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1 di 10 Domande

Scenario II66E: Paziente di 45 anni esegue RM della colonna lombare per lombalgia da 2 mesi non responsiva ai farmaci anti-infiammatori. L'immagine mostra una RM del rachide lombare su quale dei tre piani anatomici?

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La risposta corretta è la E.
L’immagine presentata del caso clinico è una RM del rachide lombo-sacrale in piano sagittale puro. Si individuano 3 assi nello studio del rachide: sagittale, coronale ed assiale. In particolare:
- l’asse sagittale (antero-posteriore) è diretto dalla superficie posteriore alla superficie anteriore del corpo;
- il piano frontale o coronale, all’opposto, è un piano verticale parallelo alla fronte e perpendicolare al piano mediano, che divide il corpo in una parte anteriore e una parte posteriore (risposta B errata);
- l’asse sagittale (antero-posteriore) è diretto dalla superficie posteriore alla superficie anteriore del corpo (risposta C errata).

2 di 10 Domande

Un paziente si reca presso l’ambulatorio riferendo di avere senso di debolezza, lieve rettorragia ed un alvo alterato, già insorti da qualche tempo. Il dottore consiglia di non perdere tempo e sottoporsi ad una TC dell’addome. Quale è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la A.
In base ai reperti clinico-anamnestici e alla TC, il paziente presenta verosimilmente un carcinoma del retto, apprezzabile alla TC come un ispessimento eccentrico delle pareti del retto, con enhancement contrastografico disomogeneo. All’opposto, la pneumatosi cistica del colon si manifesterebbe con multiple formazioni cistiche gassose parietali a livello del colon, non presenti nella scansione TC del caso clinico (risposta B errata); mentre, la diverticolite si presenterebbe con estroflessioni parietali associate ad addensamento del tessuto adiposo limitrofo, segni non presenti nella TC del caso clinico (risposta C errata). Infine, la TC del caso clinico non mostra una neoplasia vescicale, che si presenterebbe nel compartimento pelvico anteriore, così come non mostra un carcinoma prostatico (risposta E errata).

3 di 10 Domande

Una paziente di 69 anni, affetta da carcinoma della mammella, deve eseguire una scintigrafia ossea. Nella scintigrafia ossea, quali sono i radiofarmaci che vengono utilizzati di routine?














La risposta corretta è la B.
Nella scintigrafia ossea i radiofarmaci che vengono utilizzati di routine sono gli analoghi dei difosfonati: la tecnica prevede l’iniezione endovenosa di un radiofarmaco, generalmente il metilen-difosfonato coniugato con 99mTc, il quale si lega al tessuto osseo in maniera proporzionale alla sua attività osteoblastica e all’entità della sua vascolarizzazione: normalmente il tessuto osseo spongioso è maggiormente captante rispetto a quello compatto, mentre aree di danno osseo determineranno accumulo di tracciante.
Al contrario, gli analoghi del magnesio, del calcio, dell’idrossiapatite e del cloro non sono utilizzati in medicina nucleare (risposte A, C, D ed E errate).

4 di 10 Domande

Un apparecchio ecografico dotato di sonda lineare che opera a 18 MHz può essere utilizzato per eseguire lo studio di:














La risposta corretta è la A.
Un apparecchio ecografico dotato di sonda lineare, che opera ad alte frequenze (ad esempio, a 18 MHz), può essere utilizzato per eseguire lo studio di strutture superficiali, come per l’appunto i tendini. Infatti, i tendini, così come tutte le strutture osteo-articolari (muscoli, legamenti, guaine tendinee, profili ossei, cavità sinoviali), devono essere studiati con maggiore precisione mediante la sonda lineare ad alta frequenza (frequenza superiore ai 12 MHz). All’opposto, il pancreas, il fegato e la prostata sono organi che generalmente vengono studiati con sonda convex a più bassa frequenza (5-7 MHz) (risposte B, C, D ed E errate).

5 di 10 Domande

Quale tipo di energia viene utilizzata per l'esecuzione di un esame ecografico?














La risposta corretta è la C.
Il tipo di energia utilizzata per l'esecuzione di un esame ecografico è rappresentato dagli ultrasuoni, ovvero delle onde meccaniche “elastiche” che hanno una frequenza superiore a 20.000 Hz (20.000 cicli a secondo) e non sono percepibili dall’orecchio umano. Al contrario, le onde laser non sono utilizzate nella diagnostica per immagini (risposta A errata), mentre i campi magnetici sono impiegati nella RM (risposta B errata) e l’energia nucleare nelle metodiche di medicina nucleare (risposta D errata).

6 di 10 Domande

Nel sospetto clinico di ictus cerebrale, qual è l'esame diagnostico di prima scelta?














La risposta corretta è la D.
Nel sospetto clinico di ictus cerebrale l'esame diagnostico di prima scelta è la TC senza mezzo di contrasto, che consente di escludere o confermare la presenza di un’area di ipodensità riferibile ad area ischemica o la presenza di altri segni più precoci, quali: iperdensità a carico di un’arteria (solitamente arteria cerebrale media, da riferire a trombo), perdita della differenziazione tra sostanza grigia ed bianca e spianamento dei solchi.
Al contrario, l’angio-RM e l’angio-TC non rappresentano esami di prima scelta in caso di sospetto di ictus cerebrale, essendo la TC senza m.d.c. il gold standard (risposte B e C errate).

