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1 di 3 Domande

Scenario clinico AA129: La signora Pirelli, una donna di 50 anni, si reca presso lo studio medico del Dott. Diparte, proprio medico di famiglia, presentando una papula di 4 mm nel lato sinistro del naso. La donna riferisce che la lesione è presente da circa un anno e che lentamente è aumentata di dimensioni. All’anamnesi la paziente afferma che si reca regolarmente a mare per abbronzarsi e non sempre applica la crema protettiva. All’esame obiettivo la lesione si presenta indolore, con margini lievemente rilevati e dall’aspetto traslucido. Domanda 1 (riferita allo scenario clinico AA129): quale delle seguenti è la diagnosi più probabile?

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Domanda 1 (riferita allo scenario clinico AA129).

La risposta corretta è la B.

La paziente presenta il carcinoma basocellulare (basalioma), che si manifesta con una papula o un nodulo superficiale a lento accrescimento. Derivato da cheratinociti vicini allo strato basale, che possono essere definiti come cheratinociti basaloidi, presenta raramente metastasi, ma la crescita locale può essere molto distruttiva, interessando nervi e ossa.

Si sviluppa soprattutto in individui di età compresa tra i 40 e i 79 anni di età. L’incidenza è circa del 30% più elevata negli uomini rispetto alle donne. Quasi il 90% di essi si sviluppa a livello della testa o del collo. Le zone maggiormente colpite sono il viso e il collo (70% dei casi), soprattutto il naso, la fronte, la regione periorbitaria, e la regione temporale; rari sono i casi a livello del tronco. Il principale fattore di rischio è l’esposizione prolungata ai raggi UV. Clinicamente si manifestano delle placche rossastre, escrescenze di color carne, formazioni nodulari, cicatrici, erosioni o ulcerazioni che presentano ritardo e difetto di guarigione.

Da un punto di visto istopatologico esistono 4 tipi di carcinoma basocellulare: il tipo superficiale, l’istotipo nodulare, l’istotipo infiltrante, l’istotipo piano-cicatriziale o sclerodermiforme.

La diagnosi viene formulata mediante biopsia. Il suo trattamento varia in base alle dimensioni, agli strati cutanei interessati e alla localizzazione.

La risposta A non è corretta.

La verruca volgare o semplice solitamente è causata dal papillomavirus di tipo 2 e di tipo 4 e, a differenza della papula del mollusco contagioso, non presenta una escavazione centrale. Dal punto di vista clinico si sviluppa solitamente sulla pelle e sulle mucose, di solito a livello delle mani o dei piedi; si presenta con una superficie irregolare, ruvida e cheratosica. Inoltre, sulla sua superficie evidenzia dei capillari dermici trombizzati, che appaiono nerastri.

La risposta C non è corretta.

Il carcinoma squamocellulare è un tumore maligno, che origina dai cheratinociti e invade il derma; questo tipo di tumore solitamente si sviluppa in zone foto-esposte ed è il secondo tumore della pelle per diffusione. Le lesioni sono a forma di papula, placche squamose o noduli di consistenza dura, che non generano un’area di avvallamento centrale quando vengono compressi i margini. Localmente, tale patologia può avere un comportamento molto aggressivo, e negli stadi avanzati si sviluppano metastasi. Può svilupparsi su tessuto sano, su una cheratosi attinica preesistente, oppure su una placca di leucoplachia orale, o su una cicatrice da ustione.

La risposta D non è corretta.

Il melanoma maligno è una lesione neoplastica, che ha origine dai melanociti presenti in una zona pigmentata. Il melanoma rappresenta il 4-5% di tutti i tumori maligni, ha una incidenza di 13/100.000, in evidente aumento, soprattutto nella razza caucasica. Si sviluppa soprattutto nei soggetti tra i 30 ed i 50 anni, ma è relativamente frequente anche in età giovanile (non rari sono i pazienti con età inferiore a 20 anni). Esistono 4 tipi principali di melanoma: a diffusione superficiale (rappresenta circa il 70% dei melanomi, essendo il più comune), nodulare (il più aggressivo, rappresenta il 10-15% dei melanomi), lentigo maligna e acrale-lentigginoso.

