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1 di 10 Domande

Scenario II66E: Paziente di 45 anni esegue RM della colonna lombare per lombalgia da 2 mesi non responsiva ai farmaci anti-infiammatori. Nella RM si rileva una probabile metastasi ossea. Quale indagine è la più appropriata per identificare la presenza di metastasi ossee?

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La risposta corretta è la E.
L’indagine più appropriata per identificare la presenza di metastasi ossee in un paziente oncologico e/o in caso di lesioni ossee sospette alla TC e/o RM è la scintigrafia ossea, che evidenzia le lesioni sotto-forma di una marcata iper-captazione focale del tracciante (tecnezio marcato). Invece, le alterazioni ossee all’ecografia non sono affatto apprezzabili (risposta B errata). Al contrario, alla TC le metastasi ossee possono apparire come tipiche aree osteolitiche (metastasi osteolitiche) a margini netti, senza reazione osteosclerotica e periostale circostante, oppure, come aree focali di osteosclerosi (metastasi osteoblastiche). Tuttavia, la scintigrafia ossea rispetto alla TC e alla RM ha una specificità e sensibilità maggiore per l’identificazione di tali lesioni, soprattutto se di piccole dimensioni (risposte A, C e D errate).

2 di 10 Domande

Scenario BR38J: Un paziente di 65 anni deve essere sottoposto a colecistectomia. In regime di pre-ricovero ha eseguito un controllo radiologico del torace. L'immagine radiologica mostrata in figura è in prima istanza compatibile con:

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La risposta corretta è la E.
L'immagine radiologica del caso clinico è in prima istanza compatibile con metastasi polmonari a “palla da cannone”, tipiche ad esempio dei sarcomi o delle neoplasie renali. In dettaglio, il polmone è una delle sedi più frequenti di metastasi ematogene a causa della sua notevole irrorazione sanguigna e dell’azione di filtro della barriera alveolo-capillare. Ma, all’RX l’atelettasia polmonare del torace mostrerebbe un’area di opacità polmonare più diffusa ed omogenea (risposta A errata), mentre la tubercolosi miliare si caratterizzerebbe per la presenza di piccole opacità polmonari localizzate nell’interstizio: il suo quadro radiologico potrebbe essere simile a quello di un tumore metastatico polmonare nel caso di metastasi micro-nodulari multiple (risposta C errata). All’opposto, l’imaging caratteristico della polmonite è rappresentato da un’area di addensamento parenchimale strutturata, spesso di morfologia irregolare, non compatibile con la RX del caso clinico (risposta E errata). Infine, la presenza degli elettrodi determinerebbe tenui radiopacità a morfologia rotondeggiante, ma non con una così ampia diffusione bilaterale come nella TC del caso clinico (risposta B errata).

3 di 10 Domande

Per lo studio dello spazio retroperitoneale, qual è l'indagine di prima istanza? ​​​​​​​














La risposta corretta è la C.
Per lo studio dello spazio retroperitoneale l’indagine di prima linea è rappresentata dalla TC, per la sua alta risoluzione spaziale, che permette di discriminare la presenza di eventi patologici in atto e la loro localizzazione d’organo, e per lo studio anatomico tomografico. Invece, l’ecografia dell’addome è utile nello studio solo di pochi organi retroperitoneali (ad esempio, i reni) e, quindi, non rappresenta l’indagine di prima linea per lo studio dello spazio retroperitoneale (risposta A errata). Ancora, l’RX dell’addome permette di studiare la distribuzione di aria nelle anse intestinali ed il loro stato di distensione, ma non fornisce solitamente dati utili per lo studio delle strutture retroperitoneali (risposta B errata). Infine, la PET, un esame con scopo funzionale e non morfologico, non è adatta allo studio in prima istanza del retro-peritoneo (risposta D errata).

