelle prime 8 ore dopo l’ustione, mentre il volume rimanente viene somministrato nell’arco delle successive 16 ore.

I bambini piccoli e gli anziani hanno una mortalità più elevata rispetto ai giovani adulti.


Consegna il compito!


Tempo Rimasto 10 minuti!

Dottore, non aggiorni questa pagina prima del completamento della correzione.
Clicchi su "Consegna il Compito" per ottenere la correzione del compito.

consegna v3 il compito