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1 di 10 Domande

Tra gli studi epidemiologici:














La risposta corretta è la E
Gli studi di corte si concentrano sull'osservazione nel tempo di soggetti esposti e non esposti ad un fattore di rischio per valutare l'incidenza della malattia. La prevalenza si riferisce invece al numero totale di casi di una malattia presenti in una popolazione in un dato momento, mentre gli studi di coorte si focalizzano sull'incidenza della malattia nel tempo;
Al contrario, gli studi caso-controllo si basano sulla selezione di individui con la malattia (casi) e individui senza la malattia (controlli) e analizzano la proporzione di esposti e non esposti ad un fattore di rischio nei due gruppi per valutare l'associazione tra il fattore di rischio e la malattia. Gli studi caso-controllo possono essere utilizzati, ad esempio, anche per studiare malattie rare. Questi studi sono particolarmente utili quando la malattia di interesse è rara, poiché consentono di identificare i fattori di rischio asso- ciati alla malattia anche con un numero limitato di casi (la risposta C non è corretta);
Infine, gli studi trasversali, infine, valutano la presenza o l'assenza di una malattia e dei fattori di rischio in una popolazione in un dato momento, ma non seguono i partecipanti nel tempo per valutare l'insorgenza della malattia (incidenza) come fanno gli studi di coorte (le risposte A, B e D non sono corrette).
 


2 di 10 Domande

Cosa si intende con il termine “rischio” nell’ambito della Medicina del Lavoro?














La risposta corretta è la A.
Nella medicina del lavoro, per “rischio” si intende la probabilità di raggiungere un livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o esposizione ad un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione, ovvero il prodotto che deriva tra la probabilità che un evento si verifichi e le relative conseguenze. La valutazione dei rischi viene effettuata dal medico competente e ha lo scopo di identificare tutti i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori all’interno dei luoghi di lavoro e individuare le adeguate misure di prevenzione e protezione. Il pericolo, invece, viene definito come la proprietà intrinseca di un determinato fattore di provocare un danno alla salute.
 


3 di 10 Domande

Quali tra le seguenti definizioni riguardo l’ipoacusia da rumore è corretta?














La risposta corretta è la B
Per ipoacusia da rumore si intende l’ipoacusia da trauma acustico cronico, ovvero una riduzione del senso dell’udito dovuta ad esposizione cronica (spesso lavorativa) a forti rumori senza adeguata protezione. È tipicamente bilaterale, simmetrica e di tipo percettivo (ovvero neurosensoriale), mentre l’ipoacusia da trauma acustico acuto è in genere trasmissiva e dovuta alla rottura della membrana timpanica e/o ad alterazioni della catena degli ossicini. 


4 di 10 Domande

Arriva all’osservazione medica un bambino di 3 anni accompagnato dai genitori che riferiscono caduta accidentale dalle scale. Il bambino appare spaventato e all’ispezione i sanitari notano la presenza di multiple ecchimosi in fasi cromatiche differenti sulla regione dorsale di entrambi gli avambracci. Gli esami radiologici mostrano esiti di fratture anche “a legno verde” agli arti. I sanitari si consultano in merito alla necessità di informare l’autorità giudiziaria. Tale obbligo grava:














La risposta corretta è la E
Il quadro clinico mostra un caso di maltrattamenti su minore, come si può intuire dalle multiple ecchimosi sugli avambracci (riferibili a tentativi del bambino di difendersi), dagli esiti di fratture agli arti e dal fatto che il bambino si mostri spaventato. In questo caso per il medico entra in vigore l’articolo 365 del codice penale, che recita: “Chiunque, avendo nell’esercizio di una professione sanitaria prestato la propria assistenza od opera in casi che possono presentare i caratteri di un delitto per il quale si debba procedere d’ufficio, omette o ritarda di riferire all’Autorità, è punito”. Il reato di maltrattamenti in famiglia appartiene alla categoria dei reati procedibili d’ufficio, quindi il medico in questo caso è obbligato a informare l’Autorità Giudiziaria.


