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1 di 3 Domande

Un uomo di 32 anni arriva presso l’ambulatorio di dermatologia lamentando la comparsa di lesioni pruriginose e rilevate sui palmi di entrambe le mani. Ha una storia familiare di eczema e ha recentemente iniziato un nuovo lavoro presso una ditta di pulizia. L'aspetto dei palmi è mostrato nell'immagine sottostante. Quale delle seguenti è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la C.

In base ai reperti clinico-anamnestici e all’immagine del caso clinico, le vescicole multiple che si osservano a livello dei palmi delle mani e dei piedi, associate a prurito e irritazione, sono coerenti con la diagnosi di eczema disidrosico (ponfolice). In particolare, tale patologia rappresenta una variante di eczema e si presenta con piccole papule e vescicole, intensamente pruriginose, localizzate all’eminenza tenar, all’eminenza ipotenar e sulla superficie laterale delle dita; la malattia è spesso associata a diatesi atopica. Tale patologia può verificarsi in risposta ad allergeni come il nichel (ad esempio, tale paziente potrebbe essere venuto a contatto con particolari sostante durante il turno lavorativo) e può essere esacerbata da sostanze irritanti, come i detergenti. Al contrario, la scabbia è l’infestazione cutanea dell’acaro Sarcoptes scabiei, che provoca delle lesioni intensamente pruriginose con papule eritematose e cunicoli negli spazi interdigitali, ai polsi, alla vita e ai genitali (risposta D errata). All’opposto, il mollusco contagioso è caratterizzato da gruppi di papule ombelicate a superficie liscia, rosa, aspetto cereo o perlaceo, a forma di cupola e di diametro compreso tra 2 e 5 mm, causate dal virus del mollusco contagioso, un poxvirus (risposta B errata). Mentre, la dermatite erpetiforme è una malattia intensamente pruriginosa, cronica, autoimmune, con eruzione cutanea papulo-vescicolare fortemente associata alla malattia celiaca (risposta A errata).


2 di 3 Domande

Una donna di 80 anni si reca presso l’ambulatorio del proprio medico curante per la valutazione di una lesione cutanea. Ha un nodulo nero sulla schiena presente già da tempo. Il nodulo si associa occasionalmente a prurito, ma non vi è nessun dolore, sanguinamento o cambiamenti recenti nell'aspetto. L’ anamnesi patologica remota è positiva per ipertensione, ipotiroidismo e demenza di grado lieve. La paziente non fuma, né assume alcol. All'esame obiettivo si apprezza tale nodulo come sollevato, nero, morbido e con superficie oleosa. Qual è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la B.
Per il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e all’immagine, la diagnosi più probabile è la cheratosi seborroica, una lesione epiteliale superficiale, spesso pigmentata, solitamente verrucoide, talvolta in forma di papula liscia. Si manifesta solitamente dopo 50 anni di età. Può presentare diverse forme istologiche: acantosica, ipercheratosica, adenoide, reticolare. Per tali lesioni è indicata la semplice osservazione, ma lesioni fastidiose possono essere trattate con l’escissione, la crioterapia o l’elettro-dissezione.
Al contrario, il melanoma è una lesione maligna che ha origine da melanociti presenti in una zona pigmentata. Si distinguono 4 tipi principali di tale lesione: melanoma a diffusione superficiale (rappresenta circa il 70% dei melanomi, essendo il più comune), melanoma nodulare (il più aggressivo, rappresenta il 10-15% dei melanomi), lentigo maligna e melanoma acrale-lentigginoso. Per diagnosticarlo viene utilizzato il criterio ABCDE:
- asimmetria nella forma;
- bordi irregolari e indistinti;
- colore variabile (ovvero sfumature diverse all’interno dello stesso neo);
- dimensioni (in passato venivano considerati a rischio i nevi sopra i 6 mm di diametro);
- evoluzione (quando, nell’arco di poche settimane o mesi si verificano modificazioni nella forma, nel colore, nelle dimensioni del nevo, quando la lesione cutanea diviene rilevata e palpabile);
In dettaglio, la lesione del caso clinico non è compatibile con melanoma, in quanto ha una struttura morbida e non ha subito modificazioni nella forma, nel colore e nelle dimensioni (risposta A errata). All’opposto, la cheratosi attinica (o cheratosi solare), una lesione precancerosa della pelle che appare soprattutto dopo i 40 anni, si manifesta a causa dell’effetto cronico e cumulativo dell’esposizione solare. Per quanto riguarda i fattori di rischio, i pazienti più a rischio quelli con capelli biondi, rossi, occhi blu e cute di tipo I/II. Inoltre, essendo il sole un fattore di rischio, le zone più a rischio sono quelle più esposte alla luce solare: viso, cuoio capelluto, orecchie, dorso delle mani, avambracci, spalle, labbra e collo. Dal punto di vista clinico, la lesione si presenta come una placca eritematosa di piccole dimensioni con margini solitamente mal definiti, ricoperta da squame o croste di colore bruno-rossastro. È importante effettuare una diagnosi differenziale tra cheratosi attinica e seborroica: infatti, la cheratosi attinica può progredire verso un carcinoma a cellule squamose (risposta C errata). Invece, il carcinoma basocellulare (basalioma), la più diffusa neoplasia maligna cutanea, deriva dai cheratinociti basaloidi. Circa il 95% delle diagnosi di carcinoma basocellulare vengono effettuate in individui di età compresa tra i 40 e i 79 anni di età. L’incidenza è circa del 30% più elevata negli uomini rispetto alle donne. Quasi il 90% si sviluppa a livello della testa o del collo. Le zone maggiormente colpite sono il viso e il collo (70% dei casi), soprattutto il naso, la fronte, la regione peri-orbitaria e la regione temporale; rari sono i casi a livello del tronco. Il principale fattore di rischio è l’esposizione prolungata ai raggi UV. L'aspetto clinico e il comportamento biologico del basalioma sono estremamente variabili. I tipi più comuni sono il nodulare, il superficiale e il morfeiforme. Da un punto di visto istopatologico, esistono 4 tipi di carcinoma basocellulare: superficiale, nodulare, infiltrante e l’istotipo piano-cicatriziale o sclero-dermiforme (risposta D errata). Infine, la verruca volgare o semplice, causata dal papillomavirus, non presenta una escavazione centrale e si trova sulla pelle e sulle mucose, di solito a livello delle mani o dei piedi. Dal punto di vista clinico, tale lesione si presenta con una superficie irregolare, ruvida, cheratosica (risposta E errata).

3 di 3 Domande

Paziente di 43 anni con tosse, dolore toracico, lieve dispnea e febbre si reca al PS. Viene sottoposto ad una TC del torace, mostrata di seguito. Qual è la diagnosi?














La riposta corretta è la D.

A sinistra si apprezza una grossolana opacità consolidativa a carico del territorio parenchimale polmonare, che sulla base della clinica e delle caratteristiche radiologiche, è da ascrivere ad impegno flogistico.


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