La risposta corretta è la B.
In tal caso, vista la storia presentata ed i reperti mostrati dell’RX del torace, il paziente presenta una polmonite lobare acquisita in comunità, ove la causa più comune è rappresentata dallo Streptococcus pneumoniae, che è l’agente eziologico più frequentemente responsabile delle polmoniti acquisite in comunità nei soggetti con meno di 60 anni.
Gli pneumococchi sono batteri diplococchi Gram-positivi, α-emolitici, aerobi e capsulati. Le polmoniti sostenute da S. pneumoniae sono di tipo lobare e forniscono un reperto radiografico tipicamente come quello mostrato, ovvero con un’area di ipodiafania localizzata e coinvolgente generalmente un lobo polmonare, che si associa ad una quota di versamento pleurico parieto-basale omolaterale; meno frequentemente causano broncopolmonite.
Di solito dal punto di vista clinico le polmoniti lobari si caratterizzano per dispnea, febbre, dolore toracico, tosse produttiva e dal punto di vista dell’imaging radiografico si può apprezzare, come in questo caso, un’area di ipodiafania localizzata e coinvolgente generalmente un lobo polmonare (in tal caso a destra, in corrispondenza del campo polmonare medio), che solitamente si associa ad una quota di versamento pleurico basale omolaterale (non evidenziabile in tal caso).
La risposta A non è corretta.
Per quanto riguarda l’edema polmonare, la diagnosi si basa sui reperti clinici e sulla RX torace, che mostra generalmente una marcata e disomogenea ipodiafania di tipo interstizio-alveolare prevalentemente in medio campo polmonare (“aspetto ad ali di farfalla”), associato ad aspetto addensato degli ili e cardiomegalia con prevalenza delle sezioni sinistre (in particolare del ventricolo sinistro). Reperti radiografici non presenti nel caso clinico.
La risposta C non è corretta.
Il versamento pleurico dal punto di vista radiologico si mostra con una obliterazione del seno costofrenico complementare laterale, che risulta essere ipodiafano rispetto al parenchima polmonare, che tende a mascherare il profilo emi-diaframmatico omolaterale e sfumare la marginale cardiaca di pari livello (segno della silhouette).
Essendo stata eseguita la radiografia verosimilmente in ortostatismo, la forza di gravità e la pressione negativa intrapleurica costringerebbero il liquido a disporsi nelle zone più declivi (generalmente la presenza di versamento viene rilevata all’RX tradizionale, quando raggiunge la quantità di circa 250 ml).
Inizialmente si dispone lungo il seno costofrenico obliterandolo, poi, con l’aumentare della quantità, tende a raccogliersi in posizione più declive e disporsi, formando quello che è il cosiddetto “menisco pleurico”, una distribuzione del liquido con concavità superiore e margine laterale più alto rispetto al mediale (reperti radiografici non presenti nel caso clinico).
La risposta D non è corretta.
L’ascesso polmonare è un’infezione a carattere necrotizzante: dal punto di vista isto-patologico si contraddistingue per la presenza di una lesione cavitata piena di pus. È spesso causata dall’inalazione di secrezioni orali soprattutto in condizioni di alterato stato di coscienza.
La sintomatologia comprende tosse persistente, febbre, sudorazione, emottisi, produzione di espettorato purulento e perdita di peso.
La diagnosi si basa principalmente sulla RX e TC del torace. Tale patologia mostrerebbe
una lesione cavitaria, a contenuto idro-aereo, con pareti spesse e contestuale presenza di un piccolo versamento consensuale (dati radiologici non presenti nell’immagine riportata).