Simulazione

Cliccando in alto a destra sul pulsante 2 è possibile "Consegnare", "Salvare e Interrompere", "Salvare e Continuare" il compito.

1 di 100 Domande

A una donna di 66 anni viene riscontrata una fibrillazione atriale. Quale dei seguenti score è indicato calcolare per decidere l'eventuale inizio di una terapia anticoagulante?














A una donna di 66 anni viene riscontrata una fibrillazione atriale. Lo score indicato per decidere l’eventuale inizio di una terapia anticoagulante è il CHA(2)DS(2)-VASc. Il CHA(2)DS(2)-VASc è un punteggio che viene utilizzato per valutare il rischio di stroke tromboembolico nei pazienti affetti da fibrillazione atriale. Al contrario, la terapia anticoagulante dovrebbe essere considerata solo quando il punteggio è pari o superiore a 1 per gli uomini e a 2 per le donne, e fortemente raccomandata quando il punteggio è pari o superiore a 2 per gli uomini e a 3 per le donne. Invece, la sigla sta per: Congestive heart failure = 1 punto; Hypertension = 1 punto; Age ≥75 years = 2 punti; Diabetes mellitus = 2 punti; Stroke (anamnesi di ictus o TIA) = 2 punti; Vascular disease (coronarica o periferica) = 1 punto; Age 65–74 years = 1 punto; Sesso femminile = 1 punto (La risposta corretta è la A). Al contrario, l'HAS-BLED è uno score utilizzato per calcolare il rischio di sanguinamento in pazienti che assumono anticoagulanti o antiaggreganti (la risposta B non è corretta). All'opposto, il SOFA score è un punteggio che serve a valutare la gravità di una disfunzione multiorgano (risposta C non è corretta). Mentre, l'ABCD2 stabilisce la probabilità di avere un ictus dopo un episodio di TIA (risposta D non è corretta). Invece, il WELLS score determina sempre la probabilità di embolia, in questo caso polmonare (risposta E non è corretta).


2 di 100 Domande

Un anziano viene ricoverato in pneumologia per il trattamento di una polmonite con piperacillina/tazobactam endovena. Dopo alcuni giorni compare diarrea non associata a febbre nè a dolore addominale. Nel sospetto di una diarrea da Clostridium difficile, quale dei seguenti interventi è prioritario?














Un anziano viene ricoverato in pneumologia per il trattamento di una polmonite con piperacillina/tazobactam endovena. Dopo alcuni giorni compare diarrea non associata a febbre nè a dolore addominale. Nel sospetto di una diarrea da Clostridium difficile, è prioritario il test delle feci per dosaggio dell'antigene e delle tossine del Clostridium difficile (La risposta B è corretta). La diarrea causata dal batterio Clostridium difficile è la più comune forma di colite associata all'uso di antibiotici. In particolare, il rischio più elevato è associato all'uso di cefalosporine di terza generazione, penicilline come l'ampicillina e l'amoxicillina, clindamicina e fluorochinolonici. Al contrario, prima di iniziare o modificare qualsiasi terapia (la risposta A, C, D o E non è corretta), le linee guida suggeriscono di fare una diagnosi tramite il dosaggio delle feci per l'antigene del glutammato deidrogenasi e per l'enterotossina di Clostridium difficile. Invece, per il trattamento, si utilizza la vancomicina per via orale o la fidaxomicina per via orale per almeno 10 giorni. All'opposto, rispetto al passato, il metronidazolo non viene più raccomandato come terapia di prima linea per la diarrea indotta da Clostridium difficile, a causa della sua neurotossicità.


3 di 100 Domande

Un uomo di 56 anni, forte fumatore, giunge in Pronto Soccorso per comparsa improvvisa di dolore toracico trafittivo all'emitorace sinistro e dispnea. Viene eseguita una radiografia del torace che fornisce l'immagine seguente. Qual è la diagnosi più probabile?

product image













Un uomo di 56 anni, forte fumatore, giunge in Pronto Soccorso per comparsa improvvisa di dolore toracico trafittivo all'emitorace sinistro e dispnea. Viene eseguita una radiografia del torace che fornisce l'immagine seguente. La diagnosi più probabile è di pneumotorace spontaneo sinistro (La risposta D è corretta). La domanda riguarda il caso clinico di un paziente fumatore con dolore trafittivo all'emitorace sinistro associato a dispnea. Al contrario, all'RX torace si può notare un'area di iperdiafania all'emitorace sinistro associata alla scomparsa della trama broncovascolare fisiologica. All'interno di quest'area, c'è un'ombra bozzoluta del polmone collassato a causa della falda d'aria sopra descritta. Invece, tutto questo indica che la risposta corretta è lo pneumotorace. All'opposto, le altre quattro opzioni sono sbagliate sia dal punto di vista clinico che perché non presenti all'RX torace. 


4 di 100 Domande

Quale dei seguenti farmaci NON è indicato nel trattamento dello scompenso cardiaco cronico?














Il farmaco che non è indicato nel trattamento dello scompenso cardiaco cronico è l'Indacaterolo, un agonista dei recettori B2 adrenergici utilizzato come broncodilatatore nella BPCO (la risposta E è corretta). All'opposto, la terapia per lo scompenso cardiaco cronico prevede alcuni passaggi progressivi: tutti i pazienti, salvo controindicazioni, vengono innanzitutto trattati con ACE-inibitori (come il ramipril) o sartani e Beta-bloccanti (come il bisoprololo) (la risposta B e D non è corretta). In seguito, a questa combinazione può essere aggiunto un antialdosteronico. Se, nonostante questo trattamento, il paziente presenta disfunzione ventricolare sintomatica, un'opzione molto valida è quella di sostituire l'ACE-inibitore o sartano con il sacubitril/valsartan, anche noto come Entresto (la risposta C non è corretta). Questo farmaco inibisce la degradazione dei peptidi natriuretici proteggendo al contempo il cuore dall'effetto pro-fibrotico dell'angiotensina II. Invece, un'altra opzione, meno raccomandata, è l'aggiunta di ivabradina, un inibitore della corrente funny del nodo seno, se il paziente è in ritmo sinusale con frequenza cardiaca superiore a 70 battiti/min (la risposta A non è corretta). Infine, è importante sottolineare che la terapia per lo scompenso cardiaco cronico viene personalizzata in base alle esigenze individuali del paziente e alla gravità della condizione.


5 di 100 Domande

Una donna di 75 anni ipertesa, affetta da scompenso cardiaco, si presenta in Pronto Soccorso per la comparsa di palpitazioni da almeno tre giorni. Alla visita viene riscontrata P.A. 145/90, FC 140 aritmica. All'ECG viene riscontrata una fibrillazione atriale 130 FVM. Quali delle seguenti scelte terapeutiche è indicata in prima istanza?














Una donna di 75 anni ipertesa, affetta da scompenso cardiaco, si presenta in Pronto Soccorso per la comparsa di palpitazioni da almeno tre giorni. Alla visita viene riscontrata P.A. 145/90, FC 140 aritmica. All'ECG viene riscontrata una fibrillazione atriale 130 FVM. La scelta terapeutica di prima istanza è il controllo della frequenza e inizio della terapia anticoagulante (La risposta C è corretta). In caso di insorgenza di fibrillazione atriale in un paziente, è importante valutare il rischio di stroke tromboembolico e iniziare una terapia anticoagulante se il CHA(2)DS(2)-VASc è ≥ 2. Nel caso specifico, il paziente ha un punteggio di 5 (1 punto per lo scompenso cardiaco cronico, 1 punto per l'ipertensione arteriosa, 2 punti per l'età ≥ 75 anni, 1 punto per il sesso femminile), quindi è necessario somministrare un anticoagulante - è importante ricordare che l'aspirina è un farmaco antiaggregante (La risposta A non è corretta). Al contrario, se la fibrillazione atriale è insorta da più di 48 ore, non è possibile effettuare la cardioversione (elettrica o farmacologica) prima che siano trascorse almeno 3 settimane di terapia anticoagulante o previa esecuzione di un ecocardiogramma transesofageo che escluda la presenza di trombi nell'auricola atriale (La risposta B,D,E non è corretta). 


6 di 100 Domande

Un uomo di 78 anni viene ricoverato in Ospedale con diagnosi di polmonite complicata da insufficienza respiratoria acuta. Durante il ricovero mostra valori elevati di glicemia in assenza di una diagnosi precedente di diabete mellito. Quale dei seguenti esami è necessario per la diagnosi differenziale tra iperglicemia da stress e diabete misconosciuto?














Un uomo di 78 anni viene ricoverato in Ospedale con diagnosi di polmonite complicata da insufficienza respiratoria acuta. Durante il ricovero mostra valori elevati di glicemia in assenza di una diagnosi precedente di diabete mellito, per la diagnosi differenziale tra iperglicemia da stress e diabete misconosciuto è necessario l'esame HbA1c (La risposta B è corretta). In questo caso, è implicito che si voglia analizzare il profilo glicemico del paziente prima dell'ospedalizzazione. Test di carico del glucosio o semplici glicemie a digiuno non forniranno le informazioni necessarie al clinico, come la glicemia post-prandiale (Le risposte D e E non sono corrette). La microalbuminuria potrebbe fornire indicazioni su eventuali danni renali, ma non esiste una forte evidenza che orienti verso una diagnosi di diabete mellito (La risposta A non è corretta). All'opposto, la glicosuria delle 24 ore non consente di escludere l'iperglicemia da stress (La risposta C non è corretta), mentre lo studio dell'emoglobina glicata permette di farlo. Infatti, questo metabolita fornisce informazioni sui livelli di emoglobina glicosilata nel sangue negli ultimi tre mesi, poiché rimane in circolo per tanto tempo quanto un globulo rosso.


7 di 100 Domande

Un uomo di 78 anni affetto da diabete mellito di tipo 2 si presenta al Pronto Soccorso per febbre elevata (39 °C) a carattere intermittente preceduta da brivido scuotente. Nel sospetto di una sepsi quale dei seguenti esami è prioritario richiedere nella prima ora?














Un uomo di 78 anni affetto da diabete mellito di tipo 2 si presenta al Pronto Soccorso per febbre elevata (39 °C) a carattere intermittente preceduta da brivido scuotente. Nel sospetto di una sepsi è prioritario richiedere l'Emocoltura (La risposta A è corretta). Il caso presentato descrive una complicanza comune del diabete di tipo 2: un'infezione grave che si sviluppa a seguito di uno stato di lieve immunodeficienza causato dallo stato iperglicemico prolungato. La domanda, seppur apparentemente ingannevole, è abbastanza semplice se si considerano alcune precisazioni. Le risposte che si riferiscono al profilo glicemico e all'emoglobina glicata possono essere facilmente escluse: si tratta di analisi che valutano lo stato metabolico del paziente e, pertanto, non forniscono informazioni prioritarie da richiedere nelle prime ore di indagine (le risposte B e D non sono corrette). Al contrario, il test della procalcitonina rappresenta un esame molto utile per confermare l'ipotesi di sepsi e che probabilmente verrà richiesto comunque nel pannello di esami ematici d'urgenza, ma non è il primo da richiedere in una situazione di emergenza come quella descritta nella domanda (la risposta C non è corretta). La ferritina, come molte altre proteine, è una proteina di fase acuta positiva che aumenta durante l'infiammazione e, nel caso specifico, ha l'importante ruolo immunitario di inibire l'assorbimento di ferro da parte del patogeno, rallentandone quindi la crescita. Tuttavia, non è un esame prioritario da richiedere, poiché la domanda suggerisce che c'è un'altra analisi da fare nella situazione descritta (la risposta B non è corretta). Infatti, la febbre del paziente è caratterizzata da brivido, un segno importante che richiama l'attenzione sulla possibile presenza del patogeno nel sangue. In questo caso, l'esame prioritario è quello che permetterà di individuare con buone probabilità il patogeno responsabile dell'infezione al fine di successivamente studiarne l'antibiogramma e intervenire con un antibiotico. Pertanto, l'emocoltura è l'esame da richiedere come primo in una situazione come quella descritta, seguito da altri accertamenti utili a confermare l'ipotesi diagnostica iniziale.


8 di 100 Domande

Una donna di 50 anni esegue, su consiglio del nefrologo, una serie di analisi a seguito del rilievo di ipertensione moderato-grave. Si riscontra attivita' reninica plasmatica ridotta e ipokaliemia con normali livelli di adrenalina e noradrenalina urinaria. Quale tra le seguenti potrebbe essere la causa dell'ipertensione?














Una donna di 50 anni esegue, su consiglio del nefrologo, una serie di analisi a seguito del rilievo di ipertensione moderato-grave. Si riscontra attivita' reninica plasmatica ridotta e ipokaliemia con normali livelli di adrenalina e noradrenalina urinaria. La causa dell'ipertensione è Iperaldosteronismo primitivo (La risposta A è corretta).  La domanda riguarda un argomento che potrebbe non essere facilmente ricordato durante il test. Tuttavia, ci sono indizi suggestivi di una patologia presente tra le risposte, ovvero l'iperaldosteronismo primario o malattia di Conn. In questa condizione patologica, l'eccesso di aldosterone a causa di adenoma surrenalico o di iperplasia bilaterale del surrene (raramente a causa di un carcinoma, in meno dell'1% dei casi) porta a un'estremizzazione dei suoi effetti fisiologici. L'aldosterone agisce a livello renale su tubulo contorto distale e dotto collettore, aumentando il riassorbimento di sodio e l'escrezione di potassio e idrogenioni, causando ipersodiemia e ipokaliemia. Inoltre, l'eccesso di aldosterone causa ipervolemia, che può spiegare l'ipertensione della paziente e inibisce il sistema renina-angiotensina-aldosterone per assenza di feedback negativo. Pertanto, l'attività della renina plasmatica è tipicamente ridotta in caso di iperaldosteronismo primario. Di conseguenza, è possibile escludere l'iposurrenalismo, caratterizzato da iponatriemia e iperkaliemia (la risposta E non è corretta). La presenza di livelli normali di catecolamine come adrenalina e noradrenalina permette di escludere il feocromocitoma (la risposta D non è corretta). L'ipertiroidismo potrebbe essere una delle possibili diagnosi differenziali, soprattutto a causa dell'ipertensione, ma è difficile essere così sicuri senza esami specifici (la risposta B non è corretta). Infine, anche se l'ipertensione nefrovascolare può causare ipertensione in modo molto simile all'iperaldosteronismo primario, cioè attraverso un aumento dell'aldosterone, la causa principale è opposta. Nell'ipertensione nefrovascolare, infatti, la scarsa affluenza di sangue al glomerulo renale provoca un aumento dell'attività della renina plasmatica, al contrario di quanto accade nella domanda (la risposta C non è corretta).


9 di 100 Domande

Una donna di 55 anni, in completo benessere, esegue degli esami ematochimici ed esami urine di controllo. La donna è in menopausa da circa 4 anni. In anamnesi riferisce ipertensione arteriosa e osteopenia. L'esame microscopico del sedimento urinario mostra presenza di scarsa flora batterica. Quale tra i seguenti è l'approccio terapeutico più corretto?














Una donna di 55 anni, in completo benessere, esegue degli esami ematochimici ed esami urine di controllo. La donna e' in menopausa da circa 4 anni. In anamnesi riferisce ipertensione arteriosa e osteopenia. L'esame microscopico del sedimento urinario mostra presenza di scarsa flora batterica. Non vi è indicazione ad alcuna terapia antibiotica (la risposta A è corretta). La paziente del caso è una donna in menopausa che presenta una batteriuria asintomatica, ovvero un'infezione delle vie urinarie senza sintomi. Questa è stata rilevata casualmente durante degli esami di controllo. In genere, il trattamento per la batteriuria asintomatica viene consigliato solo in alcuni casi, come indicato dalla Società statunitense di malattie infettive, come donne in gravidanza, pazienti nei primi 30 giorni post-trapianto di rene e pazienti in periodo pre-operatorio per procedure urologiche invasive che potrebbero danneggiare la mucosa, come la resezione transuretrale della prostata (TURP). All'opposto, la paziente del caso non rientra in nessuna di queste categorie, per cui non è necessario alcun trattamento specifico né alcun ulteriore esame diagnostico. 

 


10 di 100 Domande

Un uomo di 63 anni si presenta all'attenzione medica riferendo scarso appetito, astenia, mal di testa e confusione. Dall'anamnesi emerge che ha assunto dosi eccessive di antiacidi. Viene posto il sospetto di sindrome latte-alcali. Quale alterazione elettrolitica è tipicamente associata a tale sindrome?














Un uomo di 63 anni si presenta all'attenzione medica riferendo scarso appetito, astenia, mal di testa e confusione. Dall'anamnesi emerge che ha assunto dosi eccessive di antiacidi. Viene posto il sospetto di sindrome latte-alcali. L'alterazione elettrolitica tipicamente associata è l'Ipercalcemia (La risposta C è corretta). La sindrome latte-alcali è una condizione in cui si verifica un aumento dei livelli di calcio nel sangue (ipercalcemia) e uno spostamento verso l'alcalosi nell'equilibrio acido-base. Questa sindrome può essere causata dall'eccessivo consumo di latte ad alto contenuto di calcio e dall'uso di antiacidi come il carbonato di calcio o il bicarbonato di sodio, che erano comunemente utilizzati per il trattamento dell'ulcera peptica. La sindrome latte-alcali può anche portare a depositi di calcio nei reni e in altri tessuti, soprattutto se si assume anche vitamina D, che aumenta ulteriormente l'assorbimento del calcio. La sindrome è spesso osservata in persone che assumono circa 2 grammi di calcio al giorno. I sintomi includono stanchezza, nausea e vomito, aumento della produzione di urine (poliuria) e insufficienza renale. 


11 di 100 Domande

In caso di fibrillazione ventricolare, la defibrillazione elettrica deve essere eseguita:














In caso di fibrillazione ventricolare, la defibrillazione elettrica deve essere eseguita Immediatamente (La risposta E è corretta). La fibrillazione ventricolare è facilmente riconoscibile per la sua frequenza cardiaca elevata (di solito superiore a 300 battiti al minuto) e per l'ampiezza e l'irregolarità del QRS. Questa tachiaritmia, dovuta alla contrazione rapida ed inefficace del cuore, può portare rapidamente all'arresto cardiocircolatorio. Pertanto, in caso di fibrillazione ventricolare (e in generale in caso di tachiaritmia con instabilità emodinamica), la prima manovra da effettuare è la defibrillazione elettrica, poiché si tratta di un'emergenza potenzialmente fatale.


12 di 100 Domande

La valutazione TC di un assistito evidenzia una dissecazione dell'aorta ascendente, senza coinvolgimento dell'arco aortico. Questo tipo di dissecazione, secondo la classificazione di DeBakey, e' definita:














La valutazione TC di un assistito evidenzia una dissecazione dell'aorta ascendente, senza coinvolgimento dell'arco aortico. Questo tipo di dissecazione, secondo la classificazione di DeBakey, è definita tipo II (La risposta E è corretta). La dissezione aortica acuta può essere classificata in due modi: la classificazione di DeBakey e quella di Stanford. La classificazione di DeBakey distingue tre tipi di dissezione: il tipo I, che parte dall'aorta ascendente e può estendersi oltre; il tipo II, che è confinato solo all'aorta ascendente; e il tipo III, che coinvolge l'aorta discendente a partire dall'origine dell'arteria succlavia sinistra. Il tipo III può essere suddiviso ulteriormente in IIIa, confinato all'aorta toracica, e IIIb, che si estende al di sotto del diaframma. All'opposto, la classificazione di Stanford divide le dissezioni aortiche acute in due tipi: il tipo A, che coinvolge l'aorta ascendente e l'arco (corrispondenti ai tipi DeBakey I e II), e il tipo B, che non interessa l'aorta ascendente (corrispondente al tipo DeBakey III). Invece di fornire una classificazione dettagliata come quella di DeBakey, la classificazione di Stanford offre una suddivisione più semplice basata sulla localizzazione della dissezione. Infine, è importante notare che entrambe le classificazioni sono utilizzate per descrivere la dissezione aortica acuta e possono essere utilizzate a seconda delle preferenze del medico.


13 di 100 Domande

A causa di una perforazione intestinale, un uomo sviluppa uno stato settico con insufficienza renale acuta. Oltre all'aumento della creatinina plasmatica, quale delle seguenti alterazioni plasmatiche o urinarie sara' verosimilmente presente?














