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1 di 100 Domande

Una concentrazione sierica normale di peptide natriuretico atriale:














Una concentrazione sierica normale di peptide natriuretico atriale ha un elevato valore predittivo negativo per scompenso cardiaco congestizio (la risposta B è corretta). Il peptide natriuretico atriale è una famiglia di peptidi che hanno proprietà natriuretiche e vasodilatatorie e sono prodotti dai miocardiociti atriali e ventricolari in risposta a stress meccanico. Tra questi peptidi, il BNP (Brain Natriuretic Peptide) è il più comunemente utilizzato in clinica per la diagnosi di insufficienza cardiaca. Tuttavia, il BNP non è specifico per questa condizione e può essere rilevato anche in altre situazioni. Nonostante la scarsa specificità, il BNP ha un elevato valore predittivo negativo per l'insufficienza cardiaca, ma un basso valore predittivo positivo. I livelli ematici normali di BNP non superano 100 pg/ml.


2 di 100 Domande

Qual è il limite di circonferenza vita oltre il quale si definisce l'obesità addominale nell'uomo?














Il limite di circonferenza vita oltre il quale si definisce l'obesità addominale nell'uomo è di 102 cm (la risposta A è corretta). Secondo i criteri NCEP-ATP III, la circonferenza della vita che supera i 102 cm negli uomini e i 88 cm nelle donne rappresenta l'obesità addominale. Non solo la quantità di tessuto adiposo è un fattore critico nell'obesità, ma anche e forse soprattutto la sua localizzazione. Esistono infatti due tipologie di obesità: l'obesità androide, con un accumulo di tessuto adiposo viscerale e in alto nel corpo come l'addome, il torace e il collo-nucale, prevalente negli uomini; e l'obesità ginoide, con accumulo di tessuto adiposo in basso come glutei e fianchi e scarsa presenza di adipe intraddominale, prevalente nelle donne.

 


3 di 100 Domande

Quale tra le seguenti è la corretta formula di Friedewald per il calcolo del Colesterolo LDL in mg/dL, partendo dai valori di colesterolo totale (CT), colesterolo HDL (HDL) e trigliceridi (TG)?














"CT - HDL - (TG/5)" è la corretta formula di Friedewald per il calcolo del Colesterolo LDL in mg/dL, partendo dai valori di colesterolo totale (CT), colesterolo HDL (HDL) e trigliceridi (TG) (la risposta D è corretta). Per determinare il valore di LDL si fa affidamento alla formula di Friedewald. Per utilizzare questa formula è necessario conoscere il valore di colesterolo totale, colesterolo HDL e trigliceridi. La formula in questione prevede la seguente operazione: CT - HDL - (TG/5). Tieni presente che questa formula è valida solo se i trigliceridi sono inferiori a 400 mg/dL.

 


4 di 100 Domande

Per una corretta valutazione del dolore determinato da cancro non è raccomandata la misurazione:














Per una corretta valutazione del dolore determinato da cancro non è raccomandata la misurazione dell'aspettativa di vita (la risposta C è corretta). La corretta valutazione del dolore oncologico è essenziale per stabilire una terapia antalgica efficace. Si comincia determinando le caratteristiche del dolore del paziente, tra cui la sua tipologia (nocicettiva, neuropatica o mista) e l'intensità (la risposta E non è corretta), al fine di selezionare il farmaco più adatto in base alla scala a tre gradini dell'OMS. Inoltre, data la variabilità del dolore oncologico nel corso delle 24 ore e la possibilità di esacerbazioni conosciute come "dolore episodico intenso (BTcP, breakthrough cancer pain)," è importante valutare la frequenza del dolore di base e delle eventuali esacerbazioni (la risposta B non è corretta). In caso di dolore oncologico continuo e intenso, può essere necessario prevedere un oppioide potente per gestire il dolore di base costante (ad esempio ossicodone a rilascio prolungato ogni 12 ore) e un farmaco "di soccorso" per la gestione delle esacerbazioni (ad esempio fentanil "instant release" sublinguale, spray nasale o buccale). Durante il trattamento, è importante tenere sotto controllo il paziente per verificare l'efficacia della terapia e apportare modifiche se necessario (la risposta D non è corretta). L'aspettativa di vita non dovrebbe mai influire sulla valutazione e sul trattamento del dolore oncologico, poiché tutti i pazienti meritano un controllo adeguato del dolore per migliorare la loro qualità della vita (la risposta C è corretta).


5 di 100 Domande

L'agente virale delta è un:














Il virus dell'epatite D, o HDV, è un esempio di virus difettivo o satellite che richiede la presenza di un virus helper per la sua replicazione (la risposta B è corretta). In particolare, il virus HDV dipende dall'infezione con il virus dell'epatite B (HBV), dal quale utilizza l'involucro pericapsidico e le proteine di superficie (HbsAg) per replicarsi. Il genoma del virus HDV è costituito da un singolo filamento circolare di RNA (le risposte A, E non sono corrette). Il virus appartiene al genere Deltavirus e fa parte del regno Ribozyviria (la risposta D non è corretta). La trasmissione del virus può avvenire attraverso la co-infezione simultanea con HBV o la superinfezione su uno stato di epatite B cronica.  Infine il concetto di provirus, non è pertinente alla descrizione del virus dell'epatite D, poiché il termine si riferisce al genoma di un virus integrato nel DNA dell'ospite, un fenomeno osservato ad esempio nell'infezione da HIV (la risposta C non è corretta).


6 di 100 Domande

Per quanto tempo si raccomanda di sospendere l'assunzione degli inibitori della pompa protonica prima di sottoporre il paziente all'“Urea breath test” o all'esame per la ricerca dell'antigene dell'Helicobacter pylori nelle feci, secondo le raccomandazioni NICE?














In questa domanda, viene richiesta una conoscenza specifica. Secondo le linee guida, bisogna sospendere l'assunzione di PPI per 2 settimane prima di effettuare l'urea breath test (la risposta A è corretta).

 


7 di 100 Domande

Gli inibitori del PCSK-9 agiscono legandosi a:














Gli inibitori del PCSK-9 agiscono legandosi al recettore delle LDL (la risposta D è corretta). I farmaci inibitori del PCSK-9 sono un'aggiunta relativamente nuova alla classe di farmaci ipolipemizzanti. Questi farmaci sono costituiti da anticorpi monoclonali che agiscono bloccando l'azione della proteina PCSK9, che normalmente si lega al recettore delle LDL e impedisce il loro riciclo sulla membrana epatica cellulare. Questo comporta una diminuzione dell'assorbimento epatico di LDL e un aumento dei loro livelli circolanti. Bloccando l'azione di PCSK9, si aumenta l'espressione dei recettori per le LDL sugli epatociti, il che porta a un aumento dell'assorbimento epatico di LDL e una conseguente riduzione dei loro livelli circolanti. Le statine sono un'altra classe di farmaci ipolipemizzanti che agiscono inibendo l'attività dell'enzima HMG-CoA reduttasi, che converte il 3-idrossi-3-metilglutaril-CoA in acido mevalonico, un precursore del colesterolo. Inibendo la sintesi endogena del colesterolo, le statine riducono i livelli di colesterolo circolante. La risposta "HMG-CoA reduttasi" è sbagliata perché le statine non inibiscono la sintesi del colesterolo esclusivamente attraverso l'inibizione dell'HMG-CoA reduttasi, ma agiscono anche su altri enzimi coinvolti nella sintesi del colesterolo (la risposta E non è corretta). Il citocromo p450 è un'emoproteina coinvolta nel metabolismo epatico dei farmaci (la risposta A non è corretta). Il PPAR-gamma è il bersaglio dei farmaci antidiabetici detti glitazoni, che agiscono aumentando la sensibilità all'insulina a livello periferico (la risposta C non è corretta). In sintesi, i farmaci inibitori del PCSK-9 e le statine sono due classi di farmaci ipolipemizzanti che agiscono in modo diverso ma complementare per ridurre i livelli di colesterolo circolante e prevenire le malattie cardiovascolari.


8 di 100 Domande

Quale tra i seguenti esami strumentali presenta il più alto grado di sensibilità per la diagnosi di tumore prostatico?














La risonanza magnetica nucleare multiparametrica della prostata con mezzo di contrasto presenta il più alto grado di sensibilità per la diagnosi di tumore prostatico (la risposta C è corretta). L'esame considerato come la massima autorità per la diagnosi di neoplasia prostatica è la Risonanza Magnetica Multiparametrica con mezzo di contrasto. Questa metodologia è definita "gold standard" poiché permette una valutazione morfologica attraverso la sequenza T2, una valutazione della restrizione della diffusività protonica che indica un aumento della cellularità grazie alla sequenza DWI e una valutazione del potenziamento post contrasto. La radiografia addominale non è idonea alla visualizzazione della prostata, che invece può essere ottenuta tramite un'ecografia addominale. Tuttavia, l'ecografia addominale fornisce solo una valutazione approssimativa delle dimensioni della prostata. L'ecografia transrettale è spesso eseguita in un primo momento per rilevare eventuali anomalie e per guidare la biopsia in seguito a livelli anormali di PSA, tuttavia ha una sensibilità inferiore alla RM e fornisce solo una valutazione morfologica. La Tomografia Computerizzata (TC) non è utile per la diagnosi iniziale di neoplasia, ma ha un ruolo importante nella ricerca di eventuali metastasi.


9 di 100 Domande

Il sacubitril/valsartan (ARNI) è indicato nel trattamento di:














Il sacubitril/valsartan (ARNI) è indicato nel trattamento di scompenso cardiaco congestizio (la risposta A è corretta). La combinazione terapeutica Sacubitril/Valsartan, nota anche come ARNI, è costituita da un antagonista del recettore dell'ATII (Valsartan) e un inibitore della neprilisina o endopeptidasi neutra (Sacubitril). Questo farmaco è impiegato nella terapia del scompenso cardiaco congestizio e numerosi studi hanno dimostrato la sua efficacia nell'aumentare la sopravvivenza e nella riduzione di eventi cardiovascolari. Inoltre, le attuali linee guida ESC/EACTS 2021 lo raccomandano come farmaco di prima scelta per il trattamento del scompenso cardiaco cronico.


10 di 100 Domande

Nella profilassi dell'embolia cerebrale o sistemica dei pazienti con fibrillazione atriale non valvolare, le basse dosi degli anticoagulanti orali diretti (DOAC):














La dose terapeutica di alcuni anticoagulanti orali (NOACs) può essere adeguata per soddisfare specifiche condizioni del paziente, come l'età, il peso, la funzionalità renale o epatica compromessa, o un elevato rischio di sanguinamento. Tale adeguamento è stato valutato attraverso numerosi trial clinici randomizzati (la risposta C è corretta).


11 di 100 Domande

Quale tra i seguenti è il valore ematico minimo di 25-idrossivitamina D (25 OHD) oltre il quale si verifica un adeguato assorbimento intestinale di calcio?














20 ng/ml è il valore ematico minimo di 25-idrossivitamina D (25 OHD) oltre il quale si verifica un adeguato assorbimento intestinale di calcio (la riposta A è corretta). La vitamina D, nota anche come colecalciferolo, appartiene al gruppo delle vitamine liposolubili, che comprende anche le vitamine A, E e K. La vitamina D è formata da diversi metaboliti e subisce un processo di idrossilazione prima a livello epatico e poi renale che la trasforma in calcifediolo e calcitriolo, rispettivamente. Quest'ultimo è la forma attiva e ha un effetto su vari sistemi, come l'aumento dell'assorbimento intestinale di calcio, la promozione della mineralizzazione ossea e il riassorbimento tubulare di calcio. Studi scientifici suggeriscono che un livello di vitamina D di almeno 20 ng/ml (50 nmol/L) sia sufficiente per garantire un adeguato assorbimento di calcio. Valori inferiori a questo punto di riferimento indicano un'insufficienza di vitamina D e potrebbero richiedere una supplementazione.


12 di 100 Domande

La definizione di “sensibilità” di un test diagnostico è:














La definizione di “sensibilità” di un test diagnostico è la capacità di identificare soggetti malati in una popolazione di studio (la risposta D è corretta). La sensibilità del test rappresenta la percentuale di individui affetti da una determinata malattia che risultano positivi al test stesso. Al contrario, la specificità del test indica la percentuale di soggetti sani che vengono identificati come tali dal test.

 


13 di 100 Domande

Un trattamento con inibitori del PCSK9 è raccomandato nei pazienti con ipercolesterolemia familiare se il goal terapeutico non è stato raggiunto con:














Un trattamento con inibitori del PCSK9 è raccomandato nei pazienti con ipercolesterolemia familiare se il goal terapeutico non è stato raggiunto con Il massimo dosaggio di statine tollerato + ezetimibe (la risposta C è corretta). L'inibizione del PCSK9, una proteina che partecipa alla degradazione del recettore delle LDL, rappresenta un approccio farmacologico altamente efficace per ridurre i livelli di LDL. Inibitori del PCSK9 come alirocumab ed evolocumab sono anticorpi monoclonali che aumentano l'espressione dei recettori per le LDL (LDL-R) sugli epatociti, riducendo così i livelli circolanti di C-LDL. Questi farmaci sono utili quando i trattamenti tradizionali non sono sufficienti o sono limitati dagli effetti collaterali o controindicati. La somministrazione avviene per via sottocutanea, una volta ogni 2 settimane o una volta al mese, e è indicata nei pazienti adulti con ipercolesterolemia primaria o dislipidemia mista in combinazione con altre terapie ipolipemizzanti. Inoltre, l'utilizzo è consigliato negli adolescenti di almeno 12 anni di età affetti da ipercolesterolemia familiare omozigote.


