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1 di 10 Domande

La malattia di Osgood-Schlatter colpisce:














La risposta corretta è la B.
La malattia di Osgood-Schlatter è un processo degenerativo che colpisce il tubercolo tibiale anteriore al livello dell'entesi distale del tendine rotuleo. Tale patologia si presenta tipicamente nell'età preadolescenziale tra i 10 e i 15 anni.


2 di 10 Domande

Nella protesica di anca, un insufficiente offset mediale comporta:














La risposta corretta è la C.
L’offset mediale della testa femorale è la distanza tra il centro della testa femorale (o centro di rotazione della testa del femore) e una linea passante per la diafisi femorale (asse anatomico) o lo stelo di una protesi (qualora il paziente fosse protesizzato). Nella protesi dell’anca, un insufficiente offset mediale comporta un accorciamento del braccio di leva degli abduttori.
Invece, la lussazione anteriore o posteriore della testa del femore rappresenta un fallimento dell’impianto della protesi. Tale complicanza non è correlata all’offset mediale, bensì alla tecnica chirurgica e al tipo di accesso utilizzato (risposte B e D errate).


3 di 10 Domande

Scenario clinico TG1H. Una paziente di 79 anni si presenta in Pronto Soccorso riferendo di essere caduta sul marciapiede, tentando di ripararsi con il braccio esteso ed il polso iper-esteso. L'esame obiettivo rivela alcune escoriazioni di scarsa rilevanza clinica e una tumefazione molto dolente al polso destro con una deformità che viene definita "a baionetta" o a "forchetta da pranzo". La diagnosi più probabile è:














La risposta corretta è la A.
Per il paziente del caso clinico la diagnosi più probabile è la frattura di Colles, una frattura dell’epifisi distale del radio con dislocazione dorsale del frammento. Tale frattura, tipica dell’anziano, sopraggiunge in seguito a un trauma a braccio e polso iper-estesi e causa una deformazione visibile dall’esterno come una tumefazione (o un gonfiore) sulla parte dorsale del polso. La sintomatologia clinica si basa sulla presenza di dolore spontaneo accentuato dalla pressione sull'epifisi distale del radio, tumefazione ed ecchimosi al polso ed alla mano e sulla deformità "a baionetta" del profilo frontale della mano che consiste nella deviazione radiale del carpo e della mano rispetto all'avambraccio. Invece, la frattura dell’epifisi distale di ulna può provocare una sintomatologia simile, senza però il tipico rigonfiamento da spostamento dorsale del frammento osseo (risposta B errata). All’opposto, la lesione del legamento scafo-lunato, una dissociazione tra lo scafoide e il semilunare con una deviazione radiale del polso, si presenta spesso in cadute con arto esteso e polso piegato ulnarmente. La diagnosi è clinica e radiologica, infatti, si riscontra un intervallo più ampio tra semilunare e scafoide) (risposta C errata). Infine, la lussazione trans-scafo-perilunata è una frattura derivante da alto impatto di energia a braccio esteso con mano ulnarizzata o supinata, che si verifica spesso dopo incidenti stradali. Radiograficamente, oltre le fratture delle piccole ossa del carpo, si notano anche lussazioni derivanti dalla loro frattura (risposta D errata).


4 di 10 Domande

Scenario clinico TG1H. Una paziente di 79 anni si presenta in Pronto Soccorso riferendo di essere caduta sul marciapiede, tentando di ripararsi con il braccio esteso ed il polso iper-esteso. L'esame obiettivo rivela alcune escoriazioni di scarsa rilevanza clinica e una tumefazione molto dolente al polso destro con una deformità che viene definita "a baionetta" o a "forchetta da pranzo". L'esame diagnostico da richiedere in prima istanza sarà:














La risposta corretta è la A.
L’esame diagnostico da richiedere in prima istanza per una frattura di Colles è la RX in due proiezioni AP e LL, per evidenziare la rima di frattura e la diastasi dei segmenti ossei.