A causa di una perforazione intestinale, un uomo sviluppa uno stato settico con insufficienza renale acuta. Oltre all'aumento della creatinina plasmatica, sarà presente acidosi metabolica (La risposta E è corretta). Il quesito riguarda le alterazioni laboratoristiche tipiche in caso di insufficienza renale acuta. Una delle alterazioni più comuni è l'aumento dei valori di creatininemia, che indica una riduzione della velocità di filtrazione glomerulare da parte del rene danneggiato. Altre alterazioni possono includere un aumento dei valori plasmatici di azotemia (spesso con rapporto BUN:creatinina nel siero > 20:1) (la risposta A non è corretta), un aumento dei valori di potassio (iperkaliemia) a causa di una ridotta escrezione di questo ione (la risposta D non è corretta), e alterazioni dei livelli di calcio, spesso con presenza di ipocalcemia (la risposta C non è corretta) dovuta a diverse cause come la diminuita sintesi di vitamina D o l'aumento dei valori di fosfatemia che porta al sequestro del calcio in circolo. Durante l'analisi delle urine in caso di insufficienza renale acuta pre-renale, può essere osservato un aumento del peso specifico (la risposta B non è corretta). Inoltre, in caso di insufficienza renale acuta è comune riscontrare acidosi metabolica ipercloremica, poiché il rene danneggiato perde la capacità di rimuovere gli acidi in maniera efficace.

 


14 di 100 Domande

Un uomo di 78 anni, costretto a letto da due settimane in seguito ad intervento di endoprotesi per frattura del collo femorale, presenta una lesione cutanea in regione sacrale, ovalare, a margini irregolari, di colorito rosso-violaceo, che non cambia colore alla digitopressione, senza segni di perdita di sostanza. Si tratta di:














Un uomo di 78 anni, costretto a letto da due settimane in seguito ad intervento di endoprotesi per frattura del collo femorale, presenta una lesione cutanea in regione sacrale, ovalare, a margini irregolari, di colorito rosso-violaceo, che non cambia colore alla digitopressione, senza segni di perdita di sostanza. Si tratta di lesione da pressione stadio I (la risposta C è corretta). La lesione descritta è compatibile con una lesione da pressione, poiché si trova in una zona del corpo soggetta a sfregamento e il paziente è stato a letto per un prolungato periodo di tempo. Per determinare lo stadio di una lesione da pressione, si utilizza di solito la classificazione NPUAP, che prevede 4 stadi: stadio 1 - cute integra, eritematosa, che non si sbianca alla digitopressione; stadio 2 – perdita dello strato epidermico con esposizione del derma sottostante, senza materiale necrotico alla base; stadio 3 – ulcera necrotica estesa fino al sottocute, con risparmio della fascia e dei tessuti sottostanti; stadio 4 – ulcera necrotica estesa oltre la fascia. In questo caso, poiché la cute è integra, il paziente presenta una lesione da pressione di stadio 1. Inoltre, l'eritema da pannolone solitamente ha margini netti (la risposta B non è corretta) e si presenta su base irritativa, mentre l'ematoma post-chirurgico dovrebbe avere un colore giallo-verde a causa della degradazione dell'emoglobina (la risposta D non è corretta). Infine, la dermatite da contatto mostrerebbe aspetti eczematosi, che qui sono assenti (la risposta A non è corretta).

 


15 di 100 Domande

Il trattamento della frattura di femore prossimale in eta' molto avanzata:














Il trattamento della frattura di femore prossimale in eta' molto avanzata è chirurgico in assenza di controindicazioni assolute all'intervento (la risposta B è corretta). Le fratture del femore prossimale sono classificate in cinque tipi: fratture del collo, della testa, sottocapitate, pertrocanteriche e sottotrocanteriche. Sono particolarmente comuni negli anziani. La classificazione di Garden è utilizzata per le fratture del collo femorale. L'opzione D deve essere esclusa poiché in alcune condizioni l'intervento chirurgico non è necessario. Anche l'opzione C va esclusa poiché il trattamento chirurgico ha risultati migliori se eseguito entro le prime 24 ore. Le opzioni A e E vanno escluse poiché il trattamento conservativo delle fratture del femore prossimale può causare dolore e complicanze a lungo termine, come l'osteonecrosi della testa femorale. L'opzione B è quindi corretta poiché, in assenza di controindicazioni assolute, l'opzione chirurgica è preferibile.


16 di 100 Domande

Un uomo di 82 anni esegue un elettrocardiogramma a 12 derivazioni che mostra un blocco di branca sinistra di nuovo riscontro (il reperto non era presente a un medesimo controllo eseguito 6 mesi prima). Egli è asintomatico. L'anamnesi è positiva per ipertensione arteriosa, per la quale assume un ACE-inibitore. Alla luce del riscontro di tale reperto, quale approfondimento diagnostico è consigliabile eseguire in prima battuta?














Un uomo di 82 anni esegue un elettrocardiogramma a 12 derivazioni che mostra un blocco di branca sinistra di nuovo riscontro (il reperto non era presente a un medesimo controllo eseguito 6 mesi prima). Egli è asintomatico. L'anamnesi è positiva per ipertensione arteriosa, per la quale assume un ACE-inibitore. Alla luce del riscontro di tale reperto,  è consigliabile eseguire ecocardiografia transtoracica (la risposta E è corretta). Un blocco di branca sinistra di nuova insorgenza, associato a dolore anginoso, deve farci sempre sospettare un infarto miocardico acuto, solitamente anteriore ed esteso. In questo caso, inoltre, il danneggiamento del sistema di conduzione può essere confermato attraverso una valutazione dell'ECG, utilizzando i criteri di Sgarmaxa-Smith per la diagnosi di infarto del miocardio in presenza di blocco di branca sinistro. È anche importante misurare gli enzimi di miocardionecrosi. Inoltre, se i sintomi lo richiedono, sarebbe opportuno sottoporre il paziente a coronarografia. Invece, se il paziente è asintomatico, il blocco potrebbe essere dovuto a una cardiopatia, come l'ipertensione arteriosa presente in anamnesi. In questo caso, l'ecocardiogramma è l'esame di primo livello più indicato per stabilirne la causa. Ulteriori metodiche di secondo livello, come la risonanza magnetica cardiaca e la scintigrafia miocardica, potrebbero essere necessarie in seguito. 


17 di 100 Domande

Per chemioterapia adiuvante si intende:














Per chemioterapia adiuvante si intende un trattamento chemioterapico somministrato a scopo precauzionale dopo un intervento chirurgico radicale (la risposta B è corretta). La terapia adiuvante è un trattamento chemioterapico che viene somministrato come precauzione dopo un intervento chirurgico radicale. Al contrario, la terapia neoadiuvante è un trattamento chemioterapico che viene somministrato prima dell'intervento chirurgico per ridurre le dimensioni del tumore e facilitare l'esecuzione di una chirurgia conservativa. Inoltre, la chemioterapia palliativa è un trattamento chemioterapico somministrato nelle fasi finali della malattia per alleviare i sintomi.


18 di 100 Domande

Un uomo caucasico di 60 anni, ex fumatore, lamenta persistenza di tosse da più di 4 mesi e viene sottoposto agli accertamenti del caso. Gli esami radiologici documentano una lesione polmonare periferica di circa 4 cm al polmone destro e diffuse metastasi epatiche. La tipizzazione istopatologica della lesione pone la diagnosi di carcinoma polmonare non a piccole cellule del tipo adenocarcinoma. Considerata la tipologia del tumore, in base alle conoscenze attuali, quali caratterizzazioni biomolecolari è più opportuno richiedere tra le seguenti per valutare la strategia terapeutica ottimale?














Un uomo caucasico di 60 anni, ex fumatore, lamenta persistenza di tosse da più di 4 mesi e viene sottoposto agli accertamenti del caso. Gli esami radiologici documentano una lesione polmonare periferica di circa 4 cm al polmone destro e diffuse metastasi epatiche. La tipizzazione istopatologica della lesione pone la diagnosi di carcinoma polmonare non a piccole cellule del tipo adenocarcinoma. Considerata la tipologia del tumore, in base alle conoscenze attuali, è opportuno richiedere EGFR, ALK, PDL1 (la risposta E è corretta). Per ottenere una terapia personalizzata per il carcinoma polmonare non a piccole cellule di tipo adenocarcinoma, è possibile effettuare l'analisi genetica del tumore. In generale, nel tumore del polmone vengono valutate le seguenti alterazioni: mutazione del gene EGFR, traslocazione del gene EML4-ALK, traslocazione del gene ROS1, mutazione V600E del gene BRAF, traslocazione del gene RET, traslocazione del gene NTRK, mutazione del gene KRAS, e espressione del PD-L1. La risposta E comprende tutte queste alterazioni. Inoltre, è importante ricordare che esistono farmaci specifici per le mutazioni di PD-L1 e ALK. Ad esempio, per PD-L1 si utilizza il Pembrolizumab, mentre per BRAF si utilizzano vemurafenib e dabrafenib. Per EGFR, sono disponibili Gefitinib, erlotinib, afatinib e osimertinib. Per HER2, si utilizza il Trastuzumab nel carcinoma gastrico metastatico e nel carcinoma mammario. Infine, la traslocazione Bcr-Abl è presente nella leucemia mieloide cronica e viene trattata con imatinib o derivati.


19 di 100 Domande

Ad un uomo di 61 anni, che ha eseguito accertamenti per il recente riscontro di ipertensione arteriosa, viene posta diagnosi di microcitoma polmonare metastatico. All'esame clinico PA 160/100, FC 58 BPM. Gli esami di laboratorio mostrano GB 11.000/mm3, Hb 11,7 g/dL, piastrine 205.000/mm3, azotemia 43 mg/dL, creatinina 0,92 mg/dL, Na 144 mEq/L, K 3,4 mEq/L, calcemia e fosfatemia nella norma, glicemia a digiuno 120 mg/dL. Qual è la causa più probabile della ipertensione arteriosa riscontrata?














Ad un uomo di 61 anni, che ha eseguito accertamenti per il recente riscontro di ipertensione arteriosa, viene posta diagnosi di microcitoma polmonare metastatico. All'esame clinico PA 160/100, FC 58 BPM. Gli esami di laboratorio mostrano GB 11.000/mm3, Hb 11,7 g/dL, piastrine 205.000/mm3, azotemia 43 mg/dL, creatinina 0,92 mg/dL, Na 144 mEq/L, K 3,4 mEq/L, calcemia e fosfatemia nella norma, glicemia a digiuno 120 mg/dL. La causa più probabile della ipertensione arteriosa riscontrata è la sindrome di Cushing paraneoplastica (la risposta C è corretta). Questo paziente oncologico si presenta con ipertensione, iperglicemia a digiuno, lieve anemia, ipernatriemia e lieve ipokaliemia. Non è stata riportata un'anamnesi positiva per diabete mellito e, pertanto, non è possibile fare una diagnosi solo in base all'iperglicemia a digiuno (la risposta D non è corretta). Non sono presenti nella descrizione del caso clinico valori di TSH o degli ormoni tiroidei e non ci sono elementi clinici che supportino una diagnosi di ipotiroidismo (la risposta A non è corretta). Alcuni tumori, tra cui i tumori polmonari, producono PTH-related Peptide (PTHrP) che può causare ipercalcemia, simile a quella causata dall'ormone PTH endogeno. Tuttavia, i livelli di calcio sierico del paziente sono nella norma (la risposta B non è corretta). La sindrome di Lambert-Eaton è una sindrome autoimmune, talvolta paraneoplastica, caratterizzata da ridotta trasmissione neuromuscolare e conseguente debolezza muscolare. Questa condizione non è correlata al quadro clinico descritto nel caso (la risposta E non è corretta). Invece, la presenza di ipertensione, iperglicemia a digiuno, ipernatriemia ed ipokaliemia potrebbe essere dovuta a una possibile sindrome di Cushing paraneoplastica, causata dalla secrezione di ACTH da parte della neoplasia, un'evenienza comune in caso di microcitoma. Si deve ricordare che, a dosaggi elevati, anche i glucocorticoidi come il cortisolo possono avere attività mineralcorticoide, causando non solo iperglicemia (tipica dell'eccesso di glucocorticoidi), ma anche ipertensione, ipernatriemia ed ipokaliemia. 


20 di 100 Domande

Una donna di 25 anni che presenta un fenomeno di Raynaud esegue degli esami per uno screening per malattie autoimmuni. I risultati degli esami evidenziano la presenza di anticorpi anti-nucleo (ANA) a titolo 1:640. Quale dei seguenti pattern ANA si associa tipicamente a sclerosi sistemica variante cutanea limitata?














Una donna di 25 anni che presenta un fenomeno di Raynaud esegue degli esami per uno screening per malattie autoimmuni. I risultati degli esami evidenziano la presenza di anticorpi anti-nucleo (ANA) a titolo 1:640. A sclerosi sistemica variante cutanea limitata si associa il pattern centromerico (la risposta C è corretta). Nel 95% dei casi di sclerosi sistemica o sclerodermia (SSc), i pazienti presentano anticorpi anti-nucleo (ANA) positivi, come nel caso della nostra paziente, che ha un titolo elevato di ANA. È possibile utilizzare l'immunofluorescenza indiretta per studiare i diversi pattern di presentazione degli ANA, che possono corrispondere a diverse entità patologiche, come indicato dall'International Consensus on ANA Patterns (ICAP). In corso di sclerosi sistemica, è possibile riscontrare diversi quadri di immunofluorescenza, tra cui omogeneo, granulare e nucleolare. Tuttavia, il pattern centromerico è quello associato in modo specifico alla variante cutanea limitata della sclerosi sistemica. Inoltre, è importante notare che gli ANA possono essere presenti in altre patologie oltre alla SSc. Infine, l'elevato titolo di ANA nella nostra paziente potrebbe essere indicativo di una forma grave di SSc.

 


21 di 100 Domande

Un uomo di 82 anni si reca nell'ambulatorio ''urgenze dermatologiche'' per la comparsa da circa 2 settimane di bolle a tetto teso su cute eritemato-edematosa alla radice di entrambi gli arti inferiori e al tronco, accompagnata da prurito e bruciore, in assenza di evidenti fattori scatenanti quali traumatismi, ustioni o assunzione di farmaci. La diagnosi più probabile è:














Un uomo di 82 anni si reca nell'ambulatorio ''urgenze dermatologiche'' per la comparsa da circa 2 settimane di bolle a tetto teso su cute eritemato-edematosa alla radice di entrambi gli arti inferiori e al tronco, accompagnata da prurito e bruciore, in assenza di evidenti fattori scatenanti quali traumatismi, ustioni o assunzione di farmaci. La diagnosi più probabile è Pemfigoide bolloso (la risposta A è corretta). Il pemfigoide bolloso è la risposta corretta poiché presenta bolle tese, prurito e talvolta anche un rash eritemato-pomfoide. Al contrario, l'Herpes zoster si manifesta con vescicole "a grappolo" e dolore neuropatico distribuito secondo un dermatomero(la risposta D non è corretta), il pemfigo volgare si presenta con bolle flaccide e aree disepitelizzate senza prurito né alterazioni eritemato-edematose(la risposta C non è corretta), l'eczema si manifesta con eritema, prurito, essudazione e talvolta anche vescicolazione ma non con bolle a tetto teso(la risposta B non è corretta), mentre l'orticaria si caratterizza per la comparsa di pomfi fugaci (che durano meno di 24 ore) senza lesioni bollose(la risposta E non è corretta). Inoltre, va sottolineato che il pemfigoide bolloso è l'unico tra queste opzioni ad essere caratterizzato da bolle tese. Infine, è importante ricordare che l'Herpes zoster, il pemfigo volgare, l'eczema e l'orticaria sono tutte risposte errate.


22 di 100 Domande

Un uomo di 60 anni, da circa 10 giorni, presenta una chiazza ovalare di circa 5 cm eritematosa con collaretto desquamativo periferico localizzata al tronco. Da due giorni comparsa di analoghe piccole chiazze eritematose sempre al tronco e alla radice degli arti. Si pone diagnosi di pitiriasi rosea. In base a tale diagnosi quale delle seguenti affermazioni è corretta?














Un uomo di 60 anni, da circa 10 giorni, presenta una chiazza ovalare di circa 5 cm eritematosa con collaretto desquamativo periferico localizzata al tronco. Da due giorni comparsa di analoghe piccole chiazze eritematose sempre al tronco e alla radice degli arti. Si pone diagnosi di pitiriasi rosea. In base a tale diagnosi è giusto affermare che la remissione è spontanea (la risposta E è corretta). La diagnosi di pitiriasi rosea di Gibert è abbastanza semplice, poiché si caratterizza per la comparsa di una chiazza eritematosa con collaretto periferico desquamante (nota come "chiazza madre"), seguita da chiazze di dimensioni inferiori su tronco e arti. Questa dermatosi ha un andamento autorisolutivo e regredisce in circa 8 settimane senza richiedere alcuna terapia specifica. Si ritiene che sia causata da una riattivazione di HHV-7 o HHV-6 e che la recidiva sia un evento abbastanza raro (la risposta B non è corretta). La psoriasi è una malattia cutanea cronica che si manifesta con lesioni eritematose e squamose. La variante guttata della psoriasi può talvolta essere confusa con la pitiriasi rosea, soprattutto in caso di forme atipiche (la risposta D non è corretta). La pitiriasi rosea, tuttavia, non è causata da miceti e non è associata alla riattivazione del virus HHV-8. La chiazza madre può assumere l'aspetto di una dermatofitosi, ma non è associata alla riattivazione del virus HHV-8 né allo sviluppo di sarcoma di Kaposi(la risposta C non è corretta). Il sarcoma di Kaposi è un tumore maligno dei tessuti molli che si verifica principalmente nei soggetti immunocompromessi, come i pazienti HIV+. Nei pazienti HIV+, il sarcoma di Kaposi è una delle malattie che definiscono l'AIDS (la risposta A non è corretta).


23 di 100 Domande

Per astenia moderata un uomo di 44 anni si sottopone ad esami ematochimici che documentano i seguenti valori di emocromo: Leucociti 11.400/mm3 (di cui granulociti neutrofili 8900/mm3), emoglobina 11,7 g/dL, MCV 87fL; piastrine 690.000/mm3. I valori sono confermati in due esami successivi. Quale dei seguenti esami è opportuno effettuare:














Per astenia moderata un uomo di 44 anni si sottopone ad esami ematochimici che documentano i seguenti valori di emocromo: Leucociti 11.400/mm3 (di cui granulociti neutrofili 8900/mm3), emoglobina 11,7 g/dL, MCV 87fL; piastrine 690.000/mm3. I valori sono confermati in due esami successivi. E' opportuno effettuare la ricerca delle mutazioni di JAK2V617F, CALR, MPL (la risposta D è corretta). Il paziente in questione presenta astenia e, secondo l'emocromo, un numero di leucociti leggermente superiore alla norma, una lieve anemia normocitica e un significativo aumento del numero di piastrine (trombocitosi o piastrinosi, con valori superiori a 450.000 piastrine/μl). Inizialmente si sospetta un quadro di trombocitemia essenziale, una sindrome mieloproliferativa caratterizzata da un numero estremamente elevato di piastrine (> 600.000 piastrine/μl) dovuto a mutazioni tipiche di JAK2 (soprattutto V617F, presente nel 50-60% dei casi), CALR (20-30%) e MPL (5%). La mutazione JAK2V617F è anche tipica della policitemia vera, che tuttavia si presenta solo in circa il 5% dei casi con mutazioni dell'esone 12 del gene stesso e di solito causa un quadro di eritrocitosi pura (la risposta C non è corretta). Al contrario, il riarrangiamento PML/RARα (conseguente alla traslocazione t15:17) è tipicamente osservato nei casi di leucemia acuta promielocitica, ma questa diagnosi è improbabile in questo caso poiché i pazienti con queste forme di leucemia presentano un numero ridotto di piastrine (trombocitopenia, con valori inferiori a 450.000 piastrine/μl) (la risposta E non è corretta). Non è necessario richiedere l'immunofenotipo linfocitario poiché non ci sono elementi clinici o laboratoristici che suggeriscano un disturbo della linea linfocitaria (la risposta A non è corretta). Infine, la mutazione KITD816V si trova nei pazienti con mastocitosi sistemica, che di solito si presenta con anemia, leucocitosi, trombocitopenia e livelli sierici elevati di istamina e triptasi(la risposta B non è corretta).


24 di 100 Domande

L'acido all-trans retinoico e il triossido d'arsenico sono utilizzati per il trattamento di:














L'acido all-trans retinoico e il triossido d'arsenico sono utilizzati per il trattamento di leucemia acuta promielocitica (la risposta B è corretta). L'acido all-trans retinoico (ATRA) si è dimostrato efficace nel trattamento della leucemia acuta promielocitica, riducendo significativamente la mortalità grazie alla sua capacità di promuovere la maturazione dei blasti presenti in quantità elevate nel sangue di questi pazienti. Inoltre, il triossido di arsenico può essere utilizzato come seconda linea di trattamento nei casi che non rispondono all'ATRA o come prima linea in combinazione con l'ATRA stesso. L'efficacia del triossido di arsenico si basa sulla sua capacità di colpire selettivamente le cellule leucemiche PML-RARα-positive. Tuttavia, queste molecole non sono utilizzate nei regimi terapeutici delle altre patologie menzionate (le risposte A, C, D, E non sono corrette).


