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1 di 10 Domande

L'ipotalamo contribuisce alla regolazione delle seguenti funzioni, TRANNE:














La risposta corretta è la D.
L’ipotalamo, una struttura del SNC che costituisce la parte anteriore del diencefalo, non regola la ritmo-genesi respiratoria: infatti, la ritmicità del respiro è regolata a livello dei centri del respiro, gruppi di neuroni situati a livello bulbare e pontino. Invece, l’ipotalamo controlla il ritmo sonno-veglia, la temperatura corporea, l’appetito, il bilancio idro-salino e, grazie all’interazione con l’ipofisi, la contrattilità uterina (attraverso l’ossitocina) o la sete (mediante la vasopressina) (risposte A, B, C ed E errate).

2 di 10 Domande

Scenario TA4R: Una donna di 32 anni si presenta al medico curante per dolore al collo anche durante la deglutizione. Circa due settimane prima accusava una sindrome influenzale. Alla palpazione la tiroide si presenta dolente e di dimensioni aumentate. La paziente presenta febbricola, la sua F.C. a riposo è 102 bpm. Gli esami ematochimici mostrano lieve leucocitosi e rialzo della VES. Il TSH è 0,01 mU/L, con ormoni tiroidei liberi nei limiti. Qual è tra le seguenti la terapia considerata adeguata al paziente?














La risposta corretta è la D.
La somministrazione di alte dosi di FANS o corticosteroidi rappresenta la terapia adeguata per la paziente del caso clinico, affetta da tiroidite subacuta (tiroidite granulomatosa o tiroidite di De Quervain), una malattia infiammatoria acuta della tiroide, caratterizzata solitamente da una risoluzione spontanea. La tiroidite sub-acuta ha un’origine virale: i virus più frequentemente coinvolti sono Echovirus, Virus influenzali, Coxsackie A e B, Adenovirus, Epstein Barr, Virus della parotite. Determina solitamente febbre, dolore tiroideo, innalzamento degli indici infiammatori (VES, PCR), leucocitosi con linfocitosi relativa (anche se spesso i globuli bianchi sono normali).
Inoltre, il dosaggio degli anticorpi tiroidei e la clinica hanno un caratteristico andamento trifasico:
- I fase di tireotossicosi;
- II fase di ipotiroidismo transitorio;
- III fase di restituito ad integrum.
La diagnosi si basa sulla clinica e sui test funzionali. Al contrario, la levotiroxina potrebbe essere utilizzata in caso di ipotiroidismo (risposta B errata). Invece, il metimazolo e il propiltiouracile, farmaci antitiroidei, potrebbero essere utilizzati in caso di ipertiroidismo sintomatico (risposte A e C errate).

3 di 10 Domande

Una paziente con gozzo viene sottoposto ad un’ecografia del collo. L'immagine mostra l’ecografia tiroidea con studio color doppler. Alla luce dei risultati mostrati, indica la risposta corretta:

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La risposta corretta è la C.

L’esame ecografico con studio color-Doppler permette di valutare la vascolarizzazione delle strutture: in particolare, l’esame del paziente del caso clinico mostra una ghiandola tiroidea ingrandita e leggermente ipoecogena, senza noduli, ad eco-struttura disomogenea e ipervascolarizzata. Tali reperti sono suggestivi di morbo di Graves, anche se pure la tiroidite subacuta potrebbe mostrare reperti simili.


4 di 10 Domande

Una paziente di 8 anni, si presenta dal suo pediatra, perche' sua madre ha notato ''diversi cambiamenti fisici''. La bambina nega cefalea, vomito o disturbi della vista. Per quanto riguarda l’anamnesi patologica remota risulta significativa per due fratture ossee all’età di 6 e 7 anni. La storia familiare e' irrilevante. All’esame obiettivo si osservano una macchia caffe' latte dai contorni irregolari a livello della parte posteriore del collo e una molto vicina al gluteo destro. Inoltre, presenta anomalie facciali, un livido a livello del braccio destro e un innalzamento delle mammelle con presenza di bottone mammario ed allargamento delle areole. Infine, mostra peli pubici ispidi a livello delle labbra e della sinfisi pubica. L’esame della vista e' normale. Qual e' la diagnosi piu' probabile?