5 di 10 Domande

Scenario clinico TG2X. Un paziente di 12 anni altrimenti sano, non sportivo, si presenta in ambulatorio riferendo dolore prevalentemente notturno a carico della tibia di destra. Il paziente è in grado di indicare precisamente con un dito l'origine del dolore. La cute presenta sudorazione ed un aumento locale della temperatura. Per orientare maggiormente la diagnosi, l'ortopedico chiede al paziente se il dolore passa dopo:














La risposta corretta è la B.
Per la sintomatologia, l’età, l’anamnesi e la scomparsa del dolore dopo l’assunzione di FANS, per il paziente del caso clinico si può orientare la diagnosi verso l’osteoma osteoide, un tumore benigno osteoblastico, che può insorgere in un qualunque osso dello scheletro umano (nel 80-90% dei casi colpisce le ossa lunghe degli arti, nel 7-10% le vertebre), che presenta un aspetto radiografico con morfologia nodulare dei segmenti ossei colpiti. Il sintomo principale è il dolore, caratteristicamente improvviso, ben localizzato, senza storia di trauma all'anamnesi. In particolare, tale sintomo si accentua maggiormente la notte e si placa con l'assunzione di FANS, specialmente con l'aspirina. Quindi, l’ortopedico deve chiedere al paziente se il dolore passa dopo l’assunzione di acido acetilsalicilico.


6 di 10 Domande

Scenario clinico TG2X. Un paziente di 12 anni altrimenti sano, non sportivo, si presenta in ambulatorio riferendo dolore prevalentemente notturno a carico della tibia di destra. Il paziente è in grado di indicare precisamente con un dito l'origine del dolore. La cute presenta sudorazione ed un aumento locale della temperatura. Il primo orientamento diagnostico sarà:














La risposta corretta è la A.
Per la sintomatologia, l’età del paziente, l’anamnesi e la scomparsa del dolore dopo l’assunzione di FANS si può sospettare l’osteoma osteoide, tumore benigno osteoblastico, che può insorgere in un qualunque osso dello scheletro umano (nel 80-90% dei casi colpisce le ossa lunghe degli arti, nel 7-10% le vertebre), che presenta un aspetto radiografico con morfologia nodulare dei segmenti ossei colpiti. La diagnosi deve essere confermata con una TC. Al contrario, il paziente non presenta anamnesi o clinica compatibile con frattura da stress (risposta B errata).


7 di 10 Domande

Scenario clinico TG2X. Un paziente di 12 anni altrimenti sano, non sportivo, si presenta in ambulatorio riferendo dolore prevalentemente notturno a carico della tibia di destra. Il paziente è in grado di indicare precisamente con un dito l'origine del dolore. La cute presenta sudorazione ed un aumento locale della temperatura. Il referto dell'esame radiografico riporta: "consistente ispessimento fusiforme della corticale ossea del versante laterale del III medio della tibia di destra. Non si evidenziano macroscopici segni di infiltrazione ossea o macroscopiche lesioni dei tessuti molli". L'ortopedico propone allora un approfondimento diagnostico della lesione della corticale ossea. Quale ulteriore indagine richiede?














La risposta corretta è la B.
Il referto dell’esame radiologico del paziente del caso clinico ha evidenziato: “consistente ispessimento fusiforme della corticale ossea del versante laterale del III medio della tibia di destra” compatibile con osteoma osteoide. Quindi, l’ortopedico deve richiedere come ulteriore indagine la TC, che rispetto alla RX permette di visualizzare dettagliatamente lo stato della corticale ossea e di stabilire al meglio un piano chirurgico.


