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1 di 10 Domande

Qual è la pressione parziale della anidride carbonica negli alveoli:














La risposta corretta è la B.
L'aria secca al suolo è composta per il 78,09% di azoto (N2), per il 20,9% di ossigeno (O2), per lo 0,93% di argon (Ar) e per lo 0,04% di anidride carbonica (CO2), più altri componenti in quantità minori. Invece, per quanto riguarda l’aria alveolare riscontriamo una pO2 di 100 mmHg e una pCO2 di 40 mmHg. 


2 di 10 Domande

Scenario clinico 10. Una studentessa di 15 anni si reca dal proprio ginecologo di fiducia per amenorrea. Anamnesi patologica prossima: non ha mai avuto mestruazioni. La ragazza inoltre riferisce che ha difficoltà a discriminare gli odori, ma nessun segno di sinusite o altre patologie che possano giustificarne la causa. Anamnesi familiare: sua madre e sua sorella hanno avuto il menarca a 13 anni. Anamnesi farmacologica: non assume farmaci in cronico.  Esame obiettivo: la ragazza mostra una bassa statura ed assenza di peli ascellari e pubici. Non ha avuto sviluppo mammario. Esami di laboratorio-strumentali: l’ecografia conferma la presenza di un utero e due ovaie di aspetto normale. Il livello sierico di FSH è 2 mU/ml (v.n. 4-30 mU/mL), mentre l’LH è pari a 3 mU/mL (v.n. 5-25 mU/mL). Quale sarà il cariotipo?














La risposta corretta è la C.
La paziente del caso clinico, in base ai dati clinico-anamnestici e laboratoristici, ha un cariotipo normale 46XY in quanto è affetta dalla sindrome di Kallmann (displasia olfatto-genitale o ipogonadismo ipogonadotropo con anosmia), una sindrome genetica dovuta alla mancata migrazione dei neuroni che sintetizzano l’ormone di rilascio delle gonadotropine (GnRH) a livello dell'ipotalamo e dei neuroni deputati alla percezione degli odori, con ipoplasia o aplasia dei bulbi olfattivi. Gli organi genitali interni sono normali; raramente, è presente agenesia renale monolaterale o bilaterale, deficit uditivo, agenesia dentale o la palatoschisi. I livelli di FSH e LH sono bassi. Il cariotipo è normale 46XX o 46XY. Al contrario, il genotipo 47 XXY, tipico della sindrome di Klinefelter, determina un fenotipo maschile, mentre la paziente del caso clinico presenta un fenotipo femminile (risposta A errata). Così, il genotipo 45 Y0 non è un genotipo vitale (risposta D errata). Invece, l’insensibilità agli androgeni, dovuta alle mutazioni del gene del recettore degli androgeni (AR) (Xq11-12), presenta cariotipo 46 XY. Esistono due sottogruppi clinici della malattia: la AIS completa (CAIS) o la AIS parziale (PAIS). Nella CAIS gli organi genitali esterni sono completamente femminili e l'individuo viene cresciuto come un soggetto femmina. Tuttavia, la vagina non termina nel collo dell'utero e si presenta poco profonda o inesistente e le ovaie sono assenti. Per quanto riguarda le gonadi maschili sono ritenute e possono causare ernie inguinali. Inoltre, tali pazienti non presentano anosmia come nella sindrome di Kallmann (risposta B errata). Infine, il cariotipo 45 X0 è caratteristico della sindrome di Turner, una malattia cromosomica associata alla delezione parziale o alla monosomia del cromosoma X. Tale patologia determina amenorrea primaria con FSH elevato, bassa statura, assenza della mestruazione, pterigio del collo, torace largo con capezzoli molto distanziati, bassa attaccatura dei capelli sulla nuca, ptosi palpebrale, coartazione dell’aorta, scarso sviluppo del tessuto mammario, igroma cistico, linfedema, orecchie a basso impianto, sterilità dovuta a malformazioni dell'ovaia detta "a stria", segno di Kosowicz (risposta E errata).


3 di 10 Domande

L'arteria circonflessa è un ramo:














La risposta corretta è la E.
L’arteria circonflessa è un ramo della arteria coronarica sinistra, che decorre posteriormente ed al di sotto dell’appendice atriale sinistra nel solco atrio-ventricolare e dà origine ai rami della marginale ottusa. 