14 di 100 Domande

Quali delle seguenti affermazioni riguardanti la sindrome di Sjögren (malattia infiammatoria sistemica cronica autoimmune) è falsa?














E' falso affermare che la sindrome di Sjögren si sviluppa nel 100% dei casi in pazienti affetti da altre patologie autoimmuni (la risposta E è corretta). La sindrome di SJOGREN è una malattia autoimmune che influisce sulla funzione delle ghiandole salivari e lacrimali, causando secchezza delle fauci e degli occhi. Potenzialmente, questa malattia può interessare tutte le ghiandole esocrine. Le donne di mezza età sono le più colpite e spesso presentano autoanticorpi, come gli Anti-SS-A (anti-Ro). La sindrome di SJOGREN può essere una forma primaria o associata ad altre malattie autoimmuni, come il LES e l'artrite reumatoide. Inoltre, la sindrome di SJOGREN può causare problematiche extra-ghiandolari come interstiziopatia polmonare, nefropatia intestinale, vasculite crioglobulinemica, linfomi e artrite. 


15 di 100 Domande

Quale è la terapia di elezione nella sindrome del QT lungo?














La terapia di elezione nella sindrome del QT lungo è con beta bloccanti (la risposta E è corretta). L'utilizzo di beta-bloccanti per trattare la sindrome del QT lungo mira a limitare la scarica adrenergica, con l'obiettivo di prevenire l'insorgenza di extrasistoli. Questa patologia aritmogena, che aumenta il pericolo di aritmie maligne potenzialmente letali, è spesso causata proprio dalla presenza di extrasistoli ventricolari. La terapia con beta-bloccanti si è dimostrata utile nella riduzione della mortalità e degli eventi cardiaci correlati a questa condizione genetica. Tra i vari beta-bloccanti, il propranololo si distingue per essere il più studiato e per la sua capacità di prevenire l'incremento della dispersione transmurale della ripolarizzazione in presenza di forti stimolazioni del sistema nervoso simpatico, grazie al suo effetto antiaritmico.


16 di 100 Domande

Secondo le linee guida della Società Europea di Cardiologia (ESC 2019) nei pazienti ad alto rischio cardiovascolare è raccomandata una riduzione del colesterolo LDL fino a raggiungere un valore:














Secondo le linee guida della Società Europea di Cardiologia (ESC 2019) nei pazienti ad alto rischio cardiovascolare è raccomandata una riduzione del colesterolo LDL fino a raggiungere un valore di <70 mg/dL (la risposta A è corretta). La gestione dei fattori di rischio cardiovascolare è cruciale nella prevenzione primaria e secondaria degli eventi cardiovascolari negativi. Le linee guida attuali dell'European Society of Cardiology (ESC) correlano il rischio cardiovascolare globale con raccomandazioni riguardanti parametri e stili di vita. Uno dei fattori di rischio più significativi è indubbiamente la concentrazione ematica di colesterolo a bassa densità (LDL-C). Sono riconosciute diverse categorie di rischio cardiovascolare e per ognuna di esse esiste un valore soglia per la concentrazione ematica di LDL-C: rischio basso: LDL < 116 mg/dL; rischio moderato: LDL < 100 mg/dL; rischio alto: LDL < 70 mg/dL; rischio molto alto: LDL < 50 mg/dL. In caso un paziente appartenente alla categoria di rischio molto alto subisca un evento avverso entro due anni, allora in tal caso la concentrazione di LDL-C deve essere mantenuta inferiore a 40 mg/dL.


17 di 100 Domande

Con che modalità si trasmette l'infezione da Legionella pneumophila (malattia del legionario)?














L'infezione da Legionella pneumophila (malattia del legionario) si trasmette con inalazione, aspirazione/microaspirazione di acque contaminate (la risposta C è corretta). La Legionella Pneumophila è un patogeno che causa una forma di polmonite severa nota come malattia del legionario. La via di trasmissione avviene attraverso l'inalazione, l'aspirazione o la microaspirazione di acqua contaminata dal batterio. Si ritiene che il batterio entri nell'organismo umano attraverso le mucose delle vie respiratorie a seguito dell'inalazione di aerosol contaminati. Nonostante le indagini approfondite, non si sono mai dimostrate la trasmissione inter-umana (le risposte A, D non sono corrette) o quella per contatto oro-fecale (le risposte B, E non sono corrette). Questi risultati suggeriscono che l'inalazione di aerosol contaminati è il principale meccanismo di trasmissione della Legionella Pneumophila (la risposta C è corretta).


18 di 100 Domande

Nello scompenso cardiaco a bassa frazione d'eiezione, quale delle seguenti classi di farmaci non è in grado di modificare la morbilità e la mortalità?














Nello scompenso cardiaco a bassa frazione d'eiezione, i diuretici dell'ansa non sono in grado di modificare la morbilità e la mortalità (la risposta A è corretta). In linea con le linee guida ESC 2021 sullo scompenso cardiaco, per il trattamento della forma a ridotta frazione d'eiezione, i farmaci di prima scelta sono ACEI/Sartani, ARNI, MRA, beta-bloccanti e SGLT2i. Questi farmaci hanno dimostrato di ridurre diverse endpoint cardiovascolari, compreso la mortalità e la morbilità, tramite trials clinici randomizzati.


19 di 100 Domande

Cosa misura il T-score utilizzato nella densitometria ossea con tecnica dual-energy x-ray absorptiometry (DEXA) secondo l'OMS?














Il T-score utilizzato nella densitometria ossea con tecnica dual-energy x-ray absorptiometry (DEXA) secondo l'OMS misura il numero di deviazioni standard rispetto al picco di massa ossea (la risposta A è corretta). La tecnica dual-energy x-ray absorptiometry (DEXA) è l'esame diagnostico più comunemente utilizzato per la valutazione dell'osteoporosi. La densità minerale ossea (bone mineral density o BMD), che rappresenta il rapporto tra il contenuto minerale osseo e la superficie ossea esaminata (g/cm2), viene misurata tramite la DEXA. Va tuttavia sottolineato che questa tecnica esprime una densità minerale di superficie e non volumetrica. Nella pratica clinica, i valori di BMD sono meno rilevanti rispetto ad altri due parametri, ovvero il T-score e lo Z-score. Il T-score rappresenta il numero di deviazioni standard rispetto al picco di massa ossea, mentre lo Z-score rappresenta il numero di deviazioni standard rispetto ad una popolazione di riferimento della stessa età. La DEXA viene di solito effettuata su femore (collo femore e femore totale) e colonna lombare (L 1-L4). L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha stabilito i seguenti risultati in base ai valori di T-score: Normale: +2.5> T-score >-1.0; Osteopenia: -1.0> T-score >-2.5; Osteoporosi: T-score <-2.5; Osteoporosi severa: qualsiasi valore di T score associato alla presenza di una o più fratture da fragilità (> al femore e/o alla colonna).


20 di 100 Domande

L'emianopsia omonima è:














La presenza di un'emianopsia omolaterale si verifica quando un individuo sperimenta la perdita di una parte o della totalità della metà sinistra o destra dei propri campi visivi, a causa di una lesione delle vie ottiche post-chiasmatiche (la risposta A è corretta). Al contrario, l'emianopsia eterolaterale bitemporale è caratterizzata dalla perdita del campo visivo temporale di ciascun occhio, dovuta a una lesione mediana del chiasma ottico (la risposta C non è corretta). La riduzione delle porzioni periferiche dei campi visivi, che lascia solo una piccola porzione centrale visibile, è un effetto secondario di patologie oculari come, ad esempio, il glaucoma (la risposta D non è corretta). Lo scotoma centrale, ovvero la perdita della capacità visiva al centro del campo visivo, è causata da patologie come la patologia maculare, la neuropatia ottica e l'atrofia ottica (la risposta E non è corretta). La dilatazione del punto cieco corrispondente alla testa nel nervo ottico, nota comunemente come macchia cieca, è generalmente causata dal papilledema (la risposta B non è corretta).

 

 


21 di 100 Domande

Quale tra i seguenti non è un inibitore della pompa protonica?














L'Econazolo non è un inibitore della pompa protonica (la risposta C è corretta). Nel contesto della famiglia dei PPI, è importante notare che i primi 4 composti appartengono a questa categoria, mentre l'econazolo è classificato come antifungino. Per rispondere correttamente a eventuali domande in merito, una strategia utile potrebbe essere quella di riconoscere la desinenza comune dei primi 4 composti, ovvero "prazolo", la quale non è presente nel composto che differisce per la sua classificazione.


22 di 100 Domande

Quali sono le attuali raccomandazioni del Ministero della Salute per la vaccinazione anti-influenzale nelle donne in gravidanza?














Le attuali raccomandazioni del Ministero della Salute indicano che è raccomandata in qualunque fase della gravidanza la vaccinazione anti-influenzale nelle donne in gravidanza (la risposta C è corretta). Durante la stagione epidemica, le donne incinte corrono un rischio maggiore di complicazioni gravi e decesso legati all'influenza. Per questo motivo, è importante che vengano vaccinate utilizzando un vaccino inattivato, che può essere somministrato in qualsiasi trimestre della gravidanza senza associare effetti avversi sul prodotto del concepimento. Nonostante ci siano più dati disponibili sulla sicurezza del vaccino per il secondo e terzo trimestre rispetto al primo, le autorità sanitarie internazionali (ECDC, OMS) raccomandano comunque la vaccinazione in qualsiasi trimestre, in quanto i vantaggi della vaccinazione superano i possibili rischi.

 

 

 


23 di 100 Domande

Quale tra i seguenti farmaci è indicato per la nefroprotezione nel paziente iperteso diabetico?














L'Irbesartan è indicato per la nefroprotezione nel paziente iperteso diabetico (la risposta E è corretta). Nel contesto della gestione del diabete in presenza di ipertensione arteriosa e microalbuminuria, sono indicate le terapie che agiscono sull'asse renina-angiotensina-aldosterone per rallentare l'evoluzione e la progressione della nefropatia diabetica. Tale effetto è raggiunto mediante la riduzione della pressione arteriosa sistemica e della glomerulosclerosi e fibrosi interstiziale.


24 di 100 Domande

Quale delle seguenti è la definizione corretta di allodinia?














La definizione corretta di allodinia è "Dolore suscitato da uno stimolo che normalmente non è in grado di provocare una sensazione dolorosa" (la rispsota B è corretta). L'allodinia è un tipo di dolore causato da uno stimolo che normalmente non dovrebbe essere doloroso, come ad esempio il tocco (la risposta C non è corretta). Al contrario, l'iperalgesia è un aumento della risposta dolorosa a uno stimolo doloroso o termico (le risposte A, E non sono corrette). Infine, l'iperestesia è un'eccessiva sensibilità nella percezione di determinati stimoli cutanei, come il tocco, il calore e il dolore (la risposta D non è corretta).


25 di 100 Domande

Quale tra le seguenti motivazioni può essere utilizzata per il rilascio del certificato di esenzione al vaccino per la prevenzione dell'infezione da SARS-CoV-2?














L'Ipersensibilità dimostrata al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti presenti nella composizione del farmaco può essere utilizzata per il rilascio del certificato di esenzione al vaccino per la prevenzione dell'infezione da SARS-CoV-2 (la risposta D è corretta). Chi presenta condizioni cliniche documentate che impediscono o ritardano la vaccinazione ha diritto al certificato di esenzione. Una controindicazione implica un rischio elevato di reazioni avverse gravi per il ricevente. La vaccinazione non viene solitamente somministrata in presenza di controindicazioni perché il rischio di reazioni avverse è maggiore dei relativi vantaggi. Una reazione allergica grave dopo la somministrazione di una dose di vaccino o di uno dei suoi componenti è una controindicazione alla ricezione di ulteriori dosi dello stesso vaccino o di prodotti contenenti gli stessi componenti. Inoltre, a titolo gratuito, i medici vaccinatori dei servizi vaccinali regionali, il medico di medicina generale o pediatra di libera scelta, i medici degli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera e i medici di assistenza sanitaria al personale navigante che operano nell'ambito della campagna vaccinale anti-SARS-CoV-2 nazionale possono attestare l'esenzione dalla vaccinazione anti Covid-19 su richiesta del paziente.


26 di 100 Domande

Che cosa definisce la scala di Bristol?














La seguente domanda è di natura nozionistica e riguarda la scala di Bristol, un sistema di classificazione utilizzato per valutare la forma e la consistenza delle feci (la risposta B è corretta).


27 di 100 Domande

In quale delle seguenti condizioni non è presente un iperaldosteronismo secondario?














Nell'ipertiroidismo non è presente un iperaldosteronismo secondario (la risposta E è corretta). L'iperaldosteronismo secondario rappresenta una patologia in cui vi è una condizione di eccesso di aldosterone che deriva da un'aumentata produzione di renina. Tale eccesso di aldosterone è conseguente ad un'ipovolemia, come ad esempio nel scompenso cardiaco, nella cirrosi epatica, nella sindrome nefrosica, oppure ad una riduzione del flusso renale, ad esempio a causa di una stenosi dell'arteria renale. In questi casi, l'aumento dei livelli di renina stimola la produzione di aldosterone, con l'obiettivo di ripristinare il volume circolante adeguato. In tale contesto, l'ipertiroidismo rappresenta l'unica condizione elencata che non determina una riduzione del volume circolante, e quindi non costituisce uno stimolo per la produzione di renina. 


28 di 100 Domande

Quanti sono gli stadi dell'insufficienza renale cronica?