8 di 10 Domande

Scenario clinico PP3O. Un paziente calciatore di 25 anni si presenta in ambulatorio per dolore all'anca destra. Egli riferisce l'assenza di pregressi traumi o di eventi acuti recenti e riferisce una sintomatologia solo durante alcuni tipi di calci. L'esame obiettivo e le manovre diagnostiche specifiche consentono di porre un sospetto diagnostico di conflitto femoro-acetabolare. Completata la fase diagnostica preliminare, prima di avviare il paziente al trattamento, è opportuno far eseguire:














La risposta corretta è la D.
Per completare la fase diagnostica preliminare, prima di avviare il paziente al trattamento, bisogna effettuare una artro-RM con m.d.c., che permette di visualizzazione l’articolazione, le possibili mini-lesioni del cercine della cartilagine e dell’osso sub-condrale. Ancora, essa permette di effettuare diagnosi differenziale con l’osteonecrosi, evidenziare eventuali cause del conflitto femoro-acetabolare (tra le più comuni si ricordano le alterazioni morfologiche della testa del femore o della cavità acetabolare). Inoltre, sebbene l’RX è un esame di base standard per la valutazione delle anche e di una eventuale dismetria, in questo caso clinico è più specifica una RM, essendo già presente un sospetto di conflitto femoro-acetabolare (risposta A errata). Così, se fosse riscontrata un ernia inguinale associata a conflitto-acetabolare o se si sospettasse come patologia primaria un ernia inguinale, l’esame di prima istanza sarebbe una ecografia e non una TC (risposta B errata). Infine, la scintigrafia ossea trifasica non trova un razionale diagnostico in un quadro di conflitto femoro-acetabolare (risposta C errata).


9 di 10 Domande

Scenario clinico VB4U. Un operaio di 50 anni lamenta deficit di forza alla mano destra e dolore irradiato dal polso all'avambraccio, soprattutto di notte. Riferisce parestesie formicolanti I, II, III e lato radiale del IV dito. Questa sintomatologia ricorda una neuropatia da compressione dell'arto superiore. Quale nervo è implicato probabilmente?














La risposta corretta è la B.
Il paziente del caso clinico presenta la sindrome del tunnel carpale, una patologia dovuta alla compressione del nervo mediano nel suo passaggio attraverso il tunnel carpale nel polso. I sintomi comprendono dolore e parestesie nel territorio di distribuzione del nervo mediano.


10 di 10 Domande

Lucia, 70 anni, accusa da circa quattro settimane atassia, vertigini e disartria progressive. Non fuma e beve alcol solo occasionalmente. Non assume farmaci regolarmente. Non c'è storia di episodi simili in altri membri della famiglia. La RM cerebrale è nella norma. La puntura lombare e la successiva analisi del LCR non hanno mostrato cellule e proteine e glucosio sono nella norma. L’EEG è nella norma. Altre indagini mostrano: emocromo normale, urea ed elettroliti sierici normali, test di funzionalità tiroidea normale, calcio sierico normale, VES nella norma, proteina reattiva C normale, anticorpo antinucleare negativo, anticorpi citoplasmatici anti-neutrofili negativi, anticorpo anti-Hu positivo. Qual è la diagnosi più probabile?














La risposta corretta è la D.
Nel paziente del caso clinico la presenza di anticorpi anti-Hu supporta la diagnosi di sindrome paraneoplastica. La degenerazione cerebellare paraneoplastica si caratterizza per avere come bersaglio il cervelletto, in cui vengono distrutte le cellule di Purkinje. Dal punto di vista clinico, esordisce in modo subacuto con nausea, vomito, vertigine e difficoltà nella deambulazione; la malattia evolve abbastanza rapidamente nell’arco di settimane o di pochi mesi con sviluppo di atassia del tronco e degli arti, a cui possono associarsi disartria e nistagmo con oscillopsia. Dal punto di vista laboratoristico nel siero e/o nel liquor dei pazienti sono presenti anticorpi onconeurali: i più frequenti sono gli anticorpi anti-Yo, seguiti da anticorpi anti-Hu, anti-Tr, anti-Ri e anti-mGluR1.


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