La risposta corretta è la B.
Per il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e all’immagine, la diagnosi più probabile è la cheratosi seborroica, una lesione epiteliale superficiale, spesso pigmentata, solitamente verrucoide, talvolta in forma di papula liscia. Si manifesta solitamente dopo 50 anni di età. Può presentare diverse forme istologiche: acantosica, ipercheratosica, adenoide, reticolare. Per tali lesioni è indicata la semplice osservazione, ma lesioni fastidiose possono essere trattate con l’escissione, la crioterapia o l’elettro-dissezione.
Al contrario, il melanoma è una lesione maligna che ha origine da melanociti presenti in una zona pigmentata. Si distinguono 4 tipi principali di tale lesione: melanoma a diffusione superficiale (rappresenta circa il 70% dei melanomi, essendo il più comune), melanoma nodulare (il più aggressivo, rappresenta il 10-15% dei melanomi), lentigo maligna e melanoma acrale-lentigginoso. Per diagnosticarlo viene utilizzato il criterio ABCDE:
- asimmetria nella forma;
- bordi irregolari e indistinti;
- colore variabile (ovvero sfumature diverse all’interno dello stesso neo);
- dimensioni (in passato venivano considerati a rischio i nevi sopra i 6 mm di diametro);
- evoluzione (quando, nell’arco di poche settimane o mesi si verificano modificazioni nella forma, nel colore, nelle dimensioni del nevo, quando la lesione cutanea diviene rilevata e palpabile);
In dettaglio, la lesione del caso clinico non è compatibile con melanoma, in quanto ha una struttura morbida e non ha subito modificazioni nella forma, nel colore e nelle dimensioni (risposta A errata). All’opposto, la cheratosi attinica (o cheratosi solare), una lesione precancerosa della pelle che appare soprattutto dopo i 40 anni, si manifesta a causa dell’effetto cronico e cumulativo dell’esposizione solare. Per quanto riguarda i fattori di rischio, i pazienti più a rischio quelli con capelli biondi, rossi, occhi blu e cute di tipo I/II. Inoltre, essendo il sole un fattore di rischio, le zone più a rischio sono quelle più esposte alla luce solare: viso, cuoio capelluto, orecchie, dorso delle mani, avambracci, spalle, labbra e collo. Dal punto di vista clinico, la lesione si presenta come una placca eritematosa di piccole dimensioni con margini solitamente mal definiti, ricoperta da squame o croste di colore bruno-rossastro. È importante effettuare una diagnosi differenziale tra cheratosi attinica e seborroica: infatti, la cheratosi attinica può progredire verso un carcinoma a cellule squamose (risposta C errata). Invece, il carcinoma basocellulare (basalioma), la più diffusa neoplasia maligna cutanea, deriva dai cheratinociti basaloidi. Circa il 95% delle diagnosi di carcinoma basocellulare vengono effettuate in individui di età compresa tra i 40 e i 79 anni di età. L’incidenza è circa del 30% più elevata negli uomini rispetto alle donne. Quasi il 90% si sviluppa a livello della testa o del collo. Le zone maggiormente colpite sono il viso e il collo (70% dei casi), soprattutto il naso, la fronte, la regione peri-orbitaria e la regione temporale; rari sono i casi a livello del tronco. Il principale fattore di rischio è l’esposizione prolungata ai raggi UV. L'aspetto clinico e il comportamento biologico del basalioma sono estremamente variabili. I tipi più comuni sono il nodulare, il superficiale e il morfeiforme. Da un punto di visto istopatologico, esistono 4 tipi di carcinoma basocellulare: superficiale, nodulare, infiltrante e l’istotipo piano-cicatriziale o sclero-dermiforme (risposta D errata). Infine, la verruca volgare o semplice, causata dal papillomavirus, non presenta una escavazione centrale e si trova sulla pelle e sulle mucose, di solito a livello delle mani o dei piedi. Dal punto di vista clinico, tale lesione si presenta con una superficie irregolare, ruvida, cheratosica (risposta E errata).