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1 di 10 Domande

Quale di queste condizioni è meno frequentemente associata al reperto di reni piccoli, nonostante insufficienza renale terminale?














La risposta corretta è la B
Il rene policistico è meno frequentemente associato al reperto di reni piccoli nonostante l'insufficienza renale terminale. Questo perché la malattia policistica renale è caratterizzata dalla formazione di molteplici cisti piene di liquido in entrambi i reni che, nel tempo, possono portare al loro ingrandimento piuttosto che al ridursi delle loro dimensioni. La malattia renale policistica è un disturbo genetico che causa la formazione e il continuo ingrandimento delle cisti nei reni, che possono affliggere altre parti del corpo, principalmente il fegato. Con il progressivo ampliamento delle cisti e l'incremento della loro quantità, i tessuti sani dei reni possono essere compressi e danneggiati, portando così a una compromissione della funzione renale. Nonostante i reni possano diventare significativamente più grandi del normale a causa di questa estesa cistogenesi, l'insufficienza renale terminale è un possibile esito a lungo termine della malattia. I sintomi possono includere dolore nella parte posteriore o sul lato, ipertensione arteriosa, presenza di sangue nelle urine, e, occasionalmente, infezioni del tratto urinario o calcoli renali. A differenza delle altre condizioni elencate, che tipicamente portano a una riduzione delle dimensioni renali nel contesto della progressione verso l'insufficienza renale terminale, il rene policistico tende inizialmente a causare un ingrandimento del rene. Questo aumento di dimensioni è dovuto all'accumulo e alla crescita delle cisti piuttosto che a tessuto renale funzionante. Eventualmente, nonostante l'incremento dimensionale dei reni, la funzione renale può degradarsi progressivamente fino a raggiungere uno stadio di insufficienza renale terminale, che potrebbe richiedere dialisi o trapianto renale come trattamenti finali. Il processo patologico alla base della malattia policistica dei reni è dunque molto diverso da quello che caratterizza le altre condizioni elencate, rendendo questa la risposta corretta alla domanda posta.

2 di 10 Domande

Una donna alla ventiquattresima settimana di gravidanza presenta valori pressori di 170 su 100 mmHg. Quest'ipertensione va considerata:














La risposta corretta è la D.
Secondo ESC 2018 la paziente del caso clinico ha una ipertensione severa, dato che presenta PA di 170/100 mmHg. Invece, la sindrome ipercinetica è un disturbo caratterizzato dalla contemporanea presenza di breve durata dell’attenzione, distrazione e iperattività (risposta E errata). 
Fonte: “The definition of hypertension in pregnancy is based on office BP values, SBP ≥140 mmHg and/or DBP ≥90 mmHg,436,437 and is classified as mild (140–159/90–109 mmHg) or severe (≥160/110 mmHg), in contrast to the conventional hypertension grading.”.


3 di 10 Domande

In presenza di grave iper-potassiemia a rischio di morte quale è il metodo più rapido ed efficace per trattare la tossicità cardiaca?














La risposta corretta è la A.
Si definisce iper-potassiemia la presenza di valori di potassio superiori a 5.0 mEq/l. Tale condizione è asintomatica nelle forme lievi e moderate, tuttavia, nelle forme gravi può determinare segni neuromuscolari e  tossicità cardiaca, che rappresenta una urgenza medica (o emergenza nei casi di ACC) da trattare nell’immediato. Oltre alla somministrazione di insulina e soluzione glucosata, il trattamento farmacologico di scelta prevede la somministrazione endovenosa di calcio gluconato al 10%. Questo limita gli effetti del potassio sul muscolo cardiaco, determinando un effetto protettivo immediato. Invece, la somministrazione di insulina, accompagnata da glucosio e la somministrazione di bicarbonato hanno lo scopo di favorire lo spostamento del potassio all’interno delle cellule. Tuttavia, il tempo di inizio d’azione è di circa 15-30 minuti (risposte B e C errate). Al contrario, le resine a scambio ionico agiscono a livello gastrointestinale, facilitando la rimozione del potassio dall’organismo. L’inizio d’azione si riscontra dopo 1-3 ore dalla somministrazione, quindi, non può essere considerato un trattamento da eseguire nelle situazioni di urgenza o emergenza (risposta D errata). Infine, la dialisi peritoneale deve essere considerata nei casi di iperkaliemia severa non responsiva alla terapia medica (risposta E errata).


4 di 10 Domande

Per valutare clinicamente l'entità della perdita idrosalina indotta da un trattamento diuretico intensivo, dopo tre giorni di trattamento, faresti:














La risposta corretta è la C.
Un trattamento diuretico intensivo può essere eseguito per diversi motivi, tra cui quelli più frequenti comprendono lo scompenso cardiaco, l’ascite da cirrosi epatica, gli edemi di origine renale e non l’ipertensione. Durante il trattamento diuretico è necessario valutare periodicamente alcuni parametri: il principale, oltre all’esame obiettivo degli edemi periferici, è il controllo del peso corporeo. La prima misurazione va effettuata all’inizio del trattamento, successivamente l’andamento del peso corporeo deve essere monitorato nel tempo.