Gli stadi dell'insufficienza renale cronica sono 5 (la risposta C è corretta). La classificazione K-DIGO suddivide la malattia renale cronica in 5 stadi in base al valore di filtrato glomerulare. Il primo stadio è identificato da un valore di eGFR superiore a 90 ml/min, il secondo stadio da un valore compreso tra 89 e 60 ml/min, il terzo stadio da un valore di eGFR compreso tra 59 e 30 ml/min, il quarto stadio da un valore compreso tra 29 e 15 ml/min, mentre il quinto stadio è indicato da un valore di filtrato inferiore a 15 ml/min.

 


29 di 100 Domande

La vareniclina è un:














La vareniclina è un agonista del recettore nicotinico (la risposta B è corretta). Questo farmaco si differenzia da altre terapie utilizzate per la cessazione del fumo perché non sostituisce la nicotina, bensì agisce direttamente sui recettori nicotinici presenti nel cervello. Il fine della Vareniclina è di mitigare i sintomi di dipendenza, astinenza e piacere associati al fumo grazie al suo ruolo di agonista parziale. Il farmaco si lega ai recettori nicotinici e funziona sia come stimolatore parziale (effetto agonista), sia come inibitore (effetto antagonista). Da un lato, aiuta a ridurre i sintomi di dipendenza e astinenza correlati alla cessazione del fumo grazie alla sua capacità di stimolare parzialmente la liberazione di dopamina. Dall'altro, inibisce il legame della nicotina con i recettori, riducendo la soddisfazione legata al fumo nel caso in cui il fumatore decida di riprendere a fumare.


30 di 100 Domande

Nei pazienti con diagnosi di trombosi venosa superficiale degli arti inferiori ed aumentato rischio di progressione a trombosi venosa profonda ed embolia polmonare si suggerisce di:














Al fine di prevenire la trombosi venosa profonda e l'embolia polmonare correlata, si consiglia di prescrivere un farmaco anticoagulante per almeno 45 giorni. Nel caso di trombosi venosa superficiale, risulta fondamentale valutare le condizioni fisiopatologiche e le cause che hanno condotto all'insorgenza di tale patologia e, ove possibile, intervenire per correggerle (la risposta B è corretta).


31 di 100 Domande

Per emiparesi si intende:














Per emiparesi si intende una forma di ipostenia limitata ad una metà del corpo (la risposta A è corretta). La forza muscolare può essere compromessa da una riduzione o abolizione, descritta come paresi, ipostenia o paralisi. Queste limitazioni possono colpire singoli gruppi muscolari (la risposta E non è corretta).  La paralisi di un solo emisoma è definita emiparesi (la risposta A è corretta), mentre la tetraparesi o tetraplegia implica la compromissione di tutti e quattro gli arti (la risposta C non è corretta). La diparesi o diplegia si verifica quando la motilità viene alterata in entrambi gli arti superiori o nel territorio facciale bilaterale (la risposta D non è corretta). Se la forza viene limitata solo ai muscoli oculari, si parla di oftalmoparesi (la risposta B non è corretta). 


32 di 100 Domande

L'Anemia Refrattaria con Eccesso di Blasti (AREB) è:














L'Anemia Refrattaria con Eccesso di Blasti (AREB) è una patologia mielodisplastica di alto grado (la risposta D è corretta). L'Anemia Refrattaria con Eccesso di Blasti (AREB) è inclusa nella vecchia classificazione FAB (Francese-Americana-Britannica) delle sindromi mielodisplastiche (le risposte A, C, E non sono corrette), la quale comprende cinque categorie di sindromi mielodisplastiche: l'Anemia Refrattaria (AR), l'Anemia Refrattaria con Sideroblasti ad Anello (ARSA), l'Anemia Refrattaria con Eccesso di Blasti (AREB), l'Anemia Refrattaria con Eccesso di Blasti in trasformazione (AREB-t) e la Leucemia Mielomonocitica Cronica (LMMC). L'AREB appartiene alle sindromi mielodisplastiche di alto grado, poiché esiste un maggiore rischio di evolvere in modo precoce in leucemia mieloide acuta. Attualmente, la classificazione diagnostica in uso è la classificazione WHO (World Health Organization), nella quale l'AREB è stata sostituita dalla Mielodisplasia con Eccesso di Blasti (MDS-EB). Inoltre, la classificazione WHO ha ridotto dal 30% al 20% il limite di blasti nel midollo per distinguere una sindrome mielodisplastica da una leucemia mieloide acuta.


33 di 100 Domande

Quale tra i seguenti farmaci può provocare una diarrea cronica da colite microscopica?














Il Lansoprazolo può provocare una diarrea cronica da colite microscopica (la risposta C è corretta). Va tenuto presente che, rispetto a tutti gli altri inibitori della pompa protonica, il Lansoprazolo è associato a una maggiore incidenza di effetti collaterali a causa delle sue caratteristiche farmacologiche intrinseche e della modifica che induce alla flora batterica gastrica e intestinale. Una delle complicanze più frequenti è la diarrea cronica da colite microscopica. È importante non confondere gli ACE-inibitori (come il Ramipril) che non causano colite microscopica con i Sartani o ARB, tra i principali responsabili di colite microscopica eosinofilica da farmaco. 


34 di 100 Domande

La principale causa di morte nei pazienti con broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) lieve moderata è rappresentata da:














La principale causa di morte nei pazienti con broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) lieve moderata è rappresentata da malattie cardiovascolari (la risposta C è corretta). I soggetti affetti da Bronchite Cronica ostruttiva (BPCO) spesso presentano patologie correlate, molte delle quali sono il risultato di abitudini di fumo. In questi pazienti, le malattie cardiovascolari rappresentano una delle cause più comuni di decesso nei casi di BPCO lieve-moderata, con una frequenza maggiore rispetto alla insufficienza respiratoria. D'altro canto, nei pazienti con BPCO severa, l'insufficienza respiratoria è la principale fonte di mortalità.


35 di 100 Domande

Quale tra i seguenti parametri non rientra nella classificazione di Child-Pugh per la valutazione della gravità delle epatopatie croniche?














La presenza di varici esofagee non rientra nella classificazione di Child-Pugh per la valutazione della gravità delle epatopatie croniche (la risposta B è corretta). La classificazione di Child-Pugh rappresenta un modello di valutazione quantitativa della severità delle epatopatie croniche. Questo sistema di punteggio considera diversi fattori, tra cui la presenza di encefalopatia, la presenza di ascite, i livelli di bilirubinemia, albuminemia e PT. La classificazione di Child-Pugh prevede la suddivisione dei pazienti in tre categorie, identificate in base al punteggio ottenuto: Classe A (5-6 punti), Classe B (7-9 punti), Classe C (10-15 punti). È importante notare che la presenza di varici esofagee non è un parametro preso in considerazione nella classificazione di Child-Pugh (la risposta B è corretta). Oltre alla classificazione di Child-Pugh, esiste un altro importante strumento per la valutazione della gravità della cirrosi epatica, ovvero lo score MELD (Model of End Liver Disease), che tiene conto dei livelli di bilirubinemia, PT INR e creatininemia per determinare il rischio di mortalità del paziente. Questi punteggi vengono utilizzati anche per stabilire l'idoneità del paziente per il trapianto epatico.

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36 di 100 Domande

L'asma è una patologia delle vie aeree. Quale delle seguenti affermazioni è falsa?














L'enfisema polmonare è una patologia caratterizzata dalla distruzione del tessuto polmonare e dei setti alveolari, con conseguente aumento del rischio di collasso polmonare. L'asma, d'altra parte, è una condizione infiammatoria cronica delle vie aeree che si manifesta con una limitazione al flusso d'aria, generalmente reversibile e variabile nel tempo, come evidenziato da prove di funzionalità respiratoria. In presenza di sintomi compatibili con l'asma ma con prove spirometriche normali, la diagnosi può essere formulata attraverso un test di provocazione bronchiale con metacolina, che permette di dimostrare l'ipersensibilità bronchiale (la risposta D è corretta). 


37 di 100 Domande

Quale tra gli score di seguito riportati è validato dalla Società Europea di Cardiologia per la definizione del rischio trombo embolico?














Il CHA2DS2-VASc è validato dalla Società Europea di Cardiologia per la definizione del rischio trombo embolico (la risposta B è corretta). Per determinare la terapia anticoagulante appropriata in caso di diagnosi di fibrillazione atriale, è essenziale stratificare il rischio trombo-embolico del paziente. Attualmente, viene utilizzato il punteggio CHA2DS2-VASc, che considera diversi fattori. In conformità alle attuali linee guida della European Society of Cardiology (ESC), la terapia anticoagulante è raccomandata per un punteggio CHA2DS2-VASc di 3 o superiore nelle donne e di 2 o superiore negli uomini. Il punteggio SOFA viene utilizzato per la valutazione della gravità della sepsi in un paziente. Altri score vengono utilizzati per valutare il grado di instabilità clinica del paziente. 

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38 di 100 Domande

Come agisce il dabigatran?














Il dabigatran inibisce la trombina (la risposta B è corretta). Il Dabigatran è un nuovo anticoagulante orale (NAO) o anticoagulante orale diretto (DOAC) che appartiene alla classe degli inibitori diretti della trombina (fattore Ila). Questo farmaco agisce bloccando direttamente il sito attivo della trombina e prevenendo la degradazione del fibrinogeno in fibrina. A differenza di altri anticoagulanti, il Dabigatran non richiede il monitoraggio laboratoristico della coagulazione e viene principalmente escreto attraverso l'eliminazione renale. Tuttavia, è controindicato in pazienti con insufficienza renale e con un clearence della creatinina inferiore a 30 ml/min. È importante sottolineare che le altre opzioni di risposta non sono correlate all'azione del Dabigatran. La risposta "Blocca la proteina SPIKE del SARS-CoV-2" si riferisce all'azione degli anticorpi monoclonali contro SARS-CoV-2 (la risposta E non è corretta). La risposta "inibisce la xantina ossidasi" si riferisce all'effetto dell'ipouricemizzante allopurinolo che inibisce l'enzima xantina ossidasi (la risposta C non è corretta). La risposta "Blocca il TNF-alpha", invece, si riferisce all'azione degli anticorpi monoclonali contro il TNF-alpha, una citochina proinfiammatoria (la risposta A non è corretta).


39 di 100 Domande

L'aumentata mortalità associata alla fibrillazione atriale non dipende da:














L'aumentata mortalità associata alla fibrillazione atriale non dipende da rottura aneurisma dell’aorta (la risposta A è corretta). La fibrillazione atriale è una anomalia cardiaca di origine aritmogena che, se non adeguatamente gestita, può comportare conseguenze rilevanti per la salute cardiovascolare. Questa condizione aumenta la probabilità di trombo-embolismi e di embolie periferiche o distrettuali, che possono essere gravi e portare a un ictus. La dilatazione atriale sinistra associata può, inoltre, causare modifiche strutturali a lungo termine e portare a uno scompenso cardiaco cronico. In alcuni casi, la fibrillazione atriale con un pattern elettrogenico sottostante (ad esempio, pre-eccitazione) può attivare fenomeni aritmici potenzialmente pericolosi. Tuttavia, la condizione aritmica non è in alcun modo legata alla presenza di un aneurisma aortico.


40 di 100 Domande

La sintesi di più risultati scientifici sullo stesso argomento può essere ottenuta mediante:














La sintesi di più risultati scientifici sullo stesso argomento può essere ottenuta mediante metanalisi (la risposta C è corretta). La metanalisi è un'efficace tecnica statistica che combina i risultati di diversi studi per fornire una singola valutazione dell'impatto di un trattamento o di un fattore di rischio. Per garantire la validità di una metanalisi, i partecipanti, gli interventi, i fattori di rischio e le impostazioni degli studi coinvolti devono essere simili. Oltre a ciò, una metanalisi può essere eseguita quando esiste più di uno studio che affronta la stessa questione. In contrapposizione, gli studi osservazionali sono quelli in cui il ricercatore si limita a osservare ciò che accade nella realtà, come nel caso degli studi di coorte, caso-controllo o trasversali. D'altra parte, gli studi retrospettivi analizzano gli effetti verificatisi in un momento successivo, confrontando soggetti affetti da una malattia (casi) con quelli sani (controlli). In aggiunta, lo studio clinico randomizzato controllato è un tipo di studio in cui il ricercatore sperimenta un nuovo trattamento clinico, considerato il gold standard per la sperimentazione clinica. Infine, un report di casi clinici descrive dettagliatamente i sintomi, i segni, la diagnosi, il trattamento e il follow-up di uno o più pazienti.


41 di 100 Domande

Un paziente allettato, portatore di catetere vescicale a permanenza, a cui è stata cambiata la sacca di raccolta delle urine circa 24 ore prima, ha urinato 350 ml. Il paziente presenta:














Un paziente allettato, portatore di catetere vescicale a permanenza, a cui è stata cambiata la sacca di raccolta delle urine circa 24 ore prima, ha urinato 350 ml. Il paziente presenta oliguria (la risposta B è corretta). L'anuria è definita come la totale assenza o la produzione inferiore a 100 ml di urina in 24 ore, mentre l'oliguria è caratterizzata da una quantità di urina prodotta inferiore a 350 ml in un arco di tempo di 24 ore. La condizione di oligo-anuria può essere un risultato di una insufficienza renale acuta o di una nefropatia cronica in fase avanzata.


