La risposta corretta è la D.
Dopo il PAP test, considerato il test di screening, l’indagine di secondo livello è la colposcopia con biopsia mirata. Nel corso di una colposcopia è possibile prelevare campioni bioptici di aree sospette, sfruttando la soluzione di Lugol, che, nel caso di mucose trofiche, tinge la cervice di color mogano. Le aree anomale non captano lo iodio e si classificano come iodo-chiare. Questo avviene perché l’epitelio sano, a differenza di quello anomalo, è molto ricco di glicogeno, che è responsabile della buona captazione dello iodio. Se alla biopsia si evidenzia una lesione di basso grado, la paziente deve sottoporsi ad un follow-up periodico, per osservarne la guarigione nei successivi 2-3 anni. Invece, se la biopsia evidenzia una lesione ad alto grado (HSIL, lesioni squamose intraepiteliali di alto grado), sarà necessario un trattamento escissionale, eliminando la lesione in modo che non evolva verso il carcinoma invasivo.
In questo caso clinico, non è necessario ripetere lo striscio per confermare i risultati, dato che è stato ottenuto un campione adeguato e ripetere il Pap test non porterebbe ad alcuna nuova informazione (risposta B errata). Spiegare al paziente che dovrà sottoporsi ad una escissione chirurgica della lesione e consigliarle di sottoporsi ad una biopsia è un'affermazione non corretta: la paziente in questione, come detto, deve sottoporsi ad una colposcopia con biopsia e successivamente, sulla scorta dei risultati che si otterranno, pianificare il piano di trattamento (risposta C errata). Inoltre, informare la paziente che tutti i familiari di sesso femminile dovranno sottoporsi immediatamente ad un Pap test e che dovrà essere sottoposta ad un'isterectomia totale profilattica è un'affermazione errata: l’isterectomia totale non è indicata in questo momento (risposta E errata).