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La risposta corretta è la B.
La paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e all’immagine, presenta verosimilmente la sindrome di McCune-Albright, caratterizzata da tre segni clinici: pubertà precoce (PP), pigmentazione (macchie caffè-latte) e displasia fibrosa poliostotica. Dal punto di vista epidemiologico è una sindrome rara con una prevalenza stimata tra 1/100.000 e 1/1.000.000; è responsabile del 5% dei casi di pubertà precoce femminile. Dal punto di vista eziologico è causata dalla mutazione del gene GNAS, cioè della proteina che regola l’AMP ciclico, Gs-alfa. Dal punto di vista clinico, la displasia fibrosa delle ossa (DF) può interessare sedi scheletriche uniche o multiple, determinando una andatura zoppicante con o senza dolore; a volte, è possibile riscontrare fratture patologiche. Possono essere presenti anche difetti cranio-facciali associati (disturbo progressivo della visione, alterazioni importanti del viso). La scoliosi è comune e può essere progressiva. Inoltre, può determinare spotting vaginale, sviluppo precoce delle mammelle nelle ragazze, ingrossamento dei testicoli nei ragazzi. Tale patologia può essere associata anche ad altre endocrinopatie da iperfunzione (ipertiroidismo, adenomi ipofisari PRL o GH secernenti). Infine, le macchie 'caffè-latte' insorgono di solito nel periodo neonatale. In base ai reperti clinico-anamnestici e all’immagine, la paziente non presenta sindrome di Peutz-Jeghers, sindrome di Cushing, tumore del surrene e/o sindrome di Sturge-Weber (risposte A, C, D ed E errate).

5 di 10 Domande

Paziente di 40 anni, fumatore da circa 25 anni e consumatore abituale di alcool di circa 20 UBE (unità di misura di bevanda standard/giorno) negli ultimi mesi, HCV positivo da 8 anni non in trattamento, si reca presso il PS riferendo intenso dolore addominale da diversi giorni in evoluzione negli ultimi 2 mesi: il dolore addominale inizialmente era localizzato solo in sede epigastrica, mentre ora è molto più diffuso ai restanti quadranti addominali. All’esame obiettivo il paziente presenta edemi agli arti inferiori e addome disteso con segni di ascite. Dagli esami di laboratorio emergono i seguenti parametri: creatinina 0,69 mg/dL (0,4-1,2), glucosio 83 mg/dL (75-115), AST 23 UI/L (0-35), ALT 18UI/L (0-35), albumina 20 g/L (35-52), bilirubina 0,7 mg/dL (03-1.2), emoglobina 10,8 g/dL, piastrine 289.000/mm3, leucociti 8.100/mm3, tempo di protrombina 1,12 (0,8-1,2). Viene eseguita una TC addominale ed una paracentesi con estrazione di liquido giallastro chiaro con i seguenti dati analitici: glucosio 68 mg/dL, albumina 17 g/L, bilirubina 0,4 mg/dL, amilasi 3200 U/L e 200 cellule/mm3 (70% neutrofili). Con i dati disponibili, quale dei seguenti è la diagnosi più probabile in questo caso?

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La risposta corretta è la A.

Per il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e alla TC, la diagnosi più probabile è rappresentata dalla pseudocisti pancreatica con ascite: infatti, la TC dell’addome mostra una formazione dall’aspetto cistico nell’area centrale addominale (in regione pancreatica), compatibile con pseudocisti pancreatica, che causa sintomi di compressione (ostruzione intestinale, edema degli arti inferiori), in un paziente con un quadro clinico compatibile con probabile pancreatite acuta non diagnosticata alcune settimane prima, con alcuni dati laboratoristici nella norma ed un fluido ascitico ricco di amilasi. Al contrario, il paziente non presenta una clinica compatibile con una patologia tumorale (risposta B errata) e/o con peritonite o perforazione intestinale (risposta C errata). Infine, gli esami di funzionalità epatica sono nella norma (risposta D errata).


6 di 10 Domande

La metformina e' il trattamento farmacologico di prima scelta nei pazienti diabetici. Quale sintomo o comorbilita' e' indicazione assoluta alla sua sospensione?














La risposta corretta è la D.
La metformina, un farmaco ipoglicemizzante orale, facente parte della famiglia delle biguanidi, è utilizzato nella terapia iniziale del diabete mellito di tipo II. Deve essere sospeso per valori di filtrato glomerulare < 30 ml/min/1,73m2 o in pazienti a rischio di insufficienza renale acuta. I principali effetti collaterali sono gastrointestinali e non implicano una sospensione del trattamento, in quanto sono tollerabili. Invece, il trattamento è controindicato nei pazienti con grave insufficienza cardiaca (NYHA III/IV) e/o respiratoria per il rischio di acidosi lattica. Inoltre, il trattamento dovrebbe essere interrotto prima delle procedure o esami che prevedono l’uso del mezzo di contrasto, durante i ricoveri per eventi acuti o interventi chirurgici, e in caso di peggioramento della funzione renale o epatica (risposte A, B, C ed E errate).  Fonte: Standard Italiani per la cura del diabete mellito.