42 di 100 Domande

Per “riconciliazione della terapia farmacologica” si intende:














Per “riconciliazione della terapia farmacologica” si intende un processo formale di revisione della terapia del singolo paziente nelle transizioni di cura per evitare i rischi che potrebbero derivare dalla somministrazione di farmaci poco appropriati o che presentino interazioni pericolose (la risposta B è corretta). La riconciliazione farmacologica è un processo che mira a garantire una prescrizione farmacologica precisa e corretta. Inizia confrontando la lista dei farmaci attualmente prescritti al paziente con quelli raccomandati in una determinata situazione. Per raggiungere questo scopo, è fondamentale la cooperazione di diverse figure professionali, tra cui medici, farmacisti, infermieri, nonché del paziente e dei suoi familiari/caregiver durante la fase di ricognizione, che include un'anamnesi farmacologica dettagliata. L'OMS ritiene che la riconciliazione sia una delle migliori strategie per aumentare la qualità delle cure ai pazienti. In Italia, la riconciliazione farmacologica è un criterio e un requisito di accreditamento per le Regioni e Province Autonome, per fornire assistenza sanitaria di alta qualità ai propri pazienti.


43 di 100 Domande

Secondo le Linee Guida della Società Europea di Cardiologia (ESC 2021), nei pazienti diabetici con rischio cardiovascolare alto o molto alto, l'ASA a basso dosaggio è:














Secondo le Linee Guida della Società Europea di Cardiologia (ESC 2021), nei pazienti diabetici con rischio cardiovascolare alto o molto alto, l'ASA a basso dosaggio è indicato (la risposta B è corretta). L'impiego della terapia antiaggregante piastrinica singola (SAPT) con acido acetilsalicilico (ASA) per la prevenzione primaria continua a essere oggetto di dibattito a livello internazionale. Tuttavia, le linee guida europee della European Society of Cardiology (ESC) raccomandano l'utilizzo della SAPT in prevenzione primaria per i pazienti ad elevato rischio cardiovascolare, in particolare per quelli affetti da diabete mellito. L'utilizzo dell'ASA non dipende dalla funzionalità renale. Sebbene sia una buona prassi, specialmente in caso di politerapia, utilizzare un inibitore di pompa protonica, non è decisivo né necessario secondo le attuali linee guida.


44 di 100 Domande

Quando devono essere eseguiti i test di trombofilia in caso di tromboenbolismo venoso (TEV)?














L'esame trombofilico deve essere eseguito solo dopo la scomparsa dell'evento trombotico acuto e terminato l'effetto della terapia anticoagulante, che può essere eparina, dicumaroli o DOAC (la risposta E è corretta). Questo perché la trombosi acuta e gli anticoagulanti influenzano i livelli e le funzioni dei fattori analizzati durante lo screening trombofilico. Le risposte "Durante l'evento trombotico", "Un anno dopo l'insorgenza dell'evento trombotico", " Sei mesi dopo la sospensione della terapia anticoagulante" sono sbagliate perché indicano tempi non corretti. Ad esempio, non bisogna eseguire il dosaggio dell'antitrombina durante la terapia con eparina (che lega l'antitrombina) e non bisogna eseguire il dosaggio della proteina C e della proteina S durante la terapia con dicumarolici (antagonisti della vitamina K), in quanto queste proteine sono dipendenti dalla vitamina K. I DOAC possono causare una modifica del dosaggio di antitrombina, proteina C e proteina S (la risposta A non è corretta).

 


45 di 100 Domande

Quale di queste metodiche deve considerarsi l'esame diagnostico di elezione in caso di colica renale?














La tomografia computerizzata spirale multistrato dell'addome senza mezzo di contrasto deve considerarsi l'esame diagnostico di elezione in caso di colica renale (la risposta E è corretta). In caso di colica renale, l'ecografia è il primo esame a cui si fa riferimento, tuttavia la sua sensibilità è inferiore rispetto alla TC addome senza mdc, che rappresenta il metodo d'elezione per rilevare il 99% dei calcoli. D'altra parte, la radiografia dell'addome mostra una scarsa capacità di rilevamento e non è in grado di valutare i calcoli radio-trasparenti, come quelli di acido urico. La risonanza magnetica è poco diffusa nelle zone rurali, mentre l'urografia è considerata una tecnica obsoleta.


46 di 100 Domande

Le indagini microbiologiche di ferite da compressione con sospetta infezione devono essere effettuate:














Le indagini microbiologiche di ferite da compressione con sospetta infezione devono essere effettuate con esami colturali tramite prelievi in sedi profonde nei tessuti molli (la risposta A è corretta). Per ottenere campioni appropriati per l'analisi microbiologica delle ferite da compressione, è cruciale seguire una tecnica di prelievo adeguata. Prima di effettuare il prelievo, è necessario pulire la ferita con soluzione fisiologica, rimuovendo accuratamente il materiale necrotico e purulento che potrebbe causare risultati falsi negativi (la risposta C non è corretta). Il prelievo deve essere eseguito in profondità, sul fondo della ferita, per garantire la massima accuratezza dei risultati (la risposta A è corretta). In questi casi, l'emocultura non è di solito utile poiché le infezioni sono localizzate e non associate a batteriemia (la risposta E non è corretta).


47 di 100 Domande

Nel sospetto di disfunzione della tiroide quale esame è utile per iniziare l'inquadramento diagnostico?














Nel sospetto di disfunzione della tiroide il TSH reflex è utile per iniziare l'inquadramento diagnostico (la risposta C è corretta). Questo esame prevede la misurazione dei valori di TSH e, solo in caso di alterazioni di questi livelli, la misurazione concomitante degli ormoni tiroidei FT4 e FT3. La valutazione isolata degli ormoni tiroidei non fornisce una comprensione adeguata della funzionalità tiroidea, poiché il TSH è il parametro che si altera prima e più rapidamente (le risposte B, E non sono corrette). L'ecografia tiroidea fornisce informazioni sulle caratteristiche strutturali della ghiandola tiroidea, ma non fornisce informazioni sul suo funzionamento e quindi non è in grado di valutare la presenza di disfunzioni (la risposta D non è corretta). La scintigrafia tiroidea è un esame importante per la diagnosi differenziale delle diverse forme di ipertiroidismo e tireotossicosi, ma non è l'esame di primo livello da richiedere in presenza di sospetto di disfunzione tiroidea (la risposta A non è corretta).


48 di 100 Domande

Nel follow up di un/una paziente con ipotiroidismo, gli anticorpi anti-tireoglobulina e anti-tireoperossidasi devono essere controllati al fine di un corretto aggiustamento della posologia della levotiroxina?














Nel monitoraggio delle condizioni cliniche di un paziente affetto da ipotiroidismo, è fondamentale tenere sotto controllo i livelli di ormone tireostimolante (TSH), per verificare l'adeguatezza o la necessità di modificare la terapia con Levotiroxina. La dosaggio degli anticorpi anti-tireoglobulina e anti-tireoperossidasi riveste particolare importanza per quanto riguarda la diagnosi eziologica dell'ipotiroidismo, poiché una delle cause più frequenti (soprattutto nei paesi occidentali) è rappresentata dalla tiroidite di Hashimoto. La positività di tali anticorpi consente di effettuare una corretta diagnosi eziologica. Una volta determinato il livello di anticorpi, non è più necessario ripetere il dosaggio poiché tale parametro serve esclusivamente ai fini diagnostici e non influisce sulla necessità di modificare la posologia della Levotiroxina (la risposta A è corretta). 


49 di 100 Domande

Quale tra le seguenti è la corretta definizione di steatosi epatica?














La steatosi epatica è un accumulo di grassi neutri nel fegato eccedenti il 5% del peso dell'organo (la risposta D è corretta). La steatosi epatica è una condizione caratterizzata dalla presenza di un accumulo di grassi neutri nel fegato. Non c'è alcun legame con l'accumulo di colesterolo. Quando si ha a disposizione un insieme di risposte che comprende due opzioni dettagliate e una più generica, è opportuno scegliere quella più specifica (la risposta A non è corretta). La risposta "Presenza nel fegato di vacuoli di grasso in rapporto 1 :3 con il restante parenchima" in questo caso, è errata poiché la quantità di grasso accumulata non deve superare il 5% del volume del fegato (la risposta C non è corretta). Le risposte "Presenza nel fegato di vescicole di colesterolo intorno al nucleo" e "Eccesso di lipoproteina (a) all'interno degli epatociti", non sono in alcun modo associate alla steatosi epatica (le risposte B, E non sono corrette).


50 di 100 Domande

L'ecocardiogramma è indicato nella gestione terapeutica dell'embolia polmonare per valutare:














L'ecocardiogramma è indicato nella gestione terapeutica dell'embolia polmonare per valutare il sovraccarico del ventricolo destro (la risposta B è corretta). L'ecocardiogramma transtoracico con color-doppler mi permette di identificare alcuni sintomi dell'embolia polmonare, sia segni diretti che indiretti. I segni diretti sono molto rari e difficili da scoprire, ma si possono osservare valutando la presenza di materiale trombotico nelle sezioni di destra e nell'arteria polmonare. L'embolia polmonare aumenta la pressione nelle sezioni di destra e questo può essere espresso da segni indiretti come, ad esempio, un aumento della pressione arteriosa polmonare media, una dilatazione del ventricolo destro con eventuale contrazione anomala, una deviazione verso sinistra del setto interventricolare e una disparità tra i ventricoli che danneggia il ventricolo sinistro.


51 di 100 Domande

Quale tra queste malattie infettive è caratterizzata da forte dolore oculare retro-orbitale accompagnato a cefalea, mialgie, nausea e vomito?














La febbre emorragica Dengue è caratterizzata da forte dolore oculare retro-orbitale accompagnato a cefalea, mialgie, nausea e vomito (la risposta B è corretta). Le zanzare del genere Aedes sono i vettori. La presentazione clinica tipica della dengue comprende febbre improvvisa, cefalea con dolore oculare intenso e retrooculare, mialgia, artralgia, nausea, vomito e esantema in circa il 50-80% dei casi. In rari casi, si sviluppa una febbre emorragica con trombocitopenia, emorragie, shock e addirittura exitus. Il forte dolore oculare retro-orbitale distingue la fase iniziale dell'infezione da Dengue virus dalle altre opzioni di risposta (malaria, West Nile Fever, toxoplasmosi e mononucleosi), che possono presentare un quadro simil-influenzale ma non il dolore acuto oculare retro-bulbare (le risposte A, C, D, E non sono corrette).

 


52 di 100 Domande

L'umeclidinio bromuro è un:














L'umeclidinio bromuro è un anti-muscarinico (la risposta E è corretta). L'umeclidinio è un farmaco che agisce come antagonista dei recettori muscarinici e viene impiegato per trattare i sintomi nei pazienti adulti affetti da broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO). Questo farmaco esercita un effetto particolarmente rilassante sulla muscolatura delle vie aeree quando viene somministrato per via inalatoria.


53 di 100 Domande

Quale è il cut-off dei livelli di PSA totale ematico fissato internazionalmente per lo screening del cancro della prostata?














Il valore di riferimento per lo screening del carcinoma prostatico mediante l'analisi dei livelli di PSA totale è stabilito a 4 ng/ml (la risposta C è corretta). Tuttavia, è importante tener presente che questo valore può variare in relazione a fattori come infezioni delle vie urinarie, traumi locali e procedure invasive, e pertanto deve essere contestualizzato per ogni singolo paziente. È noto che il PSA presenta una elevata sensibilità, ma una bassa specificità, perciò la sua valutazione deve essere sempre effettuata in correlazione con l'anamnesi e l'esame fisico del paziente. In presenza di ipertrofia prostatica benigna, inoltre, è importante prendere in considerazione non solo i valori di PSA, ma anche la densità del PSA rispetto al volume della prostata, la terapia a base di inibitori della 5-alfa-reduttasi e la dinamica del marcatore nel tempo. Questo permetterà di ottenere un quadro completo della situazione e di effettuare una valutazione più precisa e informata.


54 di 100 Domande

L'esame parassitologico delle feci può essere utile per indagare:














L'esame parassitologico delle feci può essere utile per indagare il prurito generalizzato (la risposta C è corretta). Il prelievo parassitologico delle feci, che di norma viene effettuato su tre campioni distinti, rappresenta una pratica comunemente adottata per investigare la presenza di disturbi gastrointestinali. In particolare, alcune parassitosi, come ad esempio la schistosomiasi, possono causare un aumento degli eosinofili e un prurito diffuso, rendendo pertanto opportuno effettuare un esame coproparassitologico in presenza di tali sintomi. La cefalea, invece, viene valutata mediante l'anamnesi, l'esame obiettivo neurologico e, se necessario, tecniche di imaging (la risposta B non è corretta). La disfunzione tiroidea, d'altra parte, viene indagata mediante esami ematici volti a verificare la funzionalità degli ormoni tiroidei e, eventualmente, mediante l'utilizzo di tecniche di imaging ecografico (la risposta D non è corretta). La tosse secca, inoltre, viene esaminata attraverso l'esame obiettivo, tecniche di imaging polmonare e, eventualmente, mediante indagini microbiologiche sull'espettorato (la risposta E non è corretta). Infine, le aritmie cardiache vengono valutate tramite elettrocardiogramma o mediante tecniche di imaging cardiaco (la risposta A non è corretta).


55 di 100 Domande

Cosa si intende per farmaco equivalente?














Un medicinale equivalente o generico è un farmaco che presenta la stessa composizione quantitativa e qualitativa delle sostanze attive e la stessa forma farmaceutica di un farmaco di riferimento. Inoltre, il farmaco equivalente dimostra una bioequivalenza con il farmaco di riferimento, la quale viene dimostrata attraverso appositi studi di biodisponibilità. I farmaci equivalenti o generici vengono commercializzati quando il brevetto del farmaco di riferimento è scaduto. In questo modo, i farmaci equivalenti sono più economici rispetto ai farmaci di marca, permettendo una maggiore accessibilità ai pazienti che necessitano di trattamenti farmacologici, senza tuttavia compromettere l'efficacia e la sicurezza terapeutica (la risposta C è corretta).