4 di 10 Domande

Scenario clinico 11. Un paziente, uomo di 85 anni, pregresso ictus ischemico, diabetico, in terapia poli-farmacologica. Da circa un mese comparsa di placche eritematose orticarioidi diffuse con successiva comparsa di bolle tese a contenuto limpido. Le lesioni sono intensamente pruriginose. Qual è la diagnosi più probabile? 

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La risposta corretta è la A.
Per il paziente del caso clinico la diagnosi più probabile è il pemfigoide bolloso, un disturbo cutaneo autoimmune cronico, che determina lesioni bollose pruriginose. Per quanto riguarda le mucose, il loro coinvolgimento è raro. Tale patologia insorge principalmente in pazienti con più di 60 anni e si caratterizza per la presenza di anticorpi IgG, che legano antigeni del emidesmosoma (BPAg1, BPAg2), con la conseguente attivazione del complemento e la formazione di bolle sottoepidermiche. Per poter effettuare la diagnosi, si esegue la biopsia cutanea e l'immunofluorescenza della cute e del siero. Dal punto di vista sintomatologico il prurito è il primo sintomo. Le bolle possono svilupparsi sulla pelle apparentemente normale o possono essere precedute da placche eritematose o di aspetto orticarioide. Una malattia localizzata si può manifestare nei siti dove si è verificato un trauma, nelle stomie, nelle aree anogenitali e nelle porzioni distali degli arti inferiori. Le bolle di solito non si rompono, ma quelle che lo fanno spesso si rimarginano rapidamente. Il segno di Nikolsky è negativo.


5 di 10 Domande

Scenario clinico XE1E1. Una donna di 67 anni giunge in visita portando in visione l'allegato esame densitometrico osseo, eseguito a livello lombare. In riferimento al grafico riportato nell'immagine, è possibile diagnosticare osteoporosi? 

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La risposta corretta è la A.
Per la paziente del caso clinico non è possibile porre la diagnosi di osteoporosi in quanto presenta un T-score di circa -2.1, caratteristico della osteopenia. In dettaglio, la Mineralometria Ossea Computerizzata (MOC), un esame densitometrico in grado di misure la massa minerale ossea (BMC) e la densità ossea della regione scheletrica sottoposta ad esame, è impiegata per valutare la predisposizione all’impoverimento minerale del tessuto osseo e studiarne l’evoluzione. Indipendentemente dalla tecnica utilizzata, consente di definire lo stato di demineralizzazione ossea mediante due indici: il T-score e lo Z-score. Il T-score esprime quanto il valore ottenuto si discosta dal valore del campione di riferimento e rappresenta la differenza, espressa in un numero di derivazioni standard, fra il valore individuale osservato e il valore medio della popolazione sana di riferimento. Valori di T-score compresi in un range fra +1 e -1 indicano una mineralizzazione nella norma. Secondo l’OMS, quando il valore di T-score è compreso da -1 a -2.5 si parla di osteopenia, invece quando è inferiore a -2.5, si parla di osteoporosi. Invece, per quanto riguarda lo Z-score, il valore di riferimento si ottiene dalla valutazione di una popolazione sana di soggetti dello stesso sesso e della stessa età del paziente. 


6 di 10 Domande

Scenario clinico ERR13. Un medico del Pronto Soccorso, durante lo svolgimento dell'attività lavorativa, viene colpito con una sbarra di ferro da un paziente di 30 anni in evidente stato di ebbrezza che si era recato in ospedale per un forte mal di testa. Il sanitario viene sottoposto a una TC che mostra la presenza di un'emorragia sottorbitaria e in sede frontale destra e anche di una frattura delle ossa del naso con prognosi di 50 giorni. Eseguita la denuncia per lesioni personali, il Giudice nomina il proprio perito per determinare la natura e l'entità delle lesioni riportate dal sanitario. In ambito di responsabilità penale, come si configurano le lesioni personali riportate dal medico colpito?














La risposta corretta è la D.
In ambito di responsabilità personale, le lesioni personali riportate dal medico colpito del caso clinico sono lesioni personali gravi, dato che il sanitario presenta un’emorragia sottorbitaria e in sede frontale destra con frattura delle ossa del naso con prognosi di 50 giorni. In base all’articolo 590 del Codice penale, le lesioni sono lievi, gravi o gravissime. Sulla base della durata della malattia si è soliti distinguere: 
•    lesione personale lievissima: se la durata della malattia non è superiore ai 20 giorni; 
•    lesione personale lieve: quando la malattia ha una durata maggiore di 20 giorni ma non superiore ai 40; 
•    lesione personale grave: se la durata della malattia o dell’incapacità di attendere alle ordinarie occupazioni supera i 40 giorni o se il fatto produce l’indebolimento permanente di un senso o di un organo;
•    la lesione personale gravissima: se dal fatto deriva:
o    una malattia certamente o probabilmente insanabile; 
o    la perdita di un senso; 
o    la perdita di un arto; 
o    una mutilazione che renda l’arto inservibile; 
o    la perdita dell’uso di un organo; 
o    la perdita della capacità di procreare; 
o    una permanente e grave difficoltà della favella; 
o    la deformazione, ovvero lo sfregio permanente del viso.