La risposta E non è corretta.

Il cheratoacantoma è una neoplasia benigna, che si manifesta come una lesione nodulariforme, normo-pigmentata, di consistenza dura, sollevata ed a margini solitamente netti e con una tipica depressione centrale contenente materiale cheratinico: tale lesione, generalmente, presenta una tendenza alla risoluzione spontanea.

Fonte Immagine:

AMA Cohen PR. Red Dot Basal Cell Carcinoma: Report of Cases and Review of This Unique Presentation of Basal Cell Carcinoma. Cureus. 2017;9(3): e1110. Published 2017 Mar 22. doi:10.7759/cureus.1110
MLA Cohen, Philip R. “Red Dot Basal Cell Carcinoma: Report of Cases and Review of This Unique Presentation of Basal Cell Carcinoma” Cureus vol. 9,3 e1110. 22 Mar. 2017, doi: 10.7759/cureus.1110
APA Cohen P. R. (2017). Red Dot Basal Cell Carcinoma: Report of Cases and Review of This Unique Presentation of Basal Cell Carcinoma. Cureus, 9(3), e1110. doi: 10.7759/cureus.1110

2 di 3 Domande

Scenario clinico AA99: La signora Bertinelli porta la figlia Monica, di 2 anni, presso il proprio pediatra di fiducia, il Dott. Raimondi. La donna riferisce che sono tornate di recente da una vacanza in un agriturismo e che da circa un mese la figlia ha sviluppato una lesione cutanea pruriginosa, che è progredita costantemente in direzione lineare verso il piede destro. All’esame obiettivo il Dott. Raimondi non rileva la presenza di rash in altre parti del corpo. La paziente si presenta per il resto in ottimo stato di salute e non ha mai sofferto di patologie importanti. Dall’anamnesi emerge che nessun altro membro della famiglia presenta rash cutanei. Domanda 1 (riferita allo scenario clinico AA99): quale è la diagnosi?

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Domanda 1 (riferita allo scenario clinico AA99).

La risposta corretta è la A.

Per la paziente si può avanzare la diagnosi di larva migrans cutanea, causata dall’Ancylostoma sp, noto come il nematode del cane o del gatto. Le uova dell’anchilostoma, presenti nelle feci del cane o del gatto, si sviluppano allo stadio di larve infettive quando vengono depositate in un terreno caldo umido o nella sabbia; la trasmissione avviene per contatto diretto della cute con il suolo o con la sabbia contaminati, cosi le larve penetrano nelle aree cutanee esposte (di solito piedi, gambe, glutei o del dorso).

Le larve possono entrare in uno stato di quiescenza nel corpo nel punto di ingresso, oppure iniziare immediatamente a vagare attraverso la pelle, producendo una sorta di “tragitto intensamente pruriginoso”, che si allunga da pochi millimetri fino ad alcuni centimetri al giorno, con la larva che si intravede sotto la superficie cutanea. Clinicamente la larva migrans cutanea è responsabile di un intenso prurito, con eritema cutaneo e formazioni papulomatose nella sede di ingresso; successivamente, si riscontra la presenza di un tragitto flogistico filiforme e tortuoso, di colore bruno-rossastro, in sede sottocutanea.

Talvolta si possono anche manifestare papule e vescicole da mimare una condizione simil follicolitica, definita follicolite da anchilostoma. La diagnosi viene fatta sulla base dell’anamnesi e dell’esame obiettivo.

La risposta B non è corretta.