 


56 di 100 Domande

Quale tra le seguenti è la definizione corretta di ematocrito?














L'ematocrito è la percentuale del volume sanguigno occupata dai soli eritrociti (la risposta B è corretta). L'ematocrito ha un valore compreso tra il 40% e il 50%. La risposta "la misura del volume corpuscolare medio degli eritrociti" è errata, poiché corrisponde alla definizione del Volume Corpuscolare Medio (MCV) (la rispsota C non è corretta). Le risposte "La percentuale di emoglobina in ogni singolo eritrocita" e "La percentuale di emoglobina in ogni singolo eritrocita in rapporto alle dimensioni dello stesso", invece, sono errate perché si riferiscono rispettivamente alla Emoglobina Corpuscolare Media (MCH) e alla Concentrazione Emoglobinica Corpuscolare Media (MCHC), ovvero al contenuto e alla concentrazione media di emoglobina negli eritrociti. Questi valori, inoltre, non sono espressi in percentuale (le risposte A, D non sono corretta). Infine, la risposta "Un indicatore della variazione delle dimensioni degli eritrociti all'interno di un campione" riguarda l'Ampiezza della Distribuzione Eritrocitaria (RDW), che fornisce informazioni sull'anisocitosi (la risposta E non è corretta).


57 di 100 Domande

La metodica di elezione per la diagnosi di embolia polmonare è:














La metodica di elezione per la diagnosi di embolia polmonare è l'angio TC del torace (la risposta A è corretta). La tomografia computerizzata angiografica del polmone (angio-TC) rappresenta il test di imaging diagnostico di riferimento per la diagnosi della tromboembolia polmonare. Questa metodologia presenta numerosi vantaggi, tra cui una elevata precisione, la non invasività e una maggiore disponibilità. Inoltre, l'angio-TC può identificare altre patologie polmonari se non vi è la presenza di tromboembolia. La scintigrafia di ventilazione/perfusione (V/Q o scintigrafia polmonare) evidenzia aree del polmone che vengono ventilate ma non perfuse a causa dell'ostruzione da un coagulo. Questo esame è altrettanto preciso della tomografia computerizzata multistrato, tuttavia viene meno frequentemente utilizzato a causa della maggiore disponibilità della tecnologia TC (la risposta C non è corretta). La scintigrafia polmonare è particolarmente indicata per pazienti allergici al mezzo di contrasto iodato, con ridotta funzionalità renale o in stato di gravidanza, in quanto espone il paziente a una minore dose di radiazioni rispetto alla TC. La scintigrafia polmonare può essere eseguita sia con l'imaging bidimensionale che con la tomografia computerizzata a emissione di fotoni singoli (SPECT), che permette un'imaging tridimensionale. L'ecografia e la risonanza magnetica del torace non sono in grado di visualizzare la tromboembolia (le risposte B, E non sono corrette).


58 di 100 Domande

In quali di queste condizioni sotto elencate è controindicato l'utilizzo degli inibitori diretti orali della coagulazione (DOAC)?














Nella sindrome da anticorpi antifosfolipidi è controindicato l'utilizzo degli inibitori diretti orali della coagulazione (DOAC) (la risposta C è corretta). Fornendo riferimento alla nota informativa del maggio 2019, emessa in collaborazione con le autorità regolatorie europee e l'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), si evince che i DOAC (direct-acting oral anticoagulants) quali apixaban (Eliquis), dabigatran etexilato (Pradaxa), edoxaban (Lixiana/Roteas) e rivaroxaban (Xarelto) sono controindicati nella sindrome antifosfolipidica (APS) poiché associati ad un aumento del rischio di eventi trombotici ricorrenti. Lo studio multicentrico randomizzato TRAPS ha confermato che l'uso di rivaroxaban nei pazienti con APS e una storia di trombosi accertata è correlato ad un incremento del rischio di eventi trombotici rispetto al warfarin, un antagonista della vitamina K. L'impiego degli altri DOAC potrebbe presentare un analogo aumento del rischio rispetto al warfarin, pertanto risulta controindicato nella sindrome da anticorpi antifosfolipidi. Tuttavia, le ultime linee guida EULAR 2019 indicano che l'uso dei DOAC potrebbe essere considerato per prevenire le trombosi venose nei pazienti con sindrome da anticorpi antifosfolipidi, che non riescono a raggiungere il target di INR prefissato, malgrado una buona compliance alla terapia con gli inibitori della vitamina K (AVK), o nei pazienti che presentano controindicazioni all'utilizzo degli AVK. Si raccomanda di evitare di passare dalla terapia con AVK ai DOAC solo per scarsa aderenza terapeutica. Inoltre, è sconsigliato l'uso di rivaroxaban nei pazienti con tripla positività agli anticorpi antifosfolipidi, data la maggiore incidenza di eventi trombotici. Infine, sempre secondo le stesse linee guida, l'uso dei DOAC non è consigliato nei pazienti con APS e una storia di trombosi arteriose.

 


59 di 100 Domande

Il virus dell'epatite virale C è:














Il virus dell'epatite C (HCV) è un membro della famiglia dei Flavivirus, genere Hepacivirus, e presenta un genoma costituito da una molecola ad angolo filamento di RNA a polarità positiva (la risposta D è corretta)(la risposta C non è corretta). Al contrario, un virus difettivo richiede la co-infezione con un virus helper per replicare, come avviene per il virus dell'epatite delta HDV (la risposta B non è corretta). Un provirus, invece, rappresenta il genoma di un virus che si è integrato all'interno della cellula ospite, come accade per il virus dell'HIV (la risposta E non è corretta).


60 di 100 Domande

Quale di questi fattori non determina un rischio aumentato di infezione delle lesioni da pressione?














Le varici venose non determinano un rischio aumentato di infezione delle lesioni da pressione (la risposta A è corretta). Le lesioni da pressione o da decubito sono una preoccupazione frequente per pazienti che sono allettati, anziani o che hanno patologie che limitano la loro mobilità. Inoltre, l'infezione è una complicazione temuta associata a queste lesioni. Essa può essere sospettata quando si verifica necrosi persistente, un cattivo odore o un mancato miglioramento nonostante la corretta terapia. La proliferazione batterica e l'infezione delle ulcere da pressione sono favoriti da fattori come l'età avanzata, la durata e l'intensità della compressione, la posizione della lesione, una scarsa igiene personale, malnutrizione, alcolismo, diabete, obesità, insufficienza renale cronica e patologie vascolari non compensate. L'eczema, che comporta un deficit di barriera cutanea e uno squilibrio nella flora batterica, può ulteriormente aumentare il rischio di infezione. Al contrario, la presenza di varici venose non rappresenta un aumento del rischio di infezione delle lesioni da pressione (la risposta A è corretta).

 


61 di 100 Domande

Nei pazienti con flutter atriale la terapia anticoagulante è raccomandata:














Nei pazienti con flutter atriale la terapia anticoagulante è raccomandata in accordo con lo stesso profilo di rischio utilizzato per la fibrillazione atriale (la risposta B è corretta). Nonostante i diversi meccanismi sottostanti, la fibrillazione atriale e il flutter atriale presentano un rischio trombo-embolico pressoché identico. Per giunta, la stratificazione del rischio e le indicazioni terapeutiche per i farmaci anticoagulanti sono condivise per entrambi i disturbi cardiaci.


62 di 100 Domande

Quale tra i seguenti parametri non rientra nella definizione di sindrome metabolica?














Non rientra nella definizione di sindrome metabolica l'uricemia >8,5 mg/dL (la risposta C è corretta). La sindrome metabolica è un insieme di anomalie metaboliche che comprendono ipertensione, insulino-resistenza, diabete di tipo 2, obesità centrale o viscerale e dislipidemia aterogenica (alti livelli di trigliceridi e colesterolo LDL e bassi livelli di colesterolo HDL) presenti contemporaneamente in un individuo. La diagnosi si basa sui criteri diagnostici NCEP-ATP III (National Cholesterol Education Program -Adult Treatment Panel III), che richiedono la presenza di 3 o più dei seguenti fattori: circonferenza vita superiore a 102 cm per gli uomini e 88 cm per le donne, glicemia a digiuno superiore a 100 mg/dL, pressione arteriosa superiore a 130/85 mm Hg, trigliceridi superiori a 150 mg/dL, e colesterolo HDL inferiore a 40 mg/dL per gli uomini e 50 mg/dL per le donne. Infine, l'iperuricemia non è un criterio per la diagnosi di sindrome metabolica.


63 di 100 Domande

Quale tra i seguenti non è un fattore eziologico della steatosi epatica?














Non è un fattore eziologico della steatosi epatica l'ipervitaminosi C (la risposta E è corretta). Tutte le cause precedentemente descritte sono elementi eziologici che contribuiscono all'accumulo di grasso nel parenchima epatico, sia direttamente che indirettamente, poiché sono tutte componenti della sindrome metabolica. Tuttavia, l'ipervitaminosi C è l'unica eccezione.


64 di 100 Domande

Nella sorveglianza per una possibile evoluzione in epatocarcinoma di una epatopatia cronica non cirrotica si raccomanda l'esecuzione di un'ecografia addominale ogni:














Il tempo di follow-up ecografico raccomandato per la sorveglianza delle epatopatie croniche, secondo le linee guida dell'Associazione Italiana per lo Studio del Fegato, è di 6 mesi (la risposta E è corretta).

 


65 di 100 Domande

In una paziente che presenta galattorrea, quale dei seguenti farmaci che sta assumendo potrebbe esserne la causa?














In una paziente che presenta galattorrea, la Levosulpiride che sta assumendo potrebbe esserne la causa (la risposta A è corretta). La galattorrea è la produzione di una secrezione lattescente dal capezzolo o da entrambi in donne al di fuori del periodo dell'allattamento (galattorrea non puerperale), e può essere associata o meno ad irregolarità mestruali. L'iperprolattinemia è una delle cause più comuni di galattorrea e può essere causata da un adenoma ipofisario secretore di prolattina, stati di ipotiroidismo con incremento dei livelli di TSH, o dall'uso di farmaci che interferiscono con la prolattina stessa, aumentandone i livelli. Gli antidepressivi triciclici, gli oppioidi, gli estro-progestinici, i farmaci neurolettici (come fenotiazine), gli antistaminici e la cimetidina sono farmaci che possono determinare iperprolattinemia. La levosulpride, un antipsicotico, rappresenta la risposta corretta in quanto è uno dei farmaci che più frequentemente determinano iperprolattinemia a causa del suo meccanismo patogenetico di antagonista della dopamina. La dopamina normalmente ha un effetto inibitorio sulla secrezione di prolattina. Pertanto, se l'azione della dopamina viene bloccata, verrà meno anche l'effetto inibitorio sulla prolattina, causando iperprolattinemia. Al contrario, la Sulodexide, l'amiodarone, la metformina e il pioglitazone non interferiscono con la prolattina (le risposte B, C, D, E non sono corrette).

 


66 di 100 Domande

Su quale tra i seguenti provvedimenti deve basarsi la prevenzione della malaria nella popolazione residente nelle aree endemiche?














La prevenzione della malaria nella popolazione residente nelle aree endemiche deve basarsi sul controllo dei vettori (la risposta B è corretta). La malaria è una parassitosi umana causata da protozoi del genere Plasmodium. Gli anopheles, le zanzare del genere, sono i vettori del parassita e le persone infettate in modo cronico costituiscono il serbatoio del parassita. Nelle aree endemiche, prevenire e controllare la malaria richiede il controllo dei vettori, ovvero delle zanzare, mediante metodi come l'utilizzo di repellenti, la disinfestazione e il controllo delle acque. Non è possibile la trasmissione interumana, pertanto il distanziamento sociale non è una strategia valida (la risposta A non è corretta). Non esistono serbatoi animali diversi dall'uomo e non è possibile la trasmissione attraverso gli alimenti, quindi il controllo della macellazione delle carni e degli alimenti non sono misure utili per prevenire la malaria (le risposte D, E non sono corrette). La terapia mirata è utile per trattare un'infezione già esistente (la risposta C non è corretta).


67 di 100 Domande

I pazienti affetti da COV1D-19 in forma grave presentano:














I pazienti affetti da COV1D-19 in forma grave presentano un aumentato rischio trombotico ed emorragico (la risposta E è corretta). In aggiunta alle complicanze polmonari, il virus può causare danni all'endotelio vascolare e una risposta infiammatoria sistemica, che porta ad un'attivazione aumentata dei fattori della coagulazione e alla formazione di microtrombi a livello arterioso, venoso e microvascolare (la risposta D non è corretta). Nei pazienti con malattia grave da COVID-19 si riscontra spesso un aumento dei livelli ematici di D-dimero e fibrinogeno. Le possibili complicanze includono embolia polmonare, trombosi venosa profonda, infarto e ictus, che possono portare al decesso del paziente (le risposte A, C non sono corrette). Tuttavia, l'eccessiva attivazione dei fattori della coagulazione può anche causare manifestazioni emorragiche, come l'emorragia intracranica (le risposte B, C non sono corrette). In conformità alle linee guida attuali, la profilassi antitrombotica con eparina è raccomandata nei pazienti con malattia grave da COVID-19.


68 di 100 Domande

Con quali delle seguenti terapie può essere corretta la carenza di vitamina B12 in presenza di atrofia gastrica?