7 di 10 Domande

In un paziente di 30 anni viene eseguita la manovra di Phalen. Questa manovra potrebbe evocare la sintomatologia dolorosa nei pazienti affetti da:  














La risposta corretta è la A.
La manovra di Phalen potrebbe evocare la sintomatologia dolorosa nei pazienti affetti dalla sindrome del tunnel carpale (CTS), una patologia provocata dalla compressione del nervo mediano nel tunnel carpale. Le manovre diagnostiche per tale patologia includono Phalen, Tinel, compressione manuale carpale e test di elevazione della mano. In particolare, per un test di Phalen positivo le meta-analisi hanno mostrato una sensibilità media del 68% e una specificità del 73%. Uno studio prospettico, inoltre, ha dimostrato che il test di Phalen correla alla gravità della CTS.

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8 di 10 Domande

Scenario clinico 14. Un ragazzo di 18 anni viene portato in stato soporoso al PS dai genitori. La madre riferisce che il figlio ha avuto nausea, vomito e dolori addominali. Le prime cose che vengono notate dal personale medico sono grave disidratazione e respiro irregolare caratterizzato da profonda inspirazione e rapida espirazione. Viene eseguita una emogasanalisi arteriosa che mostra: pH 7.15, pCO2 15 mmHg, HCO3- 8 mEq/L. Il gap anionico calcolato è di 30 mEq/L. Qual è l'interpretazione corretta di tale emogasanalisi?














La risposta corretta è la B.
L’interpretazione dell’emogas del caso clinico è acidosi metabolica con aumentato GAP anionico. Prima di tutto osserviamo il pH: il pH è acido (risposta A errata). Inoltre, il GAP anionico normale è compreso fra 8-12 mEq/L (risposte C e D errate). Infine, essendo la pCO2 di 15 mmHg, si tratta di un acidosi metabolica con aumentato GAP anionico.


9 di 10 Domande

Un ragazzo di 23 anni è vittima di un incidente automobilistico. All'arrivo dei soccorsi viene riferito il seguente esame obiettivo neurologico: il paziente giace a occhi chiusi (con apertura degli occhi solo al dolore), mostra eloquio con parole incomprensibili, alla stimolazione algica il paziente tende ad allontanare gli arti superiori dalla fonte dello stimolo. Presenta anisocoria destra maggiore della sinistra. Qual è il valore della Glasgow Coma Scale di questo paziente?














La risposta corretta è la B.
Il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici, presenta un Glasgow Coma Scale (GCS) di 6/15: 2 punti per l’apertura degli occhi solo al dolore, 2 punti per la risposta verbale con parole incomprensibili e 2 punti per la risposta motoria di estensione degli arti superiori in risposta al dolore. Tale score prevede la valutazione combinata delle risposte oculari, verbali e motorie e risulta dalla somma delle risposte oculari, verbali e motorie ottenute.

Fonte: GCS dalle ultime linee guida.

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10 di 10 Domande

Scenario clinico 15. La misura del rischio cardiovascolare attraverso la carta del rischio SCORE (Systematic Coronary Risk Evaluation) stima la probabilità di avere un evento cardiovascolare fatale nei successivi dieci anni mediante l’analisi di alcuni fattori di rischio. Quale fra quelli indicati di seguito non viene considerato?














La risposta corretta è la A.
L’uricemia non viene considerato fra i fattori di rischio della carta dello SCORE (Systematic Coronary Risk Evaluation), che valuta il rischio di eventi CV fatali a dieci anni. Invece, tale carta del rischio valuta: il sesso, l’età, il valore di colesterolo (mmol/l), la PAS (mmHg) e l’abitudine o meno al fumo.

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Fonte: https://www.escardio.org/static_file/Escardio/Subspecialty/EACPR/Documents/risk-assessment-score-card.pdf


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