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1 di 10 Domande

Pamela, 24 anni, si presenta dal suo medico curante, il dott. Bianchi, per cefalea persistente da 8 settimane e peggiorata negli ultimi due giorni. La cefalea insorge dal mattino e la paziente riferisce di aver trovato inizialmente sollievo con il paracetamolo; tuttavia, ora la cefalea risulta costante e intollerabile. Inoltre, il suo peso corporeo è aumento di 6 kg negli ultimi sei mesi. All'esame obiettivo risulta essere obesa con un BMI di 32 kg/m2 con una P.A. di 122/76 mmHg. La fundoscopia rivela gonfiore bilaterale di entrambi i dischi ottici con perdita di pulsazione venosa ed esame neurologico normale. La RM cerebrale risulta nella norma, mentre la puntura lombare rivela una pressione di apertura di 30 cmH2O e l'analisi del LCR è normale. Qual è la diagnosi più probabile?














La risposta corretta è la A.
La paziente del caso clinico presenta una tipica ipertensione intracranica idiopatica, precedentemente nota come ipertensione endocranica benigna: infatti, la paziente risulta obesa, mostra cefalea, papilledema, ipertensione, imaging cerebrale normale e analisi del liquido cerebrospinale (LCR) nella norma.


2 di 10 Domande

Barbara, 84 anni, è ricoverata presso il reparto di medicina interna dell’ospedale di Lucca a seguito di un collasso avvenuto in casa con perdita transitoria della conoscenza. Presenta F.C. di 48 bpm con P.A. di 110/65 mmHg. Il suo ECG al momento del ricovero mostrava una bradicardia sinusale con 45 bpm senza alterazioni acute o ischemiche. Qual è il passo successivo più appropriato nella sua gestione?














La risposta corretta è la B.
È probabile che la paziente del caso clinico abbia avuto una sincope indotta da bradicardia. La diagnosi non è tuttavia certa. Pertanto, la paziente deve essere ricoverata con un adeguato monitoraggio ECG della frequenza cardiaca. Invece, l'osservazione ambulatoriale non è appropriata dato l'episodio sincopale (risposte A, C, D ed E errate).


3 di 10 Domande

Fausto, un paziente con malattia renale cronica allo stadio 5 (CKD), è in trattamento presso l’ambulatorio di nefrologia del Policlinico di Bari in previsione della possibilità di un trapianto renale. Quale dei seguenti non è un effetto collaterale ben noto della ciclosporina?














La risposta corretta è la A.
I farmaci immunosoppressori possono avere molti effetti collaterali indesiderati. Tuttavia, la ciclosporina non è tipicamente associata allo sviluppo della contrattura di Dupuytren. 


4 di 10 Domande

Michele, 40 anni, si presenta presso il PS del policlinico di Napoli con una lesione alla gamba, presente da circa tre mesi e minimamente dolorosa. Il paziente riferisce anche di aver sofferto di attacchi ricorrenti di dolore addominale e diarrea sanguinolenta. Qual è la diagnosi più probabile? 

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La risposta corretta è la E.
La diagnosi più probabile per il paziente del caso clinico è la colite ulcerosa. Infatti, l’immagine allegata al caso mostra il pioderma gangrenoso, una manifestazione extra-intestinale caratteristica delle malattie infiammatorie intestinali croniche; infine, nel caso clinico proposto anche i sintomi di accompagnamento suggeriscono tale diagnosi. In tale patologia, le lesioni iniziano come piccole papule o pustole, prima di evolvere in un'ulcera; le ulcere sono profonde con un bordo violaceo.


5 di 10 Domande

Paolo, un avvocato di 45 anni, si reca presso il suo medico curante dopo che la sua famiglia ha espresso preoccupazioni riguardo al suo comportamento. Infatti, ha sottratto denaro dal posto di lavoro per acquistare oggetti da internet, tanto che alla fine è stato licenziato. Sua moglie ha riferito che avrebbe reagito al licenziamento guardando la TV e perdendo interesse per i suoi hobby. Inoltre, ha cominciato a mangiare tanto da aumentare molto di peso in un mese. Il punteggio del MMSE è risultato di 28/30, tuttavia il paziente ha fallito i test sulla fluidità verbale. Qual è la diagnosi più probabile?














La risposta corretta è la C.
Per il paziente del caso clinico la diagnosi più probabile è la demenza fronto-temporale. L'età di esordio è tipicamente più precoce (dai 55 ai 65 anni di età) rispetto alla malattia di Alzheimer. Le demenze frontotemporali colpiscono in ugual misura sia gli uomini che le donne. In genere, nella demenza frontotemporale sono alterati soprattutto la personalità, il comportamento e, di solito, il linguaggio (sintassi e fluenza), mentre risulta una minore compromissione della memoria rispetto alla malattia di Alzheimer. Inoltre, sono alterati il pensiero astratto e l'attenzione; le risposte sono disorganizzate. L'orientamento è intatto, ma può essere compromesso il recupero delle informazioni. Le capacità motorie sono generalmente conservate. I pazienti hanno difficoltà nell'esecuzione di prove in sequenza, malgrado le abilità visuo-spaziali e di tipo costruttivo siano meno coinvolte.