Con vitamina B12 per via parenterale può essere corretta la carenza di vitamina B12 in presenza di atrofia gastrica (la risposta A è corretta). Le opzioni B, D e E possono essere facilmente eliminate, poiché la carenza di vitamina B12 richiede un'integrazione diretta di tale vitamina. La risposta corretta, pertanto, è "Vitamina B12 per via parenterale", poiché la carenza di vitamina B12 rappresenta una grave insufficienza che richiede una supplementazione intensiva, specialmente all'inizio. Inoltre, in questa situazione, si è in presenza di atrofia gastrica, che impedisce la produzione del fattore intrinseco necessario per la legatura della vitamina B12 a livello gastrico, rendendo così inefficace la supplementazione orale (la risposta C non è corretta). Pertanto, la via di somministrazione più appropriata è quella parenterale.


69 di 100 Domande

Quale tra le seguenti indagini non è di primo livello in un paziente adulto con subittero?














L'HCV-RNA non è di primo livello in un paziente adulto con subittero (la risposta B è corretta). In un caso di ittero o sub-ittero, la valutazione iniziale viene effettuata in un ambiente gastroenterologico e si concentra sulla definizione dell'ittero. Oltre a ciò, vengono valutati anche i marker sierologici, quali emocromo, transaminasi, fosfatasi alcalina, bilirubina reflex e gamma-GT, per distinguere in modo preliminare un ittero epatocellulare da uno colestatico o pre-epatico. La valutazione clinica del paziente è cruciale, comprendendo un esame obiettivo accurato con attenzione al colore delle urine e delle feci, alla distribuzione dell'ittero, a eventuali dolori addominali. In un reparto di medicina interna o gastroenterologia, dovrebbe essere possibile effettuare una ecografia "bedside", un esame veloce e sensibile che rileva alterazioni grossolane che possono causare ittero, come colelitiasi, coledocolitiasi, microlitiasi intra-epatica, cirrosi epatica, epatopatia cronica, dilatazione delle vie biliari e malattia di Caroli. La determinazione eziologica di un ittero epatocellulare causato da epatite acuta HCV tramite la determinazione dell'HCV-RNA è un passo successivo e non è considerato un test di prima scelta.


70 di 100 Domande

Quale tra i seguenti farmaci è indicato somministrare in prima istanza in un paziente con crisi asmatica di media entità?














Il Salbutamolo per via inalatoria è indicato in prima istanza in un paziente con crisi asmatica di media entità (la risposta A è corretta). In accordo con le linee guida GINA 2021, per gestire una riacutizzazione asmatica moderata, in prima istanza bisogna somministrare ripetutamente beta 2 agonisti a breve durata d'azione, come il salbutamolo, per via inalatoria, che presenta minori effetti collaterali rispetto alla via endovenosa. Inoltre, si raccomanda la somministrazione di corticosteroidi per via orale, che sono altrettanto efficaci ma meno invasivi rispetto alla via endovenosa. Inoltre, bisogna anche controllare la somministrazione di ossigeno. La teofillina non è raccomandata a causa della scarsa azione broncodilatatrice e dei possibili effetti collaterali gravi, come vomito e aritmie.


71 di 100 Domande

Quale delle seguenti affermazioni è falsa sulla Tiroidite di Hashimoto?














E' falso affermare che la Tiroidite di Hashimoto è una malattia degenerativa primitiva della tiroide, caratterizzata clinicamente da ipotiroidismo (la risposta B è corretta). La tiroidite di Hashimoto è la causa più comune di ipotiroidismo nei paesi occidentali, tra cui l'Italia. È una malattia autoimmune che si caratterizza per la presenza di autoanticorpi, più spesso anti-tireoperossidasi (AbTPO), associati o meno a anticorpi anti-tireoglobulina (AbTg). Può essere presente in forma isolata o associata a altre patologie autoimmuni. Clinicamente, si tratta di una tiroidite indolore e dal punto di vista funzionale può presentarsi come eutiroidismo, soprattutto nella fase iniziale, o come ipotiroidismo, sia subclinico che clinico. In rare occasioni, può esserci una prima fase di tireotossicosi, detta "Hashitossicosi", a seguito del rilascio massivo di ormoni tiroidei causato dalla distruzione dei follicoli tiroidei, mediata dal processo infiammatorio. La tiroidite di Hashimoto è più comune nel sesso femminile e l'incidenza aumenta con l'età, spesso in pazienti con familiarità per patologie tiroidee. Tuttavia, contrariamente a quanto affermato nella risposta B, la tiroidite non è una malattia degenerativa della tiroide.


72 di 100 Domande

Quale tra i seguenti è una complicanza dell'ipervitaminosi C?














La calcolosi renale è una complicanza dell'ipervitaminosi C (la risposta C è corretta). La vitamina C, nota anche come acido ascorbico, fa parte del gruppo delle vitamine idrosolubili che non sono accumulate nel nostro organismo, ma che devono essere regolarmente integrate tramite l'alimentazione. Il fabbisogno quotidiano di vitamina C per gli uomini è di circa 90 mg, mentre per le donne è di circa 70 mg. La vitamina C ha un ruolo importante come antiossidante, ma partecipa anche alla sintesi di ormoni steroidei da parte della corteccia surrenalica, alla sintesi del collagene, e alla sintesi di amminoacidi. La carenza di vitamina C può causare lo scorbuto, una condizione clinica caratterizzata da sanguinamento delle gengive, caduta dei denti, emorragie sottocutanee, anemia e inappetenza. Pertanto, la risposta "Scorbuto" è errata poiché la domanda riguarda una complicazione dell'ipervitaminosi C e non dell'ipovitaminosi (la risposta A non è corretta). In caso di eccesso di vitamina C, la complicazione principale potrebbe essere lo sviluppo di calcoli renali, in particolare di ossalato. Ciò accade perché l'acido ascorbico viene eliminato nelle urine sia in forma libera che come sali di ossalato, e se presente in grandi quantità, può favorirne la deposizione sotto forma di calcoli renali.


73 di 100 Domande

Qual è il principale meccanismo di danno epatocitario da alte dosi di paracetamolo?














Il principale meccanismo di danno epatocitario da alte dosi di paracetamolo è il consumo di glutatione ridotto (la risposta B è corretta). Il paracetamolo è un COX-inibitore che non rientra nella categoria dei farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS). Il suo effetto negativo principale è legato alla riduzione della produzione di glutatione, un meccanismo fondamentale per proteggere le cellule dai danni causati dai radicali liberi dell'ossigeno e dal burst ossidativo. Questo aspetto lo rende un farmaco a rischio moderato per i pazienti con favismo, in quanto può causare una crisi emolitica in concentrazioni elevate. Da notare che il danno epatico causato dal paracetamolo è strettamente correlato alla dose, con una soglia massima di 4 g al giorno e una dose letale di 10 g in un'unica somministrazione. Inoltre, la riduzione della produzione di glutatione rende il paracetamolo potenzialmente pericoloso in caso di sovradosaggio.


74 di 100 Domande

Qual è il più frequente effetto collaterale della terapia con oppioidi?














Il più frequente effetto collaterale della terapia con oppioidi è la stipsi (la risposta D è corretta). Gli oppioidi rappresentano una classe di sostanze che derivano dall'oppio, comprensiva di oppioidi naturali, semisintetici e sintetici. Questi composti esercitano un'azione psicoattiva sulle cellule nervose, influenzando i processi mentali. Gli oppioidi sono utilizzati in ambito medico per il controllo del dolore, tuttavia, la loro potenziale tossicità e capacità di causare dipendenza ne fanno anche una categoria di sostanze d'abuso. Il meccanismo d'azione degli oppioidi è simile a quello degli oppioidi endogeni, prodotti naturalmente dall'organismo per il controllo del dolore. Gli oppioidi interagiscono con i recettori presenti nel sistema nervoso centrale e periferico, provocando effetti analgesici, euforizzanti e sedativi, ma anche nausea, soppressione del riflesso della tosse (la risposta B non è corretta) e depressione del centro del respiro. In caso di sovradosaggio, gli oppioidi possono indurre il coma e la morte per arresto respiratorio. In aggiunta all'effetto analgesico, gli oppioidi possono influenzare anche altri sistemi del corpo, tra cui il sistema gastrointestinale, il sistema genitourinario, il sistema endocrino, il sistema immunitario e il sistema cardiovascolare. Ad esempio, gli oppioidi possono ritardare la motilità intestinale, provocando costipazione, oppure causare ritenzione urinaria nel sistema genitourinario. Gli oppioidi possono anche causare bradicardia e ipotensione nel sistema cardiovascolare (la risposta C non è corretta). In sintesi, gli oppioidi rappresentano una categoria di sostanze con un'ampia gamma di effetti sul sistema nervoso e su altri sistemi del corpo, che possono essere utilizzati in ambito medico per il controllo del dolore, ma che possono anche essere utilizzati in modo improprio e rappresentare una minaccia per la salute pubblica.

 


75 di 100 Domande

Quale tra i seguenti metodi ha la minore sensibilità nella diagnosi di infezione da Helicobacter pylori?














Il dosaggio anticorpi circolanti ha la minore sensibilità nella diagnosi di infezione da Helicobacter pylori (la risposta A è corretta). E' importante conoscere le principali metodologie di determinazione dell'infezione da Helicobacter pylori e tenere presente che tutte le tecniche elencate rientrano nelle linee guida di Maastricht VI, ad eccezione del dosaggio degli anticorpi circolanti (lgG anti-H.p.). Questo metodo, nonostante la sua bassa sensibilità e specificità, viene utilizzato con successo in paesi con alta incidenza di infezione da H. pylori e prevalenza e incidenza di cancro gastrico. In tali contesti, esso viene combinato con la determinazione degli zimogeni della Pepsina e la Gastrina per la prevenzione e il riconoscimento precoce del cancro gastrico.


76 di 100 Domande

Quale è la varietà istologica più frequente del melanoma?














La varietà istologica più frequente del melanoma è a diffusione superficiale (la risposta A è corretta). Gli istotipi principali di melanoma sono: melanoma a diffusione superficiale, melanoma nodulare, melanoma lentigginoso acrale (acrolentigginoso), e lentigo maligna melanoma. Il melanoma a diffusione superficiale è il più frequente, rappresentando il 60-70% dei casi. Il melanoma nodulare (la risposta C non è corretta) è il secondo per frequenza, con il 10-15% dei casi, e il lentigo maligna melanoma è terzo (la risposta D non è corretta), con il 5-10% dei casi. Ci sono anche altre varianti più rare come melanoma desmoplastico, melanoma spitzoide, variante mucosale e uveale. Invece, la descrizione "melanoma a cellule epitelioidi" fa riferimento alla caratterizzazione citologica secondo la classificazione di Callender e comprende tre categorie: a cellule fusate, a cellule epitelioidi e forme miste. Tuttavia, questa descrizione non si riferisce a uno specifico istotipo di melanoma, ma piuttosto a una descrizione cito-istologica relativa al tipo cellulare prevalente nella lesione asportata (la risposta B non è corretta).


77 di 100 Domande

Nel sospetto di una dermatite da contatto, quale tra i seguenti è l'esame diagnostico più appropriato?














Nel sospetto di una dermatite da contatto, l'esame diagnostico più appropriato è il Patch test (la risposta C è corretta). Questi test consistono nell'applicazione di sostanze ritenute sospette sulla cute del soggetto, in modo da simulare le circostanze in cui la dermatite è insorta. Solitamente viene utilizzata la serie standard SIDAPA, costituita da una selezione di allergeni effettuata dalla Società Italiana di Dermatologia Allergologica e Professionale, ma in alcuni casi possono essere utilizzate anche altre sostanze basate sull'anamnesi del paziente. Di norma, i test vengono posizionati sul dorso e lasciati in sede per 48-72 ore, prima di procedere alla valutazione delle eventuali reazioni cutanee. I Patch test permettono la differenziazione fra dermatiti allergiche da contatto e dermatiti irritative da contatto, in quanto risultano positivi in caso di DAC e negativi nelle DIC. Altri test diagnostici includono i Prick test (la risposta E non è corretta), utilizzati come primo livello nell'allergologia per individuare l'agente eziologico in caso di reazioni allergiche mediate dalla lgE, e il RAST (la risposta B non è corretta), un test di secondo livello utilizzato in allergologia che valuta e quantifica, tramite metodiche radioimmunologiche, le lgE prodotte verso specifici allergeni e alimenti. Questi due test sono utili per la diagnosi di reazioni di ipersensibilità di tipo I (mediate dalla lgE), mentre le dermatiti allergiche da contatto sono reazioni di tipo IV (mediate da linfociti T). La dermoscopia (o epiluminescenza) (la risposta D non è corretta), è una tecnica diagnostica utilizzata prevalentemente nella diagnosi differenziale delle lesioni pigmentate e consente, tramite l'uso di una lente ad alto ingrandimento, di valutare con maggiore precisione le caratteristiche delle lesioni cutanee e di identificare precocemente lesioni con caratteristiche di malignità che necessitano di asportazione.