25 di 100 Domande

Un uomo di 46 anni, con una storia clinica negativa per patologie di rilievo, giunge in Pronto Soccorso per la recente comparsa di sudorazione notturna, febbre (con Tc maggiore di 38,5°C) e dolore osseo diffuso (particolarmente intenso a livello della regione iliaca e delle coste, scarsamente responsivo ai FANS). All'emocromo si documenta: leucociti 3800/mm3, Hb 10,2 g/dL, PLT 73000/mm3. Tra gli esami ematochimici si nota LDH 740 UI/L. L'esame dello striscio ematico evidenzia blasti scarsamente differenziati. L'esame della biopsia osteomidollare conferma una massiva infiltrazione (maggiore di 80%) di blasti scarsamente differenziati. All'immunofenotipo i blasti esprimono CD41 e CD61. E' presente un grado moderato di fibrosi midollare. Quale è la diagnosi più probabile?














Un uomo di 46 anni, con una storia clinica negativa per patologie di rilievo, giunge in Pronto Soccorso per la recente comparsa di sudorazione notturna, febbre (con Tc maggiore di 38,5°C) e dolore osseo diffuso (particolarmente intenso a livello della regione iliaca e delle coste, scarsamente responsivo ai FANS). All'emocromo si documenta: leucociti 3800/mm3, Hb 10,2 g/dL, PLT 73000/mm3. Tra gli esami ematochimici si nota LDH 740 UI/L. L'esame dello striscio ematico evidenzia blasti scarsamente differenziati. L'esame della biopsia osteomidollare conferma una massiva infiltrazione (maggiore di 80%) di blasti scarsamente differenziati. All'immunofenotipo i blasti esprimono CD41 e CD61. E' presente un grado moderato di fibrosi midollare. La diagnosi più probabile è di leucemia acuta megacarioblastica (la risposta C è corretta). Il paziente del caso clinico, relativamente giovane, si presenta in Pronto Soccorso con sintomi sistemici (febbre, sudorazione notturna e dolori ossei diffusi scarsamente responsivi ai FANS) che suggeriscono un sospetto di neoplasia ematologica. L'emocromo del paziente è caratterizzato da leucopenia, anemia e piastrinopenia (un quadro di pancitopenia), inoltre, gli esami ematochimici mostrano un incremento dei valori di LDH. La pancitopenia associata ad un aumento dei valori di LDH sono tipiche di una neoplasia ematologica ad elevato indice proliferativo. Tuttavia, la diagnosi differenziale è ancora ampia. Lo striscio di sangue periferico del paziente mostra blasti scarsamente differenziati con una massiva infiltrazione alla biopsia osteomidollare (> 80%). Un numero così elevato di blasti esclude sia la sindrome mielodisplastica (la risposta E non è corretta) che i linfomi, poiché questi ultimi non sono caratterizzati dalla presenza di blasti (la risposta B non è corretta). La diagnosi differenziale si restringe dunque alla leucemia megacarioblastica acuta, alla leucemia mieloide cronica ed alla leucemia promielocitica acuta. In corso di leucemia promielocitica acuta e nelle fasi di crisi blastiche della leucemia mieloide cronica, è possibile riscontrare valori elevati di blasti alla biopsia osteomidollare. Tuttavia, le cellule blastiche del paziente presentano un immunofenotipo tipico della linea megacariocitica (CD41+, CD61+), escludendo le leucemie mieloide cronica e acuta promielocitica (le risposte A e D sono errate). Pertanto, la risposta corretta è la leucemia megacarioblastica acuta.

 


26 di 100 Domande

Un uomo di 46 anni si presenta dal medico lamentando episodi di cefalea associati a palpitazioni. Durante uno di questi episodi, riferisce di aver misurato la pressione arteriosa, trovandola elevata. Quali dei seguenti esami e' piu' opportuno prescrivere per un approfondimento diagnostico?














Un uomo di 46 anni si presenta dal medico lamentando episodi di cefalea associati a palpitazioni. Durante uno di questi episodi, riferisce di aver misurato la pressione arteriosa, trovandola elevata. E' opportuno prescrivere per un approfondimento diagnostico l'esame di metanefrine e catecolamine urinarie (la risposta B è corretta). La presentazione dei sintomi del paziente richiama immediatamente una classica ipertensione persistente. Inoltre, in un uomo di 46 anni, l'esame degli ormoni sessuali non è rilevante in questa situazione e va escluso come opzione (le risposte E e C non sono corretta). Inoltre, la sindrome di Cushing, che può causare ipertensione persistente, non è una prima opzione da considerare in assenza di ulteriori elementi (la risposta A non è corretta). Infine, l'insulinemia può essere presa in considerazione nello studio di un tumore neuroendocrino, tuttavia, i metaboliti delle catecolamine urinarie sono un indicatore più preciso per indagare la presenza di un feocromocitoma, una neoplasia delle cellule secernenti catecolamine che può causare ipertensione, palpitazioni e cefalea (la risposta D nn è corretta). Pertanto, la risposta corretta è la B.


27 di 100 Domande

Un uomo di 55 anni con diabete di tipo 2, sovrappeso (IMC 27,2 kg/m2), iperteso in trattamento con ramipril 10 mg/die, senza altre patologie note, finora ben controllato con la sola dieta e l'esercizio fisico, presenta i seguenti esami di controllo: emoglobina glicata 59 mmol/mol; creatinina 0,68 mg/dL; colesterolo totale 155 mg/dL; colesterolo HDL 62 mg/dL; trigliceridi 173 mg/dL; esame emocromocitometrico nella norma. Quale dei seguenti farmaci e' preferibile utilizzare?














Un uomo di 55 anni con diabete di tipo 2, sovrappeso (IMC 27,2 kg/m2), iperteso in trattamento con ramipril 10 mg/die, senza altre patologie note, finora ben controllato con la sola dieta e l'esercizio fisico, presenta i seguenti esami di controllo: emoglobina glicata 59 mmol/mol; creatinina 0,68 mg/dL; colesterolo totale 155 mg/dL; colesterolo HDL 62 mg/dL; trigliceridi 173 mg/dL; esame emocromocitometrico nella norma. E' preferibile utilizzare Metformina (la risposta D è corretta). Il caso clinico presentato riguarda un uomo diabetico di tipo 2 il cui unico valore considerabile fuori target e meritevole di terapia è quello dell'emoglobina glicata, che indica la situazione glicemica degli ultimi tre mesi. Fino ad ora, il paziente ha solo seguito una terapia comportamentale che si è rivelata inefficace, pertanto, secondo le linee guida, è necessario introdurre un agente ipoglicemizzante orale come prima linea di trattamento. Inoltre, l'insulina non è indicata in questa fase del diabete di tipo 2 poiché la situazione metabolica del paziente non giustifica la necessità di una terapia insulinica (la risposta A non è corretta). Invece, tra le risposte possibili, solo la metformina è raccomandata come prima linea di trattamento per il diabete di tipo 2, soprattutto per pazienti sovrappeso che si avvicinano per la prima volta alla terapia farmacologica ipoglicemizzante. Oltre a ciò, la glimepiride, appartenente alla classe delle sulfoniluree, può essere utilizzata come seconda linea o in associazione con un altro agente ipoglicemizzante orale. Il pioglitazone, un tiazolidinedione con azione insulino-sensibilizzante, può essere utilizzato soprattutto in combinazione con la metformina o una sulfonilurea. Infine, solo dopo l'insuccesso di tutti gli ipoglicemizzanti orali, si dovrà considerare la terapia insulinica.

 


28 di 100 Domande

Un uomo di 36 anni si presenta in ambulatorio riferendo che da un anno e mezzo tenta di avere un figlio, non ottenendo risultati. Egli riferisce disfunzione erettile e ridotto desiderio sessuale. All'esame obiettivo si evidenzia: altezza 192 cm, peso 107 Kg (IMC 29 kg/m2), scarsa presenza di peli corporei, testicoli di consistenza aumentata e di dimensioni ridotte, distribuzione adiposa di tipo ginoide. L'uomo porta in visione uno spermiogramma, che mostra assenza di spermatozoi nell'eiaculato e un profilo ormonale che mostra un quadro di ipogonadismo ipergonadotropo. Questi dati clinici e laboratoristici portano a sospettare con maggiore probabilita' una patologia genetica. Quale?














Un uomo di 36 anni si presenta in ambulatorio riferendo che da un anno e mezzo tenta di avere un figlio, non ottenendo risultati. Egli riferisce disfunzione erettile e ridotto desiderio sessuale. All'esame obiettivo si evidenzia: altezza 192 cm, peso 107 Kg (IMC 29 kg/m2), scarsa presenza di peli corporei, testicoli di consistenza aumentata e di dimensioni ridotte, distribuzione adiposa di tipo ginoide. L'uomo porta in visione uno spermiogramma, che mostra assenza di spermatozoi nell'eiaculato e un profilo ormonale che mostra un quadro di ipogonadismo ipergonadotropo. Questi dati clinici e laboratoristici portano a sospettare una Sindrome di Klinefelter (la risposta B è corretta). La sindrome di Klinefelter è una condizione genetica comune che causa ipogonadismo ipergonadotropo nel sesso maschile. Essa è causata dalla presenza di un cromosoma X extra e si manifesta con la disgenesia del tubulo seminifero e l'assenza di spermatogenesi, con conseguente spermiogramma totalmente privo di spermatozoi. La conferma diagnostica avviene attraverso l'analisi del cariotipo, che risulta 47, XXY. Altre condizioni genetiche come la sindrome di Kallman e la sindrome dell'X fragile sono anche associate ad ipogonadismo ma hanno caratteristiche e conseguenze diverse. La sindrome di Kallman si caratterizza per ipogonadismo ipogonadotropo, mentre la sindrome dell'X fragile è associata a ritardo mentale e infertilità nella donna a causa dell'insufficienza ovarica (le risposte A e D non sono corrette). La sindrome di Marfan invece non è associata ad ipogonadismo, è causata da una mutazione del gene fibrillina che causa difetti del tessuto connettivo e problemi di tipo cardiaco, osteomuscolare (la risposta E non è corretta). Infine la sindrome CHARGE causa difetti cardiaci e ipoplasia dei genitali ma non necessariamente ipogonadismo ipergonadotropo e spermiogramma privo di spermatozoi (la risposta C non è corretta).

 


29 di 100 Domande

Giunge all'attenzione del medico una donna di 60 anni affetta da cirrosi biliare primitiva. E' noto che i pazienti affetti da tale condizione, con il tempo, possono sviluppare un deficit delle vitamine liposolubili. Quale delle seguenti NON e' una vitamina liposolubile?














Giunge all'attenzione del medico una donna di 60 anni affetta da cirrosi biliare primitiva. E' noto che i pazienti affetti da tale condizione, con il tempo, possono sviluppare un deficit delle vitamine liposolubili. La vitamina C non è una vitamina liposolubile. La domanda presenta una nozione puramente nozionistica, pertanto facilmente risolvibile utilizzando l'acronimo ADEK. Inoltre, le vitamine si dividono in due grandi categorie: idrosolubili e liposolubili. Le vitamine di quest'ultima categoria, richiesta per rispondere correttamente alla domanda, sono solo 4, ovvero A, D, E e K (le risposte A, B, D, E non sono corrette). Con un minimo di intuito, tuttavia, è possibile giungere alla stessa conclusione, ovvero che la vitamina C, o acido ascorbico, è presente in agrumi e molti altri alimenti ricchi di acqua. Pertanto, potrebbe essere semplice giungere alla conclusione che non sia liposolubile, ma idrosolubile, e quindi non influenzata nell'assorbimento da condizioni patologiche come la cirrosi biliare primitiva che interferiscono con l'assorbimento dei grassi (la risposta C è corretta).


30 di 100 Domande

Un ragazzo di 15 anni, lamenta da circa 2 settimane, la comparsa di nausea e disfagia per cibi solidi associata a dolore toracoaddominale prevalentemente post-prandiale; in anamnesi viene riferita atopia con sporadiche riacutizzazioni asmatiche. A seguito di indicazioni del suo curante, egli assume un inibitore di pompa protonica (PPI) per 2 settimane, senza alcun beneficio. Effettua pertanto un esame endoscopico esofageo, che mostra a livello macroscopico la presenza di edema, anelli esofagei multipli concentrici (tracheizzazione esofagea), strie longitudinali ed essudati puntiformi. Quale delle seguenti patologie puo' essere piu' verosimilmente responsabile di tale quadro clinico-strumentale?














Un ragazzo di 15 anni, lamenta da circa 2 settimane, la comparsa di nausea e disfagia per cibi solidi associata a dolore toracoaddominale prevalentemente post-prandiale; in anamnesi viene riferita atopia con sporadiche riacutizzazioni asmatiche. A seguito di indicazioni del suo curante, egli assume un inibitore di pompa protonica (PPI) per 2 settimane, senza alcun beneficio. Effettua pertanto un esame endoscopico esofageo, che mostra a livello macroscopico la presenza di edema, anelli esofagei multipli concentrici (tracheizzazione esofagea), strie longitudinali ed essudati puntiformi. L'esofagite eosinofila può essere responsabile di tale quadro clinico-strumentale. Il ragazzo di 15 anni presenta sintomi di nausea, disfagia per cibi solidi, e dolore toraco-addominale post-prandiale, nonostante la terapia con IPP. Nonostante la storia di atopia, non vi sono altre patologie riferite. Il quadro clinico esclude la malattia da reflusso gastro-esofageo, poiché i sintomi non rispondono alla terapia con IPP e non presentano pirosi retrosternale (la risposta A non è corretta). Inoltre, le esofagiti da Candida e Herpes Simplex sono facilmente escluse poiché queste patologie sono tipiche di pazienti immunocompromessi e presentano quadri endoscopici differenti (la risposta C, D non è corretta). Il coinvolgimento dell'esofago in corso di morbo di Crohn è possibile, tuttavia dal punto di vista endoscopico si riscontrano più frequentemente ulcerazioni (la risposta E non è corretta). La presenza di una storia di atopia, scarsa risposta alla terapia con IPP e il quadro di tracheizzazione esofagea all'endoscopia indicano invece una esofagite eosinofila (la risposta B è corretta). 


31 di 100 Domande

A una donna di 38 anni viene posta diagnosi di carcinoma del colon prossimale. In anamnesi riferisce pregresso carcinoma ovarico trattato con terapia chirurgica. L'anamnesi familiare e' positiva per cancro del colon-retto (4 parenti affetti, di cui due, il fratello e una sua zia, diagnosticati in giovane eta', 22 e 28 anni, rispettivamente); in considerazione dell'anamnesi clinica e familiare, ella riferisce di effettuare uno screening con cadenza annuale mediante colonscopia, la quale non ha mai evidenziato la presenza di polipi del grande intestino. Quale sindrome eredo-familiare deve essere dapprima sospettata?














A una donna di 38 anni viene posta diagnosi di carcinoma del colon prossimale. In anamnesi riferisce pregresso carcinoma ovarico trattato con terapia chirurgica. L'anamnesi familiare e' positiva per cancro del colon-retto (4 parenti affetti, di cui due, il fratello e una sua zia, diagnosticati in giovane eta', 22 e 28 anni, rispettivamente); in considerazione dell'anamnesi clinica e familiare, ella riferisce di effettuare uno screening con cadenza annuale mediante colonscopia, la quale non ha mai evidenziato la presenza di polipi del grande intestino. Deve essere dapprima sospettata la sindrome di Lynch. L'associazione tra tumore del colon-retto e tumore ovarico, l'assenza di polipi alla colonscopia e un'anamnesi familiare positiva per tumore del colon retto, può indicare la presenza della sindrome di Lynch, una malattia ereditaria non poliposica del colon-retto. La sindrome di Lynch è causata da una mutazione nei geni coinvolti nel repair del mismatch (principalmente MSH2 e MLH1) che porta ad una instabilità dei microsatelliti. Esistono due tipi: il primo è caratterizzato da tumore al colon-retto, mentre il secondo include anche altri tipi di tumori, come quello all'endometrio, ovaio, stomaco, vie urinarie e vie biliari. La diagnosi può essere effettuata attraverso i criteri di Amsterdam, ovvero la presenza di tre o più parenti con carcinoma colorettale o un carcinoma associato alla sindrome di Lynch, carcinomi colorettali che coinvolgano almeno 2 generazioni e almeno un caso di carcinoma colorettale prima dei 50 anni. In aggiunta, la poliposi adenomatosa familiare (FAP) e le sue varianti come la sindrome di Gardner e la sindrome di Turcot, possono essere escluse grazie all'assenza di polipi alle colonscopie di screening. Infine, la sindrome di Birt-Hogg-Dubé si caratterizza per la sua variabilità fenotipica e comprende lesioni cutanee, renali e polmonari (la risposta C è corretta).


32 di 100 Domande

Un uomo di 55 anni viene valutato per una stipsi cronica. Tutti i seguenti sono predittori di un'origine organica della stipsi, TRANNE uno. Quale?














Un uomo di 55 anni viene valutato per una stipsi cronica. Tutte le opzioni di risposta sono predittori di un'origine organica della stipsi, tranne scomparsa del dolore dopo la defecazione (la risposta C è corretta).  La domanda esplora i "segnali di allarme" associati a una stipsi cronica che indicherebbero una causa organica piuttosto che funzionale. Ad esempio, la febbre può essere un sintomo di un processo infettivo infiammatorio come la colite da CMV, Campylobacter o malattie croniche infiammatorie intestinali (la risposta A non è corretta). In aggiunta, l'anoressia e l'ematochezia possono indicare un processo tumorale (la risposta E non è corretta). Inoltre, la presenza di dolore notturno che impedisce al paziente di riposare e lo sveglia durante la notte, di solito indica un problema organico e non funzionale (la risposta B non è corretta). I criteri di Roma sono basati sui sintomi per diagnosticare la sindrome dell'intestino irritabile, che può manifestarsi come stipsi cronica. Tali criteri richiedono la presenza di dolore addominale per almeno 1 giorno a settimana negli ultimi 3 mesi con almeno 2 dei seguenti criteri soddisfatti: Dolore correlato alla defecazione, cambiamento nella frequenza delle evacuazioni, cambiamento nella consistenza delle feci. (la risposta C è corretta).


33 di 100 Domande

Una donna di 76 anni, con pregressa tiroidite di Hashimoto e nota insufficienza mitralica moderata, asintomatica, si reca in visita cardiologica di controllo. L'elettrocardiogramma e' il seguente. Qual e' la diagnosi piu' probabile?

product image













Una donna di 76 anni, con pregressa tiroidite di Hashimoto e nota insufficienza mitralica moderata, asintomatica, si reca in visita cardiologica di controllo. La diagnosi più probabile è di Fibrillazione atriale (la risposta C è corretta). L'ECG mostra una tachicardia irregolare a QRS stretto. Ciò esclude la tachicardia ventricolare, che si presenta con un QRS largo (la risposta E non è corretta). Inoltre, non sono osservabili alterazioni del tratto ST indicative di ischemia. Se ci fosse stata un'ischemia posteriore, infatti, si sarebbe potuto notare un sottoslivellamento speculare nelle derivate anteriori V1-V2 (la risposta B non è corretta). Per giunta, nel BAV di II grado tipo Mobitz 1 dovremmo osservare intervalli P-P regolari, con progressivo allungamento del PR fino alla comparsa di un'onda P non condotta ai ventricoli (la risposta A non è corretta). Inoltre, nel flutter atriale dovremmo osservare onde P "a dente di sega" con assenza di linea isoelettrica tra un'onda e l'altra, che in questo ECG non sono evidenti (la risposta D non è corretta). Siamo quindi di fronte ad un caso di fibrillazione atriale, tra le cui cause ricordiamo proprio l'ipertiroidismo e l'insufficienza mitralica. 

 


34 di 100 Domande

Quale di questi NON e' un effetto collaterale frequente dei diuretici tiazidici:














Non è un effetto collaterale frequente dei diuretici tiazidici l'ipernatriemia (la risposta A è corretta). I diuretici tiazidici possono causare una serie di effetti collaterali, che possono essere divisi in due categorie:

-ipotensione, iponatremia, e ipokaliemia; 

-iperuricemia, iperlipidemia, iperglicemia e ipercalcemia.

Inoltre, a differenza delle altre classi di diuretici, questi farmaci sono utilizzati anche nella prevenzione della litiasi calcica.


35 di 100 Domande

Un uomo di 36 anni, fumatore, con habitus longilineo, viene portato in Pronto Soccorso per dolore acuto lacerante in sede toracica e interscapolare insorto improvvisamente durante una partita di basket. Pressione arteriosa 160/90mmHg, frequenza cardiaca 100 bpm, saturazione di ossigeno 98%. Quale tra le seguenti e' la diagnosi piu' probabile?