4 di 10 Domande

Scenario FF3J: Un paziente di 71 anni ha recentemente subito un intervento ortopedico ma riferisce dolore atipico in sede di intervento. Da quel che si vede nella risonanza magnetica, il paziente ha subito un intervento di:

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La risposta corretta è la A.
La RM del caso clinico evidenzia un’ampia area di artefatto ferromagnetico, compatibile con protesi metallica d’anca sinistra. Tale protesi non è localizzata a destra, ma bensì a sinistra (risposta E errata). Inoltre, la RM non mostra stabilizzatori vertebrali, anche perché il rachide praticamente non è incluso nelle sequenze in esame (risposta B errata); così, il chiodo endomidollare, un trattamento a carico esclusivo del femore, creerebbe un artefatto ferromagnetico esclusivamente femorale, reperto non apprezzabile nella RM del caso (risposta C errata).

5 di 10 Domande

Da quale delle seguenti patologie potrebbe essere determinato il quadro TC in figura?

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La risposta corretta è la B.
La patologia probabilmente responsabile del quadro TC del caso clinico è la fibrosi polmonare aspecifica, una polmonite interstiziale idiopatica. La diagnosi si basa sulla TC ad alta risoluzione e sulla biopsia polmonare. Inoltre, nella TC del caso clinico è evidente minimo versamento pleurico bilaterale, maggiore a destra, ma non massivo e non comprimente il parenchima polmonare destro (risposta A errata). All’opposto, non sono presenti cardiomegalia ed espansione del mediastino o compressione delle sue strutture (risposte C e D errate).

6 di 10 Domande

Scenario DW1A: Una paziente di 48 anni si reca dal suo medico curante per comparsa, da una settimana circa, di pelle a buccia d'arancia e retrazione del capezzolo della mammella sinistra. La paziente riferisce familiarità per neoplasia della mammella (zia materna e madre con neoplasia mammaria). Restante esame obiettivo negativo. Visto il quadro clinico della paziente, quale esame richiederà in prima istanza il medico curante alla paziente?














La risposta corretta è la B.
Visto il quadro presentato dalla paziente del caso clinico ed il sospetto diagnostico di carcinoma mammario, l’esame da effettuare in prima istanza è la mammografia bilaterale, un’indagine poco invasiva e poco costosa, che fornisce molte informazioni morfologiche nel sospetto di tale lesione. Infatti, con tale indagine si possono evidenziare soprattutto le eventuali micro o macro-calcificazioni intra-lesionali, indicative rispettivamente di lesione maligna o benigna. Invece, la RM è una metodica di secondo livello, da effettuare dopo l’esame clinico, mammografico ed ecografico, in caso di dubbi diagnostici, in pazienti portatrici di protesi mammarie o in casi particolari (ad esempio, pazienti con mutazione nei geni BRCA) (risposta A errata). Ancora, la TC e la RM del torace non sono adatte allo studio della ghiandola mammaria per la scarsa risoluzione spaziale della mammella, dato che visualizzano l’intero distretto toracico (risposte C e D errate).
Aggiornato al 06/03/21.

7 di 10 Domande

Scenario CC1E: Una paziente di 84 anni altrimenti in buona salute viene accompagnata in Pronto Soccorso per forte addominalgia. L'esame obiettivo mette in evidenza un addome teso, scarsamente trattabile. Viene posto il sospetto clinico di perforazione. Se il radiogramma viene eseguito in condizioni ottimali, il segno radiografico tipico che indica la presenza di aria libera in addome è:














La risposta corretta è la D.
Il principale segno radiologico indicativo di pneumoperitoneo è rappresentato dalla presenza di falce aerea radiotrasparente in sede sottodiaframmatica destra. Tale falce non si dispone a sinistra per l’anatomia del peritoneo, che presenta una via di comunicazione tra la retrocavità degli epiploon e il peritoneo anteriore, che è il forame di Winslow. Tale forame è posizionato tra la parete posteriore dello stomaco e quella anteriore del pancreas ed è diretto verso destra, dove permette l’accumulo di aria, che si dirige nel punto più anti-declive in ortostatismo. All’opposto, l’aria non si dispone a sinistra per l’orientamento del forame di Winslow (risposta B errata). Ancora, i livelli idroaerei consistono nella presenza di aria e liquidi che si dispongono una sopra l’altro per effetto gravitazionale, in una modalità tale da formare un livello. Generalmente si parla di livelli idroaerei quando vi è stasi idro-fluida all’interno delle anse intestinali, ma vi possono essere anche in caso di ascessi o raccolte addominali (risposta A errata). Infine, l’ansa sentinella è un segno radiologico precoce di ileo paralitico, ma non è indicativa di perforazione intestinale (risposta C errata).

