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1 di 10 Domande

Scenario TF54Q: Un uomo di 69 anni, portatore di microcitoma polmonare con secondarismi epatici, lamenta da circa 7 giorni cefalea, episodi di vertigini e diplopia. Considerati l'anamnesi e i sintomi presentati, quale potrebbe essere l'esame diagnostico di scelta in questa condizione?














La risposta corretta è la C.
Considerata l'anamnesi ed i sintomi presentati dal paziente del caso clinico, l'esame diagnostico di scelta è rappresentato dalla TC cranio con m.d.c., che consente di apprezzare eventuali aree di alterata impregnazione contrastografica focale da riferire a metastasi cerebrali, che possono rappresentare un reperto compatibile con la clinica presentata dal paziente del caso, in fase avanzata di malattia con evidenza di metastasi epatiche. Molti dei sintomi provocati dal microcitoma polmonare dipendono dal coinvolgimento e dalla localizzazione delle metastasi, che possono diffondersi per contiguità, per via linfatica o per via ematica. Tra gli organi maggiormente colpiti ritroviamo polmone, fegato, ossa, ghiandole surrenali ed encefalo, dove le manifestazioni cliniche comprendono cefalea, vomito, perdita del campo visivo, emiparesi, deficit dei nervi cranici, convulsioni.
All’opposto, la scintigrafia ossea e la PET con FDG rappresentano delle metodiche di imaging per escludere rispettivamente una eventuale localizzazione ossea e/o a distanza, tuttavia il paziente mostra una sintomatologia neurologica e, perciò, non occorre sottoporlo a tali esami (risposte A e D errate). Infine, l’RX del cranio non fornisce alcuna informazione per tale quesito clinico (risposta E errata).

2 di 10 Domande

La scintigrafia polmonare è un esame che permette di studiare:














La risposta corretta è la A.
La scintigrafia polmonare, una procedura diagnostica nucleare, permette di studiare possibili anomalie nella distribuzione della perfusione e/o della ventilazione polmonare. La scintigrafia ventilo-perfusoria è la più comune tecnica di scintigrafia polmonare ed utilizza composti radioattivi: generalmente l’iniezione endovenosa di albumina marcata con tecnezio-99 per la parte perfusoria e l’inalazione di un gas radioattivo, come lo Xeno-133, lo Xeno-127 o un aerosol marcato con 99mTc, per la parte ventilatoria. Nello specifico, tale esame permette di valutare il grado di ventilazione dei vari distretti polmonari, mentre quella perfusoria di visualizzarne il flusso ematico. Dal punto di vista tecnico, si preferisce generalmente eseguire prima la fase ventilatoria e poi quella perfusoria. Entrambe vengono utilizzate nel sospetto di embolia polmonare (per valutarne l'estensione e l'evoluzione), nella BPCO in fase avanzata e nella valutazione della funzione respiratoria residua nei pazienti con malattie polmonari da sottoporre a terapia chirurgica. Al contrario, la presenza di zone a elevato metabolismo glucidico, ascrivibili a processi flogistici, infetti o neoplastici, può essere riscontrata con l’utilizzo della PET. Infine, la scintigrafia polmonare ventilo-perfusoria non permette di diagnosticare la presenza di un mesotelioma pleurico e/o la presenza di processi flogistici polmonari (risposte B, C e D errate).

3 di 10 Domande

La risonanza magnetica mammaria NON è indicata:














La risposta corretta è la D.
La RM mammaria non è indicata tradizionalmente nello screening di carcinoma mammario, che infatti, prevede come esame di screening la mammografia con eventuale associazione dell’ecografia. Inoltre, la RM mirata allo studio del tessuto mammario viene eseguita solo in casi selezionati: screening di donne con alto rischio genetico e familiarità per K mammario, donne con protesi mammarie, per la ricerca di carcinomi primitivi occulti metastatici di sospetta origine mammaria, nella valutazione pre-chirurgica di tumore mammario noto, nel controllo della risposta del tumore mammario alla chemioterapia neo-adiuvante, nel follow up dopo chirurgia conservativa e in caso di discrepanza fra i risultati degli esami tradizionali (risposte A, B e C errate).

4 di 10 Domande

Uomo di 65 anni esegue una RX. Cosa si può apprezzare a questo RX della mano, eseguita per trauma?