La tinea pedis (piede d’atleta) è una infezione dermatofitica dei piedi, soprattutto dovuta alla sudorazione plantare che facilita la crescita dei funghi. Le infezioni da dermatofiti sono comuni in tutto il mondo e i dermatofiti sono le cause prevalenti di infezione fungina anche della pelle, dei capelli e delle unghie. Tali infezioni portano ad una varietà di manifestazioni cliniche, come tinea pedis, tinea corporis, tinea cruris, granuloma di Majocchi, tinea capitis e tinea unguium (dermatofitia onicomicosi). Dal punto di vista clinico la tinea pedis si può presentare in 4 forme cliniche diverse o in associazione fra loro: acuta ulcerativa, vescico-bollosa, cronica intertriginosa e cronica ipercheratosica. Spesso tende a colpire i solchi interdigitali e subdigitali. La Tinea unguium (dermatofitosi onicomicosi) è un’infezione delle unghie da dermatofiti, responsabile della maggior parte delle onicomicosi subunguali distali. Dal punto di vista clinico determina delle unghie discromiche, fragili ed ispessite. Per quanto riguarda la diagnosi è solitamente clinica, avvalendosi anche dei fattori di rischio del paziente.

La risposta C non è corretta.

La disidrosi è una condizione flogistica cutanea, che si manifesta con la comparsa di piccole vesciche sul palmo delle mani, lateralmente alle dita e, talvolta, sulla pianta dei piedi. Può essere una condizione ad insorgenza acuta o a carattere cronico in seguito a determinati allergeni stagionali o dopo il contatto con determinate sostanze. Clinicamente si manifesta con piccole vesciche, che durano circa 1 mese, e, dopo la loro risoluzione, residua una cute eritematosa, particolarmente fragile e sensibile e dal punto di vista della sintomatologia si può avere prurito e dolore.

La risposta D non è corretta.

Il granuloma anulare è una patologia idiopatica cronica e benigna, caratterizzata da papule o noduli, localizzati tipicamente a livello delle mani, piedi e caviglie, che formano un anello intorno alla cute normale o lievemente depressa. Le lesioni sono solitamente asintomatiche e crescono lentamente. La causa del granuloma anulare è sconosciuta: ma, talvolta tali lesioni si manifestano nella sede di un morso o di un trauma minore.

La maggior parte dei bambini ha una o poche lesioni, che guariscono nell’arco di un paio d’anni, senza cicatrici. Alcune possono persistere per molti anni e possono comparirne nuove. Si è vista una associazione fra tale patologia e il diabete e malattie tiroidee, anche se il più delle volte si manifesta in individui sani.

 

La risposta E non è corretta.

La scabbia è un’infestazione cutanea, causata dall’acaro sarcoptes scabiei. Provoca delle lesioni intensamente pruriginose con papule eritematose e cunicoli negli spazi interdigitali, ai polsi, alla vita e ai genitali. Il responsabile è la femmina dell’acaro, che scava dei cunicoli e rilascia delle sostanze antigeniche. L’infezione avviene attraverso il contatto con una persona infetta, di solito un membro della famiglia o persone che condividono uno stesso ambiente.  Nei bambini più piccoli, le piante dei piedi, il palmo delle mani ed il cuoio capelluto sono le localizzazioni più frequenti. Nei bambini più grandi e negli adulti, i siti più comuni sono le aree interdigitali e flessorie del polso. Inizialmente, compaiono le papule eritematose negli spazi interdigitali delle mani, sulla superficie flessoria dei polsi e dei gomiti, in regione ascellare, lungo la linea della vita, oppure sulle zone inferiori dei glutei. Successivamente, le papule possono diffondersi a qualsiasi area del corpo, comprese le mammelle e il pene. I cunicoli sono patognomonici della malattia, comparendo in forma di linee ondulate, sottili e lievemente squamose, lunghe da pochi mm a 1 cm. Una piccola papula scura -l’acaro- è spesso visibile a un’estremità. Sono molto pruriginose e pertanto in seguito a grattamento vengono escoriate.