Un uomo di 36 anni, fumatore, con habitus longilineo, viene portato in Pronto Soccorso per dolore acuto lacerante in sede toracica e interscapolare insorto improvvisamente durante una partita di basket. Pressione arteriosa 160/90mmHg, frequenza cardiaca 100 bpm, saturazione di ossigeno 98%. La diagnosi più probabile è Dissecazione aortica acuta (la risposta A è corretta). La fibrillazione ventricolare si manifesta con una perdita di coscienza improvvisa ed è caratterizzata da una frequenza cardiaca maggiore di 300 bpm (la risposta C non è corretta). Invece, la fibrillazione atriale, solitamente associata a frequenze cardiache più elevate, si manifesta con sintomi principali quali palpitazioni e malessere (lar risposta E non è corretta). La colecistite acuta, in aggiunta, si presenta con dolore nel quadrante superiore destro dell'addome accompagnato da febbre, nausea e vomito (la rispota D non è corretta). L'edema polmonare acuto, inoltre, si evidenzia con una dispnea grave e una riduzione della saturazione di ossigeno (la risposta B non è corretta). Il dolore descritto, inoltre, è tipico della dissezione aortica acuta e fattori di rischio come il fumo e l'habitus longilineo (associato alla sindrome di Marfan) sono presenti. 


36 di 100 Domande

Quale di questi farmaci ha dimostrato di ridurre il tasso di recidive dopo un evento di pericardite acuta?














Il farmaco che ha dimostrato di ridurre il tasso di recidive dopo un evento di pericardite acuta è la Colchicina (la risposta D è corretta). La colchicina è l'unico farmaco efficace nella prevenzione delle recidive nella terapia della pericardite acuta. Inoltre, la terapia di prima linea prevede l'utilizzo di un antinfiammatorio non steroideo, come l'ibuprofene, per ridurre il dolore e l'infiammazione. Tuttavia, in caso di controindicazioni ai farmaci di prima linea o nelle forme refrattarie, dopo aver escluso una causa infettiva, si può aggiungere un corticosteroide a basso dosaggio. In aggiunta, è importante notare che la clorochina, un antimalarico, furosemide e paracetamolo non sono utilizzati in questo contesto (le risposte A, B, C, E non sono corrette).


37 di 100 Domande

Uomo di 60 anni, iperteso, dislipidemico, presenta dolore toracico, sudorazione profusa e costrizione al giugulo. Pressione arteriosa 150/90 mmHg, saturazione di ossigeno 97%. L'elettrocardiogramma e' il seguente. In relazione al sospetto clinico, qual e' il prossimo step diagnostico-terapeutico?

product image













Uomo di 60 anni, iperteso, dislipidemico, presenta dolore toracico, sudorazione profusa e costrizione al giugulo. Pressione arteriosa 150/90 mmHg, saturazione di ossigeno 97%. In relazione al sospetto clinico, lo step diagnostico-terapeutico prevede Coronarografia in emergenza (minore di 2h) (la risposta D è corretta). L'ECG presenta un evidente sovraslivellamento del tratto ST nelle derivazioni inferiori (DII-DIII-AVF) con specularità in sede anterolaterale (sottoslivellamento del tratto ST da V1 a V4 e in D1-AVL). Ciò ci permette di fare una diagnosi di infarto acuto del miocardio con sovraslivellamento del tratto ST (STEMI) inferiore. Inoltre, il paziente deve essere indirizzato entro 2 ore verso la sala di emodinamica per una più precoce rivascolarizzazione al fine di ridurre il danno ischemico a carico del muscolo cardiaco (la risposta C non è corretta). Per quanto riguarda le opzioni errate, non dobbiamo attendere gli indici di miocardionecrosi (la risposta B non è corretta) nè sottoporre il paziente ad angio-TC del torace, dal momento che la diagnosi è stabilita già con il solo tracciato elettrocardiografico (la risposta A non è corretta). In aggiunta, l'opzione E fa riferimento a un quadro di sospetta miocardite, il quale è meno probabile data la epidemiologia del paziente (anziano con plurimi fattori di rischio). Perciò la risposta corretta è la D.


38 di 100 Domande

Quale di questi NON e' un comune effetto collaterale degli ACE-inibitori:














Non è un comune effetto collaterale degli ACE-inibitori il Fenomeno di Raynaud (la risposta E è corretta). Gli ACE-inibitori possono causare diverse reazioni avverse, tra cui l'iperkaliemia a causa dell'inibizione del sistema renina-angiotensina-aldosterone. Inoltre, possono causare tosse e, raramente, angioedema acuto dovuti alla ridotta degradazione della bradichinina. Inoltre, questi farmaci possono causare un aumento della creatininemia, poiché riducono il flusso sanguigno nelle arterie renali attraverso un fenomeno di vasodilatazione, soprattutto a livello dell'arteriola efferente del glomerulo. Al contrario, il fenomeno di Raynaud è tipicamente un effetto collaterale della terapia con betabloccanti. 


39 di 100 Domande

Una donna di 38 anni, apparentemente sana, dopo un viaggio aereo Hong Kong - Roma in classe economica, all'arrivo in aeroporto sviluppa sincope seguita da dispnea con riscontro obiettivo di ipotensione. Portata subito al Pronto Soccorso dell'aeroporto, l'elettrocardiogramma mostra tachicardia sinusale, BBDx incompleto con onde T precordiali negative. Qual e' la diagnosi piu' probabile?














Una donna di 38 anni, apparentemente sana, dopo un viaggio aereo Hong Kong - Roma in classe economica, all'arrivo in aeroporto sviluppa sincope seguita da dispnea con riscontro obiettivo di ipotensione. Portata subito al Pronto Soccorso dell'aeroporto, l'elettrocardiogramma mostra tachicardia sinusale, BBDx incompleto con onde T precordiali negative. La diagnosi più probabile è di embolia polmonare acuta da trombosi venosa profonda (la risposta D è corretta). La sintomatologia tipica come dispnea e prelipotimia/sincope, associata talvolta a dolore toracico ed emottisi, può fare sospettare una tromboembolia polmonare. Inoltre, la presenza di segni come tachicardia sinusale e ipotensione aumentano questa probabilità. L'immobilità prolungata come durante un volo intercontinentale rappresenta un ulteriore fattore di rischio. Non si può attribuire la clinica ad una semplice sincope vaso-vagale (la risposta C non è corretta) o ad una labirintite acuta che si manifesterebbe con vertigini (la risposta E non è corretta). Nel caso clinico in questione, poiché si parla di tachicardia sinusale e non ventricolare, si possono escludere immediatamente: tachicardia ventricolare da cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro e miocardite acuta virale con tachicardia ventricolare sostenuta (le risposte A e B non sono corrette).


40 di 100 Domande

Uomo di 20 anni di eta' mai fumatore presenta dispnea e respiro sibilante insorti acutamente in pieno benessere dopo attivita' fisica intensa. Quale tra le seguenti condizioni cliniche e' la piu' probabile?














Uomo di 20 anni di eta' mai fumatore presenta dispnea e respiro sibilante insorti acutamente in pieno benessere dopo attivita' fisica intensa. La condizioni cliniche più probabile è la riacutizzazione asmatica da sforzo (la rispsota C è corretta). Nonostante il paziente sia di sesso maschile, si può escludere una forma rara di pneumotorace secondario spontaneo, noto come pneumotorace catameniale, poiché questa condizione si verifica solo durante la mestruazione in pazienti femmine affette da endometriosi a localizzazione toracica (la risposta E non è corretta). Inoltre, essendo il paziente giovane e privo di patologie in anamnesi, si possono escludere ragionevolmente l'embolia polmonare acuta (a meno di condizioni trombofiliche congenite) e l'edema polmonare acuto di natura cardiogena (le risposte A e B non sono corrette). La polmonite acquisita in comunità non si presenta di solito con dispnea conseguente allo sforzo e sarebbe accompagnata da febbre elevata (la risposta D non è corretta). Invece, la presenza di respiro sibilante e la comparsa di dispnea dopo sforzo in un soggetto giovane e sano indicano una possibile diagnosi di riacutizzazione asmatica da sforzo. La causa potrebbe essere un fattore scatenante, come lo sforzo fisico, che in pazienti predisposti può causare broncocostrizione e comparsa di respiro sibilante.


41 di 100 Domande

Viene eseguita a scopo diagnostico una toracentesi su un versamento pleurico monolaterale. L'analisi di laboratorio del liquido pleurico identifica un essudato, con maggiore di 80% di linfociti tra tutte le cellule, con una normale concentrazione di NT-proBNP ed assenza di eosinofili. Tra le seguenti qual e' la causa piu' probabile di questo versamento pleurico:














Viene eseguita a scopo diagnostico una toracentesi su un versamento pleurico monolaterale. L'analisi di laboratorio del liquido pleurico identifica un essudato, con maggiore di 80% di linfociti tra tutte le cellule, con una normale concentrazione di NT-proBNP ed assenza di eosinofili. La causa più probabile di questo versamento pleurico è la pleurite tubercolare (la risposta D è corretta). La domanda potrebbe sembrare complessa, ma in realtà si può risolvere facilmente. Invece di conoscere la composizione precisa del versamento pleurico tubercolare, è sufficiente capire che nessuna delle altre opzioni proposte è corretta. L'emotorace può essere escluso perché il testo indica una percentuale elevata di linfociti tra le cellule presenti, mentre l'emotorace ha come caratteristica principale la presenza di emazie. Inoltre, opzioni come la SCC, la cirrosi epatica e la sindrome nefrosica causano tutte versamenti trasudativi e non essudativi. Il trasudato è povero di proteine ed elementi cellulari rispetto all'essudato, che contiene una quantità significativa di proteine, cellule e cataboliti dei tessuti lesi. Perciò, la risposta corretta è pleurite tubercolare.


42 di 100 Domande

A un uomo di 74 anni viene fatta diagnosi di polmonite acquisita in comunita'. Sulla base del punteggio prognostico CURB-65 il medico di Pronto Soccorso decide, dopo aver impostato un'adeguata terapia antibiotica empirica, di dimetterlo e trattarlo a domicilio. L'acronimo inglese CURB-65 indica:














A un uomo di 74 anni viene fatta diagnosi di polmonite acquisita in comunita'. Sulla base del punteggio prognostico CURB-65 il medico di Pronto Soccorso decide, dopo aver impostato un'adeguata terapia antibiotica empirica, di dimetterlo e trattarlo a domicilio. L'acronimo inglese CURB-65 indica: confusione mentale - azoto ureico - frequenza respiratoria - pressione arteriosa sistemica - eta' maggiore o uguale a 65 anni (la risposta E è corretta). Il CURB-65 è uno score clinico utilizzato per valutare la necessità di ospedalizzare o meno un paziente con polmonite acquisita in comunità (CAP). Esso si basa su cinque parametri facili da ricordare, rappresentati dalle iniziali dell'acronimo: Confusione (C), Urea superiore a 7mmol/L o BUN superiore a 19mg/dL (U), Frequenza respiratoria maggiore di 30/minuto (R), Pressione sanguigna sistolica inferiore o uguale a 90mmHg o diastolica inferiore o uguale a 60mmHg (B), Età maggiore di 65 anni (A). Ogni parametro assegna un punto e se il punteggio totale è uguale o superiore a 2, si raccomanda l'ospedalizzazione del paziente. In realtà, se si considera solo la risposta B, si può notare che le opzioni possibili sono confusione mentale e cefalea. Tuttavia, poiché una alterazione dell'attenzione e del sensorio è comune in qualsiasi infezione, mentre la cefalea è più tipica di un'infezione del sistema nervoso centrale, si può escludere quest'ultima opzione. Pertanto, rimangono solo due opzioni possibili da considerare e la risposta corretta è la E. 


43 di 100 Domande

Un uomo di 46 anni rientra da un breve viaggio di lavoro a Dakar in Senegal. Riferisce di aver alloggiato in un albergo di lusso, effettuando spostamenti in taxi da e per l'aeroporto internazionale. Dopo 10 giorni dal rientro in Italia compaiono dolorimuscoloscheletrici, modesta tosse secca e febbre fino a 38 gradi C. Egli decide spontaneamente di assumere amoxicillina/acido clavulanico e paracetamolo che aveva a casa con i quali avverte miglioramento clinico e risulta apiretico a distanza di 6 ore dall'assunzione dei due farmaci. Due giorni dopo l'inizio del trattamento si rende conto di aver terminato amoxicillina/acido clavulanico e decide di contattare il proprio medico. Cosa dovrebbe fare il medico in via prioritaria?














Un uomo di 46 anni rientra da un breve viaggio di lavoro a Dakar in Senegal. Riferisce di aver alloggiato in un albergo di lusso, effettuando spostamenti in taxi da e per l'aeroporto internazionale. Dopo 10 giorni dal rientro in Italia compaiono dolorimuscoloscheletrici, modesta tosse secca e febbre fino a 38 gradi C. Egli decide spontaneamente di assumere amoxicillina/acido clavulanico e paracetamolo che aveva a casa con i quali avverte miglioramento clinico e risulta apiretico a distanza di 6 ore dall'assunzione dei due farmaci. Due giorni dopo l'inizio del trattamento si rende conto di aver terminato amoxicillina/acido clavulanico e decide di contattare il proprio medico. Il medico in via prioritaria, raccolta l'anamnesi, dovrebbe inviarlo a eseguire urgentemente striscio sottile e goccia spessa per malaria (la risposta D è corretta).  In caso di sintomatologia febbrile rientrata da un viaggio in una zona endemica, la malaria dovrebbe sempre essere presa in considerazione come causa potenziale. La possibilità di contrarre la malaria è maggiore in Africa, ma anche in Paesi del Sud-est asiatico, Medio Oriente, Asia Centrale, Pacifico occidentale e America centrale e meridionale (le risposte B e C non cono corrette). Inoltre, la raccolta anamnestica è essenziale per determinare se la malaria sia la causa della malattia. Anche se il paziente ha preso una profilassi antimalarica, non esiste una profilassi al 100% efficace, perciò non è possibile escludere la possibilità di malaria (la risposta A non è corretta). Pur essendo la Dengue un'altra patologia da tenere in considerazione, la malaria rimane prioritaria poiché è trattabile con una terapia specifica e può causare complicanze più severe, richiedendo quindi un tempestivo intervento (la risposta E non è corretta). Per diagnosticare la malaria, è necessario eseguire l'esame microscopico di striscio sottile e goccia spessa, pertanto la risposta corretta per questa domanda è la D.


44 di 100 Domande

Si decide di somministrare a un paziente ''a rischio'' una profilassi pre-esposizione (PrEP) per prevenire l'infezione da HIV. Quale tra i seguenti farmaci (o combinazione di farmaci) e' raccomandato?














Si decide di somministrare a un paziente ''a rischio'' una profilassi pre-esposizione (PrEP) per prevenire l'infezione da HIV. I farmaci raccomandati sono Tenofovir / Emtricitabina (la risposta D è corretta). La PrEP (Profilassi Pre-Esposizione) consiste nell'uso di un farmaco a base di tenofovir/emtricitabina e mira a prevenire l'acquisizione di HIV nei soggetti ad alto rischio. Gli studi hanno esaminato due metodi d'uso: continuativo (giornaliero) ed intermittente (solo in caso di esposizione). Se adottato correttamente, questo metodo può ridurre significativamente la trasmissione del virus. 


45 di 100 Domande

Ragazza di 16 anni, da circa 1 settimana presenta rialzo termico ad andamento remittente associato ad astenia, inappetenza, vomito e faringodinia. Giunge in Pronto Soccorso per contrazione della diuresi; agli esami urgenti riscontro di insufficienza renale (creatininemia 1,6 mg/dL) con esame urine caratterizzato da macroematuria, cilindri eritrocitari e proteinuria. Fra gli altri esami si segnala urea 78 mg/dL, potassiemia 4,5 mEq/L, bicarbonati venosi 25 mEq/L, emoglobina 11,6 g/dL, globuli bianchi 8.000/mm3. All'ingresso in reparto e' in buone condizioni generali, di rilievo solo ipertrofia tonsillare. All'ecografia addome i reni risultano globosi, di dimensioni nei limiti con spessore corticale conservato ma lievemente iperecogeno. Quale diagnosi e' piu' probabile?














Ragazza di 16 anni, da circa 1 settimana presenta rialzo termico ad andamento remittente associato ad astenia, inappetenza, vomito e faringodinia. Giunge in Pronto Soccorso per contrazione della diuresi; agli esami urgenti riscontro di insufficienza renale (creatininemia 1,6 mg/dL) con esame urine caratterizzato da macroematuria, cilindri eritrocitari e proteinuria. Fra gli altri esami si segnala urea 78 mg/dL, potassiemia 4,5 mEq/L, bicarbonati venosi 25 mEq/L, emoglobina 11,6 g/dL, globuli bianchi 8.000/mm3. All'ingresso in reparto è in buone condizioni generali, di rilievo solo ipertrofia tonsillare. All'ecografia addome i reni risultano globosi, di dimensioni nei limiti con spessore corticale conservato ma lievemente iperecogeno. La diagnosi più probabile è di Glomerulonefrite ad IgA (la risposta C è corretta). Il caso descritto presenta una insufficienza renale causata da glomerulonefrite, come evidenziato dalla presenza di proteinuria e ematuria. Ciò ci indica che la glomerulonefrite ad IgA è l'unica opzione possibile tra quelle proposte. La presenza di cilindri eritrocitari indica che la fonte del sanguinamento è glomerulare, per cui è possibile escludere la cistite emorragica (la risposta A non è corretta). La pielonefrite acuta è caratterizzata dalla leucocituria e dal rialzo degli indici di flogosi, entrambi assenti nel caso descritto, inoltre la causa della febbre è probabilmente attribuibile alla faringotonsillite (la risposta E non è corretta). La nefrite interstiziale è rara nel presentare cilindri eritrocitari al sedimento, mentre è più comune il riscontro di eosinofilia ed eosinofiluria (la risposta B non è corretta). La glomerulonefrite da deposito di IgA si manifesta tipicamente con ematuria, ha un picco di insorgenza nell'adolescenza-prima età adulta, e spesso insorge dopo una malattia infettiva, simile alla glomerulonefrite post-infettiva ma con un esordio più precoce. La biopsia renale mostra depositi granulari di IgA e di complemento.


46 di 100 Domande

Una donna di 30 anni si presenta in Pronto Soccorso in seguito al riscontro, da qualche giorno, di iperpiressia con brividi scuotenti associata a fortissimo dolore in zona lombare destra. Il dolore risulta non responsivo alle comuni terapie antiinfiammatorie, e negli ultimi giorni ha riferito anche la comparsa di disuria e stranguria. In Pronto Soccorso si presenta vigile, collaborante e orientata, eupnoica. PA 126/67 mmHg, FC 90 bpm. temperatura corporea 38,5 gradi C. All'esame obiettivo si rileva addome dolente alla palpazione su tutti i quadranti, segno di Blumberg debolmente positivo, segno di Giordano positivo a destra. Agli esami ematochimici: creatininemia 0,77 mg/dL, urea 25 mg/dL, proteina C reattiva 9,85 mg/dL, GB 12.910/mm3, Hb 12,7 g/dL, transaminasi nella norma. Allo stick urine: sangue piu' piu', proteine piu' piu', leucociti piu' piu' piu'. L'ecografia renale esclude idronefrosi mono- o bilaterale delle vie urinarie, mentre all'ecocolorDoppler i reni risultano ben perfusi con indici di resistenza nella norma. Quale diagnosi e' la piu' probabile?














Una donna di 30 anni si presenta in Pronto Soccorso in seguito al riscontro, da qualche giorno, di iperpiressia con brividi scuotenti associata a fortissimo dolore in zona lombare destra. Il dolore risulta non responsivo alle comuni terapie antiinfiammatorie, e negli ultimi giorni ha riferito anche la comparsa di disuria e stranguria. In Pronto Soccorso si presenta vigile, collaborante e orientata, eupnoica. PA 126/67 mmHg, FC 90 bpm. temperatura corporea 38,5 gradi C. All'esame obiettivo si rileva addome dolente alla palpazione su tutti i quadranti, segno di Blumberg debolmente positivo, segno di Giordano positivo a destra. Agli esami ematochimici: creatininemia 0,77 mg/dL, urea 25 mg/dL, proteina C reattiva 9,85 mg/dL, GB 12.910/mm3, Hb 12,7 g/dL, transaminasi nella norma. Allo stick urine: sangue piu' piu', proteine piu' piu', leucociti piu' piu' piu'. L'ecografia renale esclude idronefrosi mono- o bilaterale delle vie urinarie, mentre all'ecocolorDoppler i reni risultano ben perfusi con indici di resistenza nella norma. La diagnosi epiù probabile è di Pielonefrite acuta (la risposta B è corretta). I dati presenti ci permettono di individuare la risposta corretta alla domanda in questione: abbiamo una paziente con febbre accompagnata da brividi scuotenti, conta dei globuli bianchi elevata e indici di flogosi, e leucociti presenti nelle urine. Questi elementi, da soli, ci permettono di orientarci verso un quadro infettivo come risposta possibile. Inoltre, possiamo escludere altre opzioni come ad esempio l'IRA causata da problemi emodinamici in quanto non spiegherebbe la presenza della febbre con brividi; la paziente presenta una emodinamica stabile, funzione renale normale e non ci sono segni di infarto renale. L'ostruzione nefropatica può essere esclusa per la mancanza di idronefrosi, per giunta, l'insufficienza renale cronica non sembra essere correlata con i sintomi presenti.