5 di 10 Domande

Una persona maggiorenne viene trasportata con urgenza in Pronto Soccorso a seguito di incidente stradale. I medici riscontrano la necessità di intervenire con urgenza perché gli accertamenti hanno evidenziato un vasto ematoma intracranico. La persona è incosciente e non è in grado di prestare consenso. Quale tra i seguenti comportamenti è quello corretto?














La risposta corretta è la A
In medicina legale, il consenso informato è un “elemento di legittimazione che traduce in espressione pratica la facoltà di curare del medico”, ovvero la manifestazione della volontà del paziente ad essere sottoposto ad un trattamento sanitario. Questo è sempre necessario, a meno che il paziente non sia in pericolo di vita e il paziente non abbia precedentemente espresso il suo dissenso. In questo caso si parla di stato di necessità, ovvero una situazione in cui il medico, nell’esercizio delle sue funzioni, riscontra una situazione di pericolo per il paziente e deve intervenire con qualsiasi attività utile per salvare la vita del paziente stesso, anche in assenza di consenso informato. 
 


6 di 10 Domande

Per un gruppo di 500 pazienti è stato calcolato un rischio relativo (RR) di 5,65 rispetto all’esposizione ad uno specifico fattore di rischio. Ciò significa che la probabilità di sviluppare una certa malattia è:














La risposta corretta è la E

Quando si ha di fronte un valore di RR superiore a 1, la probabilità di sviluppare una certa malattia è più alta quando l'individuo è esposto al fattore di rischio. Nel caso in cui fosse inferiore a 1, o qualora nell’intervallo di confidenza fosse compreso l’1 stesso, la probabilità di sviluppare la malattia sarebbe più bassa o nulla (ovvero “equivalente tra l’essere e il non essere esposti”) (le risposte A, B, C e D non sono corrette).


7 di 10 Domande

Qual è il primo provvedimento da adottare in un paziente in coma con ostruzione delle vie aeree per perdita del tono muscolare al fine di ripristinarne la pervietà?














La risposta corretta è la A
La domanda chiede quale sia il PRIMO provvedimento da adottare in caso di coma e ostruzione delle vie aeree. Secondo le linee guida BLS/ALS in caso di ostruzione delle vie aeree, il primo step da attuare è l’iperestensione del capo e sublussazione della mandibola per ottenere una migliore pervietà delle vie aeree. Con questi gesti, si effettua una apertura delle vie aeree superiori durante una perdita di coscienza, spostando anteriormente le strutture sovra-glottiche. Al contrario, lo step successivo è quello di effettuare una ventilazione manuale con maschera facciale in modo da supportare la funzionalità respiratoria (la risposta C non è corretta). In aggiunta, ovviamente queste due manovre non permettono di mettere in sicurezza le vie aeree da possibile aspirazione, pertanto sarà necessario successivamente posizionare una maschera laringea o effettuare una intubazione oro-tracheale da parte di personale esperto (la risposte D non è corretta). 
Infine, la crico-tiroidotomia è una procedura d’urgenza invasiva da attuare solo in caso di fallita intubazione oro-tracheale (la risposta E non è corretta).
 


8 di 10 Domande

Un uomo di 28 anni, ASA1, deve essere sottoposto ad intervento di colecistectomia. Il paziente non ha subito precedenti interventi chirurgici. In sala operatoria dopo somministrazione di profilassi antibiotica e di Ondansetron l’anestesista procede ad induzione dell’anestesia con Propofol, Fentanyl, Cisatracurium, anestesia topica delle prime vie aeree con lidocaina. Dopo l’intubazione tracheale compaiono orticaria, angioedema delle palpebre e delle labbra, ipotensione e tachicardia. Quale delle seguenti classi di farmaci è più frequentemente causa di reazione anafilattica in corso di anestesia generale?