78 di 100 Domande

L'acido obeticolico ha indicazione nel trattamento di una delle seguenti patologie:














L'acido obeticolico ha indicazione nel trattamento di Colangite biliare primitiva (la risposta A è corretta). Per rispondere adeguatamente alla questione posta è necessaria un'attenta analisi clinica delle diverse patologie coinvolte, al fine di determinare la terapia più appropriata. Nel processo di esclusione delle opzioni di risposta, è importante considerare le caratteristiche specifiche di ciascuna patologia. In questo caso, "Pancreatite cronica", "Morbo di Crohn" e "Mucopolisaccaridosi" possono essere facilmente escluse poiché l'acido biliare non ha alcuna utilità terapeutica in tali situazioni (le risposte B, D, E non sono corrette). La pancreatite cronica è una condizione caratterizzata da infiammazione cronica della ghiandola pancreatica, che può causare insufficienza pancreatiche e dolore addominale. Pertanto, il trattamento di questa patologia richiede l'utilizzo di terapie antidolorifiche e sostitutive degli enzimi pancreatici per consentire una corretta digestione. Il morbo di Crohn, invece, è una malattia infiammatoria che richiede l'utilizzo di farmaci immunosoppressivi per la sua cura. In caso di mucopolisaccaridosi, che è una patologia da accumulo lisosomiale, la terapia è basata su interventi di supporto. La scelta tra "Colangite biliare primitiva" ed "Calcolosi colecistica" dipende dalla presenza di sintomi nella colelitiasi o litiasi della colecisti. In tali casi, la terapia più indicata consiste nella rimozione dei calcoli tramite colecistectomia laparoscopica, mentre l'utilizzo di acidi biliari (in particolare l'acido ursodesossicolico o Deursil, non l'obeticolico) può fornire solo un supporto minore e non ha dimostrato efficacia nella diluizione della bile. In conclusione, la risposta corretta alla domanda posta è "Colangite biliare primitiva", che riflette la scelta di una terapia adeguata sulla base delle caratteristiche specifiche di ogni patologia.


79 di 100 Domande

Quale farmaco tra quelli sottoelencati risulta più efficace nel trattamento della malattia da reflusso gastro-esofageo (MRGE)?














Il Rabeprazolo risulta più efficace nel trattamento della malattia da reflusso gastro-esofageo (MRGE) (la risposta B è corretta). Per rispondere alla domanda, è necessario considerare i farmaci di prima scelta per il trattamento della gastroesofageale reflusso malattia (GERD) indicati nelle linee guida. Questi sono gli inibitori di pompa protonica, tra cui il rabeprazolo, che rappresenta l'unico farmaco di questa classe. La famotidina è anche utilizzata per il trattamento della GERD, ma solo nel caso in cui la terapia standard ad alto dosaggio sia risultata inefficace (la risposta E non è corretta). L'alginato e il sucralfato sono farmaci barriera che agiscono in modo efficiente solo se combinati con una terapia antisecretiva che sopprima la produzione di acido (le risposte C, D non sono corrette). La metoclopramide, invece, è un antiemetic/procinetico che non ha alcuna applicazione nella GERD (la risposta A non è corretta).


80 di 100 Domande

In relazione alla ricerca del sangue occulto fecale, quale delle seguenti affermazioni è corretta?














Per la diagnosi precoce del cancro del colon-retto, il test di screening più diffuso è il test del sangue occulto nelle feci (la risposta D è corretta mentre la risposta B non è corretta), che viene eseguito ogni due anni nelle persone tra i 50 e i 69 anni (la risposta A non è corretta). Questo esame di screening è semplice e non invasivo, poiché prevede la raccolta di un campione di feci (la risposta C non è corretta) che verrà analizzato per la ricerca di tracce di sangue non visibili a occhio nudo. Anche se in alcune regioni italiane, come ad esempio il Piemonte, è stato introdotto un altro esame di screening, la rettosigmoidoscopia che viene eseguita una sola volta all'età di 58-60 anni, tuttavia il test del sangue occulto nelle feci rappresenta comunque lo strumento più efficace per la diagnosi precoce del cancro del colon-retto ed è largamente utilizzato nei programmi di screening.


81 di 100 Domande

Quale tra i seguenti non è un parametro di valutazione per l'epatite virale B?














Non è un parametro di valutazione per l'epatite virale B l'HBV-RNA (la risposta E è corretta).La valutazione dell'epatite virale B include la misurazione di specifici marcatori, come l'antigene di superficie HbsAg, HbsAb, HbeAg, HbeAb e HbcAb (le risposte A, B, D non son corrette). Questi risultati definiscono lo status del paziente: vaccinato (solo HbsAb positivo), in incubazione (solo HbsAg positivo), infezione in corso (HbsAg e HbcAb positivo con possibile elevata replicazione virale se HbeAg positivo), o guarito (HbsAb e HbcAb positivo). La quantificazione delle copie virali tramite l'HBV-DNA può dimostrare la presenza di un'infezione occulta (la risposta C non è corretta). L'utilizzo dell'HBV-RNA non è pratica clinica poiché l'HBV è un virus a DNA.


82 di 100 Domande

Un'unità alcolica è contenuta in una lattina di birra da 330 ml, in un bicchiere di vino da 125 ml o in un bicchierino di superalcolico da 40 ml. A quanti grammi di alcol puro corrisponde un'unità alcolica?














Un'unità alcolica è contenuta in una lattina di birra da 330 ml, in un bicchiere di vino da 125 ml o in un bicchierino di superalcolico da 40 ml. Un'unità alcolica corrisponde a 12 grammi di alcol puro (la risposta D è corretta). L'Unità Alcolica (U.A.) è un'unità di misura che quantifica la quantità di alcol ingerita da un individuo, indipendentemente dal tipo di bevanda alcolica. Equivale a 12 grammi di alcol presenti in un bicchiere di vino da 125 ml con una gradazione di 11 gradi, in una lattina di birra da 330 ml con una gradazione di 4,5 gradi, in una birra da 200 ml con una gradazione media di 8 gradi, in un aperitivo da 75 ml con una gradazione di 20 gradi o in un bicchierino da 40 ml di grappa, vodka o cognac con una gradazione di 40 gradi (1,1 U.A.). Inoltre, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), non esiste una soglia di consumo di alcol considerata sicura per la salute, come dichiarato nella European Charter on Alcohol del 1995. L'OMS ha adottato il criterio "less is better", basato sul buon senso e la consapevolezza del consumatore. Infine, secondo le ultime indicazioni del sito www.salute.gov.it, un consumo di alcol a basso rischio durante i pasti dovrebbe essere limitato a 2 U.A. al giorno per gli uomini tra i 18 e i 65 anni, 1 U.A. per le donne e le persone di età superiore a 65 anni. I minori, le donne in gravidanza o in allattamento, non dovrebbero consumare bevande alcoliche. In precedenza, come consumo a basso rischio venivano indicati 2-3 U.A. al giorno per gli uomini tra i 18 e i 65 anni, 1-2 U.A. per le donne e 1 U.A. per le persone di età superiore a 65 anni.

 


83 di 100 Domande

La prevenzione primaria con statine nei soggetti di età superiore a 65 anni con ipercoIesterolemia deve essere iniziata:














La prevenzione primaria con statine nei soggetti di età superiore a 65 anni con ipercoIesterolemia deve essere iniziata a basso dosaggio (la risposta E è corretta). Le statine rappresentano un pilastro fondamentale della prevenzione cardiovascolare e del trattamento delle dislipidemie grazie ai loro effetti sul metabolismo lipidico, sulla stabilizzazione della placca e al loro pleiotropismo. Tuttavia, presentano alcuni effetti collaterali quali disturbi muscolari, epatici e gastro-intestinali. È opportuno, soprattutto nei pazienti più fragili, iniziare con una bassa dose di statine per valutare la tollerabilità del farmaco. Inoltre, l'integrazione delle statine nella terapia può aiutare a minimizzare questi effetti collaterali.


84 di 100 Domande

Quale classe di farmaco è indicata in prima istanza in un paziente diabetico con esordio di fibrillazione atriale e frequenza cardiaca controllata?














Gli anticoagulanti sono indicati in prima istanza in un paziente diabetico con esordio di fibrillazione atriale e frequenza cardiaca controllata (la risposta B è corretta). Le raccomandazioni dell'ESC/EACTS per la fibrillazione atriale si basano su una valutazione individualizzata del rischio tromboembolico e delle condizioni cliniche del paziente. Se il paziente presenta una frequenza cardiaca stabile, è importante che venga prescritta una terapia anticoagulante per prevenire l'embolia periferica. La terapia per il controllo del ritmo e della frequenza viene generalmente associata a quella antitrombotica, ma potrebbe non essere necessaria se il paziente non tollera la frequenza o se presenta frequenti episodi di extrasistoli o palpitazioni. Invece, la terapia diuretica e antiaggregante piastrinica non sono contemplati nella strategia terapeutica per la fibrillazione atriale.


85 di 100 Domande

Per quale scopo viene utilizzato il “Karnofsky Performance Status”?














Il “Karnofsky Performance Status” viene utilizzato per valutare le condizioni generali del paziente ed in particolare il grado di autonomia (la risposta B è corretta). Il Karnofsky Performance Status è un indicatore delle condizioni generali del paziente. La scala, basata su una percentuale da 100 a 10, valuta la capacità del paziente di eseguire le attività quotidiane e il supporto che richiede. Il 100% rappresenta un paziente in salute senza segni o sintomi di malattia, mentre il 10% indica un paziente in fase terminale e completamente dipendente. Tuttavia, questa scala non tiene in considerazione fattori come l'interruzione dei trattamenti medici (la risposta D non è corretta), la sedazione palliativa (la risposta C non è corretta) o i bisogni del paziente e della famiglia (le risposte A, E non sono corrette), questioni che richiedono un'analisi più approfondita.

 


86 di 100 Domande

Quale di questi farmaci non interferisce con il metabolismo delle statine a livello del citocromo P450 3Au?














Il Nebivololo non interferisce con il metabolismo delle statine a livello del citocromo P450 3Au (la risposta C è corretta). Il citocromo p450 è una proteina ematica della famiglia delle monossigenasi che agisce nelle reazioni del primo stadio di metabolizzazione dei farmaci. Contiene un gruppo eme e ha il compito di rendere la molecola del farmaco più solubile introducendovi ossigeno. Le statine vengono soprattutto metabolizzate dal citocromo p450. Alcuni farmaci possono interferire con il suo funzionamento, agendo come inibitori o attivatori. Ad esempio, i metaboliti dei macrolidi come la claritromicina o l'eritromicina, l'antifungino ketoconazolo e il Gemfibrozile sono inibitori del citocromo p450 e quindi possono influire sul metabolismo delle statine. 


87 di 100 Domande

Quale è la soglia indicata nell'Unione Europea nella definizione di “malattia rara”?














La soglia indicata nell'Unione Europea nella definizione di “malattia rara” è di 5 casi per 10.000 individui (la risposta E è corretta). La definizione di una malattia come "rara" si basa sulla sua prevalenza, ovvero sul numero di casi presenti su una determinata popolazione. In Europa, questa soglia è fissata allo 0,05% della popolazione, ovvero 5 casi su 10.000 persone. Attualmente, sono conosciute e diagnosticate tra le 7.000 e le 8.000 malattie rare, un numero che continua a crescere grazie ai progressi della scienza e della ricerca genetica. Ciò significa che non stiamo parlando di poche persone colpite, ma di milioni di malati rari in Italia e decine di milioni in Europa. Secondo la rete Orphanet Italia, in Italia i malati rari sono circa 2 milioni, con il 70% dei pazienti in età pediatrica.

 


88 di 100 Domande

Quale caratteristica influenza l'efficacia terapeutica di un antibiotico?














La capacità terapeutica di un antibiotico è influenzata sia dalla sua efficacia contro i batteri in vitro, valutata come concentrazione minima inibente (MIC), che dalla sua farmacocinetica (la risposta D è corretta). La MIC identifica la minima concentrazione di un farmaco che è in grado di impedire la crescita dei batteri, influendo sulla sua efficacia terapeutica. Inoltre, i parametri farmacocinetici, come l'assorbimento, la distribuzione, l'eliminazione e il metabolismo, possono anche influire sull'efficacia del farmaco. Tuttavia, il costo dell'antibiotico e la risposta individuale del paziente a infezioni precedenti non hanno alcun impatto sulla capacità terapeutica di un antibiotico (le risposte B, E non sono corrette).


89 di 100 Domande

Cosa si controlla in prima istanza in un paziente adulto con cefalea gravativa?














La presenza di un forte mal di testa in un adulto potrebbe essere causata dal fatto che la pressione arteriosa sistematica non viene adeguatamente controllata, specialmente di notte. Al contrario, le altre cause elencate non sono responsabili di questo tipo di mal di testa secondario (la risposta C è corretta).


90 di 100 Domande

Nella terapia a lungo termine per la prevenzione delle recidive di embolia polmonare, le Linee Guida della Società Europea di Cardiologia (ESC 2019) prevedono che:














Nella terapia a lungo termine per la prevenzione delle recidive di embolia polmonare, le Linee Guida della Società Europea di Cardiologia (ESC 2019) prevedono che dopo sei mesi di terapia deve essere valutato l'impiego di una dose ridotta di apixaban 2,5 mg 2 volte al giorno o rivaroxaban 10 mg/die (la risposta B è corretta). Le linee guida sulla gestione dell'embolia polmonare suggeriscono l'utilizzo di anticoagulanti. La dose del farmaco dipenderà dal principio attivo e dalle condizioni cliniche e di laboratorio del paziente, tra cui la funzionalità renale. Per prevenire ulteriori episodi di embolia polmonare, si potrà ricorrere a NOACs a basso dosaggio dopo i primi sei mesi. L'acido acetilsalicilico, invece, non è raccomandato per la prevenzione o il trattamento dell'embolia polmonare, che generalmente ha origine trombotica venosa. Le opzioni di risposta disponibili includono "non deve mai", "solo per" e "sempre", che aiutano a determinare la scelta corretta (le risposte A, C, D, E non sono corrette).