7 di 10 Domande

Quale, tra queste, e' la piu' tipica complicanza acuta del diabete mellito di tipo 1?














La risposta corretta e' la C
La chetoacidosi diabetica rappresenta una complicanza metabolica acuta caratteristica del diabete mellito di tipo 1, seppure raramente osservabile anche nel diabete mellito di tipo 2. Essa viene definita dalla presenza di iperglicemia (>250 mg/dl), acidosi metabolica (pH < 7,3; HCO3- < 15 mmol/l) e iperchetonemia (> 5 mmol/l) o rilievo di chetonuria su campione di urina analizzato mediante striscia reattiva.
I sintomi sono rappresentati da polidipsia, anoressia, astenia, crampi muscolari, nausea, vomito e addominalgia; i segni clinici sono poliuria, calo ponderale, tachicardia, ipotensione, respiro profondo e frequente, alito acetonico, ipotermia, cute secca e calda, grave disidratazione, ipotonia muscolare, iporeflessia, alterazione dello stato di coscienza fino al coma, addome trattabile o addome acuto o ileo paralitico.

8 di 10 Domande

In merito alla disfunzione erettile indicare quale delle seguenti affermazioni è sbagliata:














La risposta corretta è la B.
In merito alla disfunzione erettile, nella somministrazione della terapia sostitutiva androgenica andrebbero preferiti i gel e i cerotti transdermici rispetto i composti androgeni orali perché hanno una minore epatotossicità. In particolare, per gli uomini con disfunzione, la terapia ha lo scopo di migliorare la libido, acquisire e sostenere le erezioni del pene. Il trattamento ottimale varia a seconda dei fattori che hanno ridotto la libido o causato disfunzione erettile o eiaculatoria. La terapia androgenica è in grado di migliorare la disfunzione erettile solo nell’ipogonadismo (risposta E errata) e deve essere interrotta nei pazienti che non rispondono entro tre mesi alla terapia (risposta D errata). Infine, la valutazione periodica dei pazienti in terapia androgenica dovrebbe includere il dosaggio del PSA e una esplorazione rettale (risposta C errata).

9 di 10 Domande

Nel trattamento del diabete mellito i vantaggi degli analoghi rapidi rispetto all’insulina regolare sono:














La risposta corretta è la D.
Nel trattamento del diabete mellito, gli analoghi rapidi dell’insulina, rispetto all’insulina regolare, hanno un più rapido assorbimento, una più breve durata d’azione (circa 4-8h) e un picco più rapido. Per tali ragioni, tali farmaci sono usati:
- prima dei pasti, per controllare l'iperglicemia, che fa seguito all'assunzione del cibo;
- dopo i pasti, per abbassare rapidamente il tasso glicemico qualora aumentasse troppo.
Nello specifico, esistono le insuline ultrarapide, rapide, lente o ultra-lente. I caratteri distintivi dei vari tipi di insulina sono principalmente:
- l’intervallo di tempo tra la somministrazione e l’inizio dell'effetto terapeutico, noto come tempo di latenza;
- il tempo di picco, cioè il tempo che intercorre tra la somministrazione e il massimo effetto ipoglicemizzante;
- la durata d'azione, cioè l’intervallo tra somministrazione del farmaco e scomparsa dell'effetto ipoglicemizzante.

10 di 10 Domande

Quale tra le seguenti misurazioni è utile per la diagnosi di diabete mellito?














La risposta corretta è la A.
La glicemia a digiuno risulta utile nella diagnosi di diabete mellito. Infatti, secondo le linee guida AMD: “In presenza di sintomi tipici della malattia (poliuria, polidipsia, calo ponderale), la diagnosi di diabete è posta con il riscontro, anche in una sola occasione casuale di glucosio >=200 mg/dl (indipendentemente dall’assunzione di cibo). In assenza dei sintomi tipici della malattia la diagnosi di diabete deve essere posta con il riscontro, confermato in almeno due diverse occasioni di:
- glicemia a digiuno >= 126 mg/dl (per il digiuno si intende almeno 8 ore di astinenza dal cibo);
oppure
- glicemia >= 200 mg/dl 2 ore dopo carico orale di glucosio (eseguito con 75 g);
oppure
- HbA1c >= 48 mmol/mol (6.5%), a condizione che il dosaggio dell’HbA1c sia standardizzato, allineato IFCC e che si tenga conto dei fattori che possano interferire con il dosaggio”. 
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Fonte: https://aemmedi.it/wp-content/uploads/2009/06/AMD-Standard-unico1.pdf

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