7 di 10 Domande

Scenario MM53M. Una paziente di 67 anni si presenta in Pronto Soccorso con dispnea severa. Gli esami del sangue rivelano un aumento dei valori di D-dimero. Il radiologo esegue l'angio-TC. Questa è una sezione a livello del mediastino. Domanda 3: il reperto fondamentale è:

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La risposta corretta è la A.
Nel sospetto di embolia polmonare il gold standard diagnostico è rappresentato dall’angio-TC, che generalmente evidenzia un difetto di opacizzazione, più o meno esteso di una o entrambe le arterie polmonari e/o delle sue diramazioni vasali. In particolare, la angio-TC del paziente del caso clinico mostra un massivo difetto di opacizzazione dell’arteria polmonare di sinistra.
All’opposto, non sono apprezzabili una lesione solida con infiltrazione dell’arteria polmonare di destra, una massa polmonare sinistra e una linfoadenopatia mediastinica (risposte B, C, D ed E errate).

8 di 10 Domande

A quale dei seguenti esami deve essere sottoposto in prima battuta un paziente con sospetta calcolosi della colecisti?














La risposta corretta è la C.
Nel sospetto di calcolosi della colecisti, la prima indagine strumentale indicata è rappresentata dall’ecografia dell’addome, un esame poco invasivo, poco costoso e in grado di evidenziare con alta sensibilità la presenza di litiasi della colecisti: in particolare, i calcoli appaiono come delle strutture iperecogene con cono d’ombra posteriore. Inoltre, è possibile apprezzare eventuali segni di colecistite associata, quali un ispessimento parietale della colecisti, un idrope colecistica ed un versamento fluido peri-colecistico. All’opposto, la colangio-TC e la TC total body non sono esami di prima linea nel caso di calcolosi della colecisti, perché sono costosi ed utilizzano radiazioni ionizzanti (risposte A e B errate); così, la colangio-RM rappresenta una metodica di secondo livello, che deve essere utilizzata in caso di ecografia non dirimente (risposta D errata). 

9 di 10 Domande

Scenario CA3P: Un paziente di 71 anni ha recentemente subito un intervento ortopedico ma riferisce dolore atipico in sede di intervento. L'immagine rappresenta una scansione coronale T1-pesata. L'area indicata dalle frecce blu è:

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La risposta corretta è la B.
La scansione coronale T1-pesata del caso clinico mostra un’ampia area di artefatto ferromagnetico compatibile con protesi metallica d’anca sinistra. In dettaglio, tale RM è acquisita con una sequenza pesata in T1, infatti, ad esempio l’urina contenuta nella vescica è ipo-intensa. Inoltre, l’area indicata dalle frecce blu è una raccolta ematica, che, nelle sequenze pesate in T1, assume un segnale iperintenso.
Invece, qualsiasi ferro chirurgico creerebbe un artefatto ferromagnetico, come la protesi d’anca immediatamente adiacente alla raccolta in esame (risposta A errata). Così, una raccolta sierosa semplice, come ogni fluido, in T1 avrebbe un segnale ipo-intenso (risposta C errata). Infine, il reperto in questione, ovvero una raccolta ematica, non è ascrivibile a cicatrice chirurgica (risposta D errata). 

10 di 10 Domande

Scenario CC1E: Una paziente di 84 anni altrimenti in buona salute viene accompagnata in Pronto Soccorso per forte addominalgia. L'esame obiettivo mette in evidenza un addome teso, scarsamente trattabile. Viene posto il sospetto clinico di perforazione. Il chirurgo di Pronto Soccorso richiede l'esecuzione di un radiogramma dell'addome. Compatibilmente con le condizioni cliniche della paziente, qual è la modalità migliore per ottenere la massima informazione diagnostica?














La risposta corretta è la D.
Per la paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici, la modalità migliore per ottenere più precise informazioni diagnostiche è rappresentata dall’esecuzione di un radiogramma in clinostatismo e in ortostatismo, che permette di osservare il segno radiologico patognomonico di perforazione intestinale, ovvero la presenza di falce aerea in sede sottodiaframmatica destra, dato che l’aria, in caso di perforazione, si pone nel punto più anti-declive. In dettaglio, il radiogramma dell’addome è effettuato sempre nelle due proiezioni standard, in clinostatismo e ortostatismo, quando le condizioni cliniche lo permettono. Al contrario, l’esame radiografico dell’addome solo in clinostatismo si effettua unicamente se per il paziente è pericoloso mantenere la posizione ortostatica: in clinostatismo è possibile evidenziare la presenza di pneumoperitoneo causato da perforazione, solo eseguendo la proiezione latero-laterale con tubo a bandiera o a decubito sul fianco sinistro (risposta A errata). Infine, le proiezioni in ispirazione o in espirazione forzata non aggiungono alcuna informazione nel sospetto di perforazione intestinale (risposte B e C errate).

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