6 di 10 Domande

Ernesto, avvocato di 75 anni, si reca in visita dal suo cardiologo, il dott. Magno, lamentando scarsa tolleranza all’esercizio fisico e mancanza di respiro durante lo sforzo. Nega ortopnea o dolore toracico. Non ha la tosse. È in terapia con aspirina 75 mg una volta al giorno e con co-codamolo PRN per l'osteoartrosi al rachide. Il polso sembra lento, mentre l’ECG mostra il seguente quadro. Come gestiresti il paziente? 

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La risposta corretta è la A.
Nel paziente del caso, l’ECG a 12 derivazioni standard mostra un blocco cardiaco completo con F.C. di 42 bpm. Si possono riscontrare onde P e ampi complessi QRS (battiti di fuga ventricolari). Dopo aver escluso altre cause come infarto miocardico, ipotiroidismo, ittero ostruttivo, il paziente deve essere ricoverato immediatamente per posizionare un pacemaker permanente, dato che è alto il rischio per lo sviluppo di aritmie (ad esempio, la tachicardia ventricolare "torsades de pointes").


7 di 10 Domande

Questa TC torace è stata eseguita su un maschio brasiliano che presentava disfagia. Qual è l'organismo che più probabilmente ne è la causa? 

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La risposta corretta è la E.
La TC del caso clinico mostra un esofago massicciamente dilatato contenente sia residui alimentari che mezzo di contrasto radio-opaco; tali reperti sono compatibili con la diagnosi di megaesofago chagasico. La malattia di Chagas è causata da Tripanosoma cruzi, che infetta gli esseri umani attraverso un vettore.


8 di 10 Domande

Riccardo, 33 anni con storia di infezione cronica da epatite C, si presenta dal suo medico curante con piede cadente bilaterale. Ha contratto l'epatite C per via perinatale. All'esame obiettivo, oltre alla debolezza bilaterale della dorsi-flessione della caviglia, c'è un'eruzione viola, dolorosa, non urente, localizzata su entrambi i piedi e nelle dita della mano sinistra. Le sue analisi del sangue mostrano: emoglobina 104 g/L (v.n. 130-180), globuli bianchi 13,4 × 10^9/L (v.n. 4-11), piastrine 103 × 10^9 /L (v.n. 150-400), sodio 135 mmol/L (v.n. 137-144), potassio 5,3 mmol/L (v.n. 3,5-4,9), urea 23.1 mmol/L (v.n. 2.5-7.5), creatinina 323 μmol/L (v.n. 60-110). I dipstick delle urine rivelano proteine +2, sangue +3 e leucociti +1. Qual è l'aspetto istologico più probabile sulla biopsia renale?














La risposta corretta è la C.
Il   paziente   del    caso    clinico    presenta    una crioglobulinemia, secondaria all’infezione cronica da HCV, con conseguente danno renale, mononeurite multipla e vasculite cutanea. In dettaglio, il reperto istologico caratteristico della biopsia nel caso in cui sia presente coinvolgimento renale è rappresentato dalla glomerulonefrite membrano-proliferativa (o glomerulonefrite mesangio-capillare).


9 di 10 Domande

Lo studio RALES supporta l'uso di quale dei seguenti farmaci nel trattamento dell'insufficienza cardiaca grave?














La risposta corretta è la E.
Lo studio RALES supporta l'uso di spironolattone in pazienti con insufficienza cardiaca cronica grave. In tale studio, infatti, l’assunzione di un ACE-inibitore e dello spironolattone (un diuretico antagonista dell’aldosterone) da parte di pazienti con insufficienza cardiaca grave ha ridotto la mortalità del 30%. Infatti, indipendentemente dalla pressione arteriosa, alti livelli di aldosterone hanno dimostrato nei ratti di favorire l'ipertrofia, il rimodellamento e la fibrosi cardiaca. Nei pazienti ipertesi la diagnosi precoce di iper-aldosteronismo primario è importante per prevenire danni cardiovascolari a lungo termine. L’iper-aldosteronismo primario può essere dovuto sia ad un adenoma che produce aldosterone, sia ad una iperplasia bilaterale delle ghiandole surrenali. La diagnosi prevede il dosaggio dell'urea e degli elettroliti, la determinazione del rapporto aldosterone/renina (ARR), la TC addominale e il cateterismo della vena surrenale, se necessario. Il trattamento si basa sugli antagonisti dell’aldosterone e/o sulla chirurgia, se eseguibile.


10 di 10 Domande

Luca, 45 anni con diabete di tipo 2, ipertensione e proteinuria, ha iniziato trattamento con Ramipril per prevenire lo sviluppo di malattia renale. Riferisce al suo medico curante che ha una tosse fastidiosa da quando ha iniziato il trattamento. Non ha gonfiore alle labbra, respiro sibilante e precedenti di malattia respiratoria. Quale sostanza chimica si ritiene sia responsabile della sua tosse?














La risposta corretta è la A.
La tosse è un effetto collaterale comune degli ACE-inibitori dovuto probabilmente all'accumulo di bradichinina. In tal caso clinico è opportuno sostituire l’ACE-inibitore con un bloccante del recettore dell'angiotensina II.


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