47 di 100 Domande

Un uomo di 64 anni giunge all'attenzione medica riferendo comparsa da circa 2 settimane di dolore e rigidita' ai cingoli pelvico e scapolare. Si pone sospetto di polimialgia reumatica. Quale dei seguenti riscontri agli esami ematochimici e sierologici NON si osserva mai nei soggetti affetti da polimialgia reumatica?














Un uomo di 64 anni giunge all'attenzione medica riferendo comparsa da circa 2 settimane di dolore e rigidita' ai cingoli pelvico e scapolare. Si pone sospetto di polimialgia reumatica. Nei soggetti affetti da polimialgia reumatica non si osserva mai consumo delle frazioni C3 e C4 del complemento (la risposta D è corretta). La domanda trattava una patologia infiammatoria conosciuta come polimialgia reumatica (PMR). La PMR è caratterizzata da dolore muscolare ai cingoli e rigidità, associati a livelli elevati di reattanti di fase acuta come VES e PCR (la risposta C non è corretta). Inoltre, essendo una patologia infiammatoria sistemica, è comune riscontrare un'anemia normocromica e normocitica, tipica delle patologie infiammatorie croniche (la risposta E non è corretta). La PMR va distinta da altre patologie infiammatorie come la polimiosite e la dermatomiosite, che presentano livelli elevati di enzimi muscolari e sono pertanto facili da differenziare (la risposta A non è corretta). Non si riscontra invece tipicamente positività agli anticorpi anti-nucleo o un'ipocomplementemia in corso di PMR, fattori invece tipici del lupus eritematoso sistemico (la risposta B non è corretta). 


48 di 100 Domande

Un uomo di 27 anni giunge all'attenzione del medico presentando da circa 6 mesi rachialgia infiammatoria lombare e dolore alternante ai glutei. Agli esami ematici vi e' una modesta elevazione di VES e PCR. Una RM mostra un quadro di sacroileite. Si pone il sospetto di spondilite anchilosante. Quale delle seguenti varianti dell'HLA si associa a tale patologia?














Un uomo di 27 anni giunge all'attenzione del medico presentando da circa 6 mesi rachialgia infiammatoria lombare e dolore alternante ai glutei. Agli esami ematici vi è una modesta elevazione di VES e PCR. Una RM mostra un quadro di sacroileite. Si pone il sospetto di spondilite anchilosante. Le varianti di HLA-B27 si associano a tale patologia (la risposta E è corretta). In circa il 90% dei casi, l'allele HLA-B27 è presente nei pazienti di razza bianca con spondilite anchilosante. Tuttavia, una piccola percentuale della popolazione generale, in base all'etnia, presenta questa variante. In aggiunta, vi è una forte associazione tra la patologia e la presenza dell'allele HLA-B27. Nonostante ciò, l'assenza di questa variante non esclude la diagnosi di spondilite anchilosante.


49 di 100 Domande

Una donna di 70 anni si presenta in ambulatorio accompagnata dal marito. Il marito racconta che la moglie da due anni manifesta aggressivita', disinibizione, disturbo di attenzione. Ha perso progressivamente interesse per la cura della persona e dell'igiene personale. Il fratello maggiore e la madre hanno presentato un quadro clinico simile in eta' presenile. Quale delle seguenti ipotesi diagnostiche puo' essere suggerita in prima istanza dall'anamnesi?














Una donna di 70 anni si presenta in ambulatorio accompagnata dal marito. Il marito racconta che la moglie da due anni manifesta aggressivita', disinibizione, disturbo di attenzione. Ha perso progressivamente interesse per la cura della persona e dell'igiene personale. Il fratello maggiore e la madre hanno presentato un quadro clinico simile in eta' presenile. In prima istanza dall'anamnesi può essre suggerita demenza frontotemporale, variante frontale (la risposta E è corretta). La demenza fronto-temporale di Pick, descritta nel caso clinico, è caratterizzata da disturbi del comportamento, del linguaggio e disturbi psichiatrici come alterazioni della personalità, impulsività e perdita dell'inibizione. La terapia consiste in sostegno e l'utilizzo di antipsicotici in caso di comportamenti aggressivi. La malattia è caratterizzata dalla presenza di cellule di Pick, rigonfiamenti dei neuroni del lobo frontale, e corpi di Pick, inclusioni citoplasmatiche del lobo temporale. Inoltre, spesso è familiare e si manifesta in età più giovane rispetto alla malattia di Alzheimer, tra i 45 e i 65 anni. La prognosi è infausta con una sopravvivenza tra 2 e 5 anni dopo la diagnosi. Invece, la demenza a corpi di Lewy è caratterizzata da parkinsonismo, allucinazioni visive o alterazioni dell'attenzione e del livello di coscienza (la risposta B non è corretta). Inoltre, la malattia di Alzheimer in fase iniziale può essere caratterizzata da alterazioni del comportamento e alterazioni mnesiche, in particolare a carico della memoria di fissazione (la risposta A non è corretta). Invece, l'afasia primaria progressiva è un disturbo progressivo del linguaggio che si differenzia dalla demenza semantica per la presenza di una grave afasia e l'assenza di alterazioni del comportamento e disturbi della personalità (la risposta C non è corretta). Infine, la Degenerazione cortico-basale (DCB) è una malattia neurodegenerativa rara e progressiva, causata dalla perdita di alcune aree cerebrali, come la corteccia cerebrale e i gangli della base, con conseguenti sintomi quali alterazioni del movimento, equilibrio, vista, linguaggio e deglutizione (la risposta D non è corretta).

 


50 di 100 Domande

Una donna di 30 anni si presenta in ambulatorio riferendo la comparsa progressiva di diplopia, particolarmente invalidante alla sera. Talvolta lamenta anche difficolta' nella masticazione, che sente ''faticosa''. Ha effettuato una TC del torace con mezzo di contrasto che ha evidenziato la presenza di un timoma. Quale tra le seguenti combinazioni di diagnosi/terapia di prima scelta e' la piu' corretta in relazione alla storia della donna?














Una donna di 30 anni si presenta in ambulatorio riferendo la comparsa progressiva di diplopia, particolarmente invalidante alla sera. Talvolta lamenta anche difficolta' nella masticazione, che sente ''faticosa''. Ha effettuato una TC del torace con mezzo di contrasto che ha evidenziato la presenza di un timoma. La diagnosi/terapia più corretta in relazione alla storia della donna è la miastenia gravis, anticolinesterasici per os (la risposta B è corretta). La miastenia è una malattia neuromuscolare caratterizzata dalla presenza di anticorpi contro il recettore dell'acetilcolina. Essa si associa spesso a un timoma e si manifesta con un peggioramento della debolezza muscolare durante l'esercizio, ma con conservazione della risposta muscolare al rilascio di tono (le risposte A e D non sono corrette). Non si presenta disautonomia. Invece, nella sindrome di Lambert-Eaton, si riscontrano anticorpi contro i canali del calcio e questa si associa spesso a tumori a piccole cellule del polmone. La debolezza muscolare si manifesta con un miglioramento con l'esercizio e la stimolazione nervosa, accompagnato da una diminuzione dei riflessi tendinei e con una presenza di disautonomia. La terapia principale per la miastenia consiste in farmaci anticolinergici somministrati per via orale, come piridostigmina, neostigmina e fisostigmina. Inoltre, per ridurre la risposta autoimmune si possono associare corticosteroidi e trattamenti immunomodulatori, ma è importante sottolineare che questi non possono sostituire i farmaci anticolinergici come terapia di base.


51 di 100 Domande

Un uomo di 64 anni viene accompagnato dai familiari in ambulatorio di neurologia a seguito dello sviluppo di una sintomatologia evoluta in circa 2 mesi e caratterizzata da incoercibile stato di ansia e depressione, deficit mnesici, alterazioni comportamentali ed allucinazioni. Dalla raccolta anamnestica si evince che egli nei 6 mesi precedenti è stato sottoposto a cicli di chemioterapia e radioterapia dopo una diagnosi di microcitoma polmonare. All'esame obiettivo neurologico si evidenziano deficit di memoria di fissazione, atteggiamento fatuo, disinibizione. Non si riscontrano ulteriori grossolane alterazioni a carico della forza, della sensibilita' e della coordinazione. L'uomo è pertanto ricoverato in clinica neurologica, dove è sottoposto a diversi accertamenti. L'esame del liquor cefalorachidiano dimostra la presenza di IgG policlonali (anti-Hu). La RM encefalo mostra iperintensita' di segnale T2/FLAIR a livello temporo-mesiale e ippocampale bilateralmente. Sulla base dei dati clinici e dei riscontri laboratoristico-strumentali, qual è la diagnosi più probabile?














Un uomo di 64 anni viene accompagnato dai familiari in ambulatorio di neurologia a seguito dello sviluppo di una sintomatologia evoluta in circa 2 mesi e caratterizzata da incoercibile stato di ansia e depressione, deficit mnesici, alterazioni comportamentali ed allucinazioni. Dalla raccolta anamnestica si evince che egli nei 6 mesi precedenti è stato sottoposto a cicli di chemioterapia e radioterapia dopo una diagnosi di microcitoma polmonare. All'esame obiettivo neurologico si evidenziano deficit di memoria di fissazione, atteggiamento fatuo, disinibizione. Non si riscontrano ulteriori grossolane alterazioni a carico della forza, della sensibilità e della coordinazione. L'uomo è pertanto ricoverato in clinica neurologica, dove è sottoposto a diversi accertamenti. L'esame del liquor cefalorachidiano dimostra la presenza di IgG policlonali (anti-Hu). La RM encefalo mostra iperintensità di segnale T2/FLAIR a livello temporo-mesiale e ippocampale bilateralmente. Sulla base dei dati clinici e dei riscontri laboratoristico-strumentali, la diagnosi più probabile è di encefalite limbica paraneoplastica (la risposta C è corretta). Il quesito può essere facilmente ridottaoa una scelta tra due opzioni. Possiamo escludere la malattia di Alzheimer poiché lo sviluppo della malattia non è ascrivibile a una velocità così rapida, essendo un processo più lungo e raramente caratterizzato da alterazioni della personalità e allucinazioni (la risposta E non è corretta). Possiamo inoltre escludere la sindrome di Lambert Eaton poiché il paziente non presenta deficit stenici (la risposta B non è corretta) e la sindrome di Wernicke Korsakoff poiché il paziente non ha una storia di alcolismo (la risposta D non è corretta). Ciò ci riduce alla scelta tra encefalopatia post attinica e encefalopatia paraneoplastica. Per fare la scelta giusta, dobbiamo considerare il tempo di insorgenza, che è acuto per l'encefalopatia post attinica e si manifesta con cefalea, nausea, vomito, sonnolenza e stato confusionale. Inoltre, la presenza di anticorpi ad azione contro alcuni antigeni neuronali (anti-Hu, anti-Ma2, anti-amfifisina) è tipica dell'encefalopatia limbica. Quest'ultima si caratterizza per crisi epilettiche, deficit mnemonici progressivi che evolvono in demenza e sintomi psichiatrici, quali depressione, cambiamenti della personalità. Inoltre, si associa a tumori, in particolare al tumore polmonare a piccole cellule, senza metastasi al sistema nervoso (la risposta C è corretta).


52 di 100 Domande

Un bambino di 8 anni con sviluppo cognitivo apparentemente normale presenta episodi pluriquotidiani di incantamento, con arresto della attivita' in corso e lieve fremito palpebrale, di circa 5-10 secondi di durata. Se stimolato durante un episodio non reagisce e non risponde. Gli insegnanti segnalano fasi di blocco seguite da ripresa delle attivita' dal punto in cui erano state sospese, senza apparente consapevolezza. Se il bambino sta scrivendo sotto dettatura, si arresta e perde qualche parola. Se è in piedi non presenta variazioni posturali. Qual è l'ipotesi diagnostica più probabile?














Un bambino di 8 anni con sviluppo cognitivo apparentemente normale presenta episodi pluriquotidiani di incantamento, con arresto della attivita' in corso e lieve fremito palpebrale, di circa 5-10 secondi di durata. Se stimolato durante un episodio non reagisce e non risponde. Gli insegnanti segnalano fasi di blocco seguite da ripresa delle attività dal punto in cui erano state sospese, senza apparente consapevolezza. Se il bambino sta scrivendo sotto dettatura, si arresta e perde qualche parola. Se è in piedi non presenta variazioni posturali. L'ipotesi diagnostica più probabile è di epilessia generalizzata non convulsiva (la risposta D è corretta). Il caso clinico descritto è molto suggestivo di un’epilessia "tipo assenze infantili", una delle forme più comuni in età pediatrica, che insorge tipicamente tra i 4 e i 10 anni in bambini per il resto neurologicamente normali. La manifestazione tipica sono le crisi di assenza, ovvero episodi brevi ma frequenti di alterazione della coscienza in assenza di perdita del tono muscolare. La diagnosi viene posta sulle basi della clinica e del video EEG e la terapia di prima linea raccomandata è l’etosuccimide. Per determinare la corretta risposta, possiamo procedere per esclusione. Escludiamo la risposta C poiché l'agnosia è un disturbo caratterizzato dall'inabilità di riconoscere e identificare oggetti o persone. Escludiamo anche la risposta E poiché la narcolessia si caratterizza per la sonnolenza diurna, associata o meno a cataplessia. Inoltre, escludiamo la risposta B poiché i disturbi dell'apprendimento comportano difficoltà nell'acquisizione o applicazione di informazioni specifiche. Ciò lascia la risposta A e D. Sebbene talvolta i bambini con epilessia tipo assenze siano definiti come "distratti" dagli insegnanti, la differenza chiave rispetto ai disturbi dell'attenzione è che in questi ultimi l'attenzione del bambino può essere recuperata. Inoltre, gli episodi descritti nel caso clinico includono una forma di automatismo, il fremito palpebrale, che manca nell'ADHD. Pertanto, la risposta A è errata.


53 di 100 Domande

Un uomo di 25 anni riferisce umore depresso, riduzione degli interessi, riduzione dell'energia, sensi di colpa, insonnia, difficolta' di concentrazione da più di un mese. Due anni prima, aveva avuto un periodo caratterizzato da euforia, accelerazione del pensiero, ridotto bisogno di sonno, distraibilità, tendenza a effettuare spese incontrollate. Qual è la diagnosi più probabile?














Un uomo di 25 anni riferisce umore depresso, riduzione degli interessi, riduzione dell'energia, sensi di colpa, insonnia, difficoltà di concentrazione da più di un mese. Due anni prima, aveva avuto un periodo caratterizzato da euforia, accelerazione del pensiero, ridotto bisogno di sonno, distraibilità, tendenza a effettuare spese incontrollate. La diagnosi più probabile è di un disturbo bipolare (la risposta E è corretta). Il disturbo bipolare è caratterizzato dall'alternanza di episodi ipo/maniacali e depressivi. Inoltre, secondo il DSM 5, esistono tre tipi di disturbo bipolare: il tipo 1, in cui c'è almeno un episodio maniacale senza diagnosi alternative; il tipo 2, in cui ci sono un episodio ipomaniacale e uno depressivo maggiore; e il ciclotimico, in cui per almeno due anni si hanno numerosi periodi con sintomi ipomaniacali che non soddisfano i criteri per l'episodio maniacale e numerosi periodi con sintomi depressivi che non soddisfano i criteri per l'episodio depressivo maggiore. Tali sintomi non scompaiono per più di due mesi ogni volta. Inoltre, la sintomatologia descritta conferma che si tratta di un disturbo bipolare.

 


54 di 100 Domande

Giunge a visita specialistica, accompagnato dalla madre, un ragazzo di 20 anni che appare distratto, sciatto e presenta un eloquio poco informativo; riferisce risveglio precoce la mattina. Il ragazzo frequenta l'universita' ma è diminuito il suo interesse e il suo rendimento, riferisce inoltre astenia e calo della concentrazione. La sintomatologia sarebbe presente da circa 3 mesi. Qual è la diagnosi più probabile?














Giunge a visita specialistica, accompagnato dalla madre, un ragazzo di 20 anni che appare distratto, sciatto e presenta un eloquio poco informativo; riferisce risveglio precoce la mattina. Il ragazzo frequenta l'università ma è diminuito il suo interesse e il suo rendimento, riferisce inoltre astenia e calo della concentrazione. La sintomatologia sarebbe presente da circa 3 mesi. La diagnosi più probabile è di un disturbo depressivo (la risposta E è corretta). In base all'osservazione del paziente e al suo racconto, la diagnosi più probabile è quella di un disturbo depressivo, una condizione che si manifesta con sintomi come tristezza intensa, mancanza di motivazione, poca voglia di vivere, incapacità di provare piacere, malumore, pensieri negativi su sé stessi e sul proprio futuro, angoscia. La depressione può variare in gravità, da manifestazioni lievi a situazioni invalidanti che rendono impossibile svolgere le normali attività quotidiane. Inoltre, può manifestarsi acutamente o diventare cronica e continua, con improvvisi peggioramenti. La diagnosi differenziale con le altre opzioni appare semplice poiché non ci sono manifestazioni di stato ansioso (la risposta D non è corretta), paure/fobie (la risposta C non è corretta), meccanismi ossessivi e/o compulsivi (la risposta B non è corretta), né perdita del contatto con la realtà (la risposta A non è corretta).

 


55 di 100 Domande

L'iperplasia surrenalica congenita classica da deficit di 21-idrossilasi si caratterizza per l'accumulo di quale dei seguenti ormoni:














L'iperplasia surrenalica congenita classica da deficit di 21-idrossilasi si caratterizza per l'accumulo di 17-idrossi-progesterone (17-OHP) (la risposta A è corretta). L’enzima 21-idrossilasi è praticamente assente nell'iperplasia surrenale congenita. Questo enzima è fondamentale per la produzione di glucocorticoidi come il cortisolo e di mineralcorticoidi come l'aldosterone. A causa dell'interruzione della via metabolica, questi ormoni sono tipicamente ridotti a livello ematico, mentre gli intermedi metabolici a monte dell'interruzione sono aumentati (le risposte C e E non sono corrette). Inoltre, l'ultimo ormone metabolizzato prima dell'interruzione è il 17-idrossi progesterone, che accumulandosi porta anche allo switch della via metabolica verso l'unica via rimasta percorribile a livello della corteccia del surrene, ossia quella degli ormoni sessuali, come l’androstenedione, ma non l’estradiolo, che viene invece prodotto dalle ovaie (la risposta D non è corretta). Per giunta, la tiroxina, principale ormone tiroideo, non viene intaccata direttamente dall’iperplasia surrenale congenita (la risposta B non è corretta).


56 di 100 Domande

Quale dei seguenti dati clinici NON è un criterio per formulare la diagnosi di linfoistiocitosi emofagocitica:














Non è un criterio per formulare la diagnosi di linfoistiocitosi emofagocitica l'aumento della proteina C-reattiva (la risposta D è corretta). La sindrome emofagocitica è una condizione caratterizzata da un'attivazione anomala del sistema immunitario, con sviluppo di infiammazione. Si classifica in primaria o familiare, causata da mutazioni genetiche a carico dei linfociti T e delle cellule NK, o secondaria, spesso concomitante a malattie infettive, tumori maligni e patologie reumatologiche. Per fare diagnosi sono stati individuati 8 criteri, di cui 5 devono essere presenti per poter fare diagnosi. Essi sono: febbre, splenomegalia, citopenia di almeno due linee, ipertrigliceridemia e/o ipofibrinogenemia, emofagocitosi a livello midollare, alterazione della linea NK, iperferritinemia, aumento del CD25 solubile. Inoltre, l'aumento della PCR è spesso presente ma non rientra tra i criteri diagnostici. La terapia dipende dalla causa eziologica della malattia. In caso di sindrome da attivazione macrofagica si tratta con immunosoppressori (steroidi in prima linea), in caso di malattia paraneoplastica con cicli di chemioterapia a base di etoposide, in caso di malattia correlata alle infezioni si tratta l'eziologia dell'infezione. In caso di linfoistiocitosi primaria o di refrattarietà/ricaduta di malattia, si effettua una terapia a base di etoposide, ciclosporina e desametasone come bridge al trapianto allogenico.