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La risposta corretta è la C.
La RX del paziente del caso clinico evidenzia una rima di iper-diafania a decorso obliquo a carico dello scafoide, che interrompe la corticale a tutto spessore, indicativa di frattura: in dettaglio, i monconi ossei appaiono lievemente diastasati. Infine, l’uncinato, il radio, l’ulna, il semilunato non presentano alterazioni da riferire all’evento traumatico (risposte A, B, D ed E errate).

5 di 10 Domande

Scenario MM53M: Una paziente di 67 anni si presenta in Pronto Soccorso con dispnea severa. Gli esami del sangue rivelano un aumento dei valori di D-dimero. Domanda 2: l'ipotesi diagnostica più probabile, di maggiore rilievo ed importanza, è?

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La risposta corretta è la A.
Vista la storia clinica della paziente del caso clinico con dispnea severa e D-Dimero elevato, il sospetto clinico più probabile è rappresentato dall’embolia polmonare, una condizione patologica caratterizzata da un'occlusione di una o più arterie polmonari da parte di trombi, che si dipartono da altri siti corporei, solitamente dai grandi tronchi venosi delle gambe o del distretto pelvico. Al contrario, l’aneurisma dell’aorta ascendente determinerebbe una marcata ectasia del vaso (risposta A errata). Così, in caso di sarcoidosi, una malattia granulomatosa cronica ad evoluzione sistemica, che può colpire qualsiasi organo, l’RX del torace mostrerebbe verosimilmente un’adenopatia ilare bilaterale con tipico aspetto “a farfalla”, e nei casi più avanzati un interessamento interstiziale di tipo reticolare o reticolo-micronodulare, reperti non presenti in tale RX (risposta C errata).
Così, l’enfisema, cioè la distruzione del parenchima polmonare che porta alla perdita del ritorno elastico, dei setti alveolari e della trazione radiale a livello delle vie aeree con aumento della tendenza al collasso. Determina, inoltre, iperdiafania degli ambiti polmonari, aumento degli spazi intercostali, orizzontalizzazione delle coste ed appiattimento del diaframma: sebbene la RX del torace del caso mostri sfumati segni enfisematosi (gli ambiti polmonari appaiono lievemente iperdiafani con un minimo appiattimento del diaframma), tuttavia, considerati i dati clinico-laboratoristici, l'ipotesi diagnostica più probabile, di maggiore rilievo ed importanza, rimane l’embolia polmonare (risposta D errata).

6 di 10 Domande

Paziente con dispnea acuta e dolore toracico. Cosa si apprezza al RX torace? ​​​​​​​

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La risposta corretta è la D.
La RX del torace del paziente del caso clinico mostra un’estesa falda di iperdiafania a carico dell’ambito polmonare destro, con associato collasso del parenchima polmonare, da riferire a pneumotorace massivo. Al contrario, la RX non mostra segni ascrivibili a tumore polmonare, versamento pleurico, polmonite e cardiomegalia (risposte A, B, C ed E errate).

7 di 10 Domande

Qual e' il segno ecografico di malignità in linea generale in caso di riscontro di nodulo mammario?














La risposta corretta è la B.
In linea generale, il principale segno ecografico di malignità in caso di riscontro di un nodulo mammario è rappresentato dalla presenza di irregolarità dei margini del nodulo stesso. Altri segni di malignità sono rappresentati da morfologia irregolare, contorni irregolari, diametro A-P superiore al diametro laterale, struttura interna disomogenea ipo-ecogena, cono d’ombra posteriore per marcata attenuazione del fascio ultrasonoro da parte della lesione (per abbondante stroma fibroso nei tumori scirrosi), minore compressibilità e mobilità (per adesione ai tessuti sottostanti).
Invece, i caratteri ecografici di benignità sono la morfologia rotondeggiante o ovalare, margini netti e regolari (risposta D errata), echi interni deboli e uniformi (caratteristici delle cisti) (risposta A errata), assenza di rinforzo di parete posteriore e/o presenza di ombre acustiche laterali (tipiche dei fibroadenomi) (risposta C errata), echi interni assenti e rinforzo di parete posteriore (caratteristici delle cisti semplici).

8 di 10 Domande

Scenario OU3X: Una paziente di 45 anni lamenta dolore a livello delle articolazioni della mano, deformazioni delle dita delle mani con conseguente impotenza funzionale. Gli esami ematochimici hanno evidenziato presenza di anticorpi anti-citrullina. La paziente è stata sottoposta a RX mani. Da quale patologia è affetta la paziente?