5 di 10 Domande

Un uomo di 40 anni si presenta con ematuria, insufficienza renale, presenza di masse palpabili ai quadranti addominali superiori destro e sinistro. La diagnosi più probabile è:














La risposta corretta è la A.
Per il paziente del caso clinico la diagnosi più probabile è il rene policistico, una patologia genetica a carattere autosomico dominante (nel 90% dei casi) o autosomico recessivo, caratterizzata dalla presenza di formazioni cistiche renali, che possono aumentare nel numero e nelle dimensioni nel corso degli anni. L’età di insorgenza, la gravità della patologia sono variabili e in alcuni casi lo sviluppo delle cisti può avvenire anche in altri organi (ad esempio, pancreas, fegato). La malattia del rene policistico può essere inizialmente asintomatica, tuttavia, l’aumentare del numero e delle dimensioni delle cisti bilateralmente può causare la comparsa di dolore lombare, infezioni urinarie, ematuria, insufficienza renale, masse palpabili ai quadranti superiori dell’addome.


6 di 10 Domande

Dovete formulare una diagnosi di sindrome nefrosica, ma avete a disposizione la possibilità di richiedere un solo esame. Quali di questi scegliete?














La risposta corretta è la C.
La sindrome nefrosica consiste in proteinuria > 3,5 g/1.73 m2 nelle 24 ore, ipoalbuminemia, edema e iperlipidemia. Dunque, il dosaggio della proteinuria nelle 24 ore è essenziale, invece reperti non diagnostici sono il riscontro di cilindri e lipiduria. 


7 di 10 Domande

In un soggetto normale, quale di questi fattori è il più importante nel determinare l'escrezione di Na nelle 24 ore all'equilibrio:














La risposta corretta è la B.
In condizioni normali, la maggior parte del Na+ introdotto con gli alimenti (circa il 90%) viene eliminata con le urine e di conseguenza, in condizioni di adeguata funzionalità renale e di buono stato di salute, i valori di sodiuria sono proporzionali all'apporto dietetico di Na+: è per tale motivo che le concentrazioni di Na+ nelle urine raccolte in 24 ore possono essere utilizzate per valutare il quantitativo di sodio introdotto giornalmente dal paziente.


8 di 10 Domande

Un maschio di 19 anni con un dolore alla spalla sinistra presenta lieve debolezza dell'orbicolare della bocca, scapola alata a destra e lieve deficit di forza al bicipite bilateralmente. La causa più probabile è:














La risposta corretta è la A.
Il paziente potrebbe essere affetto da distrofia muscolare facio-scapolo-omerale (FSHD), malattia genetica a trasmissione autosomica dominante, caratterizzata da debolezza muscolare progressiva, che si associa al coinvolgimento focale della faccia, delle spalle e dei muscoli delle braccia. L'anomalia genetica è stata localizzata sul braccio lungo del cromosoma 4 (4q35). La progressione della malattia è lenta, tuttavia, alcuni pazienti vivono periodi di stabilità seguiti da periodi di rapido deterioramento. 
L'esordio precoce della malattia si associa a debolezza muscolare: il segno iniziale è la debolezza facciale (difficoltà a fischiare, sorridere e a chiudere gli occhi), oppure, debolezza a livello delle spalle (difficoltà ad alzare le braccia, scapole alate, spalle oblique). La malattia progredisce con la difficoltà a estendere il polso, con il coinvolgimento dei muscoli addominali e con la debolezza degli arti inferiori, interessando soprattutto i muscoli estensori del ginocchio e del piede. Il quadro clinico è variabile e sono stati riportati dei sintomi atipici.


9 di 10 Domande

In un paziente con ptosi e diplopia, quale caratteristica suggerirebbe una diagnosi di lesione strutturale retro-orbitaria più che di miastenia gravis?














La risposta corretta è la D.
La miastenia gravis, una patologia autoimmune caratterizzata dalla comparsa di una progressiva astenia muscolare e facile faticabilità, è dovuta alla distruzione dei recettori post-sinaptici dell’acetilcolina, sia anticorpo mediata che cellulo-mediata. La sintomatologia più comune è rappresentata dalla debolezza muscolare (ingravescente con l’utilizzo della muscolatura, che migliora o regredisce con il riposo), dalla ptosi palpebrale e dalla diplopia. In alcuni pazienti può riscontrarsi disfagia e alterazione vocale. Nei casi più gravi si può manifestare una crisi miastenica, con tetraparesi generalizzata e insufficienza respiratoria. I segni oculari (ptosi palpebrale e diplopia) sono caratteristici della miastenia gravis, tuttavia, si manifestano bilateralmente, motivo per cui la presentazione di una disfunzione oculare unilaterale isolata suggerirebbe maggiormente una diagnosi di lesione strutturale retro-orbitaria.


10 di 10 Domande

Una donna di 32 anni ha una ptosi palpebrale intermittente, alternante, aggravata dall'affaticamento, e diplopia occasionale. L'esame obiettivo mostra ptosi bilaterale aggravata dalla fatica e oftalmoparesi con ipostenia della chiusura delle palpebre. Qual è il più probabile meccanismo patogenetico dell'ipostenia?














La risposta corretta è la E.
La miastenia gravis è causata dalla distruzione anticorpo-mediata e cellulo-mediata dei recettori per l'acetilcolina (AChR), con riduzione della concentrazione dei recettori stessi. Tale patologia ha due picchi di incidenza: 20-40 anni (F >M) e 60-80 anni (M>F) e nel 60-70% è associata ad una iperplasia follicolare timica e nel 10-15% un timoma.


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