91 di 100 Domande

In quale delle seguenti condizioni è indicato l'uso degli anticoagulanti orali diretti (DOAC)?














Nella fibrillazione atriale non valvolare è indicato l'uso degli anticoagulanti orali diretti (DOAC) (la risposta E è corretta). Gli anticoagulanti orali diretti (DOAC), noti anche come nuovi anticoagulanti orali (NAO), sono farmaci che trovano indicazione nella profilassi tromboembolica dopo chirurgia ortopedica elettiva di anca e ginocchio, nonché nella prevenzione della tromboembolia nei pazienti affetti da fibrillazione atriale non valvolare. È importante notare che i DOAC sono controindicati nelle situazioni di stenosi mitralica moderata/severa che portano a fibrillazione atriale valvolare (la risposta A non è corretta) e in presenza di protesi valvolari meccaniche (la risposta C non è corretta), per le quali si utilizzano gli antagonisti della vitamina K (warfarin e acenocumarolo). In caso di impianto di protesi valvolare biologica mitrale, viene invece effettuata un'anticoagulazione con antagonisti della vitamina K per 3 mesi, seguita da terapia con aspirina a vita (la risposta D non è corretta). È importante sottolineare che tutti i DOAC sono controindicati nei pazienti con insufficienza renale con una clearance della creatinina inferiore a 15 ml/min (la risposta B non è corretta).


92 di 100 Domande

Cosa è la sindrome di Tietze?














La sindrome di Tietze è un infiammazione acuta delle articolazioni condro-sternali (la risposta B è corretta). La sindrome di Tietze è un'infiammazione articolare caratterizzata da dolore toracico e tumefazione a livello della cartilagine costale, in particolare nel punto di congiunzione con lo sterno. L'eziologia di questa patologia è attualmente sconosciuta, tuttavia l'origine dei sintomi potrebbe essere riconducibile a microtraumi ripetuti della parete toracica nel tempo. I sintomi più frequenti della sindrome di Tietze sono il dolore con possibile irradiazione a spalla e arto superiore, e la tumefazione a livello della cartilagine articolare coinvolta. La sintomatologia tende ad aggravarsi in seguito a tosse, starnuti ed esercizio fisico e può essere accompagnata da arrossamento cutaneo e prurito. La diagnosi viene effettuata principalmente sulla base dei sintomi riferiti dal paziente. Il trattamento prevede il riposo relativo, eventualmente associato all'uso di farmaci analgesici e antinfiammatori non steroidei e alla crioterapia.


93 di 100 Domande

La malattia di Churg-Strauss è:














La malattia di Churg-Strauss è una vasculite sistemica dei piccoli vasi (la risposta C è corretta). La malattia di Churg Strauss, o Granulomatosi eosinofila con poliangiote (EGPA, acronimo inglese per Eosinophilic Granulomatosis with Polyangiitis), è una forma di vasculite granulomatosa che coinvolge i piccoli vasi ANCA associata (pANCA), essa è caratterizzata da ipereosinofilia (superiore al 10% della formula leucocitaria), aumento di lgE e una patogenesi immuno-allergica, spesso preceduta da storia di atopia con asma, sinusiti e riniti croniche. La malattia si accompagna anche a eosinofilia ematica e tissutale, con interessamento del tratto gastro-enterico, neuropatia, infiltrati polmonari eosinofili "fugaci", manifestazioni cutanee, cardiache e renali di entità variabile. Altre forme di vasculiti ANCA associate includono la Granulomatosi con poliangioite (GPA, ex granulomatosi di Wegener) associata tipicamente a cANCA positività e la Poliangiote microscopica (MPO), associata solitamente a pANCA positività. Queste forme di vasculiti ANCA associate rientrano tra le vasculiti dei piccoli vasi, come classificate dalla revisione del 2012 della classificazione di Chapel Hill. Altre vasculiti dei piccoli vasi, secondo questa classificazione, comprendono le vasculiti da immunocomplessi, come la porpora di Scholein Henoch, le vasculiti crioglobulinemiche, l'orticaria vasculitica ipocomplementemica, e la malattia anti-membrana basale glomerulare o malattia di Goodpasture (le risposte A, B, D, E non sono corrette).


94 di 100 Domande

Quale tra le seguenti caratteristiche ecografiche di un nodulo tiroideo non è da considerare tra gli indici predittivi di malignità?














In un nodulo tiroideo non è da considerare tra gli indici predittivi di malignità l'iperecogenicità (la risposta D è corretta). Le caratteristiche ecografiche di un nodulo tiroideo sospetto di malignità includono: un aumento del diametro, che suggerisce una crescita volumetrica nel tempo; la presenza di microcalcificazioni, tipiche del carcinoma papillifero della tiroide; un'aumentata vascolarizzazione; un'ecogenicità ipoecogena, che indica una quota cellulare più elevata rispetto alla colloide; un aspetto "taller than wide", ovvero uno sviluppo prevalentemente verticale, che rappresenta una crescita centrifuga della lesione; e margini irregolari, che suggeriscono una tendenza all'accrescimento infiltrativo. Inoltre, l'aumento del diametro è fortemente sospetto di un andamento maligno, mentre la presenza di microcalcificazioni ecografiche è altamente sospetta di patologia maligna. Invece, l'ecogenicità ipoecogena è fortemente sospetta di malignità rispetto a un nodulo iperecogeno o isoecogeno. Infine, l'aspetto "taller than wide" e margini irregolari sono fortemente sospetti di malignità, poiché rappresentano una crescita infiltrativa non espansiva. Oltre a ciò, l'identificazione in sede ecografica di microcalcificazioni è particolarmente sospetta per patologia maligna. Per giunta, la presenza di un nodulo riccamente vascolarizzato deve far sospettare una possibile malignità. La prevalenza di una crescita verticale del nodulo è predittiva di malignità.

 


95 di 100 Domande

Quali tra i sottoelencati principi attivi utilizzati nella terapia dell'ipertrofia prostatica benigna è in grado di ridurre anche del 50% il valore del PSA totale ematico dopo 6 mesi di trattamento?














Nella terapia dell'ipertrofia prostatica benigna è in grado di ridurre anche del 50% il valore del PSA totale ematico dopo 6 mesi di trattamento il Finasteride (la risposta E è corretta). I farmaci impiegati nella terapia dell'ipertrofia prostatica benigna, come gli inibitori della 5-alfa-reduttasi (finasteride, dutasteride), agiscono bloccando la conversione del testosterone in diidrotestosterone e riducendo lo stimolo sulla prostata, portando alla riduzione del volume prostatico e dei livelli di PSA. Inoltre, i farmaci alfa-litici (tamsulosina, silodosina, doxazosina, alfuzosina) agiscono bloccando i recettori alfa-1 adrenergici e riducendo il tono muscolare del collo vescicale, uretra prostatica e capsula/stroma prostatici, facilitando lo svuotamento vescicale, senza influire sui livelli di PSA (le risposte A, B, D non sono corrette). Infine, i fitoterapici a base di Serenoa Repens non hanno dimostrato un'efficacia sulla riduzione della volumetria prostatica e dei livelli di PSA (la risposta C non è corretta).


96 di 100 Domande

A quale stadio GOLD (Global Initiative for Chronic Obstructive Lung Disease) appartiene un paziente con broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e FEV1 compreso tra il 30 e il 49% del teorico?














Un paziente con broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e FEV1 compreso tra il 30 e il 49% appartiene allo Stadio GOLD 3 (la risposta D è corretta). La BPCO è una malattia respiratoria cronica che porta a un blocco irreversibile delle vie respiratorie. La sua presenza è identificata dal rapporto tra il volume d'aria che si può espirare nel primo secondo di un'espirazione forzata, seguita da un'inspirazione completa (VEMS), e la capacità vitale forzata (CVF). La CVF rappresenta la quantità d'aria che si può espirare con un'espirazione forzata al termine di un'inspirazione massimale. Se il rapporto tra VEMS e CVF è inferiore a 0,7, si verifica un'ostruzione respiratoria, che viene definita come l'indice di Tiffeneau. Una volta identificata l'ostruzione irreversibile, la valutazione della gravità della limitazione del flusso aereo può essere effettuata solo attraverso il VEMS, dopo la broncodilatazione. La classificazione GOLD si basa sul VEMS (per i pazienti con un rapporto VEMS/CVF inferiore a 0,7) e sulla limitazione al flusso aereo post-broncodilatazione, identificando quattro categorie: lieve (GOLD 1)(VEMS maggiore o uguale a 80%), moderata (GOLD 2) (50% ≤VEMS<80%), grave (GOLD 3) (30% ≤VEMS<50%), e molto grave (GOLD 4) (VEMS <30%). Il valore predetto, che serve come riferimento per il paziente, viene calcolato in base a fattori come età, sesso, altezza e razza (la risposta D è corretta). Tuttavia, la classificazione GOLD basata solo sul VEMS non fornisce informazioni sulla gravità dei sintomi clinici della BPCO né sulla frequenza dei ricoveri. La scelta terapeutica, invece, si basa sulla classificazione della BPCO in quattro gruppi (A, B, C, D), determinata dalla gravità dei sintomi (stimata tramite questionari come mMRC e CAT) e dalla storia di riacutizzazioni e ricoveri ospedalieri.


97 di 100 Domande

Quale delle seguenti condizioni non è causa di eosinofilia nell'emocromo?














La Sclerodermia non è causa di eosinofilia nell'emocromo (la risposta B è corretta). Con il termine eosinofilia si fa riferimento a una condizione in cui la concentrazione di eosinofili nel sangue supera i 500/µL. Viene classificata in lieve (500-1500/µL), moderata (1500-5000/µL) e grave (>5000/µL). In presenza di eosinofilia, è necessario considerare diverse diagnosi differenziali, tra cui infezioni parassitarie, per le quali è consigliabile eseguire un esame parassitologico delle feci su tre campioni; linfomi, in particolare il linfoma di Hodgkin, che richiede un'iniziale valutazione tramite ecografia dell'addome e dei linfonodi superficiali; allergie e asma, per le quali è opportuno eseguire test di funzionalità respiratoria; e la sindrome di Churg-Strauss o granulomatosi eosinofila con poliangioite, una vasculite che colpisce i vasi di piccole dimensioni, caratterizzata da anticorpi anti citoplasma dei neutrofili perinucleari positivi, intensa eosinofilia periferica, infiltrati polmonari fugaci e migranti, interessamento cardiaco con miocardiopatia restrittiva, storia di asma e atopia, sinusiti ricorrenti o poliposi nasale. Al contrario, l'eosinofilia non è presente nell'ambito della sclerodermia, una connettivite caratterizzata da fibrosi progressiva della cute e dei tessuti sottostanti e, in alcuni casi, anche degli organi interni.


98 di 100 Domande

Il Morbo di Vaquez-Osler è meglio conosciuto come:














Il Morbo di Vaquez-Osler è meglio conosciuto come policitemia vera (la risposta A è corretta). La policitemia vera, nota anche come malattia di Vaquez-Osler, rappresenta una delle neoplasie mieloproliferative croniche negative per il cromosoma Philadelphia. Essa si caratterizza principalmente per un notevole aumento dei globuli rossi circolanti (aumento dell'emoglobina, degli eritrociti e dell'ematocrito), spesso accompagnato da un aumento moderato dei globuli bianchi e delle piastrine.


99 di 100 Domande

Il morbo di Graves-Basedow:














Il morbo di Graves-Basedow è causato da un autoanticorpo, ad azione stimolante, rivolto contro il recettore tiroideo per il TSH ed è caratterizzato da ipertiroidismo e da uno o più dei seguenti segni: gozzo, esoftalmo, dermopatia infiltrativa (la risposta A è corretta). Il morbo di Graves Basedow rappresenta la forma più comune di ipertiroidismo primario. Questa patologia è causata da un processo autoimmune in cui si verificano la produzione di auto-anticorpi diretti contro il recettore del TSH (TRAB) che stimolano l'attività del recettore del TSH. L'eccessiva attività del recettore del TSH può portare ad un ingrossamento della tiroide e ad un aumento della produzione di ormoni tiroidei, che si manifesta attraverso l'ipertiroidismo dal punto di vista ematochimico. Oltre ai sintomi tipici dell'ipertiroidismo, il morbo di Graves può anche causare oftalmopatia basedowiana ed il mixedema pretibiale. La valutazione ecografica della tiroide rivela un quadro di "inferno tiroideo" con un aumento della vascolarizzazione del parenchima tiroideo. È importante notare che il morbo di Basedow è spesso associato a gozzo, esoftalmo e dermopatia (le risposte B, C, D, E non sono corrette). 


100 di 100 Domande

La trombina prodotta in eccesso nei casi di COVID-19 grave determina:














Nella forma grave di COVID-19, esiste una situazione di iperinfiammazione che comporta l'attivazione del processo di coagulazione e un accumulo eccessivo di trombina. La trombina ha un ruolo significativo nell'induzione dell'aggregazione piastrinica e nell'attivazione del fibrinogeno, che successivamente viene convertito in fibrina. Questa azione è considerata la principale funzione della trombina (la risposta A è corretta). La trombina non stimola la contrazione delle cellule muscolari della parete vasale, ma anzi la favorisce (la risposta C non è corretta). L'antitrombina III non è prodotta dalla trombina, ma è una molecola che la lega e ne inibisce l'attività (la risposta B non è corretta). I recettori attivati dalle proteasi sono attivati e non inibiti dalla trombina, che è una proteasi (la risposta E non è corretta). La trombina aumenta i livelli di interleuchina 1, una citochina proinfiammatoria (la risposta D non è corretta).

 


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