57 di 100 Domande

Il sierogruppo di Neisseria meningitidis più frequentemente responsabile di malattia meningococcica invasiva nel primo anno di vita in Italia, negli ultimi anni (secondo il report epidemiologico sulle malattie batteriche invasive 2019 dell'Istituto Superiore di Sanita' è il:














Il sierogruppo di Neisseria meningitidis più frequentemente responsabile di malattia meningococcica invasiva nel primo anno di vita in Italia, negli ultimi anni (secondo il report epidemiologico sulle malattie batteriche invasive 2019 dell'Istituto Superiore di Sanità è il gruppo B (la risposta D è corretta). La Neisseria meningitidis è un diplococco gram-negativo che infetta esclusivamente gli umani. In base alla presenza di alcuni polisaccaridi di parete, si riconoscono diversi sierogruppi, tra i quali i più frequentemente patogeni nell'uomo sono A, B, C, X, Y, Z, W135, e L. Il sierogruppo C è il più aggressivo. Inoltre, il sierogruppo B è il più diffuso in Italia, rappresentando il 50% dei casi, e nella fascia di età 0-4 anni rappresenta l'81% dei casi. Infine, nel 2019 in Italia sono stati segnalati 189 casi di malattia invasiva da meningococco, con i bambini sotto i 5 anni e particolarmente quelli sotto l'anno come gruppi più colpiti. In aggiunta, possiamo notare che nel corso del primo anno di vita i bambini ricevono la vaccinazione anti-meningococco B, la prima dose di vaccino anti-meningococco C viene somministrata nel corso del 2° anno, mentre la vaccinazione anti-meningococcica tetravalente (ACWY135) viene proposta agli adolescenti.


58 di 100 Domande

Quale di queste caratteristiche NON è tipica di un'invaginazione intestinale nel bambino?














Non è tipica di un'invaginazione intestinale nel bambino l'immagine della ''doppia bolla'' all'RX dell'addome (la risposta C è corretta). La piegatura di una o più parti dell'intestino all'interno di un'altra, nota come invaginazione intestinale, è una delle emergenze chirurgiche pediatriche più comuni. In particolare, interessa i bambini di età inferiore ai 2 anni, con un picco tra i 4 e i 7 mesi. I sintomi tipici includono dolore addominale accompagnato da pianto inconsolabile (la risposta D non è corretta), vomito e feci miste a muco e sangue (la risposta E non è corretta). Durante l'esame obiettivo, il bambino può apparire sonnolento e si può notare la presenza di una massa addominale (la risposta A non è corretta). Come prima misura diagnostica, viene solitamente effettuata un'ecografia addome, che evidenzia il segno caratteristico della coccarda (la risposta B non è corretta). In seguito, può essere richiesto un clisma opaco con contrasto per confermare la diagnosi e, in casi selezionati, per risolvere la situazione. Tuttavia, in caso contrario, il trattamento sarà chirurgico. Inoltre, il segno della "doppia bolla" all'RX addome è indicativo di atresia duodenale (la risposta C è corretta).


59 di 100 Domande

Quale delle seguenti affermazioni riguardanti l'epiglottite acuta nel bambino è errata:














"E' caratterizzata tipicamente da tosse abbaiante" questa affermazione riguardante l'epiglottite acuta nel bambino è errata. L'epiglottite è una malattia delle vie respiratorie superiori causata principalmente da infezioni batteriche come Haemophilus di tipo B, S. aureus e streptococchi. I sintomi comprendono febbre, agitazione, difficoltà respiratorie, alterazioni della voce e posizione "a tripide", tuttavia la tosse abbaiante è tipica della laringite (la risposta D è corretta). L'epiglottite rappresenta un'emergenza medica (la risposta A non è corretta) che può richiedere supporto ventilatorio (la risposta B non è corretta). La diagnosi è basata sull'osservazione dell'epiglottide, tuttavia l'ispezione del cavo orofaringeo non è sempre indicata a causa del rischio di progressione a ostruzione completa. In sintesi, la risposta "più falsa" è la D in quanto la tosse abbaiante non è un segno dell'epiglottite, mentre la risposta C non è completamente corretta. 


60 di 100 Domande

Andrea, 4 anni, presenta febbre da 4 giorni, rash maculo-papulare localizzato al tronco, lingua a fragola, adenopatie laterocervicali bilaterali, edema delle estremita', iperemia congiuntivale. Quale è la diagnosi più probabile?














Andrea, 4 anni, presenta febbre da 4 giorni, rash maculo-papulare localizzato al tronco, lingua a fragola, adenopatie laterocervicali bilaterali, edema delle estremità, iperemia congiuntivale. La diagnosi più probabile è di malattia di Kawasaki. Anche se Andrea ha solo avuto la febbre per 4 giorni invece dei 5 giorni richiesti dai criteri diagnostici per la malattia di Kawasaki, la malattia di Kawasaki rimane comunque la diagnosi più probabile. Il paziente presenta tutte le altre caratteristiche, come congiuntivite bilaterale, mucosite (indicata dalla lingua a fragola), rash polimorfo, linfoadenopatie laterocervicali e alterazioni delle estremità (edema) (la risposta B è corretta). Inoltre, la malattia di Kawasaki colpisce generalmente bambini più giovani rispetto al morbillo, che di solito colpisce bambini più grandi di 8 anni. Inoltre, il rash del morbillo ha un andamento centrifugo, mentre quello della malattia di Kawasaki è maculo-papulare. La lingua a fragola e l'edema delle estremità non sono manifestazioni tipiche del morbillo (la risposta A non è corretta). La rosolia ha un andamento diverso e le linfoadenopatie sono tipicamente suboccipitali o retroauricolari (la risposta D non è corretta). La sindrome di Stevens-Johnson è caratterizzata da febbre ed esfoliazione della cute (la risposta E non è corretta). Anche se la lingua a fragola e il rash papulare puntiforme sono presenti sia nella scarlattina che nella malattia di Kawasaki, le altre caratteristiche descritte consentono di differenziare tra le due malattie (la risposta C non è corretta).

 


61 di 100 Domande

Quale tra i seguenti NON è un segno clinico di ipotiroidismo nei primi giorni di vita?














Non è un segno clinico di ipotiroidismo nei primi giorni di vita la diarrea (la risposta B è corretta). L'ipotiroidismo neonatale, che non è legato a problematiche materne come la carenza di iodio, inizialmente non causa sintomi evidenti poiché gli ormoni tiroidei materni attraversano la placenta. Tuttavia, con il passare del tempo si sviluppa la sintomatologia, caratterizzata da ritardo psicomotorio, ipotono (la risposta E non è corretta), ittero prolungato (la risposta A non è corretta), ernia ombelicale, macroglossia, ritardata chiusura delle fontanelle, scarsa alimentazione, pianto rauco (la risposta D non è corretta), stipsi e distensione addominale (la risposta C non è corretta). Inoltre, l'ipotiroidismo non si associa a diarrea (la risposta B è corretta).


62 di 100 Domande

Una bambina di 4 anni viene condotta in Pronto Soccorso per febbre, dolore addominale, vomito e diarrea ematica. Dopo 24 ore dal ricovero, la piccola sviluppa macroematuria e oliguria. Quale dei seguenti dati di laboratorio NON avvalora il sospetto di sindrome emolitico-uremica?














Una bambina di 4 anni viene condotta in Pronto Soccorso per febbre, dolore addominale, vomito e diarrea ematica. Dopo 24 ore dal ricovero, la piccola sviluppa macroematuria e oliguria. Non avvalora il sospetto di sindrome emolitico-uremica l'aptoglobina normale (la risposta D è corretta). La sindrome emolitico-uremica è una condizione medica caratterizzata da trombocitopenia, anemia emolitica microangiopatica e danno renale acuto. Il caso clinico descritto è tipico e di solito si verifica dopo un'infezione causata da batteri che producono tossine Shiga, come Salmonella, Shigella e E.coli O157:H7. La deposizione di filamenti di piastrine e fibrina nei piccoli vasi porta a danni meccanici alle piastrine e ai globuli rossi, causando così piastrinopenia ed anemia (la risposta C non è corretta) emolitica intravasale, evidenziata dalla presenza di schistociti nel campione di sangue periferico (la risposta A non è corretta) e dalla piastrinopenia (la risposta E non è corretta). Inoltre, altri segni di emolisi includono l'aumento dell'LDH (la risposta B non è corretta) e il consumo di aptoglobina. 


63 di 100 Domande

Un uomo di 44 anni, senza precedente storia clinica di rilievo, a parte una stitichezza per cui assume cronicamente lassativi osmotici, si presenta al Pronto Soccorso con dolore in fossa iliaca sinistra. All'esame obiettivo è presente dolorabilita' in fossa iliaca sinistra. Gli esami del sangue sono nella norma. Una TC addome con mezzo di contrasto dimostra una immagine riferibile ad un ascesso diverticolare del sigma di 7 cm in sede pelvica, non aria libera nè versamento intra-addominale. Qual è la gestione migliore di questo caso?














Un uomo di 44 anni, senza precedente storia clinica di rilievo, a parte una stitichezza per cui assume cronicamente lassativi osmotici, si presenta al Pronto Soccorso con dolore in fossa iliaca sinistra. All'esame obiettivo è presente dolorabilità in fossa iliaca sinistra. Gli esami del sangue sono nella norma. Una TC addome con mezzo di contrasto dimostra una immagine riferibile ad un ascesso diverticolare del sigma di 7 cm in sede pelvica, non aria libera nè versamento intra-addominale. La gestione migliore di questo caso è: il ricovero per effettuare terapia immediata con antibiotici a largo spettro, tentativo di drenaggio percutaneo dell'ascesso e follow-up clinico-strumentale mediante nuova TC (la risposta D è corretta). In caso di diverticolite acuta complicata, la gestione viene principalmente effettuata tramite la classificazione di Hinchey. In particolare, in questo caso ci troviamo di fronte ad uno stadio Hinchey IIa, con un alto rischio di degenerazione in peritonite diffusa. Pertanto, il paziente deve essere posto in osservazione con una terapia antibiotica endovenosa a largo spettro, non solo per gli anaerobi (la risposta A, E non è corretta). L'intervento chirurgico in urgenza è indicato solo per gli stadi superiori a IIa, ovvero con un quadro di peritonite conclamato (la risposta B non è corretta). Inoltre, la resezione chirurgica con anastomosi è indicata per Hinchey fino a IIa con anamnesi di altri episodi diverticolitici. In questo caso si tratta di una prima insorgenza. La colonscopia nella fase acuta non è indicata a causa del rischio di ulteriori perforazioni diverticolari e del peggioramento del quadro peritonitico (la risposta C non è corretta). La gestione ottimale prevede il ricovero con terapia antibiotica endovenosa a largo spettro e il tentativo di drenaggio TC guidato. Per coloro i cui sintomi si risolvono con antibiotici e/o con il drenaggio percutaneo, la chirurgia può essere eseguita elettivamente in un secondo momento, quando può essere utilizzata una procedura singola piuttosto che in più fasi. 


64 di 100 Domande

Qual è la definizione esatta di ematochezia?














La definizione esatta di ematochezia è emissione di feci verniciate di sangue o commiste ad esso (la rispsota A è corretta). L'ematochezia è una condizione in cui il sangue si mescola alle feci già formate, dando loro una colorazione rossastra. In aggiunta, il sangue occulto non è visibile a occhio nudo ma può essere rilevato tramite esami di laboratorio (la risposta D non è corretta). Invece, le risposte B e C si riferiscono alla melena, in cui il sangue proviene dal tratto superiore del tratto digerente. Inoltre, la presenza di sangue dall'ano può essere causata dalla proctorragia o rettorragia (la risposta E non è corretta). 


65 di 100 Domande

L'inquadramento diagnostico di un uomo di 71 anni affetto da carcinoma del retto medio permette di effettuare la seguente stadiazione: cT2N1M0. A quale diffusione per esteso corrisponde tale inquadramento e qual è la scelta terapeutica più appropriata?














L'inquadramento diagnostico di un uomo di 71 anni affetto da carcinoma del retto medio permette di effettuare la seguente stadiazione: cT2N1M0. Corrisponde a diffusione locale fino alla tonaca muscolare propria e fino a 3 linfonodi. Chemio-radioterapia neo-adiuvante seguita da chirurgia radicale è la scelta terapeutica più appropriata (la risposta E è corretta). La domanda riguarda la conoscenza del TNM del tumore del colon-retto. Inoltre, è importante sapere che il parametro T indica l'estensione del tumore. Ad esempio, T1 indica una estensione confinata alla sottomucosa, T2 indica una estensione confinata alla muscolare propria, T3 indica una estensione confinata al mesoretto e T4 indica una estensione extra-mesorettale. Inoltre, già con questo parametro è possibile escludere alcune risposte (le risposte A, B, C, D non sono corrette). Infine, per confermare la risposta, è necessario conoscere il parametro N, che indica il numero di linfonodi coinvolti. Ad esempio, N0 indica che non ci sono linfonodi coinvolti, N1 indica che ci sono 1-3 linfonodi coinvolti e N2 indica che ci sono più di 3 linfonodi coinvolti. Inoltre, per un tumore del retto allo stadio III è indicata una terapia neoadiuvante seguita da chirurgia ed eventualmente da terapia adiuvante.


66 di 100 Domande

Quale tra le seguenti affermazioni sul tumore del colon destro è corretta:














Sul tumore del colon destro è corretto affermare che si tratta di un tumore più anemizzante e meno occludente rispetto al tumore del colon sinistro (la risposta C è corretta). Due alternative possono essere facilmente escluse, poiché il tumore del colon non è soggetto a terapia neoadiuvante né a radioterapia in generale, a differenza del tumore del retto (la risposta B, D non è corretta). Inoltre, ad eccezione di rare sindromi poliposiche genetiche, il tumore del colon è più comune dopo i 50 anni e viene individuato attraverso un programma di screening attivo per questa popolazione (la risposta E non è corretta). In generale, i tumori sinistri tendono ad essere più occlusivi a causa della maggiore formazione delle feci, mentre i tumori destri possono causare anemia lenta e non riconosciuta. Tuttavia, i tumori del cieco possono causare occlusione intestinale e, se la stadiazione preoperatoria lo consente, possono essere sottoposti a resezione radicale. Lo stenting, invece, è riservato a tumori avanzati non operabili e a pazienti in condizioni precarie (la risposta A non è corretta).


67 di 100 Domande

Un uomo di 65 anni sottoposto di recente a gastro-resezione per ulcera inveterata, con ricostruzione secondo Billroth-2, presenta episodi pre-sincopali o sincopali post-prandiali. A quale tra le seguenti complicanze di questo tipo di chirurgia, è più frequentemente ascrivibile la sintomatologia descritta?














Un uomo di 65 anni sottoposto di recente a gastro-resezione per ulcera inveterata, con ricostruzione secondo Billroth-2, presenta episodi pre-sincopali o sincopali post-prandiali. E' più frequentemente ascrivibile la sintomatologia descritta alla dumping syndrome precoce (la risposta C è corretta). Dopo una gastrectomia, le sindromi possono essere molteplici e spesso legate alla ricostruzione secondo Billroth. La sindrome dell’ansa afferente, ad esempio, è caratterizzata da dispepsia, dolore post-prandiale e vomito biliare, causati dall'incongruo passaggio del cibo nell'ansa afferente (la risposta B non è corretta). Anche la gastrite acuta sul moncone, benché non sia una complicanza comune, può verificarsi a causa dell'irritazione delle cellule secernenti residue sul moncone gastrico. Se trascurata, questa sindrome può portare a displasia e neoplasia del moncone (la risposta E non è correta). La gastrite alcalina, tipica della Billroth-2, è causata dal reflusso di bile nello stomaco e può essere accompagnata da dolore e vomito biliare. Anche questa sindrome può predisporre alla trasformazione neoplastica (la risposta A non è corretta). La sindrome dell’ansa efferente, invece, è caratterizzata da dolore addominale, nausea e vomito post-prandiali a causa del ritardo di svuotamento gastrico causato dall'atonia del viscere. Essa prende il nome di sindrome dell’ansa alla Roux quando la ricostruzione è con ansa ad Y secondo Roux (la risposta D non è corretta). Infine, la dumping syndrome si manifesta con episodi di nausea, diarrea e tachicardia precoci o tardivi dopo il pasto, causati dal passaggio troppo rapido del cibo nel tenue, con conseguente ipovolemia o ipoglicemia.


68 di 100 Domande

La disfagia paradossa in fase iniziale è:














La disfagia paradossa in fase iniziale è la difficoltà a deglutire i liquidi, ma non i solidi (la risposta B è corretta). La disfagia è una condizione che può essere classificata in base alla sua eziologia, localizzazione o qualità della difficoltà nella deglutizione. Inoltre, è importante distinguere tra la disfagia ortodossa e quella paradossa. La prima, tipica delle neoplasie, si manifesta con una difficoltà iniziale nella deglutizione dei solidi che successivamente si estende anche ai liquidi (la risposta A non è corretta). Al contrario, la disfagia paradossa, tipica dell'acalasia esofagea, si presenta con difficoltà nella deglutizione inizialmente selettiva per i liquidi e successivamente estesa anche ai solidi. Infine, le altre tre opzioni non hanno una definizione specifica (le risposte C, D, E non sono corrette).


69 di 100 Domande

Un uomo di 32 anni lamenta, da alcune settimane, dolore anale violento post-defecatorio. Qual è la diagnosi più probabile?














Un uomo di 32 anni lamenta, da alcune settimane, dolore anale violento post-defecatorio. La diagnosi più probabile è di ragade anale (la risposta C è corretta). In relazione al dolore anale, è importante notare che la rettocolite ulcerosa in fase attiva può causare dolore addominale e diarrea. Tuttavia, la malattia perianale associata al morbo di Crohn è più comune (la risposta D non è corretta). In aggiunta, le emorroidi solitamente non causano dolore anale, ma solo perdite ematiche, prurito, sensazione di peso anale e incompleta defecazione. Inoltre, quando si trombizzano causano dolore intenso (le risposte A e E non sono corrette). Invece, il prolasso generalmente non causa dolore alla defecazione, ma solo difficoltà nello svuotamento dell'ampolla (la risposta B non è corretta). Infine, la ragade anale è un'ulcerazione localizzata spesso nella sede mediana posteriore causata da un ipertono dello sfintere anale. Provoca un dolore intenso, accentuato dalla defecazione sia a causa della discinesia sfinteriale durante il ponzamento, sia dal passaggio delle feci sulla mucosa ulcerata.


70 di 100 Domande

Un uomo di 75 anni è affetto da neoplasia del colon destro e deve essere sottoposto a intervento chirurgico. L'intervento di emicolectomia destra per carcinoma del colon ascendente, deve essere associato all'asportazione di linfonodi. Secondo le vigenti linee guida, esiste un numero minimo di linfonodi da asportare?














Un uomo di 75 anni è affetto da neoplasia del colon destro e deve essere sottoposto a intervento chirurgico. L'intervento di emicolectomia destra per carcinoma del colon ascendente, deve essere associato all'asportazione di linfonodi. Secondo le vigenti linee guida il numero minimo di linfonodi da aspotare è di almeno 12 (la risposta A è corretta). Le linee guida National Comprehensive Cancer Network (NCCN) raccomandano una linfadenectomia con l'asportazione di almeno 12 linfonodi per una neoplasia resecabile del colon destro al fine di ottenere una migliore stadiazione TNM e una radicalità oncologica adeguata. Le opzioni B e D possono essere escluse poiché la tecnica chirurgica e le dimensioni del tumore non influiscono sul numero minimo di linfonodi da asportare.


71 di 100 Domande

Un uomo di 45 anni viene sottoposto a intervento chirurgico di Milligan-Morgan per emorroidi di IV grado. Dopo 40 giorni lamenta difficolta' alla defecazione e la visita proctologica dimostra un'iniziale stenosi anale. Com'è più opportuno trattare questo caso?