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La risposta corretta è la A.
La paziente del caso clinico, in base dei reperti clinico-anamnestici (soprattutto la positività agli anticorpi anti-citrullina) e alla RX, presenta verosimilmente artrite reumatoide, una malattia cronica autoimmune ad eziologia sconosciuta, che coinvolge principalmente le articolazioni.
Al contrario, l’artrosi, la malattia di Lyme e il LES sono diagnosi improbabili, sia perché non presentano una positività agli anticorpi anti-citrullina, sia perché non sono evidenti alterazioni radiografiche a carico delle articolazioni metacarpo-falangee e interfalangee prossimali (risposte B, C, D ed E errate).

9 di 10 Domande

Scenario WE5X: Un paziente giunge in Pronto Soccorso per dispnea, anche a riposo e dolore toracico ingravescente. Viene sottoposto a RX Torace. Cosa evidenzia l'immagine?

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La risposta corretta è la D.
Il paziente del caso clinico, con dolore toracico ingravescente, dispnea a riposo, alla RX del torace presenta un quadro di versamento pleurico sinistro, con una crescente ipodiafania cranio-caudale rispetto al parenchima polmonare, che tende a mascherare il profilo diaframmatico ed obliterare il seno costo-frenico omolaterale. Generalmente la presenza di versamento viene rilevata all’RX tradizionale quando raggiunge la quantità di circa 250 ml. Inizialmente si dispone lungo il seno costofrenico obliterandolo, poi, con l’aumentare della quantità, tende a formare il cosiddetto menisco pleurico, una distribuzione del liquido con concavità superiore e margine laterale più alto rispetto al mediale; infine, quando il versamento diviene particolarmente abbondante, tende a determinare un opacamento completo dell’intero ambito polmonare. Al contrario, la sarcoidosi, una malattia granulomatosa cronica ad evoluzione sistemica, può colpire qualsiasi organo. Gli organi più colpiti sono i linfonodi (in particolare quelli intratoracici), i polmoni, il cuore, il fegato, la milza, la cute e l’occhio. Alla radiografia del torace, determina solitamente un’adenopatia ilare bilaterale con tipico aspetto “a farfalla”, e nei casi più avanzati, un interessamento interstiziale (risposta A errata). Infine, la RX del caso clinico non evidenzia aree di franca ipodiafania ascrivibili a addensamento parenchimale di natura flogistica o neoplastica (risposta C errata) e neppure aree di ipodiafania con livello idro-aereo contestuale o cavitazioni contestuali, a prevalente distribuzione nei campi polmonari superiori, tipiche dei quadri di TBC polmonare (risposta B errata).

10 di 10 Domande

La presenza di un livello idro-aereo in un seno mascellare, in un paziente con anamnesi negativa per traumi, fa porre diagnosi di:














La risposta corretta è la E.
La presenza di un livello idro-aereo nel seno mascellare in un paziente con
anamnesi negativa per traumi, pone il sospetto diagnostico di sinusite acuta, un’infiammazione dei seni paranasali (frontale, mascellare, etmoidale e sfenoidale), che può essere distinta secondo l’eziologia in infiammatoria o allergica e secondo la durata della sintomatologia in acuta o cronica. La sinusite mascellare acuta causa solitamente unilaterale dolore al volto, senso di peso nella sede del seno mascellare o in sede peri-orbitaria, dolenzia al tatto, sensazione di naso chiuso, cefalea e riduzione del gusto e/o dell'olfatto. Dal punto di vista obiettivo, nella sinusite mascellare acuta si accumulano secrezioni, che possono essere sierose e trasparenti o possono essere giallo-verdastre o purulente, suggerendo una colonizzazione batterica.
Invece, una sinusite allergica determina difficilmente un ristagno di materiale con livello idro-aereo all’interno del seno mascellare, anche se talvolta si forma una pseudo-cisti mucosa (risposta A errata); ancora, l’emosinus determina solitamente la presenza di materiale iper-denso nella scansione TC con un livello compatibile con sangue (risposta B errata); in aggiunta, la sinusite cronica determina solitamente un ristagno di materiale mucoide senza la formazione di livello idro-aereo, in quanto il tessuto flogistico è di vecchia data (risposta C errata); infine, l’osteomielite causa alterazioni a carico dell’osso, con osteo-rarefazione (risposta D errata).

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