La risposta corretta è la B.
La pollachiuria non è un effetto collaterale dei farmaci anti-parkinsoniani. In particolare, i farmaci utilizzati nella terapia del morbo di Parkinson sono:
• la levodopa, che comporta complicanze di tipo motorio quali fluttuazioni motorie (acinesie di fine dose o discinesie), nausea, sonnolenza, vertigini, ipotensione, distonie, ansia, depressione, mal di testa, confusione, psicosi, deliri, positivizzazione del test di Coombs, colorazione brunastra della saliva e delle urine, alterazioni degli indici di funzionalità epatica, elevazione da lieve a moderata dei livelli di omocisteina sierica;
• gli agonisti dopaminergici, che presentano come effetti avversi disturbi del comportamento, nausea, vomito, sonnolenza, ipotensione ortostatica, confusione, allucinazioni, edema periferico, costipazione, vertigine e diminuiscono la concentrazione di prolattina;
• gli inibitori delle mono-aminossidasi B (MAO-B), quali selegilina e rasagilina, che possono determinare effetti collaterali, come ad esempio nausea, mal di testa, confusione, allucinazioni, cadute, insonnia e discinesia;
• i farmaci anticolinergici, i cui effetti collaterali più frequenti sono sedazione, alterazioni del tono dell’umore, disturbi della memoria, confusione, allucinazioni, xerostomia, visione offuscata, stipsi, nausea, ritenzione urinaria, sudorazione, tachicardia, aumento della pressione intraoculare;
• l’amantadina, i cui effetti collaterali più comuni sono ipotensione, allucinazioni, sedazione, xerostomia e raramente si può manifestare livedo reticularis;
• gli inibitori della COMPT, come ad esempio tolcapone ed entecapone. In particolare, il primo ha effetti sia centrali che periferici, il secondo solo periferici. Fra gli effetti collaterali di tali farmaci ricordiamo: discinesie, nausea, confusione, diarrea, dolori addominali, ipotensione ortostatica, disturbi del sonno e colorazione rossastra delle urine.