8 di 10 Domande

Scenario CC1E: Una paziente di 84 anni altrimenti in buona salute viene accompagnata in Pronto Soccorso per forte addominalgia. L'esame obiettivo mette in evidenza un addome teso, scarsamente trattabile. Viene posto il sospetto clinico di perforazione. Il radiogramma risulta scarsamente diagnostico. L'esame che deve essere eseguito successivamente è:














La risposta corretta è la D.
Dato che il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici, presenta verosimilmente perforazione intestinale ed è stato sottoposto a RX dell’addome risultato poco dirimente, è perentorio effettuare un approfondimento diagnostico mediante la TC dell’addome, che confermerà o meno il sospetto di perforazione intestinale, determinando la sede precisa e la causa di perforazione.
Generalmente, in caso di addome acuto, l’esame strumentale di prima istanza in pazienti non critici, sebbene non gold standard, è la RX dell’addome; ma qualora non sia dirimente o diagnostica, anche considerando la sua bassa specificità e sensibilità, deve essere effettuata una TC dell’addome con m.d.c., che rappresenta l’esame gold standard per la sua rapidità di esecuzione.
Al contrario, il clisma del tenue non è specifico e sensibile come la TC per l’individuazione della perforazione intestinale (risposta A errata); così, l’ecografia dell’addome non è esaustiva in caso di perforazione intestinale, perché è limitata dal meteorismo intestinale, scarsamente sensibile e specifica rispetto alla TC (risposta B errata). Infine, in caso di sospetta perforazione intestinale non dovrebbe essere mai somministrare bario, che determinerebbe una peritonite chimica (risposta C errata).

9 di 10 Domande

Scenario DI2L: Una paziente di 65 anni in buona salute e senza particolari fattori di rischio viene invitata dalla ASL a partecipare a un programma di screening nel tumore della mammella. A eccezione di particolari casi selezionati, questo esame diagnostico deve essere sempre eseguito in due proiezioni, che sono:

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La risposta corretta è la D.
La paziente del caso clinico è stata sottoposta ad una mammografia, eseguita con un mammografo, che permette di studiare in maniera ottimale la mammella grazie alla diversa densità delle sue componenti. Tale esame, l’unico esame in grado di identificare le micro-calcificazioni, altamente predittive di carcinoma, prevede l’esecuzione di almeno due proiezioni standard:
- la cranio-caudale, che permette la visualizzazione dei quadranti esterni ed interni;
- la medio-laterale obliqua, che permette la visualizzazione dell'intera ghiandola, con i cavi ascellari, i quadranti superiori, inferiori e il solco sottomammario.
In dettaglio, il parenchima ghiandolare, nelle immagini mammografiche risulterà essere radiopaco, a causa della sua maggiore densità; invece, il tessuto adiposo, data la sua minore densità, sarà radiotrasparente.

10 di 10 Domande

Scenario PO3I: Un paziente di 22 anni viene operato d'urgenza per appendicopatia. Dopo esser stato dimesso, in VI giornata viene rioperato per la ricomparsa di dolore in fossa iliaca destra a causa di cedimento della sutura. In III giornata dal secondo intervento, il paziente ha febbre e leucocitosi e riferisce modesto dolore in fossa iliaca destra e intenso dolore toracico destro irradiato alla scapola. Si decide di posizionare un tubo di drenaggio, indicato nell'immagine dalla freccia blu. Per posizionarlo, che tipo di metodica di imaging è stata utilizzata?

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La risposta corretta è la D.
Per il posizionamento del tubo di drenaggio del caso clinico è stata utilizzata l’ecografia, che può essere usata sia a scopo diagnostico che a scopo terapeutico: infatti, una volta individuata la presenza di versamento, tramite tale metodica è possibile effettuare una valutazione diagnostica quantitativa, qualitativa, ed eventualmente intraprendere un approccio terapeutico eco-guidato. La funzionalità color-Doppler non è stata attivata in tale esame (risposta C errata), come l’esame effettuato per tale paziente non è riferibile ad angiografia o TC (risposte A e B errate.

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