Fonte Immagine:

AMA Archer M. Late presentation of cutaneous larva migrans: a case report. Cases J. 2009; 2:7553. Published 2009 Aug 12. doi: 10.4076/1757-1626-2-7553
MLA Archer, Michael. “Late presentation of cutaneous larva migrans: a case report” Cases journal vol. 2 7553. 12 Aug. 2009, doi: 10.4076/1757-1626-2-7553
APA Archer M. (2009). Late presentation of cutaneous larva migrans: a case report. Cases journal, 2, 7553. doi: 10.4076/1757-1626-2-7553

3 di 3 Domande

Una ragazza di 30 anni si reca dal suo medico curante. Riferisce che da circa 1 anno sono comparse delle alterazioni cutanee sul viso e sulle mani, con arrossamento, prurito e progressivo ispessimento della pelle delle dita. Ha anche un dolore e formicolio alle dita, quando si espone a basse temperature. Inoltre, riferisce di avere dolore gastrico, associato a dispepsia dopo i pasti. L’anamnesi patologica remota risulta negativa per patologie rilevanti. La pelle è dura e liscia a livello delle mani. Le analisi di laboratorio mostrano una positività per gli anticorpi antinucleo e gli anticorpi anti-topoisomerasi. Quale dei seguenti segni clinici è più probabile riscontrare in questa paziente?

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La risposta corretta è la E.

In base ai reperti clinico-anamnestici e alla foto allegata al caso clinico, la paziente è verosimilmente affetta da sclerodermia (o sclerosi sistemica diffusa), una patologia cronica rara a eziologia sconosciuta, caratterizzata da fibrosi diffusa, anomalie vascolari cutanee, articolari e degli organi interni (specialmente esofago, tratto gastrointestinale inferiore, polmoni, cuore e reni). Circa 4 volte più frequente nel sesso femminile, si sviluppa solitamente tra 20 e 50 anni, risultando rara nei bambini. I sintomi più frequenti comprendono fenomeno di Raynaud, poli-artralgia, disfagia, pirosi, tumefazione e fibrosi cutanea. Il coinvolgimento di polmoni, cuore e reni è responsabile della maggior parte dei decessi. In particolare, la fibrosi polmonare e la pneumopatia interstiziale sono comuni e possono compromettere gli scambi gassosi, determinando dispnea da sforzo e un quadro di tipo restrittivo, che può evolvere verso l’insufficienza respiratoria. In particolare, il coinvolgimento cutaneo determina indurimento della pelle, che può essere limitato alle dita (sclerodattilia) e alle mani o può colpire la maggior parte o tutto il corpo. La cute, infine, diviene tesa, lucente e ipo-pigmentata o iper-pigmentata; il viso diventa amimico; possono manifestarsi teleangectasie sulle dita, sul torace, sul viso, sulle labbra e sulla lingua. In aggiunta, il coinvolgimento cardiaco è presente in molte forme di sclerodermia con pericardite sintomatica, versamento pericardico, fibrosi miocardica, miocardite associata a miosite, disturbi di conduzione ed aritmie (risposta A errata). Raramente, è possibile riscontrare debolezza muscolare prossimale, reperto sicuramente meno frequente rispetto alla fibrosi polmonare bilaterale (risposta B errata). Al contrario, l’iperperistalsi gastro-intestinale non è solitamente presente nella sclerodermia, in quanto le alterazioni più frequenti che si verificano sono per lo più del tratto gastrointestinale: la disfunzione esofagea è l’alterazione d’organo più frequente, con conseguente sviluppo di disfagia (di solito retrosternale) e di reflusso gastro-intestinale. Inoltre, la fibrosi e l’atrofia della muscolatura liscia della parete intestinale può causare costipazione e pseudo-ostruzioni, mentre a livello colico possono svilupparsi diverticoli (risposta D errata).


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