Un uomo di 45 anni viene sottoposto a intervento chirurgico di Milligan-Morgan per emorroidi di IV grado. Dopo 40 giorni lamenta difficoltà alla defecazione e la visita proctologica dimostra un'iniziale stenosi anale. E' opportuno effettuare dilatazioni anali domiciliari con dilatatori di calibro crescente (la risposta C è corretta). La stenosi anale è una complicazione rara, ma potenzialmente grave, che può insorgere dopo un intervento di emorroidectomia. Questa condizione è causata da una cicatrizzazione eccessiva della mucosa e della sottomucosa dell'ano, che rende quest'ultimo meno elastico e può causare difficoltà nella defecazione. Le creme cortisoniche, che hanno proprietà antinfiammatorie, non sono efficaci in caso di stenosi anale poiché il problema è di natura meccanica (la risposta A non è corretta). La sfinterotomia laterale sinistra è il trattamento di scelta per la ragade anale causata dall'ipertono dello sfintere anale, tuttavia, non è indicato in caso di stenosi anale iatrogena poiché il problema non è legato al muscolo sfintere (la risposta D non è corretta). Le creme miorilassanti a base di glicerina sono utili solo per le ragadi anali in fase iniziale (la risposta E non è corretta). L'intervento chirurgico di anoplastica può essere considerato come un'opzione, ma solo come ultima risorsa (la risposta B non è corretta). In prima istanza, i pazienti con stenosi anale dovrebbero essere trattati con dilatazioni anali graduali, che possono essere interrotte solo quando il proctologo ritiene che il diametro dell'ano sia adeguato e che il paziente possa accettare senza difficoltà un dilatatore di grandi dimensioni. Le dilatazioni devono essere continuate per lunghi periodi e sempre effettuate prima di un eventuale intervento chirurgico.


72 di 100 Domande

Un uomo deve essere sottoposto a ernioplastica femorale sinistra. Nell'anatomia normale del triangolo femorale, andando da laterale a mediale, che sequenza di strutture si incontra?














Un uomo deve essere sottoposto a ernioplastica femorale sinistra. Nell'anatomia normale del triangolo femorale, andando da laterale a mediale, si incontra: Nervo - arteria - vena - linfonodo del Cloquet (la risposta D è corretta). La posizione del triangolo femorale, conosciuto anche come triangolo di Scarpa, si trova alla base della coscia. I suoi limiti sono determinati dal legamento inguinale in alto, dal muscolo sartorio a destra e dal muscolo adduttore lungo a sinistra. All'interno del triangolo, ci sono alcune strutture importanti: il ramo femorale del nervo genitofemorale è situato a destra, l'arteria femorale si trova al centro e la vena femorale a sinistra, che qui riceve l'affluente vena grande safena. In aggiunta, il linfonodo crurale di Cloquet è posizionato nella parte più profonda del canale crurale ed è responsabile del drenaggio linfatico da vari gruppi linfonodali dell'arto inferiore e dei genitali. Ricorda che l'ordine laterale-mediale è NAV (nervo, arteria, vena).


73 di 100 Domande

Un neonato viene trasferito in terapia intensiva neonatale per ritardata emissione di meconio, non ancora avvenuta dopo 72 ore, e vomito biliare. La radiografia dell'addome mostra un colon prossimale dilatato. Viene dunque eseguita una biopsia della mucosa rettale. Cosa evidenzia la biopsia in caso di malattia di Hirschsprung?














Un neonato viene trasferito in terapia intensiva neonatale per ritardata emissione di meconio, non ancora avvenuta dopo 72 ore, e vomito biliare. La radiografia dell'addome mostra un colon prossimale dilatato. Viene dunque eseguita una biopsia della mucosa rettale. La biopsia in caso di malattia di Hirschsprung evidenzia assenza di cellule gangliari (la risposta E è corretta). La malattia di Hirschprung, nota anche come megacolon agangliare congenito, è causata da un difetto nella migrazione dei neuroblasti che porta alla mancanza dei plessi nervosi autonomici nella parte distale dell'intestino. I sintomi comuni includono emissione di meconio ritardata (dopo le prime 48 ore di vita), stipsi cronica, gonfiore addominale e persino vomito. Se il segmento interessato è breve, i sintomi possono essere lievi o intermittenti, rendendo la diagnosi più difficile. Durante l'esame digitale, l'ampolla rettale spesso risulta vuota, mentre le feci possono essere palpate più in alto nel colon. La diagnosi definitiva può essere effettuata solo tramite biopsia. Per giunta, il trattamento consiste nell'asportazione chirurgica del segmento interessato.


74 di 100 Domande

Un uomo viene portato in Pronto Soccorso per estese ustioni di secondo e terzo grado. Secondo la regola del 9 di Wallace, a quale superficie di cute ustionata corrisponde un arto superiore?














Un uomo viene portato in Pronto Soccorso per estese ustioni di secondo e terzo grado. Secondo la regola del 9 di Wallace, un arto superiore corrisponde al 9% (la risposta B è corretta). La regola del 9 di Wallace è un metodo che assegna una percentuale specifica a ciascun distretto corporeo per valutare la quantità di pelle ustionata. Tale percentuale è indipendente dal grado dell'ustione. Nello specifico, la testa rappresenta il 9%, gli arti superiori il 9% ciascuno, gli arti inferiori il 18% ciascuno, il torace e l'addome anteriori il 18% (9%x2), il dorso e la schiena posteriori il 18% (9%x2), e infine i genitali rappresentano l'1%.


75 di 100 Domande

La causa più probabile di sanguinamento uterino anomalo in eta' adolescenziale è:














In età adolescenziale il sanguinamento disfunzionale da mancata ovulazione è la causa più probabile di sanguinamento uterino (la risposta C è corretta). I sanguinamenti uterini anomali sono una questione comune nella ginecologia, indipendentemente dall'età della paziente. Per avviare una diagnosi, è fondamentale conoscere l'età della paziente e distinguere tra donne in menopausa e donne in età fertile. Nel caso dei tumori endometriali, essi possono essere esclusi poiché il loro picco di insorgenza si trova tra i 60 e i 70 anni, con solo il 2-5% che si manifestano prima dei 40 anni. I miomi sottomucosi sono un'altra causa comune di sanguinamento, ma la loro prevalenza aumenta con l'età, quindi sono più comuni nelle donne adulte non in menopausa. Analogamente, i polipi endometriali tendono a manifestarsi con sanguinamenti durante la perimenopausa. La causa più comune di sanguinamenti uterini anomali nell'adolescenza è la mancata ovulazione, che si verifica principalmente nei primi 2-3 anni dalla comparsa del menarca e dipende da un'immaturità dell'asse ipotalamo-ipofisi-gonade. Inoltre, i disturbi dell'emostasi devono sempre essere presi in considerazione in caso di disordini mestruali nell'adolescenza e si presentano con cicli molto abbondanti che possono richiedere un ricovero ospedaliero e trasfusioni, tuttavia sono meno comuni rispetto ai disturbi ovulatori.

 


76 di 100 Domande

La sintomatologia piu' tipica e frequente dell'endometriosi pelvica e' composta da:














La sintomatologia più tipica e frequente dell'endometriosi pelvica è composta da dismenorrea, dispareunia, sterilità (la risposta B è corretta). L'endometriosi è una condizione caratterizzata dalla dismenorrea, ovvero dalla comparsa di dolore e crampi durante la mestruazione. Questi sintomi sono causati dalla diffusione di cellule endometriali in addome e pelvi, che provocano un processo flogistico. Inoltre, la dispareunia, ovvero il dolore durante i rapporti sessuali, è un altro sintomo tipico dell'endometriosi, causato dalla presenza di cellule endometriali ectopiche in diverse zone della pelvi. La infertilità o la ridotta fertilità sono molto comuni tra le donne affette da endometriosi, anche se la patogenesi è poco chiara. In rari casi, l'endometriosi può causare dolore toracico, emottisi e un ciclo mestruale più abbondante della media, anche se il sanguinamento uterino anomalo non è un sintomo cardine della malattia.

 

 


77 di 100 Domande

Una donna di 27 anni, con storia di poliabortivita', con pregressa appendicectomia in eta' adolescenziale, si presenta al Pronto Soccorso con temperatura corporea 38,3gradi C, dolore pelvico, leucocitosi (GB 18.000/mm3) e test di gravidanza negativo. L'ipotesi diagnostica piu' probabile e':














Una donna di 27 anni, con storia di poliabortività, con pregressa appendicectomia in eta' adolescenziale, si presenta al Pronto Soccorso con temperatura corporea 38,3gradi C, dolore pelvico, leucocitosi (GB 18.000/mm3) e test di gravidanza negativo. L'ipotesi diagnostica più probabile è di malattia infiammatoria pelvica in fase acuta (la risposta A è corretta).  La sintomatologia presentata dalla paziente fa escludere la possibilità di endometriosi, una malattia che solitamente si manifesta in modo ricorrente. La diagnosi di malattia infiammatoria pelvica è basata su criteri clinici quali dolore alla mobilizzazione della cervice, dell'utero e degli annessi, temperatura corporea superiore a 38°C, perdite anomale muco-purulente, presenza di un elevato numero di globuli bianchi nel secreto vaginale e risultato positivo del tampone vaginale per N. gonorrhoeae, C. trachomatis o M. genitalium. Spesso si riscontra anche un aumento dei leucociti. È necessario escludere la possibilità di una gravidanza ectopica poiché questa si associa a un test di gravidanza positivo. Inoltre, va esclusa la cistite acuta poiché di solito non si associa a febbre e aumento dei leucociti, soprattutto nelle donne giovani.


78 di 100 Domande

Una donna di 27 anni esegue pap-test di screening e riceve un risultato di H-SIL (Lesione Squamosa Intraepiteliale di Alto Grado) secondo ''Bethesda System''. L'approfondimento corretto da eseguire per dimostrare l'eventuale presenza di una lesione neoplastica della cervice uterina è:














Una donna di 27 anni esegue pap-test di screening e riceve un risultato di H-SIL (Lesione Squamosa Intraepiteliale di Alto Grado) secondo ''Bethesda System''. Per dimostrare l'eventuale presenza di una lesione neoplastica della cervice uterina va eseguita una colposcopia con biopsia mirata (la risposta E è corretta). Le lesioni H SIL sono di alto grado e possono progredire verso CIN 2, CIN 3 o carcinomi invasivi. Per determinare il grado di lesione e stabilire un piano terapeutico appropriato, è essenziale eseguire esami diagnostici approfonditi mediante la colposcopia. In aggiunta, il test HPV può essere utilizzato come supporto diagnostico, tuttavia la colposcopia resta imprescindibile per una diagnosi istologica precisa.

 

 


79 di 100 Domande

Secondigravida nullipara con precedente interruzione volontaria di gravidanza, utilizzatrice di dispositivo intrauterino (IUD) a scopo contraccettivo da oltre 12 mesi, giunge al Pronto Soccorso per dolore pelvico ingravescente insorto nelle ultime ore, metrorragia, episodio lipotimico con instabilità dei parametri emodinamici. Dosaggio ematico di Beta HCG: 2400 mUI/mL. Poichè la diagnosi più probabile è quella di gravidanza extra-uterina, qual è l'atteggiamento terapeutico più appropriato?














Secondigravida nullipara con precedente interruzione volontaria di gravidanza, utilizzatrice di dispositivo intrauterino (IUD) a scopo contraccettivo da oltre 12 mesi, giunge al Pronto Soccorso per dolore pelvico ingravescente insorto nelle ultime ore, metrorragia, episodio lipotimico con instabilità dei parametri emodinamici. Dosaggio ematico di Beta HCG: 2400 mUI/mL. Poichè la diagnosi più probabile è quella di gravidanza extra-uterina, l'atteggiamento terapeutico più appropriato è stabilizzazione dei parametri emodinamici e laparoscopia in regime di urgenza (la risposta D è corretta). I trattamenti disponibili per la GEU sono tre. La prima opzione è la condotta d'attesa, utilizzabile solo in caso di stabilità emodinamica (la risposta C non è corretta), gravidanza tubarica con camera inferiore a 35mm e assenza di battito cardiaco fetale e beta inferiori a 1000 unità. Inoltre, la seconda condotta prevede l'utilizzo del metotrexate, utilizzabile in caso di stabilità emodinamica, beta inferiore a 1500 unità, assenza di BCF e camera inferiore a 35mm, senza controindicazioni all'utilizzo del metotrexate e possibilità di eseguire follow-up (la risposta E non è corretta). Invece, in caso di beta superiore a 5000, presenza di BCF, instabilità emodinamica e camera gestazionale superiore a 35 mm, il trattamento è chirurgico. Nel nostro caso, la paziente presenta instabilità emodinamica e Beta superiore a 1500unità. Infine, gli antibiotici sono il trattamento per la malattia pelvica infiammatoria (la risposta B non è corretta) e il taglio cesareo non è il trattamento della GEU (la risposta A non è corretta).


80 di 100 Domande

Una primigravida riceve diagnosi di gravidanza gemellare a 11 settimane di gestazione; all'ecografia di secondo livello, effettuata per valutare la corionicità, non viene evidenziata alcuna membrana divisoria tra i due feti. Quale di queste affermazioni è corretta?














Una primigravida riceve diagnosi di gravidanza gemellare a 11 settimane di gestazione; all'ecografia di secondo livello, effettuata per valutare la corionicità, non viene evidenziata alcuna membrana divisoria tra i due feti. Si tratta di una gravidanza monozigotica (la risposta D è corretta). La diagnosi di amnionicità e corionicità è più precisa durante il primo trimestre di gravidanza (la risposta B non è corretta). In caso di gravidanza monocoriale monoamniotica, si può notare un'unica camera, una placenta e l'assenza di una membrana divisoria (le risposte C, E non sono corrette). Inoltre, in questi casi, i gemelli condividono lo stesso corredo cromosomico e di conseguenza hanno lo stesso sesso (la risposta A non è corretta). 

 


81 di 100 Domande

Per quale delle seguenti sedi di carcinoma esiste attualmente un vaccino contro l'agente eziologico principale, in grado di prevenire oltre il 90% dei casi, se effettuato prima dell'inizio dell'attività sessuale?














Per il carcinoma alla cervice esiste attualmente un vaccino contro l'agente eziologico principale, in grado di prevenire oltre il 90% dei casi, se effettuato prima dell'inizio dell'attività sessuale (la risposta A è corretta). Il vaccino contro il papillomavirus rappresenta una forma altamente efficace di prevenzione del carcinoma della cervice uterina, con un tasso di successo del 90%. Inoltre, al momento è disponibile un vaccino nonavalente per la somministrazione. In aggiunta, per i pazienti con età inferiore a 12-13 anni, solo 2 dosi sono richieste, mentre per quelli con età superiore ai 13 anni ne sono necessarie 3.


82 di 100 Domande

Una ragazza di 22 anni presenta un'ulcera non dolente localizzata al grande labbro destro insorta qualche giorno prima. Clinicamente, qual è la diagnosi più probabile?














Una ragazza di 22 anni presenta un'ulcera non dolente localizzata al grande labbro destro insorta qualche giorno prima. Il Sifiloma primario è la diagnosi più probabile. Questa infezione, causata dal Treponema pallidum, si presenta spesso con un'ulcera non dolente, dura e pulita, situata nell'area genitale. Il periodo di incubazione va solitamente da 3 a 90 giorni (media 21 giorni) e l'ulcera guarisce da sola in alcune settimane (la risposta E è corretta). Il linfogranuloma venereo, causato dalla Chlamydia trachomatis, può presentarsi con una piccola ulcera asintomatica che scompare rapidamente pochi giorni dopo l'infezione e spesso passa inosservata (la risposta non C è corretta). Invece, il carcinoma vulvare di solito si presenta come una lesione esofitica ed è più comune in donne anziane, associato a fattori di rischio come HPV, lichen scerosus e il fumo di sigaretta (la risposta B non è corretta). L'herpes genitale, principalmente causato dall'HSV-2, si manifesta al primo episodio con vescicole dolorose nell'area genitale (che possono evolvere in ulcere), linfoadenomegalia e malessere generale. Le recidive hanno sintomi simili ma solitamente sono meno intensi (la risposta D non è corretta). Infine, il lichen delle mucose si presenta con un reticolo bianco simile alle strie di Wickam presenti sulle lesioni cutanee del lichen planus e si accompagna spesso con prurito intenso (la risposta A non è corretta).

 


83 di 100 Domande

La classificazione di Neer è basata su tutte le seguenti strutture anatomiche della spalla ECCETTO una. Quale?














La classificazione di Neer è basata su tutte le seguenti strutture anatomiche della spalla ECCETTO la Glena. La classificazione di Neer è un metodo per categorizzare le fratture dell'omero prossimale. Inoltre, si basa sulla localizzazione del segmento omerale interessato, escludendo la glena, che fa parte della scapola. Pertanto, la risposta corretta è la scelta E.

 


84 di 100 Domande

Quale segmento scheletrico interessa la frattura di Hoffa:














La frattura di Hoffa colpisce l'epifisi distale del femore (la risposta D è corretta). Inoltre, può essere facile associare questa frattura con il corpo di Hoffa, una formazione adiposa nell'articolazione del ginocchio situata dietro la rotula, questo può portare a considerare le opzioni A e D e escludere almeno tre risposte.


85 di 100 Domande

Un ragazzo di 13 anni giunge all'attenzione medica lamentando da alcune settimane dolore al ginocchio destro. All'esame obiettivo sono presenti tumefazione e dolorabilità in corrispondenza dell'apofisi tibiale anteriore a livello dell'inserzione del tendine rotuleo. Il quadro clinico anamnestico del ragazzo orienta la diagnosi verso:














Un ragazzo di 13 anni giunge all'attenzione medica lamentando da alcune settimane dolore al ginocchio destro. All'esame obiettivo sono presenti tumefazione e dolorabilità in corrispondenza dell'apofisi tibiale anteriore a livello dell'inserzione del tendine rotuleo. Il quadro clinico anamnestico del ragazzo orienta la diagnosi verso il morbo di Osgood-Schlatter (la risposta A è corretta). Il Morbo di Osgood-Schlatter è una forma di osteocondrite dell'inserzione del tendine rotuleo all'apofisi tibiale anteriore tipica dei bambini e adolescenti. Questa malattia si manifesta con una tumefazione sottocutanea dolente, causata dal sovraccarico funzionale dell'apparato estensore del ginocchio. La malattia di Legg-Calvè-Perthes è causata da una necrosi avascolare della testa del femore e si manifesta nei bambini tra i 4 e gli 8 anni. Il Morbo di Köhler II, l'osteocondrosi della 2° e 3° testa metatarsale, si presenta con dolore al piede. Il Morbo di Kienböck è caratterizzato dalla necrosi avascolare del semilunare carpale e si manifesta con dolore al dorso della mano nei pazienti adulti. Infine, la Malattia di Scheuermann è un'altra osteocondrosi che coinvolge le vertebre nei bambini tra i 10 e i 14 anni. La risposta corretta è il Morbo di Osgood-Schlatter.

 


86 di 100 Domande

Una donna di 64 anni riferisce dolore e riduzione dei movimenti della metatarso-falangea del primo raggio. All'ispezione non si evidenziano alterazioni locali, mentre l'esame radiografico mostra segni di artrosi della prima articolazione metatarso-falangea. L'angolo tra il primo ed il secondo metatarso misura 7 gradi e l'angolo di valgismo dell'alluce misura 12 gradi. Tale quadro clinico e' compatibile con:














Una donna di 64 anni riferisce dolore e riduzione dei movimenti della metatarso-falangea del primo raggio. All'ispezione non si evidenziano alterazioni locali, mentre l'esame radiografico mostra segni di artrosi della prima articolazione metatarso-falangea. L'angolo tra il primo ed il secondo metatarso misura 7 gradi e l'angolo di valgismo dell'alluce misura 12 gradi. Tale quadro clinico è compatibile con l'alluce rigido (la risposta D è corretta). L'assenza di alterazioni delle condizioni locali permette di escludere l'artrite settica, caratterizzata da dolore, rossore e calore. Invece, l'alluce a martello può essere escluso poiché non viene descritta un'alterazione delle falangi delle dita del piede, ma il ragionamento si basa sull'articolazione metatarso-falangea. In aggiunta, per fare diagnosi di alluce valgo, l'angolo metatarso-falangeo deve essere maggiore di 15 gradi, per cui anche questa opzione può essere esclusa. Inoltre, la malattia di Freiberg è dovuta alla necrosi avascolare della testa metatarsale idiopatica o secondaria a microtraumi ripetuti, elemento che dovrebbe essere evidenziato alla radiografia, ma poiché non viene descritto, si esclude anche questa opzione. Infine, rimane l'alluce rigido, patologia degenerativa artrosica compatibile con la radiografia descritta.


87 di 100 Domande

Una donna di 36 anni affetta da sclerosi multipla, riferisce recente comparsa di minzione impellente e incontinenza urinaria da urgenza. Quale tra le seguenti classi di farmaci potrebbe essere utile per il trattamento di tale problematica:














Una donna di 36 anni affetta da sclerosi multipla, riferisce recente comparsa di minzione impellente e incontinenza urinaria da urgenza. Potrebbero essere utili per il trattamento di tale problematica gli Antimuscarinici (la risposta A è corretta). Per trattare l'incontinenza urinaria nell'adulto, esistono tre opzioni principali: la ginnastica vescicale, gli esercizi di Kegel e i farmaci. In relazione a questi ultimi, è importante distinguere in base al tipo di incontinenza urinaria. Nel caso di incontinenza da sforzo, causata dall'incompetenza del collo vescicale, si utilizzano farmaci come la duloxetina, TCA e alfa agonisti. Per l'ostruzione al flusso vescicale negli uomini con incontinenza da urgenza o da sovradistensione, si utilizzano alfa litici e inibitori delle 5alfa-reduttasi. In caso di iperattività del detrusore, che causa incontinenza da urgenza o da sforzo, si utilizzano anticolinergici (antimuscarinici). Infine, per l'ipoattività del detrusore, che causa incontinenza da sovradistensione, si utilizzano colinergici. Nel caso specifico descritto, si tratta di incontinenza da urgenza in una donna, probabilmente causata da una iperattività del detrusore, per cui si rende necessario l'utilizzo di anti-Ach.


