La risposta corretta è la D.
La dermatite atopica (eczema), una malattia infiammatoria cronica della pelle con una patogenesi complessa che coinvolge suscettibilità genetica, disfunzione immunologica, barriera epidermica e fattori ambientali, rappresenta la diagnosi più probabile per il paziente del caso clinico. Generalmente compare nel periodo infantile, tipicamente intorno ai 3 mesi. Il sintomo primario è il prurito. La fase acuta è caratterizzata da lesioni rosse, edematose, chiazze squamose o placche. Saltuariamente sono presenti vescicole. Invece, la dermatite atopica cronica si manifesta con pelle ispessita ed escoriata e con la presenza di papule diffuse, dovute a sfregamento e il grattamento. Nei bambini più grandi e negli adulti le zone flessorie (ma non l’inguine) sono più frequentemente coinvolte, mentre nei neonati e nei bambini più piccoli, le superfici estensorie, la regione posteriore del cuoio capelluto e la faccia sono tipicamente coinvolte, mentre la regione del pannolino è risparmiata. La diagnosi si basa sull’anamnesi e sull’esame obiettivo. Il trattamento consiste nell’idratazione, nell’evitare i fattori allergici scatenanti e irritanti e spesso nell’uso di corticosteroidi topici o immunomodulatori. Così, la dermatite seborroica, una patologia infiammatoria, si manifesta su quelle aree di cute con una quantità maggiore di ghiandole sebacee (per esempio, volto, cuoio capelluto, parte superiore del tronco) con prurito occasionale, forfora e desquamazione untuosa giallastra all’inserzione dei capelli e sul volto, in contrasto con la dermatite atopica. L’eziologia è sconosciuta, tuttavia, si ritiene che la Malassezia ovale possa giocare un ruolo nella genesi di tale disturbo. Si verifica il più delle volte nei bambini, di solito entro i primi 3 mesi di vita, e negli adulti tra i 30 e i 70 anni. Molto raramente diventa generalizzata (risposta A errata). La psoriasi, una patologia infiammatoria, determina la comparsa nella maggior parte dei casi di papule o placche circoscritte, eritematose, ricoperte da squame spesse, argentee, lucenti e ben demarcate, che si associano a prurito di varia intensità. L’eziologia è multifattoriale. Gli individui di pelle chiara sono maggiormente a rischio, mentre la frequenza del disturbo è minore in quelli di razza nera. Alcuni soggetti possono sviluppare una malattia grave con coinvolgimento articolare (artrite psoriasica). La diagnosi si basa sull’aspetto e sulla distribuzione delle lesioni. La psoriasi si sviluppa generalmente in persone di 16-22 anni e in quelle di 57-60 anni (risposta B errata).
Invece, la pitiriasi rosea, una patologia infiammatoria auto-limitante caratterizzata dall’eruzione di papule o placche desquamanti, causata probabilmente da un’infezione virale (alcune ricerche hanno implicato herpes virus umani 6, 7, e 8), insorge solitamente tra i 10 e i 35 anni e colpisce di più le donne. Classicamente inizia con la singola “chiazza madre”, di 2-10 cm sul tronco o sugli arti superiori. Entro 7-14 giorni segue un’eruzione diffusa, centripeta, di papule e placche di 0,5-2 cm di colorito roseo o brunastro (risposta C errata). Infine, la dermatite da contatto, un’infiammazione acuta cutanea causata da irritanti o allergeni, determina prurito e alterazioni cutanee, che vanno dall’eritema alle vescicole e alle ulcerazioni. La storia del paziente evidenzia una esposizione possibile ad un allergene (detersivo per indumenti); tuttavia, una dermatite allergica da contatto, verosimilmente al detersivo, si dovrebbe prevalentemente manifestare a livello delle zone di contatto con gli indumenti; pertanto, il coinvolgimento iniziale del volto, in questo caso, sarebbe difficile da associare con dermatite da contatto al detersivo (risposta E errata).