La risposta corretta è la D
La reazione anafilattica è un evento raro ma catastrofico in sala operatoria. Le principali manifestazioni durante coma indotto da anestesia generale sono: ipotensione severa in assenza di ulteriori cause (es. sanguinamento intraoperatorio, vasodilatazione da farmaci anestetici), manifestazioni cutanee (orticaria, eritema diffuso) e aumento inspiegabile della pressione delle vie respiratorie detectate dal ventilatore associato a sibili diffusi all'auscultazione del torace. 
In particolare, i principali farmaci associati a reazioni anafilattiche perioperatorie sono 3 in ordine di frequenza: curari (soprattutto bloccanti neuromuscolari non depolarizzanti) (la risposta B non è corretta), antibiotici (soprattutto beta-lattamici) e anestetici locali (la risposta A non è corretta). 
In aggiunta, gli ipnotici come il Propofol possono causare reazioni anafilattiche ma con minore frequenza; inoltre, quest'ultimo non è più controindicato nei casi di allergia alle proteine dell'uovo e soia. Altri farmaci come oppioidi, atropina, alfa2-agonisti, antiemetici e benzodiazepine possono indurre reazioni anafilattiche in rarissimi casi (le risposte C ed non sono corrette).


9 di 10 Domande

Un uomo di 30 anni, per altro sano, deve essere sottoposto ad intervento chirurgico di colecistectomia laparoscopica. Quale tra le seguenti procedure deve essere effettuata preliminarmente per la riduzione del rischio perioperatorio:














La risposta corretta è la A
Un giovane paziente senza comorbidità deve sottoporsi a colecistectomia laparoscopica (chirurgia medio-basso rischio). La valutazione anestesiologica è il principale strumento per la riduzione del rischio perioperatorio. Durante la visita, è fondamentale effettuare una accurata anamnesi ed esame obiettivo generale associato alla valutazione delle vie aeree. 
Al contrario, considerando l’assenza di comorbidità del paziente e il medio-basso rischio chirurgico della procedura, non è indicato effettuare le prove di funzionalità respiratoria ed EGA preoperatori (la risposta B non è corretta). La valutazione cardiologica ed ECG è indicata per pazienti con fattori di rischio cardiovascolari o per chirurgia maggiore (la risposta C non è corretta). Dalle ultime evidenze, gli esami ematici preoperatori sono indicati in caso di presenza di comorbidità o riscontro di segni e sintomi durante la visita preoperatoria per chirurgia minore (la risposta D non è corretta). Pertanto, nel caso in esame la visita preoperatoria ed esame obiettivo è un elemento imprescindibile per l’indicazione ad effettuare esami ematici e strumentali (la risposta E non è corretta).


10 di 10 Domande

Uomo di 30 anni, cade dalla scala mentre sta potando un albero. Viene chiamato il 118 che lo trasporta al Pronto Soccorso. All’arrivo in
Pronto Soccorso è vigile e cosciente, GCS 15/15. Non presenta deficit di lato. Lamenta un forte dolore all’emitorace destro dove all’esame obiettivo sono evidenti ematomi multipli. All’auscultazione del torace il murmure vescicolare è ridotto a destra. I suoi parametri vitali sono: SpO2 92% in aria ambiente, FR 30 atti/min, PA 120/70 mmHg, FC 100 bpm, ritmo sinusale, emoglobina 13,5
g/dL. Quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile














La risposta corretta è la B.
La presentazione acuta dei sintomi, in particolare il dolore, e la menzione del trauma devono subito far pensare alla presenza di pneumotorace.
Al contrario, dai parametri vitali e dagli esami di laboratorio il paziente non si trova al momento in uno stato di shock (le risposte A e C non sono corrette). In aggiunta, l’angina pectoris risulta poco probabile in un uomo giovane che ha appena subito un trauma (la risposta E non è corretta). 
Infine, l’emotorace può entrare in diagnosi differenziale con lo pneumotorace visto il reperto auscultatorio, ma non viene fatta menzione di lesioni che potrebbero averlo causato (la risposta D non è corretta).
 


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