88 di 100 Domande

Un uomo di 64 anni riferisce che da circa 6 mesi sono comparsi disturbi minzionali. Il valore del PSA risulta 8,4 ng/mL, con rapporto libero/totale del 10%. All'esplorazione rettale si apprezza un aumento di consistenza della prostata. Quale accertamento diagnostico andrebbe richiesto prima di un'eventuale biopsia prostatica?














Un uomo di 64 anni riferisce che da circa 6 mesi sono comparsi disturbi minzionali. Il valore del PSA risulta 8,4 ng/mL, con rapporto libero/totale del 10%. All'esplorazione rettale si apprezza un aumento di consistenza della prostata. Prima di un'eventuale biopsia prostatica andrebbe richiesta una risonanza magnetica multiparametrica (la rispsota D è corretta). Il caso del nostro paziente di 64 anni presenta una domanda di radio-urologia non banale poiché l'età è compatibile sia con l'iperplasia prostatica benigna che con il tumore prostatico. Egli riferisce disturbi minzionali da sei mesi e un valore di PSA di 8,4 ng/mL. In generale, quando il PSA totale è inferiore a 4, il rapporto tra il valore libero e totale non è considerato. Invece, quando il PSA totale è compreso tra 4 e 10, due scenari sono possibili: un rapporto libero/totale inferiore o uguale al 10% indica un'alta possibilità di tumore alla prostata (dal 49% al 65% dei casi), mentre un rapporto superiore al 25% indica un basso rischio di cancro che dipende anche dall'età (età più elevate hanno un rischio maggiore). Pertanto, il rischio del nostro paziente di avere un tumore prostatico è elevato. Tra le opzioni proposte, l'unica adatta è la RM poiché permette di definire bene i rapporti pelvico-addominali della ghiandola e di un eventuale tumore, permettendo una corretta stadiazione e pianificazione chirurgica. L'ecografia in questo caso non fornisce ulteriori informazioni e potrebbe solo rilevare un aumento delle dimensioni della prostata, informazione già ottenibile dalla RM. Pertanto, la RM è l'esame di riferimento.


89 di 100 Domande

Un uomo di 26 anni giunge in Pronto Soccorso lamentando senso di peso sovrapubico, febbre elevata, disuria e stranguria. Agli esami ematochimici: GB 18.600/mm3, Hb 15,5 g/dL, proteina C reattiva 35 mg/L, PSA 6,5 ng/mL. Allo stick urine: globuli bianchi piu' piu' piu', globuli rossi piu' piu' , proteine piu' piu'. In base ai segni clinici e biochimici, quale diagnosi e' maggiormente plausibile tra le seguenti?














Un uomo di 26 anni giunge in Pronto Soccorso lamentando senso di peso sovrapubico, febbre elevata, disuria e stranguria. Agli esami ematochimici: GB 18.600/mm3, Hb 15,5 g/dL, proteina C reattiva 35 mg/L, PSA 6,5 ng/mL. Allo stick urine: globuli bianchi più piu' piu', globuli rossi piu' piu' , proteine piu' piu'. In base ai segni clinici e biochimici la diagnosi più plausibile è di prostatite acuta (la risposta B è corretta). Gli uomini al di sotto dei 50 anni di età spesso soffrono di prostatite acuta, una patologia del tratto urinario comune. Questa condizione è solitamente causata da batteri, come E. Coli, e può essere associata all'attività sessuale, come N. Gonorrhoeae e C. Trachomatis. Inoltre, gli uomini sessualmente attivi possono sviluppare infezioni urogenitali come uretriti ed epididimiti, che possono interessare la prostata. Nel caso in esame, si escludono la colica renale e la pielonefrite per la presenza di sintomi del tratto urinario inferiore, come disuria e peso sovrapubico, nonché i quadri neoplastici per l'assenza di sintomi correlati e l'età giovane del paziente.

 


90 di 100 Domande

Una donna di 38 anni si presenta presso l'ambulatorio del neurochirurgo. Porta in visione una RM lombo-sacrale, eseguita per la comparsa, da qualche settimana, di dolore intenso all'arto inferiore sinistro (piu' precisamente lungo la superficie laterale della coscia e della gamba, sulla superficie dorsale del piede e del primo dito). L'esame obiettivo evidenzia: deficit della flessione dorsale del piede sinistro (grado F4), segno di Lasegue debolmente positivo a sinistra, parestesie lungo la superficie laterale della coscia e della gamba sinistra. Che cosa ci si aspetta di trovare alla RM lombo-sacrale?














Una donna di 38 anni si presenta presso l'ambulatorio del neurochirurgo. Porta in visione una RM lombo-sacrale, eseguita per la comparsa, da qualche settimana, di dolore intenso all'arto inferiore sinistro (piu' precisamente lungo la superficie laterale della coscia e della gamba, sulla superficie dorsale del piede e del primo dito). L'esame obiettivo evidenzia: deficit della flessione dorsale del piede sinistro (grado F4), segno di Lasegue debolmente positivo a sinistra, parestesie lungo la superficie laterale della coscia e della gamba sinistra. Dalla RM lombo-sacrale ci si aspetta un ernia del disco L4-L5 preforaminale sinistra (la risposta A è corretta). La domanda può sembrare più complessa di quanto non sia in realtà. Tuttavia, per risolverla era necessaria solo una conoscenza basilare delle radici nervose spinali e un minimo di ragionamento. Inoltre, l'ernia discale causa disturbi nervosi localizzati in modo omolaterale, per cui deve essere posizionata a sinistra (le risposte C e E non sono corrette). Inoltre, era importante capire quali radici nervose potessero essere interessate. La paziente presentava una sintomatologia che interessava la parte laterale della coscia, gamba, la parte posteriore del piede e del primo dito, con deficit di flessione dorsale del piede e segno di Laségue debolmente positivo. Pertanto, la clinica indicava un interessamento del nervo sciatico, un nervo misto originante dal plesso sacrale, composto da fibre provenienti dalle radici nervose L4-L5-S1-S2-S3 (la risposta A è corretta). Era sufficiente escludere l'interessamento del nervo crurale o femorale, le cui fibre originano dalle radici L2-L3-L4 e si manifestano con una sintomatologia a carico della superficie anteriore e mediale della coscia e della gamba e dorsomediale del piede (risposte B ed D errate).


91 di 100 Domande

Una donna di 64 anni porta in visione al neurochirurgo un esame del campo visivo che evidenzia la presenza di una emianopsia laterale omonima sinistra. Si richiede, quale approfondimento diagnostico, una RM dell'encefalo. Quale tra le seguenti lesioni ci si aspetta di riscontrare alla RM?














Una donna di 64 anni porta in visione al neurochirurgo un esame del campo visivo che evidenzia la presenza di una emianopsia laterale omonima sinistra. Si richiede, quale approfondimento diagnostico, una RM dell'encefalo. Ci si aspetta di riscontrare un processo occupante spazio occipitale destro (la risposta C è corretta). Effettuiamo un'analisi delle risposte. Nel caso di un meningioma della clinoide anteriore sinistra, potremmo riscontrare una lesione del TRATTO OTTICO, con conseguente emianopsia controlaterale destra. Un microadenoma ipofisiario sintomatico, al contrario, potrebbe produrre un'emianopsia bitemporale. Un processo che occupa lo spazio endo-orbitario sinistro, invece, potrebbe causare una perdita monoculare della vista. Se il processo interessa lo spazio occipitale sinistro, potremmo riscontrare una lesione della corteccia visiva, con conseguente emianopsia controlaterale destra con conservazione della macula. Infine, un processo che interessa lo spazio occipitale destro potrebbe causare una lesione della corteccia visiva, con conseguente emianopsia controlaterale sinistra con conservazione della macula.


92 di 100 Domande

Un uomo di 75 anni, cardiopatico, iperteso, lamenta improvviso calo del visus in OD. Con riferimento al quadro clinico ed alla fotografia del fondo oculare sovrastante, la diagnosi piu' probabile e':

product image













Un uomo di 75 anni, cardiopatico, iperteso, lamenta improvviso calo del visus in OD. Con riferimento al quadro clinico ed alla fotografia del fondo oculare, la diagnosi più probabile è di occlusione venosa centrale (la risposta B è corretta). Il calo improvviso del visus monolaterale in un paziente anziano con fattori di rischio per patologie vascolari può essere facilmente diagnosticato attraverso un'attenta valutazione clinica. La presenza di questi fattori di rischio, in combinazione con il calo del visus, indica chiaramente un'eziologia vascolare. Di conseguenza, possiamo escludere le risposte A, D ed E, che si riferiscono a quadri ad esordio subacuto-cronico. Le risposte rimanenti, B e C, sono entrambe compatibili con la presentazione del paziente e descrivono quadri di occlusione vascolare. L'esame del fondo oculare, che mostra la presenza di emorragie retiniche diffuse in tutti e 4 i quadranti, conferma che si tratta di un quadro di occlusione venosa centrale (la risposta B è corretta). Al contrario, in caso di occlusione venosa di branca, ci saremmo aspettati di riscontrare alterazioni in un solo quadrante oculare (la risposta C non è corretta).


93 di 100 Domande

Una donna di 50 anni, diabetica e ipertesa, gia' sottoposta in OD a intervento di asportazione della cataratta con inserimento di cristallino artificiale 2 anni prima, si reca dall'oftalmologo di fiducia lamentando calo del visus proprio in OD negli ultimi 2 mesi. Riferisce di aver effettuato circa 1 mese prima una fluorangiografia, risultata nella norma in OO, nell'ambito dei controlli periodici a cui viene sottoposta per la patologia diabetica. Il visus risulta essere 5/10 non migliorabili con correzione ottica. Qual e' la diagnosi piu' probabile?














Una donna di 50 anni, diabetica e ipertesa, gia' sottoposta in OD a intervento di asportazione della cataratta con inserimento di cristallino artificiale 2 anni prima, si reca dall'oftalmologo di fiducia lamentando calo del visus proprio in OD negli ultimi 2 mesi. Riferisce di aver effettuato circa 1 mese prima una fluorangiografia, risultata nella norma in OO, nell'ambito dei controlli periodici a cui viene sottoposta per la patologia diabetica. Il visus risulta essere 5/10 non migliorabili con correzione ottica. La diagnosi più probabile è di cataratta secondaria (la risposta B è corretta). Dopo un intervento di cataratta, può verificarsi un'opacizzazione della capsula posteriore, nota come cataratta secondaria, che può causare un calo del visus. Tuttavia, la causa del calo del visus della paziente specifica non è un edema maculare diabetico poiché non ci sono alterazioni alla fluorangiografia (la risposta E non è corretta). Inoltre, la corioretinopatia sierosa, tipica dei maschi giovani, non sembra essere la causa poiché non ci sono eventi stressanti menzionati in anamnesi (la risposta A non è corretta). In aggiunta, non ci sono riferimenti ad ipertono oculare, pertanto si può escludere il glaucoma come causa (la risposta C non è corretta). Infine, la neurite ottica, che si associa ad allargamento della macchia cieca e alterazione della visione dei colori, non sembra essere la causa poiché non ci sono sintomi di discromatopsia (la risposta D non è corretta). Pertanto, la risposta esatta è B, ovvero l'opacizzazione della capsula posteriore da trattare con la capsulotomia YAG laser.


94 di 100 Domande

Un uomo di 37 anni si reca dall'oculista perche' ha notato riduzione dell'acuita' visiva nella guida notturna e specie nel leggere il giornale, che deve necessariamente allontanare. Riferisce di essere preoccupato perche' fino a qualche anno prima era sempre stato il suo vanto riuscire a vedere a distanza molto meglio dei suoi amici. E' piu' probabile che l'uomo:














Un uomo di 37 anni si reca dall'oculista perche' ha notato riduzione dell'acuità visiva nella guida notturna e specie nel leggere il giornale, che deve necessariamente allontanare. Riferisce di essere preoccupato perchè fino a qualche anno prima era sempre stato il suo vanto riuscire a vedere a distanza molto meglio dei suoi amici. E' più probabile che l'uomo sia ipermetrope (la risposta B è corretta). Il paziente in questione presenta i sintomi tipici dell'ipermetropia, in quanto riesce a vedere bene da lontano ma ha difficoltà a vedere da vicino. Inoltre, l'età avanzata del paziente giustifica la riduzione della capacità di accomodazione, ovvero la capacità di contrarsi del muscolo ciliare. Non sono presenti segni di cataratta, congiuntivite, miopia o maculopatia. In conclusione, la risposta corretta è l'ipermetropia.


95 di 100 Domande

Un uomo di 59 anni in buone condizioni di salute, presenta un carcinoma squamoso del solco gengivo-buccale di sinistra, cT4aN2cM0. E' presente massiva infiltrazione della mandibola alla RM con contrasto. Una corretta proposta terapeutica prevede:














Un uomo di 59 anni in buone condizioni di salute, presenta un carcinoma squamoso del solco gengivo-buccale di sinistra, cT4aN2cM0. E' presente massiva infiltrazione della mandibola alla RM con contrasto. Una corretta proposta terapeutica prevede la resezione segmentale di mandibola, svuotamento linfonodale bilaterale e terapia adiuvante (la risposta C è corretta). La domanda può sembrare complessa, tuttavia, è possibile trovare una risposta ragionando. La diagnosi è quella di un carcinoma in uno stadio avanzato. Il primo passo consigliato è un intervento chirurgico, escludendo così le risposte A, D e E. Inoltre, poiché c'è coinvolgimento osseo riscontrato dalla RM, è necessario rimuovere una porzione di mandibola. Per quanto riguarda lo svuotamento laterocervicale, esso deve essere effettuato in entrambi i lati poiché lo stadio N2c indica un coinvolgimento linfonodale bilaterale, escludendo l'opzione B. Infine, poiché lo stadio è molto avanzato, è raccomandata una terapia adiuvante per raggiungere la massima radicalità terapeutica.


96 di 100 Domande

L'adenoma pleomorfo:














Tra i tumori benigni delle ghiandole salivari, l'adenoma pleomorfo è uno dei più comuni, insieme al tumore di Warthin. Colpisce principalmente le ghiandole salivari maggiori, tra cui la parotide (85% dei casi) e la ghiandola sottomandibolare (5% dei casi), ma anche quelle minori (10% dei casi). Tuttavia, in alcuni casi può evolvere in un carcinoma. Tra i tumori maligni più comuni delle ghiandole salivari, si possono citare il carcinoma mucoepidermoide e il carcinoma adenoidocistico. Inoltre, è importante notare che la probabilità di sviluppare tumori maligni è inversamente proporzionale alla grandezza della ghiandola. (la risposta C è corretta)


97 di 100 Domande

Una donna viene sottoposta a tiroidectomia totale per struma tiroideo. Nel post-operatorio presenta disfonia. Qual e' il sospetto clinico?














Una donna viene sottoposta a tiroidectomia totale per struma tiroideo. Nel post-operatorio presenta disfonia. Si sospetta paralisi cordale iatrogena (la risposta B è corretta). L'intervento chirurgico tiroideo può causare diverse complicanze, tra cui la paralisi cordale, che è direttamente collegata al sintomo della disfonia. Una delle complicanze più comuni è la lesione dei nervi laringei inferiori, che innervano le corde vocali. Questo può causare disfonia post operatoria. Inoltre, una lesione bilaterale dei nervi laringei può causare dispnea, una complicanza grave. Per evitare queste complicanze, si utilizza il monitoraggio elettromiografico (NIM) durante la chirurgia endocrina.

 


98 di 100 Domande

Un uomo presenta un soffio meso-tele-sistolico 3/6 alla punta, accompagnato da click meso-sistolico. Secondo la classificazione fisiopatologica di Carpentier dell'insufficienza mitralica, a quale tipo appartiene un'insufficienza mitralica dovuta, come descritto nello scenario, a prolasso della mitrale?














Un uomo presenta un soffio meso-tele-sistolico 3/6 alla punta, accompagnato da click meso-sistolico. Secondo la classificazione fisiopatologica di Carpentier dell'insufficienza mitralica, il caso in questione appartine al Tipo II (la risposta  A è corretta). La classificazione di Carpentier, creata dal noto chirurgo francese Alain Frédéric Carpentier, riconosce tre diverse tipologie di insufficienza mitralica: I, II e III (A e B) (la risposta D non è corretta). L'insufficienza mitralica di tipo I si presenta con una normale motilità dei lembi valvolari e può essere causata da una dilatazione dell'annulus o da una perforazione dei lembi, accompagnata da un jet di rigurgito centrale (la risposta B non è corretta). L'insufficienza mitralica di tipo II, invece, si caratterizza per un eccessiva motilità dei lembi, come nel caso di prolasso, con un jet di rigurgito diretto in direzione opposta al lembo interessato (la risposta A è corretta). Infine, nell'insufficienza mitralica di tipo III si ha una ridotta motilità dei lembi valvolari sia in sistole che in diastole (IIIA) o solo in diastole (IIIB), accompagnata da un jet di rigurgito diretto centralmente o eccentricamente (le risposte C ed E non sono corrette).


99 di 100 Domande

A causa di un trauma contusivo, un giovane in buone condizioni, riporta la frattura della X costa destra e uno pneumotorace apicale di circa il 15%. Non e' presente dispnea e la SpO2 in aria ambiente e' nei limiti della norma. Si dovra' procedere a:














A causa di un trauma contusivo, un giovane in buone condizioni, riporta la frattura della X costa destra e uno pneumotorace apicale di circa il 15%. Non è presente dispnea e la SpO2 in aria ambiente è nei limiti della norma. Si dovrà osservazione e controllo con RX torace dopo 24 ore (la risposta D è corretta). Per il trattamento del pneumotorace, le indicazioni standard includono la presenza di pneumotorace iperteso, pneumotorace inferiore al 20% o pneumotorace che causa sintomi respiratori o cardiaci. Nel caso specifico del paziente in questione, essendo giovane e presentando un pneumotorace di dimensioni limitate inferiore al 15% senza compromissione cardio-respiratoria, l'indicazione appropriata è il monitoraggio clinico con successiva esecuzione di RX di controllo a 24 ore (la risposta D è corretta). Inoltre, per alcuni pazienti, la correzione chirurgica della frattura delle coste potrebbe essere utile, soprattutto in caso di fratture multiple, ma non è indicato in caso di singola frattura e stabilità emodinamica (la risposta C non è corretta). La toracotomia d'urgenza è invece riservata ai casi in cui il trauma toracico compromette le condizioni generali del paziente determinando instabilità emodinamica (la risposta E non è corretta). Infine, nonostante la necessità di intubazione in caso di instabilità emodinamica e necessità di operare il paziente, la pressione positiva aumenta il rischio di prolungata perdita d'aria e progressione verso la tensione (la risposta A non è corretta).


100 di 100 Domande

Un uomo di 38 anni durante una partita di calcetto avverte comparsa di dolore e impotenza funzionale all'arto inferiore destro. Dopo esame clinico, viene posto il sospetto di rottura sottocutanea del tendine d'Achille. Quale dei seguenti test/segni risulta fondamentale per porre tale sospetto diagnostico?














Un uomo di 38 anni durante una partita di calcetto avverte comparsa di dolore e impotenza funzionale all'arto inferiore destro. Dopo esame clinico, viene posto il sospetto di rottura sottocutanea del tendine d'Achille. Per porre tale sospetto diagnostico risulta fondamentale il segno di Thompson (la risposta D è corretta). La diagnosi delle lesioni della cuffia dei rotatori, in particolare del sovraspinato, può essere effettuata utilizzando il test di Jobe(la risposta B non è corretta). In aggiunta, il test di Lachman è impiegato per individuare lesioni del legamento crociato anteriore (la risposta E non è corretta). Per giunta, il segno di Lasegue è utile per diagnosticare la lombosciatalgia legata all'ernia L5-S1 (la risposta C non è corretta). Infine, per individuare la lassità dei legamenti dello scafoide si utilizza il test di Watson, anche conosciuto come test di shift dello scafoide (la risposta A non è corretta).


Consegna il compito!


Tempo Rimasto 100 minuti!

Dottore, non aggiorni questa pagina prima del completamento della correzione.
Clicchi su "Consegna il Compito" per ottenere la correzione del compito.

consegna v3 il compito