La risposta corretta è la A
Le escursioni in montagna sopra i 2500 metri di quota sono certamente controindicate per un paziente con pressione arteriosa polmonare sistolica maggiore di 60 mmHg. Questa controindicazione si basa sui rischi associati all'ipertensione polmonare, una condizione caratterizzata da una pressione sanguigna anormalmente elevata nelle arterie dei polmoni.
L'ipertensione polmonare è una patologia in cui la pressione nel circolo polmonare è eccessivamente elevata, portando a una serie di complicanze potenzialmente gravi. Nella fisiopatologia di questa condizione, il cuore deve lavorare più duramente del normale per pompare sangue attraverso i vasi sanguigni polmonari. Se non trattata adeguatamente, questa condizione può portare a insufficienza del ventricolo destro del cuore e, infine, a una decompensazione cardiaca.
Nel contesto delle escursioni in alta quota, il corpo è esposto a ridotti livelli di ossigeno nell'aria (ipossia) a causa della minore pressione atmosferica. Per compensare questa mancanza, il corpo tende ad aumentare il ritmo di respirazione e la frequenza cardiaca, condizioni che possono gravare ulteriormente su un sistema cardiovascolare già compromesso dall'ipertensione polmonare. Inoltre, l'ipossia può indurre un ulteriore aumento della pressione polmonare, aggravando lo stato del paziente.
Le persone affette da ipertensione polmonare possono già sperimentare una riduzione della capacità di esercizio fisico, affaticamento, dispnea (difficoltà di respiro) e altri sintomi correlati all'insufficienza cardiaca destra in condizioni normali di altitudine. Una maggiore sollecitazione, come quella indotta dall'alta quota, potrebbe esacerbare questi sintomi e portare a gravi complicazioni cardiovascolari.
In sintesi, l'ipertensione polmonare è caratterizzata da un aumento sostenuto della pressione nelle arterie polmonari, che può derivare da una varietà di cause, come malattie del tessuto connettivo, malattie cardiache congenite, tromboembolismo cronico, o può presentarsi come una condizione primaria (senza una causa evidente). La gestione di questa patologia richiede una serie di interventi farmacologici e, in alcune situazioni, chirurgici, per ridurre la pressione arteriosa polmonare, alleviare i sintomi, migliorare la qualità della vita e aumentare la sopravvivenza. Pertanto, attività che aumentano significativamente il carico sul cuore e sui polmoni, come le escursioni in alta quota, sono fortemente sconsigliate per i pazienti affetti da questa condizione.